La bellezza a volte passa sulle strisce di un attraversamento.
Un padre che tiene per mano sua figlia che lo segue saltellando. Quel procedere senza pensieri che ogni tanto vorremmo fare anche noi. Camminare spensierati con la testa al prossimo gioco.
Ricordo ancora quando uscivo con i miei da piccolo, un passo all'edicola sotto casa per l'acquisto di una bustina poi il pensiero era solo a tornare a casa ed iniziare a giocare. Unica tappa ammessa il rituale passaggio al forno per un pezzo di focaccia più grande della mia faccia.
La bellezza è anche nel saluto degli anziani che ogni giorno quando passo in corridoio mi augurano buona giornata, la loro educazione di una volta, quel "lei" che continuano comunque ad usare.
Nel sorriso di mia madre, anche se non è più quello di una volta, ma quando riesce a venire fuori ritrova lo splendore di sempre. Ricordo ancora quel periodo di crisi in cui i suoi occhi mi fecero capire che ce l'avrei fatta.
In mio padre, ex operaio con la mani consumate dal lavoro, che asciuga i capelli di mia figlia con una delicatezza da parrucchiere professionale, facendo sparire i nodi con un colpo di magia.
Negli occhi di mia figlia addormentata abbracciata a tigrotto dopo aver ascoltato la favola della buona notte, nonostante la volontà di "arrivare alla fine della storia questa volta".
Nella delicatezza di mia moglie, la sua gentilezza quotidiana e il suo pensiero continuo verso gli altri.
"Il miracolo non è quello di camminare sulle acque, ma di camminare sulla terra verde nel momento presente e d’apprezzare la bellezza e la pace che sono disponibili ora."
Thich Nhat Hanh