giovedì 21 maggio 2020 11 vostri commenti

15 minuti

"Un governo si trova in 15 minuti". 
Bisogna essere sinceri, doveva fare l'attore quest'uomo e non darsi alla politica. Un interprete in cerca di un copione, che chiaramente non trova mai. Lo avrei visto bene in una di quelle meravigliose pellicole tipo "Milano spara, la polizia si incazza". 
Un fermo immagine. 
La telecamera che si sposta su di lui. Sigaretta in bocca e quella frase rivolta all'orizzonte. "Un governo si trova in 15 minuti".
Ogni volta che apre bocca Renzi mi ricorda lo scempio che è riuscito a fare, il vuoto che ha contribuito a mantenere, dato che c'era già. 
Una sorta di democristiano, con tutto il rispetto si intende, in ritardo sui tempi.
E' magnifico come quest'uomo abbia tutte le soluzioni a portata di mano, la politica del lampo. 
Trova tutto in pochi minuti.
Tranne la porta per uscire dalla politica.
domenica 17 maggio 2020 16 vostri commenti

Allo sbando

Trovao difficile trovare ormai le parole adatte. Capisco, davvero, che è necessario prima o poi ripartire per il bene delle persone, della loro vita stessa. Ma mi domando semplicemente, perché così? 
Siamo passati in pochi giorni dal "vi facciamo la multa" al "liberi tutti". Ormai le superacazzole del governo Conte non si contano più, totalmente in balia dei presidenti di Regione che ormai si comportano da "governatori" ma non lo sono. Una sorta di ordine sparso che fin da subito a mio avviso ha pregiudicato gli interventi contro il virus. 
Una Lombardia guidata da comici che hanno speso soldi per una cattedrale servita a nulla e costata milioni di euro. Come dimenticare le sparate del Veneto, "togliete le nostre province dalla zona rossa", poi almeno tornato a ragionare facendo maggiori tamponi. E la Liguria, la mia Regione, che spinge da mesi per riaprire tutto  quando la percentuali dei morti è pari a quelle di Regioni con il doppio della popolazione. 
Giorni fa serviva una certificazione per andare anche al bagno quasi, da lunedì liberi tutti e dal 3 giugno anche gli spostamenti tra regioni. 
Nessuna parola invece per la cosa più importante, la mappatura dei positivi, tamponi o analisi per tutti.
Siamo sempre stai il paese degli eccessi, ma qui mi pare che si continui a giocare con la vita delle persone. Mi rattrista davvero che non si parli più di chi ogni giorno continua a morire per questo virus, persone non numeri. Sembrano oramai diventati solamente una cornice, dati per scontati. 
La speranza è quella che il virus ci abbandoni da solo perché mi pare che si stia facendo il possibile per tenerlo con noi ancora per molto.
giovedì 14 maggio 2020 13 vostri commenti

Un sorriso e una madre

E' così difficile essere felici per gli altri. Gioire per qualcosa che non ci riguarda direttamente ma che fa stare bene altre persone. L'individualismo è arrivato evidentemente al massimo della sua espressione se molte, troppe, persone non riescono ad essere felici per il ritorno di una ragazza dopo un anno e mezzo di prigionia. 
Si è vero ormai i social sembrano essere diventati ripostiglio della spazzatura, ma sono solo un mezzo, si tratta del vecchio muretto di una volta dove ci si sedeva e si faceva quattro chiacchiere. Ora invece ci sono i tasti, uno schermo che spesso protegge a distanza, ma si tratta semper dell'uomo e della sua bestialità. 
Le parole di odio che abbiamo ascoltato in questi giorni contro Silvia confermano ciò che pensavo anche prima. Nemmeno una pandemia rende l'uomo migliore, anzi chi era stronzo ora lo è ancora di più evidentemente. Per finire col discorso di un parlamentare leghista che la definisce "terrorista".
Io ho visto solo un sorriso. 
Una ragazza e sua madre.
Il resto è solo fango schifoso che non riusciamo a scrollarci.

domenica 10 maggio 2020 13 vostri commenti

A te

Ricordo ancora quella sera in cui mi resi conto di non aver mai guardato attentamente il viso d mia mamma. Quanto era bella, quanto era importante averla con me vicino. Avevo appena divorziato, dovevo ricominciare tutto daccapo dopo 4 anni di matrimonio ma 14 di fidanzamento. Una vita. Un amore nato trai banchi di scuola con momenti bellissimi che porto ancora dietro e poi come spesso accadde una fine. La colpa probabilmente tutta mia, ora posso dirlo senza problemi. 
Quello fu un anno dove non sono stato da nessuna parte, probabilmente nemmeno con me stesso. Una sera come tante altre a mangiare dai miei e quella frase banale ma che ricordo ancora adesso "si chiude una porta se ne aprono altre" e poi la consapevolezza di avere vicino ancora i miei. La cosa più importante, mia madre. 
Non serve una festa per ricordarlo ma credo che sia giusto un appunto sul calendario per ricordare a tutti noi, soprattutto in questo momento,  le cose importanti che ancora abbiamo, mattoni che ci sorreggono nelle difficolta, che spesso ci hanno permesso di andare avanti. 
A mia madre.

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