domenica 29 marzo 2020 15 vostri commenti

Nuove abitudini

In questi giorni di quotidianità interrotta ci sono momenti in cui i pensieri corrono veloci. Si spingono, fuori uno dentro l'altro. A volte piacevoli, molte volti invece disegnano scenari inquietanti. Nella drammaticità del momento una cosa su tutte mi mette angoscia, la solitudine delle persone sole ricoverate. Vero è che accanto hanno tutte le meravigliose persone che in questo momento, mettendo a rischio la loro vita, lavorano negli ospedali, ma la mancanza di una persona cara vicina in un momento così difficile credo sia terribile. 
Ieri ho letto la notizia di quei due bambini rimasti soli dopo la scomparsa della nonna e la quarantena della mamma a Montevarchi, ora "adottati" dalle persone che si sono offerte per dare quel poco di vicinanza che un estraneo può dare in questi momenti. Davvero terribile. 
Per non parlare dell'impossibilità di dare l'ultimo saluto alle persone care, se non magari per telefono come purtroppo è già successo. 
Tanta è la rabbia per le molte persone che avremmo potuto salvare e che ancora potremmo salvare se non avessimo carenza di strutture e personale. Quei famosi 4000 posti di terapia intensiva che ormai abbiamo praticamente riempito. 
Mi capita a volte di non attendere più i numeri delle 18 elencati dalla protezione civile, non so perché forse siamo entrati in un "abitudine" del contagio e dei positivi o forse è la voglia di pensare che alla fine questo sia solamente un terribile incubo dal quale svegliarsi. 
lunedì 23 marzo 2020 11 vostri commenti

Positivi pagando

Notizia di oggi. A Genova un laboratorio privato farà analisi, a pagamento, per ricercare la positività al Coronavirus. “Il test non sostituisce la ricerca diretta del Covid-19 su tampone faringeo, ma può avere comunque un’indicazione nei seguenti casi: 1) Verificare un’infezione da Covid-19 in pazienti che non hanno potuto fare il test diretto 2) Verificare se il paziente è immunizzato per Covid-19. In questo secondo caso va tenuto presente che anche se non esistono prove che l’immunizzazione sia definitiva (è una patologia molto recente), il numero di reinfezioni descritte è piuttosto scarso e, soprattutto, non si conosce ancora se i pazienti “re-infettati” avessero sviluppato anticorpi anti-Covid-19”.
L'ennesima vergogna, in un momento in cui ci sono colleghi chiusi dentro le residenze protette con anziani febbricitanti, disabili che attendono l'esito di un tampone da una settimana, lavoratori che ogni giorno si recano al lavoro incrociando le dita. 
Tutto quanto previsto da un bando della Regione Liguria a cui questo laboratorio ha aderito. Le belle parole dei nostri politicanti rispetto alla sanità pubblica, al diritto alla salute si sprecano in questo momento. Ringraziamenti che, ora, cadono come pioggia per i medici e il personale sanitario dimenticato da anni da tutti. Nel frattempo però un bel esamino a pagamento. 
E passa tutto. 
lunedì 16 marzo 2020 17 vostri commenti

I più fortunati

Per molti di noi, verrebbe da direi i più fortunati, il mondo si è ridotto ai metri quadrati delle nostre case. I poggioli sono diventati fonte di invidia e una finestra si fatica a chiudere, così come le persiane e le tapparelle per rimanere collegati ancora per un po' a ciò che c'è fuori. 
Chi è in casa in ferie forzate, chi in congedo, chi perché non ha un lavoro, oppure in cassa integrazione. Almeno quelli che cercano di rispettare le regole che stiamo cercando di darci per fermare questo virus che ahimè credo ci porteremo dietro ancora per molto. 
Ieri abbiamo fatto un picnic sul poggiolo con l'aiuto del sole, una delle tante cose che questa tremenda tragedia ci ha dato la possibilità di riscoprire. Piccole cose meravigliose, condivise, preziose. Momenti che prima davamo per scontati ora diventano merce rara. 
Continuo a vedere gente che pare vivere in una realtà differente. Quando esco per andare a fare la spesa sembro Diabolik, mascherina, chirurgica perché le altre logicamente non se ne trovano, e in alcuni casi anche i guanti. Spesa per noi e per i nonni e poi sacchetti lasciati sullo zerbino per evitare di portare il virus in casa dei miei. 
Spesso mi domando se questo evento così drammatico ci insegni almeno qualcosa. Il valore della libertà, l'importanza dei servizi fondamentali per un paese come la sanità, l'importanza della condivisione e della semplice frase "come stai" detta milioni di volte senza pensarci veramente, senza la giusta attenzione nei confronti dell'altro. 
giovedì 12 marzo 2020 12 vostri commenti

Ce la faremo

Sono giornate surreali. Le nostre abitudini sono sparite, messe nel cassetto, per il bene comune. Non tutti però, molti continuano a non capire la gravità della situazione. Ancora domenica scorsa siamo stati invitati ad una festa di compleanno di bambini, abbiamo gentilmente declinato l'invito. Un'assurdità in un momento in cui viene chiesto di sacrificare le cose futili per dare una mano al sistema sanitario nazionale. 
Ieri sera l'ennesimo intervento di Conte in televisione, apprezzabile per i modi e anche per alcuni provvedimenti rispetto al resto d'Europa che pare non capire, ma ancora troppo deboli a mio avviso. Nel decreto si consentono attività che non sono indispensabili. Mi devono davvero spiegare a cosa serve tenere aperta una fabbrica che fa borse per esempio. E' chiaro che ci sono delle produzioni che difficilmente si potranno fermare perché magari fanno parte della filiera alimentare, ma il resto?
Vogliamo davvero che i libri di storia scrivano che in presenza di una Pandemia rimasero aperti servizi totalmente inutili?
Il pensiero ora è a tutti i lavoratori che ogni mattina devono andare a lavorare senza nessuna protezione o possibilità di rispettare il famoso metro di distanza come forma di tutela. Mentre la rabbia è verso chi ancora continua a non capire la situazione. Ma se pensiamo che un senatore della repubblica, di Forza Italia, ancora ieri ha fatto un video negazionista rispetto a tutto quello che sta succedendo potete immaginare il resto. 
Mi auguro che stiate tutti bene e che se obbligati ad uscire possiate prendere tutti le giuste precauzioni. 
Ce la faremo. 
giovedì 5 marzo 2020 12 vostri commenti

Cronache dal delirio

Qualche minuto fa da qui al lavoro da me una scena assurda. 
Lavorando in una struttura dove sono presenti persone anziane e soggetti a rischio abbiamo messo delle restrizioni all'ingresso e soprattutto l'indicazione di lavarsi le mani appena entrati. 
Un personaggio alquanto bizzarro, alla guida di un taxi, ha iniziato a protestare in maniera diciamo colorita, scomodando la maggior parte dei santi presenti nel calendario. 
Tutto ciò solamente per l'imposizione di lavarsi le mani all'ingresso, cosa peraltro da fare anche in tempi normali a mio avviso. 
Ora al di là del giudizio che uno può avere rispetto alle decisioni del governo, o alla reale  o meno pericolosità del contagio, come si pò pensare di risolvere una situazione se si ha a che fare con persone che non riescono a rispettare un'indicazione semplice come questa?
Infatti poi ci ritroviamo a commentare di gente che scappa dalla zona rossa per andare a sciare. 
lunedì 2 marzo 2020 9 vostri commenti

Il bene e il male

Lungi da me voler criticare le persone che in questo momento sono in quarantena, anzi a loro va tutta la mia solidarietà e il ringraziamento per cercare di contribuire ad arginare il contagio.  Però ieri sentendo una delle tante dichiarazioni estrapolate dalla zona rossa mi sono fermato a riflettere. "Non ne possiamo più, sono 10 giorni che siamo isolati", una cosa del genere. 
Ma davvero non si può resistere in casa per tutelarsi e per tutelare gli altri, le persone che in questi giorni corrono i maggiori rischi, gli anziani e gli immunodepressi ad esempio. 
Nel 2020 con tutto quello che solitamente una famiglia ha in casa, rete e altro, vogliamo parlare di isolamento?
Mi pare che questa vicenda come sempre stia tirando fuori il peggio e il meglio. Casi meravigliosi come la farmacia di Genova che regala i disinfettanti per le mani, un esempio di comportamento civile. 
Poi c'è il resto. Su tutti quelli che non resistono alla quarantena e scappano. Ieri il caso di una donna del piacentino fuggita con la suocera per andare a passare la reclusione nella casa a Rapallo, col marito ricoverato. Ora io mi domando, oltre all'abbandono, ma il senso civico? 
Poi la meravigliosa parentesi calcistica. In questo paese possiamo toccare tutto  ma non il calcio. Il campionato è sacro. Quindi ieri bergamaschi che sono andati a Lecce, torinesi che sono andati a Napoli. 
In tutto questo delirio possiamo aggiungerci i provvedimenti a singhiozzo, sia del governo che delle regioni. Ad esempio qui scuole chiuse fino a mercoledì, giusto secondo me, anzi farei tutta la settimana, ma con la motivazione che in questo modo avrebbero avuto il tempo di dotare le strutture degli strumenti adatti per l'igiene. Ma perché nella settimana precedente non si poteva fare? E poi le nostro scuole devono essere per forza sporche? 
Troppo soft a mio pare anche il governo verso quelli che violano la quarantena mettendo a repentaglio la vita delle persone, oltre al fatto che doveva imporsi per bloccare tutti i campionati sportivi per due settimane. Ma poi perché non si possono dirottare casi meno gravi verso le cliniche private che sono le grandi assenti di questi giorni. 
Da quello che si legge pare che il virus fosse già in giro per il nostro paese da parecchio tempo, una mutazione da animale/umano avvenuta pare nel novembre del 2019, quindi probabilmente c'era poco da fare. 
L'augurio è quello che i casi di contagio inizino a diminuire, oltre ai deceduti, che purtroppo mi pare vengano ormai segnalati come numeri scontati. Quando purtroppo nella morte di  una persona cara, qualsiasi età abbia, non c'è nulla di scontato.
Anche in questo dovremmo cercare di restare umani in tempi del genere. 

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