Andavamo piano, col vento nei capelli che ci dava la sensazione di andare a 100 all'ora mentre la signora sul marciapiede con tanto di spesa in mano ci superava. Erano i tempi in cui il percorso da A a B era importante, faceva parte dell'esperienza e dell'avventura.
Discorsi e ragionamenti che molto probabilmente prima di noi qualcuno ha già fatto sulla generazione del momento, ma in fondo veri, reali.
Non è solo una questione di trasporto ormai, ma di quotidianità vissuta troppo velocemente, giusto il tocco sul proprio touch.
Chissà poi magari era solo la sensazione di essere "agili" e "sorridenti".
Mai riuscito a distinguere il Sì dal Ciao a colpo d'occhio: dovevo sempre leggere la targhetta sul serbatoio.
RispondiEliminaOgni generazione ha il suo.
RispondiEliminaCerto è vero che la frenesia odierna è lontana da quella di 20, 30, 40 anni fa...
Moz-
Se essere umani (e autopensanti, e capaci di stupore, e di godere delel cose semplici e belle) e non tecnoglioniti significa essere vecchi, allora... RESTIAMO VECCHI! :)
RispondiEliminaAndavamo alla "vecchia" anzi andavate... mai avuto il motorino solo a piedi o in bici!
RispondiElimina:-)
Oh si che lo ricordo!! Ci macinavo pochi chilometri ma ci impiegavo tantissime ore :)
RispondiEliminaIo ero un "ciaoista". Ci ho vissuto una vita prima di passare a scooter semi seri.
RispondiEliminaOggi guai a chi tocca il mio Beverly 250.
Eccomi, ciao Ernest, sono uno dei "vecchi"! Io che ne ho quasi 60, ricordo il "Ciao" della Piaggio, la prima serie sembrava quasi una bicicletta "Graziella", altro classico di quell'epoca, ma con l'aggiunta di un motore! E comunque, il Ciao non è che andasse più veloce di una Graziella condotta da uno un po' allenato a pedalare! Il "Si" è già roba più "moderna" e se non ricordo male uscì verso la fine degli anni 70. Comunque, è vero che si andava più lentamente e, forse, le esperienze vissute erano più intense, vere, autentiche... era l'epoca in cui per andare dal punto A a quello B usavi lo stradario cartaceo, per chiamare l'amichetta usavi il gettone telefonico, ballavi al ritmo di musica diffusa dai dischi in vinile e, fammelo dire alla francese, era l'epoca in cui si viveva di meno cazzate virtuali e più realtà dura e concreta.
RispondiEliminaAnch'io lo usavo in città.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Il Ciao, un mito nel tempo.La possibilità di muoversi sempre e senza l'orario del il mezzo pubblico.
RispondiEliminaCiao ,fulvio