venerdì 27 dicembre 2019 22 vostri commenti

Tradizioni

Finiva sempre nella stessa maniera il Natale di tanti anni fa. 
Si programmava la festa dopo. Già perché per noi bambini era un evento, un momento per stare insieme, giocare con i grandi e andare a letto più tardi.
Il posto era sempre lo stesso, la casa degli zii. Il menù aveva un inizio e raramente si vedeva la fine. Aperitivo fatto da mio padre con una marea di stuzzichini, antipasti infiniti per poi passare ai primi. Ravioli al touccu alla genovese e anche al ragù per rispettare le due origini famigliari, ligure ed emiliana. Poi tagliatelle o un'altra pasta. Per secondo non mancava mai la cima con tanto di salsa verde e via di seguito fino ad arrivare alla frutta secca che si sgranocchiava fino a tarda sera. 
Al di là del cibo era lo spirito del Natale indimenticabile, l'ansia dell'aprire i regali, andare a letto col pensiero a quell'uomo con la barba che di lì a poco sarebbe entrato non si sa bene come nella nostra casa per lasciare i doni. 
Non ricordo quando mi hanno detto la verità su Babbo Natale, ma chissà fondamentalmente un po' ci si crede ancora. "Papà ma perché non ha mangiato tutti i biscotti" ora mi chiede Greta e dal suo sorriso mi rendo conto quanto in fondo sia bello credere a questa cosa. Poi per la verità ci penseremo a tempo debito. 
Ora continuiamo a riunirci per le feste, non più con quelle persone delle tavolate storiche. Qualcuno ci ha lasciato altri si sono persi. Da parte mia cerco di trasmettere a Greta, anche se ancora piccola, già che i miei hanno insegnato a me. Almeno ci provo. 
"Papà ora dobbiamo appendere la calza".
Tradizione rispettata, il pensiero è già all'altra festa, passando per capodanno. 
Buone feste bella gente. 
venerdì 20 dicembre 2019 7 vostri commenti

Il mio Natale ideale

Colpito e quasi affondato dal TAG di Natale, tutto merito dell'amico Alligatore
Dunque procediamo.

Colonna Sonora
Appena ho letto colonna sonora la prima canzone che mi è venuta in mente e Last Christmas di George Michael, che tra l'altro non amo particolarmente ma che ci posso fare, potere della mente. Ha vinto lei.

Mood
Devo essere sincero il Natale mi piace. Adoro fare l'albero ora con mia figlia e addobbare la casa anche se non sono un grande maestro del gusto, ma ci provo. Probabilmente tutto deriva dalle tradizioni di famiglia che i miei mi hanno passato. Ricordo ancora con piacere l'attesa di questi giorni quando ero piccolo. Ci riunivamo sempre nella stessa casa, quella degli zii e ognuno portava qualcosa. Pranzi interminabili che però noi bambini adoravamo, niente tablet ma solo chiacchiere risate e lo stare insieme

Luogo
Ora sicuramente casa mia o quella dei miei genitori, se guardo al passato invece come detto la casa dei miei zii. 

Viaggio
Nessun viaggio a Natale, da 44 anni lo passo sempre a Genova per stare con la famiglia. Per viaggiare si può tranquillamente fare in altri periodi. 

Programma TV
L'indimenticabile e mai più ripetuto "Urka", con un Paolo Bonolis alle prime armi e le voci fuori campo da sballo. Poi invecchiando ho iniziato a guardare "Passaggio a Nord Ovest".

Serie TV
Assolutamente "Hazard" da guardare assieme a mio fratello con davanti una tazza di cioccolata e una fetta di focaccia da pucciare dentro. Il top. 

Cartoons
Anni fa aspettavamo il periodo natalizio perché in Tv davano i cartoni Disney, ora è tutto un po' più semplice. On demand da tutte le parti, piattaforme streaming. Insomma noi ce li guadagnavamo i cartoni di un certo tipo. 

Film
Per forza di cosa "Una poltrona per due". Appuntamento d'obbligo intorno alla vigilia direi. 

Fumetto 
Non leggo fumetti, in passato qualche Topolino ma davvero poco. In questo caso sono un po' in difficoltà ma se devo proprio dire qualcosa allora mi viene in mente il regalo natalizio di un mio caro amico tanto tempo fa. Il fumetto in formato gigante di "The Watchmen". 
Pazzesco.

Libro
Quelli che non mi regalano mai a Natale. A casa ne ho più di 2000 credo ormai quindi si sono tutti coalizzati contro di me e sotto l'albero mai un libro. Chiedo asilo politico. 

Rivista
"Giudizio Universale" una bellissima rivista che purtroppo non viene più pubblicata. Parlava di tutto, una sorta di recensione globale sul quotidiano e non. Peccato. 
Devo per forza citare anche "L'Internazionale" che leggo dai tempi dell'Università quando ancora era una lettura per pochi intimi. 

Svago
Mettersi sul divano e leggere, staccare la spina da tutte le scadenze quotidiane e le preoccupazioni. Promemoria da mettere assolutamente in agenda. 

Gioco da tavolo 
"Hero Quest". Ero un appassionato ma non esperto di Dungeon's And Dragons, ricordo quando uscì questo gioco da tavolo, bellissimo. Credo sia finito in dispensa dai miei, da ritirare fuori.

Attività
Una volta avrei risposto il calcio. Ora però direi che sono un po' al limite e anche da quello bisogna staccare. Per non parlare delle mie articolazioni che hanno dato molto sui campi, con i ringraziamenti degli ortopedici e dell'osteopata di turno. Quindi direi passeggiate con molta clama tenendo la mano di mia figlia. Una meraviglia. 

Cibo 
Beh! I ravioli di mia madre. Rigorosamente con il "touccu" alla genovese ma anche il ragù per accontentare la parte bolognese della famiglia. Io per non far torto a nessuno ho sempre fatto il bis, prima uno poi l'altro.

Video Games
Ora li ho messi da parte per questioni di tempo. Ci sta. Mi sono sempre piaciuti in particolare quelli manageriali, sul calcio ovviamente. Ricordo ancora le interminabili sfide con mio fratello con il Commodore64 e la lunga attesa ad aspettare che il gioco si caricasse. 

Ecco fatto, come regalo di Natale però non taggo nessuno. 
Non vorrei fare figli e figliastri. 
Sono graditi però commenti sul vostro Natale ideale. 




mercoledì 18 dicembre 2019 9 vostri commenti

A lezione

Ognuno è fatto a suo modo. Questo è scontato, lapalissiano direi. 
Mi domando spesso però come si possa imparare a "fregarsene un po'". Più vado avanti più mi rendo conto che il pensare meno ha dei vantaggi. Quindi beati quelli che non si preoccupano, che lasciano correre e che probabilmente hanno meno problemi. Nessun bruciore di stomaco o pensiero fisso nella testa. 
Imparare a stare nel "qui ed ora" credo sia una delle cose più difficili. Improbabile riuscire a cambiare drasticamente, forse ci si può provare ma è una strada in salita, di quelle da esperti delle camminate. 
Forse ciò che sta alla base del comportamento di quelli che se ne fottono è il "tanto se ne occuperà qualcuno". E' questo che frega noi "pensatori" incalliti, professionisti della preoccupazione. Non riusciamo a delegare, non ci fidiamo, o meglio sappiamo che se non ce ne occuperemo noi non se ne occuperà nessuno. 
Un'arte nuova da immagazzinare, che necessita alunni per il nuovo anno.
Dovrò sedermi al primo banco e stare molto attento, perdere appunti e fare molte domande perché i rischio è di essere bocciati in questo caso, o peggio di ripetere l'anno. 

venerdì 13 dicembre 2019 27 vostri commenti

Parole e sentenze della vergogna


Dagli ultimi dati pare che Fratelli d'Italia sia il partito che sta crescendo di più negli ultimi mesi. 
Credo davvero sia arrivato il momento di farsele queste famose due domande. 
Questi personaggi giocano con la Storia ormai, cavalcano l'onda dell'ignoranza italiana. Si perché siamo ignoranti, anzi sono. 
"A noi tutti il compito di cercare la verità e giustizia", le parole sono importanti diceva Moretti, in questo caso sono anche buttate lì a caso. 
Sappiamo benissimo chi sono i colpevoli. Lo ha stabilito la Cassazione affermando che la strage di Piazza fontana fu realizzata da Ordine Nuovo con al comando Franco Freda e Giovanni Ventura, che però non possono essere più processati perché assolti con sentenza definitiva nel 1987. 
Tradotto, una delle tante vergogne italiane. Per non parlare del fatto che nel 2005 i parenti delle vittime sono stati condannati a pagare le spese processuali 
I colpevoli sono i fascisti. Non ditelo alla Meloni però e ai suoi elettori. 
giovedì 5 dicembre 2019 9 vostri commenti

Who watch the Watchman?

Sembra non esistano più cose semplici da fare. 
Viaggiare, spostarsi per noi liguri non è più un piacere ma una sorta di avventura. Una di quelle prove  da superare per arrivare al livello superiore. O passi il turno o vieni eliminato. 
Ogni mattina un genovese si alza da letto e sa che dovrà andare a lavorare ma non sa quando arriverà. 
La frana sulla A6 ci ha riportato alla mente la tragedia del ponte Morandi. Una di quelle situazioni impensabili. Un ponte non può crollare! Invece si. Un'autostrada non può crollare! Invece si. 
Ora se fossimo in un paese normale probabilmente avremmo già qualche colpevole, o almeno degli indagati. Qui invece tutto scorre, come se nulla fosse. 
Qualche giorno fa abbiamo assistito alla chiusura dell'autostrada A6 per meno di 24 ore, con tanti di annuncio al termine dell'"emergenza" che i ponti sono sicuri. Ora francamente senza voler fare il tuttologo mi pare difficile poter effettuare controlli in così poco tempo. Diciamo che più che altro qualcuno voleva solo far vedere che ogni tanto controllano. 
Poi qualcosa di surreale. Un messaggio vocale di una mamma girato in rete, in cui annunciava il possibile crollo del ponte su Sori, informazione avuto dal marito geologo. Le condanne da parte di tutti sui giornali, la signora che viene indagata per procurato allarme. Ma attenzione, qualche giorno dopo scatta l'inchiesta da parte della procura per problemi strutturale ai piloni proprio di quel ponte. 
Un circo in pratica. In mezzo ci sono i cittadini con la loro lotta quotidiana per raggiungere il posto di lavoro, con i loro problemi di viabilità e sicurezza che sembrano non interessare nessuno o quantomeno pochi. Rappresentanti delle istituzioni che sembrano accorgersi ora di queste problematiche dopo anni di governo regionale. Toti ad esempio fa sorridere quando parla di queste cose come se non avesse mai governato. Così come quelli che hanno governato prima.
Ma soprattutto viene da pensare, chi controlla i controllori. Si perché tutti i rilievi del caso alla fine vengono fatti sempre da Autostrade e sinceramente mi pare che la credibilità ormai sia finita in un pozzo. 

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