Si, la mia vecchiaia probabilmente sarà così.
Ricoperto da testi che non posso mettere via, accantonare o regalare, perché ognuno di loro rappresenta un momento della mia vita in cui un titolo, un'immagine, una curiosità o uno stato d'animo mi hanno portato a comprarli.
Ci sono libri che ci colpiscono e in pochi attimi passano dallo scaffale di una libreria a quello del mobile di casa nostra. Una collocazione casuale e poi via, ripreso in mano chissà quando. Perché ogni libro ha il suo tempo, ogni testo sa perfettamente che prima o poi toccherà a lui essere letto. Basta sapere aspettare.
Per questo motivo noi accumulatori seriali di libri non possiamo liberare spazio.
Per questo motivo non abbiamo più un comodino ma una nuvola di intenzioni di lettura.
Per questo motivo appena vediamo una libreria siamo colti dall'irrefrenabile voglia di entrare "per dare solo un'occhiata" che si trasforma in almeno tre libri.
Abbiamo un nemico comune.
Lo spazio.
Combattiamo contro di lui tutti i giorni, immaginiamo mensole dove non potrebbero mai starci, cerchiamo di convincerci che "in fondo ancora qualche posto c'è", mentre gli altri magari di notte dormono o guardano la luna, noi scannerizziamo ogni metro quadro per individuare un buco di salvezza.
Qualcuno lo abbiamo messo da parte, forse perché non ancora pronti, forse perché troppo pronti o semplicemente perché non ci piaceva.
Grazie a loro però siamo stati in tutti i posti e in nessuno, facendo indimenticabili incontri.
Per ogni pagina voltata un passo in più in una storia, una balena inseguita, un tesoro con quindici uomini, cattedrali mai finite, treni persi o porte chiuse.
In attesa del prossimo.
Basta stringersi.