lunedì 24 ottobre 2016

Dizionario del potere

Le parole sono importanti, Moretti ci aveva avvisato. Purtroppo però la loro proprietà è passata da parecchi anni in mano a chi detiene il potere potendo fare così un abuso sfrenato.
Mi viene in mente, ad esempio, la parola che in questi mesi stanno utilizzando per la baraccopoli di Calais. Giungla. Guardando le immagini dalla Francia mi viene il sospetto che la vera giungla sia nel nostro quotidiano.
Per non parlare del Job Act. Ovvero Atto per il Lavoro, provvedimento quindi che dovrebbe farlo aumentare o magari migliorare le sue condizioni attuali. Le statistiche sono alla portata di tutti quindi è inutile che vada oltre.
Vogliamo parlare del Contratto a tutele crescenti? Dove per tutela si intende la possibilità di essere tranquillamente licenziato e nel caso di una vittoria in aula ottenere sono una somma come risarcimento.
D'altra parte siamo il paese che si è fatto scippare l'esclamazione Forza Italia e che ha visto per anni il Partito delle Libertà sventolare questa bandiera con una mano mentre con l'altra votava provvedimenti da Repubblica delle banane. 
Come non citare il Porcellum e la Rottamazione.
Chissà cosa ci riserverà il futuro, prima o poi dovremmo girare con il vocabolario del perfetto suddito  nelle mani per rispondere in maniera adeguata, in un paese in cui l'unica cosa che rimane invariata sembra essere il consenso verso il potente di turno.

18 commenti:

  1. Un paese dove il potere è forte con i deboli.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  2. Non ho mai preteso ne avuto tutele più o meno crescenti,da libero professionista lavori e guadagni solamente se i tuoi committenti (padroni) pensano che valga la pena a affidarti il lavoro.
    Per l'adorazione del potente di turno,tutto il mondo è paese,ma oramai tutti si lamentano,la Dx perché comanda la Sx e la sinistra perché,forse la Sx non c'è più.
    Nemmeno io sono sodisfatto del generale andazzo politico-economico-amministrativo,certamente non viviamo nel bentegodi ma,se sappiamo e vogliamo apprezzare le cose che abbiamo,forse non siamo messi tanto male .Kennedy ammoniva,non chiederti cosa può fare lo Stato per te,ma cosa puoi fare tu per lo Stato.
    Ciao,fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. concordo sull'ultima frase anche io dico sempre che lo stato alla fine siamo anche noi e dalle piccole cose possono nascere delle rivoluzioni, sul fatto che invece non siamo messi male non sono d'accordo
      un saluto

      Elimina
  3. La giungla del nostro quotidiano è senza legge mentre la giungla della foresta ha la legge di Natura, almeno quella.
    Ci stanno pr3endendo sempre più per il culo.

    RispondiElimina
  4. ... concordo con il Cavaliere Oscur del Web, e aggiungo: e i potere, forte con i deboli, cerca di imbrogliarlo, con le parole.

    RispondiElimina
  5. Quello che è davvero incredibile, per come la vedo, è lasciarsi prendere per i fondelli e dunque accettare più o meno passivamente che il Potere sia sempre più concentrato e forte, lontano da una destinazione necessaria ma quantomeno regolata. E la disinformazione, brandita come fosse una sorta di nuova libertà, fa il gioco dei soliti noti.

    RispondiElimina
  6. Riforma ha perso il significato positivo e migliorativo che aveva nel secolo scorso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. già... è francamente mi sembra che usino la parola Riforma per coprire la loro incompetenza per risolvere i problemi del paese

      Elimina
  7. Giungla è davvero triste. Ed è mortificante stare ancora a chinare la testa.

    RispondiElimina
  8. Ormai le parole del potere sono infinite supercazzole, e tante persone sono così politicamente ignoranti che nemmeno se ne accorgono

    RispondiElimina
  9. Temo che ci sia stato in passato anche un decreto del fare.

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;