giovedì 30 settembre 2010 23 vostri commenti

Il buio oltre la siepe




Il paese soffre davvero.
Non io in questo momento perchè per adesso un lavoro ce l'ho, per adesso, ma molti troppi sono veramente al limite. Si sta davvero giocando sulla pelle di persone che hanno la sensazione di essere in un vicolo cieco, che magari giustamente si aspetterebbero dalla politica delle risposte che più o meno condivise, delle prese di posizione, dei tentativi di risolvere la crisi di un paese, risposte che dovrebbero essere immediate.
Invece da mesi assistiamo ad un misero teatrino tra quello di sopra nel video scopertosi paladino della giustizia e l'imperatore che gioca col giocattolo chiamato Italia e un'opposizione che dovrebbe presentare proposte concrete invece di litigare sul fatto se conviene o non conviene schiacciare l'occhio ad esempio a uno come Rutelli.
Abbiamo ascoltato tante cose, come i fuori onda, visto piantine di case che nessuno di noi potrebbe mai permettersi, sentito dichiarazioni di Fini del tipo "il mandante delle porcate è Silvio", altrettante risposte dall'altra parte, minacce di dimissioni, di crisi, di mancata fiducia in virtà di una giustizia che va difesa per rimanere poi spettatori di paganti di dichiarazioni del genere firmate dal Robespierre mancato Bocchino..."Noi sulla legalità non arretriamo di un millimetro. Siamo disponibili a votare il lodo Alfano costituzionale. Siamo favorevoli al provvedimento, ma non a mettere in mezzo altre cose che possano arrecare danni ai cittadini".
E' brutto davvero brutto vedere che esiste un muro tra paese reale e politica, una siepe oltre la quale sembra esserci il nulla, il vuoto tra iproblemi nostri quotidiani e chi avrebbe il dovere di risolverli. Non si assume più, si licenzia, si fanno solo contratti a termine, tempo determinato, ti prendono ti assumono per un po', il giorno prima dicono che sei indispensabile e il giorno dopo in un corridoio ti danno il ben servito, qui a Genova anche la Fincantieri sembra in pericolo. I dati sono sempre più preoccupanti...


...siamo come quei pupazzi con la carica che di fronte ad un muro cercano sempre di andare avanti rimanendo fermi, in attesa che arrivi una mano per metterli sulla strada giusta.
mercoledì 29 settembre 2010 31 vostri commenti

Do ut des

Alla fine vedete nella vita è tutta questione di FIDUCIA.

Suona la porta di casa e cosa fate? Guardate dallo spioncino se non avete FIDUCIA nel prossimo oppure se siete uno pronto ad affrontare qualsiasi testimone di geova che provi a vendervi il folletto aprite.
Magari siete sull'autobus e sentite dietro qualcuno che spinge un po' più del solito, eppure non siete vicino a Montecitorio. Ma si questa mattina l'autobus è davvero pieno oppure è uno che cerca il portafoglio. FIDUCIA?!
"Dai caro assaggia la pasta che poi dici che è scotta!"... "Ma no amore mio mi FIDO!", però l'altra volta faceva davvero schifo.
Cena con gli amici, calcetto, riunione con l'associazione. La fidanzata si deve FIDARE.
Cena con le amiche, palestra, riunone di lavoro in tarda serata. E il fidanzato si deve FIDARE.
Che ne sapete se mentre attraversate la strada, sulle strisce, quello li si prorpio quello che sta venendo verso di voi con lo scooter si fermerà? Perchè vi FIDATE e se non lo fate state un mese sul marciapiede o girate largo.
Mi faccia i capelli come vuole....
Vi parcheggio la macchina?
Domani partite... guardate le previsioni del tempo.
FIDUCIA... QUESTIONE DI FIDUCIA
C'è quella personale, quella a prescindere, quella temporanea. Oppure c'è quella che ieri il portinaio di una azienda pubblica non mi voleva dare, non si sa mai uno con i capelli lunghi, qualche tatuaggio e qualche orecchino può essere pericoloso. Meglio far entrare quelli in giacca e cravatta. Di quelli ci si può FIDARE.
Poi c'è quella che si acquisisce, magari con qualche compravendita, qualche promessa. Quella FIDUCIA che fa fare il triplo salto mortale passando dal PD fino all' API, non a fare benzina, per poi giungere al PDL candidandosi come ministro magari... vedere alla voce Calearo.
C'è chi la promette, chi la sventaglia, chi minaccia di non darla ma non riesce nemmeno ad alzarsi da quella sedia in una stanza dalla quale anche i bottoni sono fuggiti...

...mi correggo è tutta questione di soldi e potere.
venerdì 24 settembre 2010 23 vostri commenti

rAggiungi un posto a...caso


In questi giorni, ma non solo direi che il problema è storico, si parla molto di salto della barricata, inteso come "cambiare schieramento".
Oggi mi sono imbattuto in questo articolo con tanto di dati alla mano e statistiche che analizzano i vari passaggi dal 2008 all'agosto del 2010. Chiaramente le percentuali hanno subito una sterzata a causa dello strappo (?!?!) dei finiani, viene però da chiedersi se siamo gli unici in europa e se è così normali che circa 120 deputati nel biennio preso in considerazione abbiano capito che la strada era sbagliata, stiamo parlando di 1 su 5.
Deputati che non si iscrivono ai gruppi in modo tale da essere liberi di passare di qua e di là, schieramenti che sanno già in partenza di non poter raggiungere il numero legale.
Illuminazione sulla via di Arcore?
Ripensamenti in ricordo di una gioventù passata a sinistra?
Ricerca frenetica del Centro?
Oppure unico riciclaggio che funziona nel paese?
Non voglio dire che non si possa mai cambiare idea questo è chiaro, anche perchè i cambiamenti a volte possono essere positivi, però credo anche che statistiche del genere non possano andare d'accordo con una politica affidabile.
A volte sembra di assistere a quel vecchio gioco con la musica e le sedie in mezzo alla sala, stop alle note e via a cercare subito un posto, solo che in questo caso in piedi rimane sempre la democrazia.
giovedì 23 settembre 2010 37 vostri commenti

A tutti


Ti svegli una mattina e leggi queste dichiarazioni del consigliere regionale leghista Massimiliano Orsatti...

"Oggi gli studenti lombardi partono svantaggiati perché nei test di ammissione alle università a numero chiuso si tiene conto anche del voto preso all’esame di maturità, che in alcune regioni del sud è notoriamente dato con generosità... di sostenere in via prioritaria gli studenti lombardi anche sugli interventi a favore del diritto allo studio... Successivamente chiediamo una corsia riservata per gli studenti che siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni"

...poi vai indietro con la mente, fai un viaggio di 62 anni e ricordi che piccoli passe del genere posso portare all'orrore ...

Regio decreto legge n. 1779 del 15 settembre 1938
Articolo 1
A qualsiasi ufficio od impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate da alunni italiani, non possono essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorsi anteriormente al presente decreto; nè possono essere ammesse al conseguimento dell'abilitazione alla libera docenza. Agli uffici ed impieghi anzidetti sono equiparati quelli relativi agli istituti di educazione, pubblici e privati, per alunni italiani, e quelli per la vigilanza nelle scuole elementari.

...poi pensi a quella cosa che tutti si dimenticano (anche i governi passati sia ben chiaro)...

art. 34 Costituzione Italiana
La scuola è aperta a tutti

...quel "a tutti" dovrebbe significare molto, una cosa da tenere stretta, difendere. Un "a tutti" che andrebbe esteso agli studi universitari che costano circa mille euro all'anno, con tabelle di reddito ridicole per poter ottenere contributi, senza contare i numerosi libri da comprare, un "a tutti" che dovrebbe comprendere un'autonomia dalla politica, legato solamente ad una cosa il sapere...


"La cultura... è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri"
(Gramsci)

...che ci stanno portando via.

mercoledì 22 settembre 2010 26 vostri commenti

JoVanHard da digerire

Giorno storto.
Una di quelle giornate in cui si dovrebbero ascoltare i dischi di Masini.
Però, siccome non ho la collezione tristezza qua con me oggi mi butto su Giovanardi...

"Là dove le adozioni da parte di coppie gay sono consentite, come negli Usa, ma anche in Brasile è esplosa la compravendita di bambini e bambine. E' una cosa che almeno con questo Governo non consentiremo mai e che voglio qui denunciare"..."imporre a un bambino adottato due genitori dello stesso sesso significa fare loro violenza psicologica. Il fatto che ci siano alcune famiglie eterosessuali in cui ci sono stati episodi di violenza o di cattiva educazione non vuol dire che la famiglia normale sia fonte di violenza e di maltrattamenti, come afferma Luca Barbareschi. Un bambino ha il diritto di crescere in un contesto dove una figura paterna e materna sono complementari fra di loro e garantiscono al bambino una crescita equilibrata. Togliere questo diritto al bambino è fare una violenza sul bambino stesso. Si crea un diverso dagli altri, lo si candida all'infelicità"

Giusto per ricordare la lucidità mentale di quest'uomo, la sua incredibile moralità, la retta via che segue da anni basta leggere la lettera scritta a Di Pietro nel 1992 ...

"Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all'interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c'è chi fa il tifo per Lei"

...per poi fare il salto della quaglia nel 2006...

"Le dichiarazioni di Di Pietro (aveva detto di aver colpito la parte cattiva della DC) sono vergognose, nel ricordo delle centinaia di esponenti politici Dc di tutti i livelli, massacrati dai magistrati"

...e infine illuminato da una luce poco tempo fa ci concesse l'ascolto...

"Stefano Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto, e la verità verrà fuori, soprattutto perchè pesava 42 chili»...«La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente... E poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato... Certo, bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così"

No no la prossima volta mi porto dietro Masini, decisamente!
martedì 21 settembre 2010 33 vostri commenti

Con che faccia?


Ore 12
Suona un campanello di una porta qualunque.
"Signora guardi questo prodotto è fantastico. Pulisce tutto, guardi guardi ad esempio se sporco per terra ecco che lo passa con uno straccetto e via...."
Ore 12.30
Stesso campanello, stessa porta.
"Le faccio una confidenza non lo compri mai, è una bufala..."

L'ambiente cambia ma il succo rimane se per un attimo ci spostiamo e andiamo ad ascoltare le parole di un'esperto di politica di opposizione.
Enrico Letta, il primo della classe, quello pulitino, quello che sembra nato per stare dalla parte della lavagna dei bravi.
"E' un dato allarmante ed è conseguenza di quello che è successo nelle ultime settimane. C'è un limite oltre al quale si esplode e noi non diamo l'idea dell'alternatina, anzi c'è una corsa del gambero segnata da profonde divisioni. Si decide adesso se il Pd ha un futuro, gli elettori ci dicono 'avete l'ultima chance se non la cogliete non c'è speranza'. O c'è una prova di unità che superi risentimenti o ragioni, oppure non siamo all'altezza della situazione"
Capperi! Eh si bisogna essere onesti ha fatto proprio una netta disamina della situazione. Il Ha scoperto che il Pd rischia...
Usa anche parole forti (pare che dopo sia andato subito a confessarsi).
"Siamo in guerra e quando si è in guerra si sostiene il comandante in capo". Devo avere dei problemi di memoria non mi ricordo una battaglia parlamentare del Pd degna di nota.
Ma trova anche delle soluzioni il Letta combattuto dal lato oscuro....
"Le alternative ci sono, penso a Di Pietro e a Vendola. Per questo è il momento di mettere da parte i personalismi perché il disastro è dietro l'angolo". Non il disastro li ha già doppiati.
Ma attenzione al colpo di teatro, riesce a smentirsi una riga sotto...
"Nessuno ha titolo per farci le pulci anche perché Di Pietro è in caduta libera e Vendola dovrebbe dimostrare di saper governare la Puglia".
E più di un mese fa (effettivamente un tempo lunghissimo per un'idea di un politico) sosteneva che...
“Ci sono varie personalità importanti che potrebbero svolgere il compito e Tremonti è sicuramente tra queste” e che è “meglio immaginare una prospettiva con il ‘terzo polo’ che continuare a ragionare con Di Pietro che un giorno si e uno no critica e delegittima il Pd. Il fatto che critichi Fini in questo passaggio è la dimostrazione che sta con Berlusconi. Di Pietro ha il terrore di perdere la sua ragione di vita”.... Azzo! Quindi se critico il presidente della Camera che nel 2001 guidava le operazioni durante il G8 da una caserma... sto con Berlusconi! Mi ha apero un mondo...
...“un’alleanza tra noi, Di Pietro e Vendola, è una prospettiva suicida di un Pd schiacciato a sinistra e non in grado di costruire un’alternativa credibile”. Un pd schiacciato a sinistra prospettiva suicida?!?!?!?
Un distributore automatico di massime politiche..."nel Pd chi mette in discussione l’opportunità di un’alleanza con Casini non vuole nemmeno provare a giocare la partita della salvezza" (questa è di un anno fa bisogna dirlo).
E infine anche intrattenitore se vogliamo.
“Conosce quella del casellante? C’è un casellante che si rende conto che due treni sono in rotta di collisione. Per evitare il disastro, manovra segnali, allarmi, scambi. Poi, una volta resosi conto che è tutto inutile, chiama la moglie e le dice: cara, vieni alla finestra, almeno ci godiamo lo spettacolo. Ecco, io non voglio fare come quel casellante. Mi rifiuto di rassegnarmi al fallimento del Pd, o addirittura di augurarmelo”.
Non aggiungo altro. Non ce la faccio.
venerdì 17 settembre 2010 33 vostri commenti

Tutte le pistole del presidente


...e pensare che da uno così di solito non si compra neanche una macchina usata, noi invece...
giovedì 16 settembre 2010 24 vostri commenti

L'insostenibile pesantezza di questi esseri



In fondo noi siamo qui.
Chiusi tra uno "scusate non ce l'ho fatta" e un razzismo che dilaga che entra nelle scuole dei nostri figli, che si insinua sui banchi delle classi come se fosse un marchio di moda.


Stretti tra quelli che insultano e aggrediscono chi porta in giro una bandiera italiana "fermati ed identificati dalla polizia per avere con noi il tricolore. Insultati e derisi da decine di leghisti esaltati ed urlanti - rischiando il linciaggio da parte di questi ultimi e una denuncia da parte della polizia".
Bloccati su un partito di opposizione che nel momento più difficile del governo pensa bene di dare fondo agli archivi dell'immondizia, di fare l'occhiolino a Fini, a Casini, al primo che passa, senza un'idea, senza uno slogan azzeccato, non prendendo minimamente in considerazione che forse le persone hanno bisogno di qualcosa di sinistra.
Siamo qui fermi davanti a persone che parlano di "nuovo partito" ripresentandosi dopo avere detto "addio vado in Africa", dopo aver chiamato per più di un anno il signor B. "il maggior esponente dello schieramento a noi avverso" (mia nonna mi chiede ancora chi era). Costretti a leggere le lettere che i dalemiani di turno mandano ai giornali per farci sapere dall'alto del pulpito cosa deve fare il paese.
Razzismo, mancanza di opposizione, barzellette su Hitler, operai dimenticati e diritti stracciati. Amici, fratelli che ogni benedetto giorno cercano un lavoro per avere un futuro, che da un giorno all'altro di sentono dire non senvi più, precari che vengono accompagnati gentilmente alla porta se osano protestare, classi piene, cultura lasciata in mano al Gabibbo (sarebbe meglio). Un mix esplosivo che fa rumore ma che non riesce ancora a svegliare gli italiani.
Noi siamo qui, in fondo, con la sensazione di non avere neanche la possibilità di dimetterci...
mercoledì 15 settembre 2010 29 vostri commenti

Amici miei... ricAtto secondo

Arcore.
Notte tarda.
Seduto su una poltrona in pelle umana d'operaio di pomigliano, con in mano un cognac che nemmeno Suellen, lui come ogni sera davanti al ritratto di Bettino...

"Certo che gli amici però!
Quelli che tirano fuori vecchi assegni



e ora anche lui...

Quel giorno tra parentesi avevo un caldo della madonna, ho dovuto pagare lo straordinario alla truccatrice.
Non capisco proprio cosa possa essere successo per farmi questo regalo...



...che poi magari quelli avevano a bordo una bandiera comunista, quantomeno qualcosa di rosso di sicuro.


...non capisco dove posso aver sbagliato. Portebbe essere per quella volta che l'ho lasciato con "il nulla" Frattini...


...magari si è accorto che avevo drogato i cavalli, ma caspita volevo che la beneamata facesse bella figura...


...poi voglio dire avevo preparato tutto. Vuoi dire che non gli sono piaciute le medagliette al collo, troppo simile a Bossi quello nella foto?!?!


...Ah no forse è stata quella volta che lo affidato a quello la quello che si mette anche la fascia al contrario...


...oppure preferiva le bionde, avevo anche chiesto a Crespi di fare un sondaggio....


...però ora che ci penso forse non ha gradito il decoder per il digitale terrestre che gli ho fatto trovare nella tenda...


...comunque sia è un ingrato perchè gli ho dato anche consigli sulle sue scrivanie, tanti libri dietro danno spessore a quello che si dice, non serve leggerli...


...ora che ci penso non se la sarà per caso presa per le mie battute ad una delle sue amazzoni, anche perchè questa volta mi sono trattenuto, le mani erano ferme...


...lo avevo detto a Galliani che dovevamo fare un sacrificio in più anche quest'anno...


...giuro che se è per colpa di quelle panchine, me la compro quella società e la faccio fallire...


...non so, sono triste, devo rimettere le cose a posto, rifare le nostre mangiate, sfogliare le nostre riviste...


...andare in giro come Strasky ed Hutch in versione Village People...


...farci qualche fumatina...


...e poi di nuovo amici come prima...


...che poi hanno preso un peschereccio mica uno yacht. Basta stare più attenti, agire nel silenzio, come sempre, colpire i barconi giusti e l'importante è che il popolo non veda... e non sappia"
lunedì 13 settembre 2010 27 vostri commenti

Quando abbiamo dimenticato come si tolgono le scarpe per salire su una macchina e parlare?


Dicembre 1964.
Berkeley.
California.
Un ragazzo di origini italiane, si toglie le scarpe sale col megafono sul tetto di una macchina della polizia e comincia a parlare...
"Che cosa diventeremo? Clienti delle università, del governo. dell'industria, del sindacato organizzato. Ma noi siamo esseri umani. Se tutto e macchina, arriva un momento in cui il funzionamento della macchina diventa così odioso, ti fa così male al cuore , che non si può più partecipare, non si può nemmeno partecipare in modo passivo, bisogna buttare i nostri corpi in mezzo al motore e alle ruote e alle leve, in tutto l'apparato, bisogna farla fermare. E dobbiamo dire in modo chiaro al popolo, e a chi guida la macchina, ai suoi padroni, che se non saremo liberi, impediremo per sempre a questa macchina di funzionare"
Dove sono andate quelle parole, per quale motivo non riusciamo più a comunicarle, perché non le ascoltiamo più. Costretti invece a commentare ancora altre morti sul lavoro come quelle di Capua, altre dichiarazioni di un premier che vede comunisti ovunque anche nei campi di calcio, testimoni di un uomo che va all'estero dall'ex capo del Kgb, suo grande amico, accusando i giudici di Tangentopoli di aver risparmiato solo i "rossi" per la loro complicità col Cremlino, dopo aver lanciato un messaggio ai russi su quanto sono fortunati ad avere Putin e Medved "dono del Signore", chissà magari i parenti dei giornalisti uccisi e scomparsi non la pensano proprio in questa maniera. Seduti a guardare un'opposizione che non sa nemmeno da dove iniziare.
Già, che cosa diventeremo, o meglio... cosa siamo diventati?!?
venerdì 10 settembre 2010 26 vostri commenti

Parola di prescritto della mafia

G.Andreotti

Ha centrato il verbo, assolutamente, ne sono convinto.
Ha sbagliato una cosa però, chi se la va a cercare sono gli italiani. Già sono quelli che magari quando lo incontrano, gli battono le mani, quelli che ridono ancora delle sue assurde battute, quelli che "presidente come sta tutto bene", quelli che non pensano che stiamo pagando lo stipendio a uno che ha "commesso" il "reato di partecipazione all'associazione per delinquere"..."concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980" solamente "estinto per prescrizione". Che poi la cosa terribile è che dovremmo essere indignati da sempre, e solo per la sua presenza ancora li in Parlamento.
Il paese se l'è cercata, e se la cerca ancora adesso stendendo passerelle rosse agli adepti di Belzebù, quelli che ora fanno gli indignati per la frase di Giulio, come Alfano che chiede il ritiro del vitalizio, mentre dall'altra parte batte le mani al suo datore di lavoro quando elogia l'eroe stalliere.
Ma Giulio non si fa intimidire, lui che in tempo di Br andava in giro senza scorta (chissà come mai?!) a messa alla stessa ora, avvicinato anche dall'ex Franceschini per vedere se in giro il millevolte presidente aveva qualche angelo custode. Anche questa volta ha la battuta...
"Fraintesa la frase in romanesco".
Eh si il paese effettivamente è stato pieno di gente che se la cercava... Falcone, Borsellino, Impastato, Ambrosoli, tutti i morti di mafia che hanno lottato, magari anche il sindaco Vassallo se la cercava. Potevano stare li prendere il vitalizio, fare qualche dichiarazione nel panino del Tg1 e poi via all'happy hour del momento altro che lotta alla mafia, la vera carriera, Giulio insegna, pone le fondamenta sul silenzio, una bella coppola e tanti tanti amici nei posti giusti.
Chissà forse quella volta durante la pausa qualcuno dal passato è riemerso per dirgliene quattro...



giovedì 9 settembre 2010 24 vostri commenti

Solo una sana e consapevole voglia di esistere



Non so voi ma Io mi sento accerchiato cerco di fare di tutto per trovare qualche appoggio qualcosa che ridia speranza. Magari trovare prima o poi un tg equilibrato, che dà spazio a tutti. Invece non ricordo neanche piu' quando c'e' stato un telegiornale normale. Eppure i numeri sono abbastanza chiari, operai sempre piu' incazzati, insegnanti che vengono presi in giro, lavoratori pedinati, spiati, sindacati minacciati, sindaci abbandonati al proprio destino, banche che prestano soldi solo agli amici degli amici indebitati mentre alla tribù dei mille euro chiede interessi da usura. Ma queste sono cose che nel paese delle meraviglie virtuali non compaiono. Qui governati da un uomo con un io a caratteri cubitali, con tanto di colonnelli pronti a stendere il tappeto rosso. Qui con un'opposizione che non comprende la gravita' della situazione e continua a non dire e soprattuto fare niente. Ho dato sempre importanza a chi mostra un’anima nelle cose che fa, a chi si espone, chi lotta, chi denuncia e oppure chi vorrebbe solamente vivere in un paese civile, vedere servizi al Tg1 degni di un servizio pubblico e non quello che mostra ogni volta colui che si fa chiamare direttore che riuscirebbe anche a comprarire in prima serata con tanto di scritta davanti non sono affatto fazioso, ma pluralista, avendo come interlocutore il Paese, quel paese che sembra non esistere, sembra vivere la propria vita a prescindere da cio' che succede nelle stanze del potere. Eppure leggendo la cronaca delle città' si trovano persone che continuano a perdere il lavoro, si trova la disperazione di un padre che manda a rubare il proprio figlio quando la realtà' dipinta dal vero padrone della nostra democrazia che staziona in ogni casa davanti al divano dice esattamente il contrario, che tutto va bene, per poi ascoltare manichini incravattati dire che quando non sarò d’accordo col premier lo dirò chiaramente e aggiungere che in questi mesi abbiamo dimostrato di saper andare controcorrente, prendendo posizioni scomode quando in realta' l'unica posizione giusta sarebbe quella in piedi, mettere una scarpa davanti all'altra, camminare prendendo il primo aereo lasciando a questo paese il diritto di esistere.

...non credo sia difficile capire a chi appartengono le parole in grassetto....


martedì 7 settembre 2010 16 vostri commenti

"E' stato morto un ragazzo"



Una storia italiana.
Una storia che vorrebbero cancellare, che molti non vorrebbero ricordare.
Un paese con troppi Federico Aldrovandi.
Storie di una democrazia che troppe volte offre dei black out, dei muri di gomma, delle stanze fumose che si chiudono e che sbarrano la strada alla verità.
Un ragazzo ucciso, una famiglia che lotta, un'inchiesta che non si ferma perchè le persone vogliono la verità quella che non entra mai in quelle stanze abbottonate.
Domani a Venezia sarà proiettato "E' stato morto un ragazzo" di Filippo Vendemmiati, prodotto da Marcello Corvino (Promo music) in collaborazione con l'Associazione Articolo21, il contributo di Cinecittà, immagini di Rai teche e patrocinato da Regione Emilia-Romagna, dopo oltre 330 cassette registrate e visonate per produrre il Film.

"La verità è sempre rivoluzionaria"
A.Gramsci
lunedì 6 settembre 2010 17 vostri commenti

E venne il giorno?


Il nostro è sempre stato il paese dell'EVENTO DEL MOMENTO.
"Aspettiamo il discorso di questa sera..."
"Vedremo dopo..."
"Domani sarà un altro giorno..."
"Ne vedremo delle belle..."
"Parlate ora perchè poi dopo..."
"Guarda rido già perchè poi domani farò una fotografia alle vostre facce..."
Poi all'indomani ti svegli e ti rendi conto che la sveglia suona alla stessa ora, che ti alzi non vedi il comodino e dai la solita piedata al solito spigolo. Fai qualche passo maledicendo il momento in cui la sera prima hai deciso di bere qualche bicchiere in più di bonarda, per poi finire con un bicchierino di Assenzio che ti ha dato la mazzata finale tenendoti sveglio a rigirarti nel letto, o forse è colpa del mattonazzo sul comodino da dieci giorni.
Insomma tutto uguale, ci metti una vita per vestirti e prendere sempre la stessa maglietta, sentirti dire "hai preso tutto?" rispondere come al solito in esperanto antico "ma certo!" per poi tornare 5 minuti dopo su per prendere le chiavi dello scooter.
Mettere in moto, fermarti per la colazione e sbrodolarsi con la crema pasticciera, un bel bacio e via. Qualche chilometro percorso a memoria, parcheggi la moto, scendi timbri come la solito il bancomat al posto del cartellino, quindi rigorosamente torni indietro chiamato dal portinaio che ha seguito la cosa e ritimbri.
Ti siedi.
Guardi la posta.
Leggi qualche titolo e...

LA DISOCCUPAZIONE CONTINUA A CRESCERE
I PRECARI FANNO SEMPRE LLO SCIOPERO DELLA FAME E IL MINISTRO CONTINUA A PRENDERLI PER IL CULO
TREMONTI GIOCA CON LE NOSTRE VITE COME SE FOSSE UN MANNO DI MONOPOLI
LA MARCEGAGLIA CHIEDE COLLABORAZIONE DOPO LA FASE DI RIGORE CHE PAGANO DA UNA VITA I LAVORATORI
MARCHIONNE VUOLE TOGLIERE IL DIRITTO ALL'ARIA DURANTE IL LAVORO, RESPIRARE DISTRAE
GLI STIPENDI SONO TALMENTE IMBARAZZANTI CHE LE BUSTE PAGA SI STANNO RIFIUTANDO DI APRIRSI
LE BANCHE TI FANNO PRESTITI CHE FORSE I TUOI NIPOTI RIUSCIRANNO A PAGARE PER UN DECIMO...

Ma... c'era un discorso.
Rileggi ancora allora...
Cerchi e ricerchi più che puoi qualche iniziativa della sinistra, qualcosa di concreto prima di finire schiacciati da questa spettacolo che la destra sta mettendo in atto da parecchio, prima di finire ancora più ghettizzati in un angolo, per evitare di non trovare neanche più un partito di pseudo sinistra sulla scheda elettorale, posti di fronte ad una torta spartita dai centristi di tutti i giorni, dalle porte del saloon targate Rutelli pronto a fare alleanze con tutti piuttosto che iniziare a lavorare, schiacciati dal cilicio della Binetti... cerchi cerchi e trovi Fassino che ripete solo quello che dice Fini, tutte quelle parole (si si quello di Genova, quello della caserma, quello che ha accompagnato B fino ad oggi, quello della legge razzista sull'immigrazione e altro cose che non sto a elencare...) ma poi aggiunge...

"ASPETTIAMO BERLUSCONI IN PARLAMENTO"

...molto probabilmente quando non ci saranno nemmeno più le camere il Pd sarà ancora li a chiedere un colloquio al premier.
venerdì 3 settembre 2010 20 vostri commenti

Quel buco spazio temporale


Anno domini 1936.
Un posto qualunque del mondo, una casa qualunque, una famiglia qualunque.
"Va beh cosa facciamo andiamo a dormire cosa dici?"
"Si si vai che poi arrivo, leggo ancora una cosa"
"Si però non come l'altra volta che ho aspettato e poi mi sono addormentata"
"No tranquilla, se dico che arrivo arrivo"
2 ore dopo.
Sbadiglio....
"Accidenti aveva ragione anche questa volta... dorme già va be. Ah devo buttare via il giornale che poi rimane sempre in giro. Eccolo, ah no è quello di ieri questo che infatti ho dimenticato come sempre, dov'è quello di oggi. Oh trovato! Ecco qui 28 settembre... e ora a dormire"
10 ore dopo.
"Buongiorno cara!"
"Eh... buongiorno, mi sono di nuovo addormentata da sola."
"Scusa hai ragione, guarda te lo prometto che questa è stata l'ultima volta, da oggi..."
...uno sguardo al calendario...
"...30 settembre 1936, verrò a dormire sempre insieme a te! 30 settembre?!!?!??! Mah!!!"

Buco spazio temporale?!?
Pensate un attimo, senza quel giorno, il giorno dell'imperatore, il giorno di B., cosa sarebbe stato questo paese, cosa non avremmo ora, cosa avremmo e come saremmo in questo momento?

Nel frattempo io dico la prima intanto senza quel giorno non sarebbe nemmeno stato dichiarato Generalissimo un certo Francisco Franco, sempre in buona compagnia il caimano.

(da un idea affiorata grazie ad un commento di petrolio)
giovedì 2 settembre 2010 22 vostri commenti

3 su 4 non ce la fanno

14 milioni e 948 mila.
1 giovane su 4.
Numeri che passano nel silenzio.
Nel buio della DISOCCUPAZIONE.
Nascosti dalla calura di agosto, dal gossip, dai pulmann antifini, dalle feste che hanno perso l'unità, dal calciomercato che chiude col botto.
Messi in un angolo dalle feste mondane, dagli show dei due colonnelli dalle hostess di cartapesta.
Cifre solo cifre, quelle che annoiano, quelle che vengono tirate fuori sempre dai soliti rumorosi disfattisti, quelle che insomma dai fanno cambiare canale e tutto sommato è meglio guardare l'ultimo reality.
E poi basta con tutto questo pessimismo...
1 poi ce la fa dai non è mica così brutta la situazione, e poi cosa stiamo sempre a parlare di queste cose, ci distolgono dal servizio del tg1 sulla "vera pizza", sulle parole crociate che non invecchiano mai, sulla abitudini culinarie della sorella della fidanzata del presentatore preferito della nonna.
Che poi quei tre saranno quelli che non hanno voglia di fare niente, quellli che aspettano l'aiuto dallo stato, quelli che poi trovano il tempo per protestare però... insomma i soliti comunisti.
Poi "se sei a terra non strisciare mai" ci vuole dignità, cioè voglio dire ti chiedono se avete un lavoro e siete disoccupati... negare negare sempre che poi quelle statistiche le usano i pessimisti.
"Se ti diranno sei finito non ci credere" basta darsi da fare, conoscere qualcuno della cricca avere qualche amicizia importante, mica quelli sfigati della sede del partito, e le porte di aprono, sempre.
"Devi contare" quello che hai in tasca e investirlo con quelli che contano, com'è che era... dare per avere..."solo su di te" si basa il paese.
"Il passato non potrà tornare mai" non se ne parla, bisogna metterselo in testa la società evolve bisogna essere moderni elastici disponibili, assolutamene disponibili.
"Forse meglio perché non tu che ne sai" di quello che si fa per far andare avanti questo paese, muovere una leva di la, una di qua, incontrare gente, organizzare gare si un po' truccate ma cosa conta! Tenere rapporti con gli amici degli amici degli amici, ricordarsi dei parenti, sistemare quelli che ti hanno dato una mano, insomma fare lo Stato!
E poi se "non hai mai creduto" in lui non sei dentro il cerchio, nell'Italia che conta.
"Ma dovrai cambiare idea" con le buone o...
"La vita è come una marea", ricorda, "ti porta in secca" se fai il furbo "o in alto mare" verso nuove mete basta fare un sorriso, mettersi un vestito buono e mostrare una buona lingua.
Che poi "com'è la luna va" la si può anche fermare, basta fare un decreto che una maggioranza si trova sempre.
mercoledì 1 settembre 2010 21 vostri commenti

Scambio Borriello per 16500 dipendenti

Borriello alla Roma!!!!
Un post sul calcio? No, purtroppo no, sarebbe tutto molto più semplice. Lo so molto probabilmente quello che sto per scrivere non ha molto senso in questo mondo, e a molti sembrerà demagogia da bar, in una società dove persone che lavorano 8-10 ore al giorno, magari da precari, non arrivano neanche a 1000 euro al mese.
Però siccome questa cosa ce l'ho in mente da ieri la dico. Premetto che il discorso si potrebbe allargare ad altre società quindi il problema nello specifico non è la Roma, ma il sistema.
Allora perchè Borriello?
Se vi dico Unicredit a cosa pensate?
Se aggiungo un piano aziendale dal 2007 al 2011 di 16500 dipendenti da tagliare a cosa pensate? Si lo so anche la Fiat...
Se a tutto questo ci metto una simpatica giornata di calciomercato in cui la Roma si butta nella mischia per comprare il bomber rossonero?
E se logicamente giusto per finire ci metto anche la garanzia di 15milioni di euro data da Unicredit, che controlla la società della capitale, sull'acquisto?
Ah dimenticavo i 325milioni di debiti azzerati alla Italpetroli...
Non so a me visto che parliamo di palle girano e parecchio.
D'altra parte lo avevo premesso per qualcuno è demagogia, per altri si chiama PERDERE IL POSTO DI LAVORO.
Chissà magari la prossima volta che B. organizzerà un'altro show con l'amico Gheddafi i lavoratori Unicredit potrebbero chiedere un incontro per lasciare un curriculum visto che la loro banca si appresta ad aprire una filiale in Libia, e visto che il 7% delle sue azioni appartengono alla Lybian investment authority e alla Banca centrale libica.
Si lo so non dovevo farlo questo post...

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