martedì 14 agosto 2018 28 vostri commenti

Lacrime

Io e la mia famiglia stiamo bene. 
Il pensiero ora va a coloro che sono ancora sotto le macerie, alle loro famiglie e  al dolore che stanno provando in questo momento.
Sono passato da quel ponte ieri con la mia famiglia, ho amici che sono passati di lí qualche minuto prima del crollo.
Non ci sono parole, solo lacrime.
Poi verrà il tempo delle accuse, da anni dicono che quel ponte non era sicuro.
Un pensiero alle vittime.
Grazie a chi ha chiesto notizie di noi.

sabato 4 agosto 2018 11 vostri commenti

Due anelli e una cucciola


Quante strade abbiamo percorso insieme. Strette, ripide, in salita, per non parlare di quelle in discesa che sembrano più facili. Situazioni dove pensi di non aver bisogno d'aiuto ma una mano poi ti serve sempre, grande o piccola che sia. 
Erano gli anni 90, non c’erano i telefonini e i nomi delle persone che si incontravano si scrivevano sui diari, tornavi a casa e chiedevi se ti aveva cercato qualcuno. 

“Come ti chiami?” 
“Sonia”. 

Qualche settimana insieme a lavorare all’Università e poi un addio, o forse no. 
Perché spesso il destino si diverte ad incrociare le strade, a creare crocevia, a far nascere problemi per portarci verso situazioni inimmaginabili. Incontri sporadici in questa città che a volte sembra così piccola e una cartolina che ancora adesso ci osserva. 
Poi un semaforo. “Come stai?”. “Lasciamo perdere”. Io e quell’anno dove non sono stato da nessuna parte. Ma questa volta c’erano i cellulari e poi occhi così non si possono lasciare perdere. Una cena con tante, tantissime parole e un bacio là dove i turisti credono sia vissuto Colombo. 
La nostra prima minuscola casa con un maiuscolo affitto. 
Qualche anno dopo la nostra seconda casa con un maiuscolo mutuo. 
Poi quattro anni fa un ragazzo non troppo giovane con una maglietta del Portogallo, non originale, in pochi attimi diventava padre. Un diario di Kafka lasciato a mezzanotte su un letto perché quei calci nella pancia diventavano sempre più forti, la corsa in ospedale da neopatentato e poi gli Aerosmith. Si proprio loro, come una sigla iniziale del più grande spettacolo che stava per iniziare. 
Greta. 

“Come era appena nata? 
“Io me la ricordo blu”. Chissà magari colpa degli Aerosmith. 

Poi un Si anzi due, davanti ad un amico sindaco e un piccolo colpo di teatro tra amici veri. 
Il resto è tutto da scrivere. 
Due anelli e una cucciola. 
Buon compleanno Greta. 
Buon anniversario Sonia.


giovedì 2 agosto 2018 12 vostri commenti

Basta stringersi


Si, la mia vecchiaia probabilmente sarà così. 
Ricoperto da testi che non posso mettere via, accantonare o regalare, perché ognuno di loro rappresenta un momento della mia vita in cui un titolo, un'immagine, una curiosità o uno stato d'animo mi hanno portato a comprarli. 
Ci sono libri che ci colpiscono e in pochi attimi passano dallo scaffale di una libreria a quello del mobile di casa nostra. Una collocazione casuale e poi via, ripreso in mano chissà quando. Perché ogni libro ha il suo tempo, ogni testo sa perfettamente che prima o poi toccherà a lui essere letto. Basta sapere aspettare.
Per questo motivo noi accumulatori seriali di libri non possiamo liberare spazio. 
Per questo motivo non abbiamo più un comodino ma una nuvola di intenzioni di lettura. 
Per questo motivo appena vediamo una libreria siamo colti dall'irrefrenabile voglia di entrare "per dare solo un'occhiata" che si trasforma in almeno tre libri. 
Abbiamo un nemico comune. 
Lo spazio.
Combattiamo contro di lui tutti i giorni, immaginiamo mensole dove non potrebbero mai starci, cerchiamo di convincerci che "in fondo ancora qualche posto c'è", mentre gli altri magari di notte dormono o guardano la luna, noi scannerizziamo ogni metro quadro per individuare un buco di salvezza.
Qualcuno lo abbiamo messo da parte, forse perché non ancora pronti, forse perché troppo pronti o semplicemente perché non ci piaceva.
Grazie a loro però siamo stati in tutti i posti e in nessuno, facendo indimenticabili incontri. 
Per ogni pagina voltata un passo in più in una storia, una balena inseguita, un tesoro con quindici uomini, cattedrali mai finite, treni persi o porte chiuse.
In attesa del prossimo. 
Basta stringersi.

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