venerdì 28 febbraio 2014 16 vostri commenti

Una strana coda

Qualcuno potrebbe pensare ad un'allucinazione da stanchezza della sera, dopo le ore passato in ufficio, in fabbrica o in negozio. 
Passare dalla stazione di Cornigliano, quartiere di Genova, e vedere della gente in fila potrebbe non essere così particolare. Le solite code, la lentezza degli sportelli. Niente di tutto questo, ma una sala d'attesa autogestita in attesa del proprio turno dal dentista.
"È un po’ come essere in un ospedale da campo, di quelli d’emergenza nei luoghi più difficili. Qui siamo nella stazione a pochi minuti dal centro città ma per alcune cose sembra davvero di essere a migliaia di chilometri di distanza", dice Claudio Salvi il dentista che a fine lavoro si reca in Stazione per prestare un servizio gratuito per chi non può permetterselo, per i dimenticati, i sommersi. 
Qualcosa mi dice che la fila sarà sempre più lunga visti i dati di povertà, la mancanza di lavoro e i prezzi proibitivi della sanità.
Gesti quotidiani che fanno sperare e che solitamente non appaiono lasciando il palco al vuoto delle parole delle istituzioni.
giovedì 27 febbraio 2014 9 vostri commenti

Primavera di Kiev

Siamo fatti così noi occidentali. Ci piace fare affari a prescindere dalle forme di governo dei paesi che abbiamo vicino, senza contare il livello di democrazia interno, i diritti civili di un paese e la libertà di stampa.
Qualcuno potrebbe anche dirci di guardare in casa nostra dove ormai pare che il voto dei cittadini sia stato delegittimato.
Di fronte alle immagini delle vittime e di queste ultime ore che arrivano dall'Ucraina ci si chiede con che faccia ora i governi si lamentino di Putin. Prima ci fanno affari, gli stringono la mano, gli danno anche le olimpiadi per trovarsi poi con 150mila cosacchi pronti a muoversi sulla Crimea dove in queste ore soldati russi stanno occupando il parlamento.
Nella  protesta di Kiev ci sono parecchie anime, dalle richieste di partiti più democratici a quelli nazisti, però le manovre russe mi hanno fatto tornare alle mente i carri armati che tra il 20 e il 21 agosto del 1968 soffocarono la Primavera di Praga.
Qui l'unica cosa certa è che non vi era democrazia e che Yanucovich, come molti altri presidenti, era ed è un fantoccio di Putin, al quale poco importa chi sia al governo, basta che dica sempre si anzi... один (che si pronuncia Da!).
martedì 25 febbraio 2014 18 vostri commenti

No dai scherzavo!

"No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. No, no...allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Michele vieni in là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo...". Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no."

Questo pezzo da cineteca di Ecce Bombo di Nanni Moretti credo possa rappresentare la situazione di alcuni senatori e deputati del Pd che ieri hanno votato la fiducia al governo Renzi e che oggi faranno la stessa cosa alla camera. 
In particolare i cosiddetti civatiani, presenti anche al governo in un ministero, che tramite la voce, i post e i tweet del loro leader Pippo Civati in questi mesi hanno sempre attaccato il modo di fare del loro partito e soprattutto del nuovo Vate fiorentino. Mi ricordano quelli che parlano sempre di scioperi e rivoluzioni e poi in piazza non ci scendono mai.
Quindi giunti al momento di direi NO, con la possibilità di  creare uno schieramento di sinistra, vero, capace di abbracciare diverse aree e movimenti schiacciati dal centrismo del partito democratico... a quella festa ci vanno, senza stare neanche tanto in disparte.
lunedì 24 febbraio 2014 18 vostri commenti

Curriculum di governo

In questi lunghi mesi di renziana storia italiana abbiamo sentito più volte il verbo rottamare buttato qua e la nei salotti della televisione, nelle radio e nei comizi, un avviso di pulizia della vecchia politica e l'arrivo del nuovo, del giovane e del pulito.
Bene. Col governo Renzi alle porte ci troviamo alcuni ministri in carica che rappresentano molto bene il momento politico del nostro paese.
Pochi mesi fa l'attuale ministro Lanzetta agli Affari regionali, civatiana e persona di tutto rispetto sia chiaro, votava un NO grosso come una casa ad un governo Renzi per poi accettare senza alcun problema l'incarico pochi giorni fa.
Parliamo del perenne presente Francheschini, uomo trasversale, messo alla Cultura dopo aver scritto anche su Twitter ciò che pensava di negativo del presidente Fonzarelli.
Infine, ma potrei andare avanti, Marianna Madia, giovanissima del PD, che in un momento storico in cui ai lavoratori normali si chiede di formarsi, di presentare esperienza, si insedia al Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione con un curriculum mica da ridere: pronipote di Titta Madia deputata del Regno e poi della Repubblica con Almirante, protetta di Veltroni, ex fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano e stagista al centro studi di Enrico Letta.
Ma il pezzo forte del suo curriculum lo possiamo trovare alla voce imprese politiche. E' una dei 22 deputati del Pd che non parteciparono al voto sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi, che passò per 20 voti. Grazie ai quali quel governo rimase in piedi.
Forse quello che conta è aver preso la maturità francese al Lycée Chateaubriand di Roma con tanto di mention bien.
Au revoir démocratie.






venerdì 21 febbraio 2014 17 vostri commenti

Abbiamo finito il cibo

Su alcune porte nelle strade delle nostre città, come Genova, non appaiono menù ma cartelli con scritte come questa...

"Ci dispiace molto. Ma per un mese non possiamo distribuire pasti: abbiamo finito il cibo"

...questo perché da gennaio il programma europeo "Pead" di aiuti alimentari ha dimezzato del 60% i fondi.
Insomma meno cibo e più persone in fila davanti alle comunità e ai centri vari
Sono cifre che dovrebbero farci pensare e svegliare quella politica che è lontana anni luce da questi problemi. Nel 2008 la Comunità di Sant'Egidio ha distribuito circa 12520 pasti freddi nel 2013 il numero è aumentato di sette volte... 74800.
Sono molti gli insospettabili che non ce la fanno ad andare avanti, fantasmi che non vengono riconosciuti per strada, che prima avevano un lavoro, una famiglia. Costretti a dormire sulle panchine della stazione dando la buona notte a distanza ai propri figli.
Un società al contrario, dove l'1% detiene la ricchezza, dove i prodotti di lusso stanno incrementando le vendite e le rendite sono sempre intoccabili.
Nelle nostre vie ci sono uomini e donne che avrebbero bisogno di risposte.
Ma arrivano solo tagli e indifferenza.
giovedì 20 febbraio 2014 23 vostri commenti

Personaggi in streaming

"I personaggi ammirevoli in cui il sistema si personifica sono ben noti per non essere ciò che sono: sono divenuti grandi uomini scendendo al di sotto della realtà della minima vita individuale, e tutti lo sanno." 
La società dello spettacolo - Guy Debord

Niente da fare, non usciamo dal tubo catodico. Siamo talmente entrati nell'ingranaggio del mondo dello spettacolo che tutto si riduce ad un televoto, ad una scelta tra uno o l'altro, ad una percentuale sul teleschermo che aumenta o diminuisce. Il più delle volte evitando di prendere in considerazione i contenuti, le parole, i fatti. 
Così ieri l'incontro tra Renzi e Grillo si è trasformato oggi nella classica delle domande. Chi ha vinto? Una crocetta da mettere su un nome o sull'altro, senza dare la possibilità di dire Chissenefrega (quello che avrei risposto io). Televotate spettatori, non più elettori. Con tanto di diretta, aggiungendo al nostro vocabolario il voyeurismo politico. 
Non più uomini e donne, ma personaggi.
mercoledì 19 febbraio 2014 16 vostri commenti

Società in saldo

"Al giorno d'oggi la gente sa il prezzo di tutto e non conosce il valore di niente."
O. Wilde

Era il 1891 e Oscar Wilde ne "Il ritratto di Dorian Gray" scriveva questa frase.
Come potete immaginare più di cent'anni fa io non ero presente, ma oggi possiamo tranquillamente dire che le parole dello scrittore sono assolutamente contemporanee.
Proviamo a chiedere quanto costa un cellulare ultimo modello, un abbonamento ad una pay per view, una macchina, un giubbotto, un lavoratore. Nella maggiorparte dei casi riceveremo una risposta, più o meno precisa.
Ma al valore ci pensiamo ancora?
Non parlo solo degli oggetti. Quanto vale per una persona un abbraccio, una stretta di mano. Pensate solamente alla poca importanza che diamo al saluto o al nome di una donna o di un uomo.
La frenesia delle giornate, il rincorrere gli appuntamenti, il dover lavorare per sopravvivere ci ha fatto perdere il senso del valore delle cose, dei gesti e delle persone.
Quante volte guardiamo negli occhi veramente chi abbiamo davanti, vedendolo non come parte di tutto, ma come individuo.
Per non parlare del valore del lavoro, della fatica e del sacrificio. Quel saper fare che sembra aver perso il rispetto.
Camminare e alzare la testa per riconoscere ciò che si ha di fronte, per avvicinarsi, parlare dando nuovamente valore alle parole che troppo spesso sono buttate.
Trasformandoci, conoscendo il valore. 
Per queste cose non esiste prezzo.
martedì 18 febbraio 2014 17 vostri commenti

De BeneRenzi

Alla fine la storia si ripete davvero. Si capisce dal destino segnato di una nazione, dal fatto che qualunque cosa succeda la politica economica, e non solo, dell'Italia debba essere decisa a tavolino da quattro amici degli amici al bar.
Così sembra dalle parole di Fabrizio Barca che il nostro futuro stia prendendo forma secondo le direttive del signor Carlo De Benedetti di prima repubblica memoria. Quello che da anni gioca a combattere contro Berlusconi.
Insomma si passa da un imprenditore all'altro, ma soprattutto da miliardi di debiti ad altri. Perché pare che la Sorgenia uno dei principali operatori del mercato libero per l'energia elettrica e il gas, sotto il controllo della Cir della famiglia De Benedetti abbia 1,86 miliardi di debiti. 
Essendo genovese quando ho letto la cifra ho avuto bisogno dei sali. Provate a sforare in rosso sul vostro conto, quante telefonate dalla banca ricevereste? Provate a non pagare per un po' l'acqua e la luce. Invece nel caso della Sorgenia si parla di accordi con le banche creditrici, cioè Monte dei Paschi di Siena (ma pensa!), Intesa, Unicredit e Mediobanca.
Chissà forse questo è proprio uno dei primi problemi che Renzi vorrà risolvere nel primo mese di governo.
lunedì 17 febbraio 2014 27 vostri commenti

Il figlio delle ricchezza... rubata.

"I giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa"

Lui è uno di quelli che ha tre nomi. John Philip Jacob. Nemmeno uno italiano.
Sarebbe stato giusto omaggiare il paese che gli ha permesso di vivere i suoi 38 anni (mi vengono i brividi se penso che ha un anno in meno di me) nel totale lusso avvolto in una bambagia dorata offerta dalla famiglia Agnelli ricevuta in regalo da mamma Italia.
Lui, John Philip Jacob Elkann, è uno di quelli che non deve passare in Banca per chiedere un mutuo per comprare la casa. Perché di solito la Banca è lui. Non deve preoccuparsi di scegliere il tasso variabile o fisso, e non deve controllare il conto a fine mese. Casomai chiede i soldi direttamente allo stato.
Lui partecipa alle riunioni del Gruppo Bildenberg dove vengono invitati solo personalità influenti in campo economico, politico e bancario... dovrebbero aggiungere che hanno influito negativamente.
Lui non deve portare curriculum ma solo lo stato di famiglia.
Lui non deve pagare le tasse perché le sue fabbriche dopo avere fatto i soldi in Italia vanno all'estero.
Lui quando si è sposato aveva come ospiti Kissinger, Mario Monti e Michel Platini non lo zio Piero che dopo 50 minuti cantava l'Aida sui tavoli.
Lui nomina i cugini a capo della Juventus, noi al massimo li nominavamo quando giocavamo a nascondino.
Lui fa parte di quella piccola percentuale che detiene la ricchezza del mondo, che vive alle spalle del lavoro delle persone oneste, che si alza gli stipendi e gli utili dicendo poi ai dipendenti di risparmiare, che ha proprietà sparse in tutto il mondo mentre ci sono dipendenti in cassa integrazione mobilità e a spasso.
Su una cosa ha ragione Elkann. Noi stiamo bene a casa nostra, perché abbiamo madri sulle cui faccia possiamo contare le rughe della nostra storia, padri con i calli nelle mani che sanno fare di tutto e ci hanno insegnato a vivere, nonne che non hanno creato fondazioni ma che hanno posto le basi di una famiglia di lavoratori.
Faccia una cosa John Philip Jacob ci dia quello che ci spetta del suo patrimonio e poi ne riparliamo.


venerdì 14 febbraio 2014 34 vostri commenti

CoeRenzi

Qualche editore starà festeggiando perché dopo il ventennio berlusconiano che ha dato la possibilità di pubblicare migliaia di libri, si potrà fare altrettanto con Renzi e magari scrivere il seguito delle Mille balle blu...

"Io al governo? No senza elezioni."
"Al governo senza voto? Ma chi ce lo fa fare."
"Se vinco io, mai più larghe intese"
"Nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo"
"Il rischio di larghe intese per il futuro non c'è"
"Io non mi metterò mai a essere tra quelli che dicono 'voglio un posto, ho vinto il congresso, allora mi dai due ministri, tre sottosegretari e quattro viceministri. Cos'è, una lista della spesa?"
"E' roba da prima repubblica Che noia. Vi prego: parliamo di cose concrete. Io non ho chiesto il rimpasto
"punto a fare lavorare il governo, non a farlo cadere"


Giusto per ricordare che questo paese non è mai uscito dalla prima repubblica.



giovedì 13 febbraio 2014 10 vostri commenti

Che a dire Captcha mi parte anche uno sputo


Dai tra noi lo possiamo dire, non tutto quello che è in rete è bene. L'elenco potrebbe essere molto lungo... i commenti degli anonimi, i commenti che sarebbe meglio fossero anonimi, insulti di ogni genere, gruppi che nascono in totale allegria e dopo qualche mese si trasformano in covi colmi di aggressività e polemiche.
Tutto questo perché (lo so, sto dicendo una cosa ovvia) il web è come il resto della società, non si distacca da tutto, non è un'isola felice (non ditemi che non lo sapevate?!?).
Quindi per essere coerenti, perché questo è uno dei pochi casi in cui la società tiene alla coerenza, anche nel web ci sono delle barriere ed una di queste è il Captcha.
Scusate mi è partito uno sputo.
Esatto proprio lui, quell'assurdo numerino che un sito ci costringe a ripetere se vogliamo commentare. Il più delle volte da leggere e rileggere perché non si capisce nemmeno ciò che c'è scritto. Quello che vi fa avvicinare col naso allo schermo... "quello è una A anzi no una E, ma e una F cosa diciiiii".
Qualcuno potrà dire che utile, in questa maniera si evita lo spam, dividendo gli umani dai robot.
Bene allora questo captcha, scusate ho sputato di nuovo,  è una specie di psicologo, ci studia capisce il nostro lato umano e lo comunica. Mi ci vedo seduto sulla sdraio con tanti numeri e lettere attorno che prendono nota del mio racconto e alla fine, dopo un riunione d'equipe, mi condanno ad essere umano o no.
Per non parlare del fatto che questo signor Captcha, sorry ho risputato, fa anche discriminazione. Una persona non vedente, che utilizza il computer tramite uno screen reader, il più delle volte non può inserire la stringa richiesta perché non viene letta dalla voce, perché molti siti non hanno il pulsantino audio che ripete ciò che andrebbe scritto o perché quel pulsantino audio a volte non viene letto dalla stessa sintesi.
Quindi voi utilizzatori di Captcha, prometto di non sputare più, sappiate che non sarà certamente un numerino o un codice a dirimere la questione Umano o non Umano. Per quella neanche la tecnologia potrà mai tanto.
Cacciamo il Captcha... scusate non ho mantenuto la promessa
mercoledì 12 febbraio 2014 11 vostri commenti

L'addio di un Freak


Ero giovane e ti ascoltavo.

Grazie dei fiori, anch’io ti farò un mazzo così.

Ogni volta un sorriso dando peso, data la mia gioventù, solo al lato demenziale della musica degli Skiantos tralasciando il resto, il messaggio e la denuncia nelle parole di Freak Antoni.

Fai bene a lasciarmi anch’io fossi in me mi lascerei.

Ma nel titolo del libro pubblicato nel 1991 "Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà dibattito)" c'è molto di ciò che è successo e succede in questo paese.

Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.

Ricordo i commenti di mio padre ("ma lavorare no?!?") mentre io e mio fratello ascoltavamo la cassetta sghignazzando. 

Se c'è una cosa che non sopporto è la presunzione di chi crede di essere migliore di me.

Era il 1979, avevo 4 anni e mentre guardavo i cartoni animati Freak Antoni era sul palco con gli Skiantos a cucinare spaghetti invece di suonare rispondendo agli insulti del pubblico in questa maniera...


Non capite un cazzo, questa è avanguardia, pubblico di merda!


Perché molte volte non servono pistolotti riflessivi, studi specializzati o report per capire la situazione di un paese.
Ma l'uso delle parole si.

Dio c’è ma ci odia!

martedì 11 febbraio 2014 17 vostri commenti

Fuffa filosofica

Viene da pensare che chiunque entri in parlamento, consiglio regionale o comunale che sia, subisca come una specie di incantesimo appena varcata la soglia di ingresso. Passando dall'essere il paladino delle cause a colui che parla di fuffa, cioè di aria fritta.
Perché girando per le strade ci si rende conto dei problemi, dai più piccoli ai più grandi, mentre nelle stanze dei bottoni si parla di riforme impossibili, di impeachment, di fondi che non ci sono mai, di rimpasti di governo o di presidenti del consiglio nuovamente unti dal signore.
Intanto fuori la gente muore.
Come quel senza tetto morto a Genova pochi giorni fa.
La gente muore dentro, perché non ha più niente, quel niente che pochi riescono ad immaginare. Come quei 5 milioni di persone in povertà assoluta.
La gente non vive più, sopravvive facendo code infinite al pronto soccorso e una famiglia su 4 è in disagio economico.
In un paese dove un giovane su tre è senza lavoro.
Ma qui si parla di fuffa filosofica che è quella che purtroppo ultimamente riesce anche a riempire le piazze, ma non le tasche degli italiani.

lunedì 10 febbraio 2014 24 vostri commenti

Una volta il vento fischiava... ora gira a destra

Il vento che spira in Europa fa venire i brividi ma questa volta non si tratta di previsioni meteo.
Le piazze in Spagna in questo momento gridano contro il governo Rajoy e il ministro Gallardon che vuole cancellare anni di lotta con un progetto di legge di riforma dell'aborto che lo renderebbe meno praticabile e che spalancherebbe le porte alla clandestinità.
La Svizzera si sta preparando ad un referendum sulla libertà di circolazione, facendo provare ai leghisti cosa vuol dire avere di fronte un paese che non ti vuole.
In Francia la destra conservatrice ha bloccato la riforma del diritto di famiglia.
E in Italia sappiamo bene come vanno le cose nelle nostre città.
Credo che ci si debba preoccupare, il mondo in cui vivremo in futuro fa sempre più paura, per noi,  i nostri figli e i nostri nipoti. 
Le parole accoglienza e libertà di scelta sembrano aver lasciato lo spazio alla prevaricazione e al respingimento... e siamo sempre più soli.
venerdì 7 febbraio 2014 22 vostri commenti

Leggete e studiate tutti... anzi no

Uno si illude che finalmente nel proprio paese spunti una legge a favore della cultura, per incentivare la lettura, aiutare le famiglie degli studenti e perché no anche le librerie in crisi e invece al posto del provvedimento salta fuori un genio del Pd che per farsi conoscere propone un emendamento che cambia tutto.
Quindi se stavate già mettendo da parte gli scontrini degli acquisti dei libri per poi usufruire degli sgravi del 19%, se quando avete sentito del provvedimento vi è spuntato il sorriso perchè sappiamo tutti cosa vuol dire acquistare i libri scolastici... tornate sul pianeta Italia e mettetevi il cuore in pace perché qui quando una legge sembra sensata viene affossata, di solito all'unanimità.
Le detrazioni ci saranno per i venditori e  riguarderanno solamente i libri di testo di scuola, per ottenere un po' di sconto ogni studente dovrà presentare nelle librerie che accetteranno di usufruire del credito d'imposta un buono sconto timbrato e numerato.
Buttate via pure gli scontrini e se per caso in mezzo ci rimane la tessera elettorale... non state a preoccuparvi troppo.
giovedì 6 febbraio 2014 13 vostri commenti

Quando anche uno scippatore è incredulo


Le immagini che oggi arrivano da Napoli sono di quelle che fanno subito scuotere la testa, trasformando l'incredulità in rabbia per un paese che è fermo agli stereotipi, al menefreghismo e al razzismo.
Nel video una passante viene aggredita da uno scippatore, trascinata per qualche metro per la velocità dello scooter. 
Solamente una persona, un immigrato, si rende conto di quanto successo. La donna sicuramente sotto shock sembra non riuscire a parlare. Il resto della gente attorno sembra addirittura dare una mano allo scippatore, che incredulo poi scappa. Probabilmente qualcuno non avendo assistito a tutta la scena avrà pensato ad un incidente, ma ciò che vediamo è un ragazzo di colore che cerca di convincere tutti che quello che è per terra è un ladro.
Nessuna risposta, anzi quel ragazzo per loro sembra non esistere.
Ora provate a pensare ad una scena simile a parti invertite, con un ragazzo di colore alla guida del motorino. Avete già la risposta.
Molte volte parliamo della politica come il male del paese, dei politici e degli amministratori che male di rappresentano, poi vedi scene del genere a capisci molte cose.

martedì 4 febbraio 2014 17 vostri commenti

Preso per il... Curriculum

Dicono che il primo amore non si scorda mai e che dopo la separazione il passo seguente è il divorzio ma in questo caso la luce di Arcore ha brillato ancora una volta.
E così' nonostante i voli pindarici il fido Casini non poteva pensare di concludere la propria  carriera (?) politica (?) lontano da Silvio. Intatti in questi giorni si sta ricomponendo la coppia di ferro.
Una storia quella di PierFerdinando ricca di salti qua e là, sostanzialmente rimanendo sempre nello stesso punto, dalla Dc al Centro Cristiano Democratico per arrivare all'Udc e poi all'Unione di Centro. Il più delle volte con Silvio e qualche volta contro, giocando a fare il leader.
Non bisogna essere maligni però perché siamo in presenza di un curriculum con i fiocchi, ricco di premi e riconoscimenti.
Una Gran Decorazione d'Onore in Oro con Fascia dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca... pare che abbia preso la tessera di tutti i partiti austriaci.
Una Gran Croce dell'Ordine del Granduca Gediminas... sembra che Gediminas fosse uno che designava spesso figli e fratelli al potere. Che dire.
Compagno d'Onore Onorario dell'Ordine Nazionale al Merito di Malta... perché è sempre bene tenere un titolo come "compagno" non si sa mai, dovessero arrivare veramente i comunisti.
Gran Croce dell'Ordine reale norvegese al merito... concesso per meriti civili e militari verso la Norvegia, pare che il buon PierFerdi in una partita di Risiko si sia rifiutato di attaccarla.
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia... un ordine cavalleresco concesso per aver ricordato la formazione della Polonia nei mondiali dell'82.
Gran Croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique... detto anche ordine del principe navigatore, assolutamente d'obbligo per chi ogni 5 minuti cambia sponda.
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano della Santa Sede... grazie al quale può scortare il vescovo all'ingresso ed all'uscita della Cattedrale, a sedersi alla destra di Silvio... ehm... scusate dell'altare.
Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica di Spagna...  conseguito per i servizi resi per il bene della nazione e per la prosperità dei territori americani e d'oltremare. 
Mi domandavo, magari potremmo chiedere il rimborso di tutti gli stipendi presi da Casini in questi anni visti i servizi resi... agli altri paesi.
lunedì 3 febbraio 2014 26 vostri commenti

Il perenne Lunedì

Diciamocelo, bisognerebbe saltare sempre il lunedì.
Era così anche quando andavo a scuola, a metà pomeriggio della domenica iniziava a salire l'ansia per il giorno dopo. 
La sveglia inquietante. Il gelo proveniente dalle finestre aperte all'improvviso da mia madre. La luce del sole evitata come un vampiro. Colazione con focaccia davanti alla tv guardando con mio fratello qualche replica di telefilm... Happy Days, Hazzard. L'autobus pieno e noi in piedi in fondo tenuti svegli dalle buche. La riunione dietro al pino con i compagni per decidere se entrare o no. I prof. Le interrogazioni. I compiti in classe a sorpresa.
Ora fatico a mangiare la mattina. Mi trascino per il corridoio e trovo il bagno solo grazie alla mia compagna. Niente più telefilm ma un telegiornale che non ascolto nemmeno, a parte il meteo. Al posto di Fonzie mi ritrovo Renzi, le perle di saggezza dello zio Jessy sono state sostituite da quelle del grillino Messora e al posto dei cugini Duke mi ritrovo Alfano e Letta che regalano soldi  alle banche.
Vado in moto e se piove ci metto tre ore a mettermi addosso tutto. Se prendo i buchi mi fa male la schiena e parlo da solo contro il il traffico. A volte rimpiango le interrogazioni perché adesso sono state sostituite da quelle sul futuro. Niente più compagni di classe ma colleghi, e il pino credo lo abbiano buttato giù.
A scuola passavo la prima ora  intontito dal sonno, i guanti nelle mani e il Manifesto sul banco, incassando i commenti della professoressa di inglese che mi chiamava fascista rosso. Mah!
Il corpo si svegliava realmente verso la fine della seconda ora, gli occhi si aprivano e la mente incominciava a far girare gli ingranaggi, a volte. Giusto per arrivare in forma all'ora del panino giù al secondo piano.
Ora non si può, bisogna essere subito attivi. Al lavoro, riunioni, telefonate, e tenere un certo comportamento, la professionalità e tutto il resto, ma Il Manifesto è rimasto.
E lui che mi guarda e ride, il lunedì,  nonostante il passar del tempo. 

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