venerdì 26 febbraio 2016 7 vostri commenti

Uscire dall'ombra


Antonio Ornano, uno dei comici di Zelig, ha deciso di darci una mano alla sua maniera partecipando assieme ad altri comici ad una serata per raccogliere fondi per il Teatro dell'Ortica di Genova che ha visto azzerare il proprio finanziamento di 20mila euro dalla Regione Liguria. 
Giusto per ricordarlo questi soldi servivano a malapena a portare avanti tre laboratori teatrali organizzati durante l'anno con pazienti psichiatrici, carcerati e donne vittime di violenza. Evidentemente le istituzioni non ritengono sia giusto occuparsi di queste cose.
Potete aiutarci a raccogliere i fondi cliccando su questo link 


il progetto si chiama Storie di Ordinaria Stranità, perché nei nostri laboratori e nei nostri spettacoli raccontiamo realtà che spesso vengono dimenticate o messe in un angolo. Noi vogliamo uscire dall'ombra.
Grazie a tutti.
giovedì 25 febbraio 2016 32 vostri commenti

Governo contronatura

"È stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato". 

Queste sono le parole del ministro dell'Interno Alfano. E queste invece le parole di Giovanardi,

"Se il presupposto delle unioni civili è l'amore, allora qualsiasi combinazione dovrà essere riconosciuta come tale"

Basterebbero questi due nomi per non discutere nemmeno, invece uno è un ministro e l'altro siede da troppi anni in parlamento. 
L'unica cosa contro natura in questo paese direi che è avere ancora gente come questa in parlamento e farci un governo insieme.
martedì 23 febbraio 2016 10 vostri commenti

A Parma l'impossibile diventa possibile


«L'importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile può diventare possibile. Dieci, quindici, venti anni addietro era impensabile che il manicomio potesse essere distrutto. D'altronde, potrà accadere che i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi ancora di prima, io non lo so! Ma, in tutti i modi, abbiamo dimostrato che si può assistere il folle in altra maniera, e questa testimonianza è fondamentale. Non credo che essere riusciti a condurre una azione come la nostra sia una vittoria definitiva. L'importante è un'altra cosa, è sapere ciò che si può fare. E' quello che ho già detto mille volte: noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo vincere. E' il potere che vince sempre; noi possiamo al massimo convincere. Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare.»
Franco Basaglia, Conferenze brasiliane 1979

Ecco noi domani cercheremo di convincere Parma portando in scena alle ore 21 al Nuovo Teatro Pezzani lo spettacolo "L'altra bellezza". Se siete in zona fate un passo così potrete farvi un'idea di quello che facciamo e cosa nasce dai nostri laboratori teatrali che la Regione Liguria ha deciso di non finanziare tagliando 20mila euro. 
Per questo motivo partiamo per far conoscere anche fuori dalla Liguria il nostro teatro con tutte le difficoltà del momento che potete immaginare, ma non ci arrendiamo e andiamo avanti chiedendo anche a chi può di sostenerci con una piccola donazione andando su 


l'impossibile spesso può diventare possibile.
domenica 21 febbraio 2016 2 vostri commenti

Costruire strade anche quando non ci sono

Lo so, starete pensando... basta con questi post sul teatro sociale, ma vi avevo avvertito che sarebbe andata così. Casomai prendetevela con Regione Liguria che ci ha tagliato completamente i fondi. Quindi portate pazienza ma ne varrà la pena arrivare fino alla fine del post.
Spesso mi capita di dover spiegare che cosa facciamo nei nostri laboratori, che cosa vuol dire teatro sociale. In questi anni ho letto parecchi libri ma non ho mai trovato parole migliori come quelle di Anna Solaro, educatrice-attrice-regista e una delle anime del Teatro dell'Ortica.

"Sabato mattina c'è stata su in carcere a Pontex la prima prova comune con i cittadini liberi in vista dello spettacolo del 6 aprile all'Archivolto.
È andata molto bene. 
Quello su cui vado sempre più riflettendo è la scelta metodologica del lavoro di teatro sociale volta al mettere insieme, all'integrare.
Il gruppo delle donne su a PonteX nel lavoro fino ad oggi ha portato insieme alla voglia di fare e alle risorse, tutte le criticitá e le sofferenze che coincidono con una detenzione.
Io per la formazione del gruppo non faccio casting. Per scelta.
Accolgo chi ha giá lavorato con me, chi fa domandina, chi mi viene inviato perché si trova in una particolare situazione di bisogno.
E questo perchè se il teatro è inclusione, nel percorso bisogna imparare a creare le condizioni delle possibilità non della selezione.Poi può accadere che per strada qualcuno si perda e questo sta nell'ordine delle cose.
Ma chi traccia quella strada deve per primo saperci camminare.
E non è semplice. A volte ti pare di sostare nel vuoto, nella dispersione, nell'assenza. Ed é proprio su quello che bisogna camminare. Perchè chi è lì con te conosce solo quello dell'esistenza. E quello non si può bypassare con l'addestramento al copione o al bel movimento. Se si pratica la capacità di aspettare le cose poi vengono e la bellezza è che sono patrimomio dell'altro, non del narcisismo di un regista.
Il regista deve essere contento fino a stupirsi del fatto che l'altro c'é. Ma c'è davvero con una presenza scenica che coincide con quella dell'esistere.
"Anna mi viene da piangere perché siamo in tanti" mi ha detto Jessica prima di lavorare. Uscendo da su anch'io ero commossa perchè davvero eravamo lì in tanti.
Perchè anche quei cittadini liberi fanno esperienza di solidarietà formandosi ad una pratica che non è teoria e tanto meno è il bel gesto o il bello spettacolo.
Ma è la capacità di costruire delle strade anche quando non ci sono.
Ecco il mio teatro sociale.
Fare in modo che ci si sia tutti.
E non per finta"


Ecco se siete arrivati fino in fondo sappiate che questo è anche il mio teatro sociale. 
Quindi se volete darci anche una piccola mano a "costruire strade anche quando non ci sono" andate a questo indirizzo e lasciate anche una piccola donazione

https://www.produzionidalbasso.com/project/storie-di-ordinaria-stranita/
martedì 16 febbraio 2016 16 vostri commenti

All Inclusive, compreso il braccio teso

La matematica non è un'opinione quindi facciamo due conti.
Il ministero dell'Interno ci dice con una nota in bella calligrafia che quelli di "Casapound sono dei bravi ragazzi". So' ragazzi dai!!!
Ora veniamo a sapere che palazzo Chigi si darà da fare per cercare 2 milioni di euro per finanziare il Museo del fascismo. Indovinate dove? Ma a Predappio logicamente. Così il prossimo tour è completo, visita alle spoglie, acquisto della maglietta della XMas e magari anche un piccolo body per il neonato con scritto "Per un mondo più pulito, torna zio Benito".
Ecco. Renzi può continuare a spuntare l'elenco delle cose che nemmeno il Caimano era riuscito a fare.
Avanti con la prossima.
lunedì 15 febbraio 2016 0 vostri commenti

Il desiderio di stare con gli altri


Oggi ce lo spiega Marco cosa vuol dire Teatro Sociale. Le istituzioni dovrebbero ascoltare queste parole, perché quando tagliano una voce dal bilancio regionale, come nel nostro caso, tagliano tutto questo togliendo alle persone la possibilità di "attingere ad un bagaglio formativo" per creare "strategie di relazione" togliendo alle persona la possibilità di "ricucire strappi che connotano chi si rivolge" al teatro sociale che può permettere di rinfocolare "il desiderio di stare con gli altri".
Potete aiutare la realtà del Teatro dell'Ortica di Genova che rischia di sparire anche con una piccola donazione andando su
grazie a tutti.



venerdì 12 febbraio 2016 6 vostri commenti

La speranza


Ancora una pillola di Stranità. Questa volta è Egle che ci parla del teatro sociale e della speranza che in molti riaccende e tiene viva.
Da quando frequento il Teatro dell'Ortica e in particolare il gruppo Stranità ho imparato molte cose, una su tutte però la tengo stretta. Ascoltare.
Teniamo viva la speranza sostenendo il Teatro dell'Ortica di Genova, una piccola donazione su 
mercoledì 10 febbraio 2016 4 vostri commenti

Puoi cadere e poi andare oltre


Ho sentito dal vivo queste parole, dette sul palco del Teatro dell'Ortica. Ancora adesso, riascoltandole, mi vengono i brividi e suscitano in me profonde emozioni. Vi invito davvero ad ascoltarle perché fanno bene al cuore, ti rimettono in carreggiata.
Rami parla del Teatro Sociale, del significato che ha per lui. Lo definisce spazio fondamentale di libertà, una cosa che diamo troppo per scontata ultimamente. Fa l'esempio di una vite storta che è in tensione verso la luce, una sospensione nell'ignoto che viene fatto passare in un contesto protetto come quello del Teatro Sociale e dei laboratori che si fanno al Teatro dell'Ortica di Genova.
Le parole di Rami andrebbero lette, rilette e poi condivise in una società dove non ti è permesso di cadere, dove quando sei a terra la gente in molti casi passa dritta e ti guarda storto, dove regna lo stigma. In questo spazio libero puoi cadere, è giusto cadere, ma poi assieme ci si rialza andando oltre.
Credo sia davvero giusto sostenere il laboratori di teatro sociale del teatro dell'Ortica che si occupano di psichiatria, carcere e donne vittime di violenza e rischiano di sparire per i tagli della Regione Liguria, basta andare su


Andiamo oltre.

lunedì 8 febbraio 2016 2 vostri commenti

Parole che non rientrano nei bilanci


Danilo è un attore di Stranità. Le sue parole tengono incollata l'attenzione verso il palco quando recita perché si tratta di storie vissute, raccontate senza filtri e con una forma narrativa da fare invidia, messe in scena poi splendidamente dalla compagnia Stranità del Teatro dell'Ortica di Genova composta da pazienti, operatori, attori e cittadini.
Fare questo significa fare Teatro Sociale, dare spazio a quelli che spesso non lo hanno, che spesso vengono dimenticati.
La Regione Liguria ha deciso che tutto questo non merita di entrare nel bilancio di un'istituzione. 20mila euro che in questi ultimi anni sono serviti ad organizzare i laboratori teatrali con i pazienti psichiatrici, con le detenute del carcere e con le donne vittime di violenza. Pochi soldi che in alcuni casi non sono bastati, ora sono stati addirittura azzerati.
Per questo motivo ci siamo rivolti alla cittadinanza per salvare il Teatro Sociale a Genova.
Per farlo basta andare su https://www.produzionidalbasso.com/project/storie-di-ordinaria-stranita/  e lasciare anche una piccola donazione. Il nostro progetto si chiama Storie di ordinaria stranità.
Non molliamo.
lunedì 1 febbraio 2016 8 vostri commenti

Sosteniamo il Teatro Sociale


"Il Teatro Sociale è un teatro un po’ osteggiato. Eppure la radice che sta sotto terra è all’oscurità, ma è la base per la fioritura dei rami e delle foglie. Nietzsche diceva…

Un albero, per toccare il Cielo, deve sprofondare le sue radici all’Inferno…

Il Teatro Sociale è così. Tocca sia l’Inferno che il Cielo. Ci unisce. Perché averne paura? Ve lo dice un matto come me. Vedere spettacoli di Teatro Sociale non vi spiacerà. Parola di un “nessuno”. Essere nessuno ha i suoi vantaggi. La folla si stupisce dei nessuno. Forse perché, per un istante, si ricorda che nasciamo tutti come dei nessuno."

Queste sono le parole di Danilo uno degli attori di Stranità, una compagnia del Teatro dell'Ortica, un gruppo integrato, operatori, pazienti psichiatrici, educatori, attori e semplici cittadini che ogni mercoledì mattina si incontrano per partecipare ad un laboratorio teatrale dal quale nascono i nostri spettacoli.
Stranita è uno dei progetti, assieme al quello del TeatroCarcere e della "Violenza sulle donne", che rischiano di scomparire, perché Regione Liguria ha deciso di non finanziare i 20mila euro che ogni anno aiutavano ad andare avanti con questi progetti.
Ieri abbiamo manifestato con un corteo artistico per le strade di Genova, poi come al solito la parola è andata alle persona che vivono il teatro sociale.
Oggi vi chiedo di darci una mano e di condividere il nostro PROGETTO DI RACCOLTA FONDI. Lo potete trovare a questo link https://www.produzionidalbasso.com/project/storie-di-ordinaria-stranita/ sotto il nome "Storie di ordinaria Stranità".
Abbiamo 60 giorni di tempo per raccogliere il più possibile. In questi giorni, vi chiedo scusa, ma sarò un po' monotematico, parlerò di psichiatria e teatro, di Opg, di storie vissute e raccontate.
Se potete fate girare anche il nostro hashtag della campagna #StorieDiOrdinariaStranità.
Vi dico grazie a prescindere.

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