venerdì 28 giugno 2013 16 vostri commenti

Monsignor 500

" La vicenda ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash, ritenuti frutto di evasione fiscale, a bordo di un jet privato."

Ora leggendo queste righe qui sopra si potrebbe dire di essere davanti ad uno dei tanti articoli che si possono leggere sui nostri giornali in questi giorni, mesi, anni. Peccato che però vicino al cognome Scarano c'i sia anche il titolo di Monsignore. Trattasi di un alto prelato di Salerno, chiamato anche Monsignor500 per la grande disponibilità di pezzi da 500 euro (alzi la mano che ne ha mai visto uno?).
Direte, quindi? Sai che novità? Già nessuna novità, casomai continuità di episodi imbarazzanti che a Chiesa, quella dei piani alti, continua a fornirci e a nascondere. 
E allora vengono alla mente dei pensieri legai al fatto che l'elezione del nuovo papa e i suoi continui inviti al cambiamento, possano far parte di una gigantesca manovra mediatica per rilanciare l'immagine della chiesa.
Infatti, fino ad oggi, non si parlava più di scandali finanziari, di talpe all'interno del vaticano e di pedofilia... niente, solo grande entusiasmo per il nuovo che avanza. 
Peccato per loro che in Italia c'è ancora qualcuno che indaga e cerca negli affari loschi, trovando molte volte qualcosa, che anche se nascosto ritorna a galla.
Colpo di spugna permettendo.
giovedì 27 giugno 2013 9 vostri commenti

Ecco chi veramete aspetta giustizia



27 giugno 1980, ore 20:59 ultimo contatto radio con il Dc9 e poi...

L'equipaggio:
Domenico Gatti, 44 anni, comandante; Enzo Fontana, 32,  pilota; Paolo Morici, 39, assistente di volo responsabile di seconda; Rosa De Dominicis, 21, assistente di volo allieva

I 77 passeggeri:
Andres Cinzia, 25; Andres Luigi, 33; Baiamonte Francesco, 55; Bonati Paola, 16; Bonfietti Alberto, 37; Bosco Alberto, 41; Calderone M. Vincenza, 58; Cammarata Giuseppe, 19; Campanini Arnaldo, 45; Candia Antonio, 32; Cappellini M. Antonietta, 57; Cerami Giovanni, 34; Croce Maria Grazia, 7; D'Alfonso Francesca; D'Alfonso Salvatore, 39; D'Alfonso Sebastiano, 4; Davì Michele, 45; De Cicco C. Giuseppe, 28; De Lisi Elvira, 37; Di Natale Francesco, 2; Diodato Antonella, 7; Diodato Giuseppe, 1; Diodato Vincenzo, di 10; Filippi Giacomo, 47; Fontana Vito; Fullone Carmela, 17; Fullone Rosario, 49; Gallo Vito, 25; Greco Antonino, 23; Gruber Marta, di anni 55; Guarano Andrea, 38; Guardì Vincenzo, 26; Gherardi Guelfo, 59; Guerino Giacomo, 9; Guerra Graziella, 27; Guzzo Rita, 30; La China Giuseppe, 58; La Rocca Gaetano, 39; Licata Paolo, 71; Liotta Maria Rosaria, 24; Lupo Francesca, 17; Lupo Giovanna, 32; Manitta Giuseppe, 54; Marchese Claudio, 23; Marfisi Daniela, 10; Marfisi Tiziana, 5; Mazzel Rita Giovanna, di anni 37; Mazzel Erta Dora Erica, 48; Mignani Maria Assunta, 30; Molteni Annino, 59; Norrito Guglielmo, 37; Ongari Lorenzo, 23; Papi Paola, 39; Parisi Alessandra, 5; Parrinello Carlo, 43; Parrinello Francesca, 49; Pellicciani A. Paola , 44; Pinocchio Antonella, 23; Pinocchio Giovanni, 13; Prestileo Gaetano, 36; Reina Andrea, 34; Reina Giulia, 51;Ronchini Costanzo, 34; Siracusa Marianna, 61; Speciale Maria Elena, 55; Superchi Giuliana, 11; Torres Pierantonio, 33; Tripiciano G. M. Concetta, 45; Ugolini Pier Paolo, 33; Valentini Daniela, 29; Valenza Giuseppe, 33; Venturi Massimo, 31;Volanti Marco, 36; Volpe Maria, 48; Zanetti Alessandro, 8; Zanetti Emanuele, 31; Zanetti Nicola, 6.

Queste sono persone che meritano giustizia, i loro parenti che attendono da anni una verità nascosta dallo stesso stato. E chi oggi grida davanti ad un tribunale ricusando giudici a destra e a sinistra, chi sfila con magliette indecorose dovrebbe ricordare che in questo paese ci sono veramente persone che hanno sofferto per anni, che ancora soffrono e che di fronte hanno trovato solamente un muro di gomma.
mercoledì 26 giugno 2013 10 vostri commenti

Siete tutti a libro paga


La cosa triste è che ci sono italiani che credono ancora a queste persone. Il discorso va oltre Berlusconi, va oltre il giudizio espresso dai giudici di Milano, questa è una questione di credibilità di un paese persa da anni a causa di un uomo e di chi l'ha votato, questo non va mai dimenticato.
Accettare tutto ciò che ci viene detto, mancare di senso critico, non pensare col proprio cervello ma aspettare l'imbeccata del Tg4 o il servizio di Studio Aperto, andare in edicola e prendere come oro colato i titoli imbarazzanti di Libero e de Il Giornale ha ridotto questo paese in queste condizioni.
Ha portato persone a scendere in piazza non per difendere un concittadino povero come ce ne sono tanti che finiscono in galera ingiustamente, oppure a chiedere la carcerazione di qualche "Salvato" illustre di una qualsiasi strage italiana. No! Questa gente scende in piazza e pende dalla labbra gommose di  Daniela Santanché che ha girato partiti in alcuni casi gridando anche contro l'uomo che ora difende. 
Gente che osanna persone come Giuliano Ferrara che nel '68 correva per Valle Giulia scappando dalla polizia, iscrivendosi poi al PCI, passando poi sotto il braccio di papà Bettino nel Psi per approdare poi nella sua amata isola chiamata Forza Italia nel 1994.
Quella maglietta andrebbe cambiata, scrivendo SIAMO TUTTI A LIBRO PAGA, perché la verità in fondo è questa. Tali persone esistono politicamente perché esiste Silvio Berlusconi altrimenti non sarebbero li. 
E lascino stare per cortesia chi ha più dignità di loro e per condizioni di vita a volte non volute è costretta a fare un mestiere che eviterebbe volentieri.
martedì 25 giugno 2013 12 vostri commenti

Chiacchiere e distintivo

Ve lo immaginate un dialogo botta e risposta tra Silvio e la Boccassini in stile intoccabili? L'imperatore col suo accento di Arcore urlare "Sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo!!!"".
Invece niente Silvio e niente Boccassini. Ci siamo dovuti accontentare delle dichiarazioni imbarazzanti di tutto il contorno dell'ex premier. 
Non sono uno sprovveduto e quindi so che ci saranno altri gradi di giudizio e come al solito come per magia molto probabilmente entrerà in gioco mamma prescrizione a salvare qualcuno. Il punto però non è questo. La questione riguarda 8 milioni di italiani che continuano inesorabili a credere che per una persona in particolare (e non solo lui) la legge deve essere diversa.
Perché guardate che se noi provassimo a chiamare una questura a caso per far liberare un amico o un parente verremmo presi a spernacchiate, se dicessimo che il nostro parente è nipote di Mubarak ci chiederebbero subito l'indirizzo per venirci a prendere. Questa è la realtà di tutti noi e anche della maggior parte di quelli che lo votano ancora.
Non siamo davanti  solo al processo di un uomo che ha rovinato un paese i cui danni pagheremo per molto tempo ancora, questo è un punto di svolta per dire che la legge va rispettata da tutti. 
Sentire ministri che si piegano a mo' di zerbino per il loro capo e parlare di profonda ingiustizia nei confronti di una persona, in un paese in cui ci sono migliaia di persone che aspettano la verità e giustizia sulle stragi, su omicidi dei loro parenti, un paese in cui si muore dopo essere malmenati dalle forze dell'ordine, un paese che non ha ancora giustizia per le violenze del G8... ecco sentire parlare di ingiustizia per un uomo che è stato già condannato in passato, che è stato salvato dalla prescrizione, che ha ospitato a sua insaputa naturalmente stallieri a dir poco compromettenti, una persona che è riuscita a inventarsi legittimi impedimenti imbarazzanti per una democrazia... sentire parlare di tutto ciò butta tutti noi nella disperazione colma di  rabbia per un paese che non riesce ad andare avanti, che per vent'anni è stato bloccato per colpa degli interessi di una sola persona.
Tra tutte le dichiarazioni che ho sentito ieri una in particolare mi ha colpito per la sua assurdità e per il suo essere piena di ciò che ha fatto il berlusconismo a questo paese...

"ha deciso un collegio di sole donne, a mio avviso un fatto non irrilevante in questo tipo di indagine, e l'altro effetto deleterio sul quadro e sullo scenario della politica italiana è che anziché avviare la pacificazione a cui tutti puntavano come la transizione ordinata dello scenario politicio italiano rischia di accendere il fuoco del conflitto e animare la lotta eterna tra guelfi e ghibellini che contraddistingue la vita politica italiana"

Direi che non sarebbero necessari commenti. Chissà come sarebbero state le dichiarazioni del signor Sechi in presenza di un collegio di soli uomini. Qualcuno dovrebbe anche spiegargli che esiste la professionalità dei giudici. Che dire poi dell'ultima parte della sua dichiarazione!!!Insabbiamo tutto, salviamo Silvio per la pacificazione. Come no! Quindi noi tutti possiamo utilizzare questa scusa nel caso dovessimo avere a che fare con la giustizia italiana...
venerdì 21 giugno 2013 12 vostri commenti

O Rei confesso

E così anche il Brasile scende in piazza. Dopo i giovani turchi, non quelli del pd, anche in sud america ha iniziato a soffiare il vento della protesta. 
Qui invece calma piatta, tutto tace, tutto scorre. 
D'altra parte non abbiamo grossi motivi per essere arrabbiati... 1 giovane su 3 senza lavoro, una numero infinito di precari, stipendi fermi ad anni fa, contratti disdettati, prezzi alle stelle, biglietti dei treni per Rockfeller, spazzatura che riempe le nostre strade, grossi imprenditori che decidono quale legge rispettare e quale no, tribunali che assolvono politici corrotti e condannano chi non si può permettere un buon avvocato, stragi impunite, mafiosi al potere, 20 anni di Berlusconi, leggi truffa, legittimi impedimenti solo per pochi, occupazione abusiva del servizio pubblico televisivo, giornalisti al soldo dei potenti, episodi di razzismo sempre più frequenti, femminicidi giornalieri,  impunità assicurata. E altro...
Ma tutto sommato non è niente.
Perché oggi finalmente inizia l'estate e quindi pronti ad ascoltare il prossimo servizio al Tg sul tipo di gelato preferito, sull'afa che non ci fa dormire, sul viaggio organizzato, sulle code ai caselli in partenza col sorriso, sulle code ai caselli all'arrivo col grugno, sulle partenze intelligenti, su quelli che l'estate se la fanno in città.
Ascoltando parole come queste, pendendo dalle labbra di chi le dice...


''La Coppa del Mondo è sempre più vicina e la Confederations Cup serve come test per la squadra e per il Paese. Dimentichiamoci tutta la confusione che sta succedendo e pensiamo alla nazionale brasiliana, che rappresenta il nostro Paese e il nostro sangue. Appoggiamo la Seleçao fino alla fine, anche quando sbaglia. Chi vi sta parlando non è Pelé - ma l'Edson dei tempi della Cbd  e tifoso del Brasile"


...ecco forse a Pelè conviene cambiare paese, qui sarebbe ascoltato, anzi avrebbe un posto assicurato in parlamento. Anche perché ha appena dichiarato che ha cambiato idea sulle proteste. Curriculum perfetto.
martedì 18 giugno 2013 9 vostri commenti

Invisibili e paralleli

Tante volte lo diciamo, ne discutiamo e magari  diventa anche argomento delle nostre discussioni davanti ad un bicchiere di vino in alcuni casi venendo accusati di fare della retorica. Ma dobbiamo continuare a dirlo, per ricordarlo e ricordarcelo. 
Ci sono mondi paralleli, economici, sociali e dei diritti.
Altrimenti non si spiegherebbero tutti quei rapporti che parlano di percentuali di disoccupazione imbarazzante accostate al lusso e alla ricchezza che viene manifestata e mai colpita dal fisco.
Ci sono finanziamenti pubblici per i pochi e profitti rigorosamente privati. 
Ci sono anziani che ogni giorno vediamo rovistare nei bidoni della spazzatura, mentre un italiano porta la sua barca in Croazia per non pagare le tasse.
Ci sono politici e imprenditori, corrotti  e corruttori che non fanno un giorno di galera, che possono tranquillamente continuare a gestire la cosa pubblica, mentre un'anziana signora  si vede condannare a due mesi e mezzo di carcere per aver portato via della carne da un supermercato.
Ci sono calciatori che discutono per mesi sul loro premio partita mentre altri, come i tahitiani non possono nemmeno permettersi un dottore e un massaggiatore.
Ci sono esodati che non hanno né stipendio né pensione, mentre altri sono plurincaricati.
Ci sono file da fare per ottenere un mutuo che non avremo mai, mentre altri trovano porte aperte grazie al loro nome.
Ci sono scuole che devono rifare i conti cento volte per poter garantire un programma, mentre altre danno il bianco alle pareti un mese si e un mese no.
Ci sono stipendi  che vanno a picco e ci sono persone che non l'hanno mai visto uno stipendio, mentre altri non sanno neanche quello che prendono da quanto hanno.
Ci sono i prepensionati col minimo per esigenza dell'azienda, mentre altri vanno in pensione uscendo da una porta entrando da un'altra con uno stipendio ancora più alto.
Ci sono anziani che non si possono permettere nemmeno una stanza di un ricovero, mentre altri si comprano ospedali e poi li fanno fallire.
Ci sono scrivanie irraggiungibili che smistano rifiuti alle richieste dei lavoratori e fogli firmati in bianco.
Ci sono famiglie che risparmiano l'impossibile e politici che vanno in ferie con gli sconti degli amici.
Ci sono... e non serve neanche cercare tanto.
giovedì 13 giugno 2013 17 vostri commenti

Pino

Eri tu pino, eri nostro.
Ci davamo appuntamento alla solita ora, dietro di te, prima della campanella e dopo l'ingresso dei prof. Già perché non ci dovevano vedere.
Lì partiva una riunione carbonara, un sondaggio... "Che facciamo entriamo?".
L'asticella ogni tanto pendeva verso il SI spinta da chi proprio non ce la faceva a marinare, ma veniva rigorosamente spinta da qualcuno di noi verso il NO. 
"Andiamo a Nervi c'è il sole oggi!"
C'era anche chi faceva il palo, per controllare l'ingresso dei prof ritardatari... "Occhio dietro ragazzi... ah no scusate è quello di religione"
A volte ci beccava quello di matematica... "Cooosa fate li su, salite caproni".
A volte si entrava, in zona cesarini, col bidello che con parole incomprensibili ti spingeva su per le scale.  A volte ci si andava davvero sugli scogli, focaccia, qualche libro dietro da ungere e  per avere la coscienza a posto e tanta voglia di ridere prendendosi in giro per qualunque cosa.
E il mare spazzava via infinite e leopardiane paginate di partita doppia.
lunedì 10 giugno 2013 11 vostri commenti

Le parole sono importanti, i fatti ancora di più

Non è più tempo di discorsi. Non servono parole, proclami o punti da condividere. Servono atti, azioni, fatti, decisioni politiche, provvedimenti. Serve il coraggio di avere contro qualcuno facendo delle scelte. 
Ogni giorno leggiamo di persone che arrivano al punto di togliersi la vita perché disperati, perché senza lavoro. 
La disoccupazione, una piaga che è stata per troppo tempo sottovalutata, e la perdita del posto di lavoro stanno facendo vittime nel silenzio che possiamo ascoltare nelle nostre città. Oggi un uomo ad Ercolano si è gettato dalla finestra del comune dandosi fuoco, nel frattempo a Torino un operaio di 35 anni si è impiccato.
Ora la nostra indignazione dura il tempo di un inquadratura delle telecamere e si ferma quando non ci sono più le tv a riprendere...
Domani deve diventare un urlo per poterci salvare... 
Dopodomani si deve trasformare in provvedimenti delle istituzioni che non si possono limitare a stringere mani, twittare  condoglianze o postare su facebook il diario della loro  giornata.
Abbiamo bisogno di aria, perché ogni giorno manca sempre di più.

venerdì 7 giugno 2013 10 vostri commenti

Per ogni manifestante ne porto 10 in piazza


Ecco, la differenza è proprio questa tra le democrazie e le derive autoritarie.
Le persone scelgono di scendere in piazza, non ci vengono portate. Le parole del primo ministro  turco Erdogan davanti ad una folla che lo ha atteso al suo arrivo all'aeroporto contengono una "certa" verità governativa, quella dei potenti. 
Ci sono quelli che si vantano di "portare in piazza", nel vero senso della parola, migliaia di persone, sentendosi appagati dall'urlo unanime della folla "schiacciamoli". 
La formula è sempre la stessa, screditare i movimenti spontanei che nascono dal basso additandoli come teppisti, vandali e violenti. Esaltando invece le manifestazioni "a richiesta" del governo. Anche noi, nel nostro paese, abbiamo provato direttamente queste cose. A volte ci scandalizziamo per ciò che succede lontano da noi, mentre sotto casa succede la medesima cosa. Così mentre cavalieri ingaggiano attori per i loro comizi molti si pongono profondi dubbi... su quale  modello di cellulare acquistare.

giovedì 6 giugno 2013 8 vostri commenti

Strano...

Non c'è che dire. Davvero strano paese il nostro. Uno di quei posti che dovrebbe interessare Giacobbo, un luogo misterioso dove succedono fatti strani, stranissimi, inspiegabili. Insomma una sorta di Twin Peaks. 
Non solo oggi, storicamente ne abbiamo avuti e non capisco come non ci abbiano ancora inserito nell'elenco dei paesi sotto osservazione del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).
Già perché qui la gente mentre viene interrogata in questura, come a Milano anni fa,  con accuse infondate, di solito cosa fa prende la rincorsa, dribbla gli agenti presenti nella stanza apre la finestra e si butta giù di sotto.
Ma non è finita, perché sempre nel nostro paese inspiegabilmente gli aerei esplodono così, come per magia, in mezzo al mare.
Le funivie cadono sul Cermis per gli aliti di vento.
I sassi volano in aria e deviano proiettili nel cuore di Genova.
E Ci sono ragazzi che si chiudono da soli nelle celle di Bolzaneto picchiandosi l'uno con l'altro.
Addirittura ora pare ci siano anche dei sindaci che si fanno dare ombrellate in testa prima di andare alle manifestazioni.
E per finire ultimamente a Roma un ragazzo viene lasciato dalla polizia penitenziaria in infermeria e ritrovato poi senza vita, con fratture ed ecchimosi ovunque. 
Davvero strano paese questo.



mercoledì 5 giugno 2013 12 vostri commenti

Tute blu

A volte lo vedevo tornare, tardi molto tardi. Dalla fessura della nostra camera io e mio fratello scorgevamo i suoi movimenti appena entrato dopo aver fatto il solito rumore delle chiavi, quello che ci avvisava, quello che ogni tanto da svegli ci faceva dire "c'è papà!"
Non ha mai voluto prendere la macchina e non prendeva passaggi era una sua scelta. Andava a lavorare in autobus facendo turni assurdi per raggiungere la parte opposta della città.
Lavorava in fabbrica. All'Italsider. Ilva.
Amico, compagno di facce stanche, uomini che in alcuni momenti sembravano uguali. 
Tute blu.
E oggi fa male leggere le parole di chi non ha mai conosciuto la fabbrica e  la vorrebbe chiusa, parlando di metà occupati per la bonifica e altri rimborsati con il reddito di cittadinanza.
Fa male sapere che per anni, troppi, i Riva hanno guadagnato sulle spalle della salute dei lavoratori e dei cittadini e che la politica ancora una volta si è voltata da un'altra parte.
Qualcuno ha detto che questo provvedimento è un inizio. Può essere. Ma di una cosa sono certo, chi ha sbagliato, chi non ha rispettato la legge, chi ha calpestato in questi anni i diritti delle persone e dei lavoratori non dovrebbe rimanere neanche ad un metro dalla fabbrica. Andava espropriata perché quelle fabbriche sono ancora in piedi per il sudore di chi ha passato ore all'altoforno e non per merito di chi ha passato questi anni su una spiaggia al sole.
martedì 4 giugno 2013 12 vostri commenti

Veri Giovani Turchi


Succede proprio così. Il distacco è ampio, la lontananza incolmabile, due sponde irraggiungibili. Da una parte il popolo e dall'altra i governi. E' un legge non scritta trasversale che sembra passare tra gli stati dell'Unione europea in maniera più soft e che vede il suo massimo sviluppo ieri e oggi in Turchia.
Ragazzi, studenti, donne e uomini che chiedono solamente di poter scegliere, essere liberi. Che chiedono  di non fare un passo indietro nella storia ma di guardare avanti, che ottengono come unica risposta la violenza di stato, il manganello, gli idranti e ora anche la morte.
I governi, anche quelli eletti dal popolo, sembrano dimenticare che la loro esistenza dipende da chi sta sotto.  E succede anche da noi, dove il voto è stato calpestato, dimenticato, quasi deriso. Ma qui nel paese delle meraviglie tutto tace, si aspetta l'inizio del prossimo campionato, si parla di presidenzialismo alla francese perché a noi dagli altri piace sempre prendere il peggio, si chiudono le fabbriche e assistiamo a finte liti tra lettiani, dalemiani, veltroniani  e giovani turchi. 
Quelli finti, virtuali, che giocano alla politica.
lunedì 3 giugno 2013 14 vostri commenti

CurrinCulum

Avete presente quelli che ad un colloquio di lavoro stanno dall'altra parte? 
Quelli che vivono nel mondo delle domande esistenziali, quelli che probabilmente alla mattina quando si alzano si mettono già davanti alle tre opzioni... prendere un caffè risposta A... guardare il cellulare risposta B... guardare le notizie risposta C.
Insomma quelli che al primo appuntamento con la fidanzata probabilmente domandano... Tu come ti vedi fra 20 anni?... oppure... Se dovessi descrivermi la cosa più importante che hai fatto?
Ecco quelli, probabilmente, un colloquio non l'hanno mai fatto, ma sono passati direttamente al posto di lavoro, con tanto di livello più alto, stipendio medio e ufficio personalizzato. 
Perché si sa la competenza molte volte è richiesta... solo a pochi però.

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