lunedì 15 gennaio 2018 14 vostri commenti

Sdoganamento totale

Mente a sinistra si assiste all'ennesima sfida di chi ce l'ha più a sinistra dell'altro a Genova rispuntano i coltelli. 
Ma sembra non interessare molti, anzi per qualcuno ci sta, se lo sono meritato, perché le zecche rosse lo fanno da sempre. 
Succede anche questo. 
Una decina di ragazzi e anche qualche meno giovane vanno ad appendere manifesti per Genova Antifascista in giro per la città. Decidono di metterli anche in una zona dove da poco è stata aperta la sede di Casapound, che già a Genova suona male. 
Succede che da quella sede escano in 25-30 con spranghe, cinture e bastoni. 
Succede che i ragazzi scappino e che uno cada a terra. 
Succede che qualcuno torni indietro ad aiutarlo. 
Poi una lama.
Come qualcuno ha detto sui social "ma ce l'hanno anche i boy scout ormai". 
Già perché ormai si sdogana tutto e poi si arriva a questo. 
Il fascismo 2.0 però è sveglio, è in grado di comunicare, quindi subito un bel comunicato in cui si dice che figuriamoci se loro hanno accoltellato, che sono solamente usciti per mandare via i rossi che infastidivano qualcuno. Perché aiutano gli italiani mica li accoltellano loro.
Alla prossima. 
Magari nel silenzio della notte sentiremo un passo dell'oca. 
Ma so' ragazzi. 


martedì 2 gennaio 2018 19 vostri commenti

Veloci da perdersi

Non sono un credente praticante ma ho sempre amato le feste fin da piccolo. 
Per la mia famiglia erano un appuntamento fisso da rispettare. Natale, Santo Stefano, capodanno, Befana e altro. 
Ci si riuniva di solito nella casa più grande perché eravamo molti. Non vi sto ad elencare i piatti che potevamo trovare sulla tavola, erano tempi differenti. Ora si mangia tanto in parecchie situazioni, una volta erano quelle le occasioni particolari dove si potevano avere due prima e qualche secondo. 
Erano momenti in cui si stava a tavola, parecchio, seduti a parlare senza cellulari o suonerie a distogliere l'attenzione. Il racconto era padrone, gli aneddoti che gli anziani raccontavano come a voler tramandare a noi ricordi che avremmo dovuto poi portare dietro nel tempo. 
Si giocava per ore a tombola, mercante in fiera e settemezzo.
Difficile ora pensare a tutto ciò.
Vedo in molti ragazzi, e non solo, la noia nello stare a tavola a parlare. Come se ci fosse una costante spinta ad andare verso altro, possibilmente più veloce. 
Non sto dicendo che tutto ciò che ci circonda in questo momento non vada bene e nemmeno che prima era tutto meraviglioso da incorniciare. No. Mi pare però che tutto accada troppo velocemente e che ora si inizino a perdere di vista le cose importanti. 
Una chiacchierata in più con un nonno. 
Una telefonata per sapere come vanno le cose. 
L'importanza di esserci ad una festa, non solo fisicamente.
Semplicemente fermarsi e raccontare.
Ascoltare.

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