giovedì 24 dicembre 2015 20 vostri commenti

Stranalbero

E' vero è consumismo il Natale. E' vero spesso senti della gente al telefono che non incontri mai durante l'anno. E' vero ti arrivano messaggi con numeri non registrati in rubrica con i classici auguri ai quali si risponde con un predefinito. E' vero in alcuni casi arrivano dei regali imbarazzanti, tipo maglione con le renne.
Però il Natale a me piace, non so che farci. Probabilmente è il retaggio del passato, la tradizione che abbiamo sempre avuto in famiglia. Mio padre, comunista, che tira giù dei cristi mentre fa il cielo del presepe perché non sta su. Mia madre che circa un mese prima inizia a chiedere cosa mettere nel menù in formato gigante. Mia nonna che si mangia 50 ravioli con il touccu alla genovese.
Ho ancora in mente quando io e mio fratello andavamo a letto la sera del 24 con l'ansia per un uomo che da lì a poco sarebbe passato da un camino, che non avevamo, o da una finestra, sempre chiusa, per portarci i regali.
Era una magia. Ci alzavamo alle 4 per vedere i regali e non c'erano... poi alle 5 e non c'erano... poi alle 7 come per magia erano tutti in fila nella sala sotto l'albero.
Per non parlare di quell'anno in cui mio fratello aveva scoperto che papà e mamma erano babbo natale andando alla ricerca dei regali in tutta la casa.
Non ricordo quando mi comunicarono la triste notizia, non so la reazione ma sono sopravvissuto.
Però devo dire che ancora adesso, ogni tanto, la sera del 24 un'occhiata magari la vado a dare di là non si sa mai. Poi adesso tocca a me gestire la favola per Greta.
Quindi buone feste a tutti laiche o religiose che siano. 
Per non essere da meno pubblico anche io la foto di un albero di Natale, un po' "strano", uno stranalbero come dice un grande amico scomparso, per ricordare quello che sta succedendo in Liguria a chi tutto l'anno si ricorda degli altri e si vede tagliare i fondi da una regione che invece di portare i doni li toglie ai più deboli.
giovedì 3 dicembre 2015 24 vostri commenti

Come ti cancello il sociale

Da parecchi anni collaboro col Teatro dell'Ortica di Genova. Un teatro sociale, uno di quelli che operano nei quartieri più difficili, che fa laboratorio con pazienti psichiatrici segnalati dalla salute mentale spesso dimenticati dalle istituzioni, laboratori teatrali con i carcerati in collaborazione con scuole elementari e medie per creare spettacoli in cui i detenuti e i bambini recitano assieme. Poi ancora laboratori con i ragazzi down, iniziative per la tutela delle donne che subiscono violenze, oltre alla stagione teatrale ed ai vari corsi di teatroterapia. Un luogo che per molti è una casa.
Ecco tutto questo rischia di sparire. 
Perché?
La domanda andrebbe posta alla Regione Liguria, che ha cancellato in un solo colpo tutti i finanziamenti, stiamo parlando di cifre irrisorie 20mila euro all'anno, che servivano per portare avanti il laboratorio Stranità (psichiatria), quello del carcere e quello sulla violenza sulle donne. Oltre a noi hanno pensato bene di non finanziarie anche un laboratorio interculturale e Music for Peace che si occupa di aiuti umanitari.
Abbiamo domandato perché. Risposte? Zero. O meglio una lettera con 5 righe in numero in cui si dice che "pur riconoscendo la validità dei progetti non si finanziano". Poi porte sbattute in faccia, telefoni che squillano a vuoto, e un assessore Ilaria Cavo, già quella dei plastici di Porta Porta, che si dovrebbe occupare del sociale che tramite i giornali fa sapere che la colpa è di quelli che c'erano prima, che lei ha solamente gestito quello che c'era e dato i soldi ai trasporti per disabili.
Fare una classifica sui bisogni è pericolosissimo, dire  a questi si e a questi no, ci pone ricordi nella mente che fanno rabbrividire. Tutti hanno diritto a questi finanziamenti soprattuto in situazioni in cui i soldi vengono spesi per altro. La sede della Regione Liguria costa parecchi euro all'anno, il signor Toti governatore, quello che pensava che Novi Ligure fosse in Liguria,  pare si stia facendo una nuova sala per il costo di 35mila euro per non parlare della sua auto blu... potrei andare avanti ma evito altrimenti rischio di sembrare grillino.
Noi lotteremo, andremo avanti, stiamo cercando come sempre forme di protesta che si basano sulla creatività sull'uso delle parole che queste persone non ci porteranno mai via. Inoltre stiamo cercando anche metodi di autofinanziamento, persone che magari dall'alto dei loro conti correnti potrebbero dare una mano a dei progetti che alla fine fanno risparmiare soldi alla comunità.
Potete seguire la vicenda tramite il nostro profilo Facebook, se avete da segnalare qualcosa, ogni consiglio è ben accetto.

Latest Tweets

 
;