lunedì 31 gennaio 2011 18 vostri commenti

Intanto anche la deriva non lo porterà a sinistra

Caro, ma cosa dico caro, D'Alema,
difficile trovare le parole giuste, senza incorrere in parolacce, davvero difficile.
In questi anni siamo stati abituati a tutto, quasi tutto, direi. A vederla pavoneggiarsi da presidente del Consiglio, andando a rassicurare la City londinese più che gli operai. di Mirafiori. L'abbiamo vista marciare per i corridoi di mediaset per spiegare a tutti che i comunisti non mangiano i bambini figuriamoci cosa fanno con le azioni dell'imperatore. Abbiamo potuto ammirarla in versione bombardiere di Belgrado e poi ancora come "allontanatore della legge sul conflitto di interessi".
Un trasformismo che ci ha permesso di ammirarla anche in versione immobiliare con tanto di Bicamerale svenduta, poi in versione grande vecchio della politica, gran sconfitto nella sua terra da Nichi Vendola e grande assente quando si dovevano votare importanti leggi contro la destra, ma poverino nessuno le aveva spiegato cosa doveva fare.
Ci ha permesso di poter ascoltare una delle più belle battute di Moretti..."dì qualcosa di sinistra"... ci ha dato una ragione in più per non andare a quelle festa tanto amata dai nostri padri che ha contribuito a trasformare in carrozzone commerciale, ci ha fatto capire cosa si intende per classe dirigente incapace nata all'ombra del grande Enrico, ci ha donato una nuova parola per il nostro dizionario dichiarando che "certi inciuci farebbero bene al paese".
Bene, io direi che dopo tutti questi anni di nulla, stanchi di sentire la solita frase..."e però è l'unico che potrebbe dare fastidio a Berlusconi"... le si chiede una sola cosa. Prenda la sua barchetta e vada a cercare avventure marine in altri luoghi, ci eviti la punizione di ascoltare l'ennesima richiesta di alleanza a un terzo polo che sa solo di destra, preti, scarti di altri partiti e trasformisti di ogni genere (ogni riferimento al Rutelli non è casuale).
Ecco faccia quest'ultimo sacrificio per il paese portandosi dietro magari anche Silvio... già vi vedo sulla prua della nave abbracciati come sul Titanic attendendo l'iceberg che per una volta magari evita di colpire il paese.
venerdì 28 gennaio 2011 24 vostri commenti

La vita è dolce... ma non sempre

Gli argomenti non mancano, e in qualche caso verrebbe da dire purtroppo.
Oggi avrei potuto parlare della rabbia provata ieri mentre mi accingevo a mangiare pollo e piselli andati per traverso dopo l'ennesima telefonata in diretta del servo Masi, fatta per pararsi il fondoschiena in tempi difficili.
Avrei potuto parlare della goduria nel sentire Santoro dire "buonanotte" al direttore come si direbbe a un folle.
Avrei potuto parlare della voglia incredibile di chiamare ogni trasmissione leggendo frasi incomprensibili come quelle lette dalla voce fuoricampo nelle pubblicità delle medicine, per prendere le distante da possibili atti illegali.
Avrei potuto parlare di un Pd che non capisce l'importanza di fare vedere che si è pronti a governare, trovando un candidato premier possibilmente di sinistra.
Avrei potuto parlare dei fischi alla Camusso di una Fiom che si sente sempre più sola.
Oppure parlare di una Santanchè onnipresente dire a Porta a Porta che "dobbiamo dare l'esempio ai nostri figli" per poi difendere le palpate del "vecchio" di Arcore.
Potrei parlarvi delle facce stanche ma sempre fiere che hanno camminato assieme a me per le strade della mia città oggi nella manifestazione a favore della Fiom, con studenti e pensionati.
Potrei anche parlarvi di un ministro degli esteri che per mesi non si presenta in parlamento per poi comparire come un'agente immobiliare per parlare di una casa.
Avrei anche potuto parlarvi di un Bondi che anche mio nipote sfiducerebbe uscire galvanizzato con tanto di fiducia mentre a Pompei crollava un altro pezzo di storia.
No oggi no...
Voglio solo condividere con voi oggi.
Come qualcuno sa io lavoro come riabilitatore/educatore con persone disabili visive. Ieri come altre volte seduto accanto a me al computer avevo una persona, un ragazzo della mia età senegalese, cieco, laureato in giurisprudenza e iscritto alla facoltà di lingue, con un permesso di soggiorno da rinnovare ogni volta (non ha amicizie ad Arcore non essendo nipote del presidente del Senegal)...

Ernest: "Scrivi una frase così proviamo a salvarla"
"Ok."
Inizia a scrivere....
"La vita è dolce..."
e dopo qualche istante...
"ma non sempre."

Prendiamoci quello che ci spetta dalla vita ragazzi, chiediamo l'impossibile e nella maggiorparte dei casi teniamoci stretto ciò che abbiamo.
giovedì 27 gennaio 2011 26 vostri commenti

Per non perdere...

...la MEMORIA...

...quella che stiamo perdendo...
...per ricordare ieri...
...l'altro ieri...
...quei giorni dove "c'era la neve"...
...e dove non c'era...
...quei treni, con una sola destinazione...
...quei campi e quelli che ci sono ancora oggi...
...quelle stragi e quello che si vogliono nascondere ai giorni nostri...
...per ricordare sempre le facce dell'odio, che cambiano colore a volte ma con un unico denominatore...
...per voltarsi indietro e non commettere ulteriori sbagli...
...per rinfrescarcela uno con l'altro...
...quella storica...
..quella che dovrebbe portarci a non votare facce che si sono solamente trasformate...
...per non confondere più...
...per non fare distinguo quando si tratta di campi di concentramento...
...per non ripetere un città che non sentiva, non vedeva, non voleva vedere...
...per non avere più Auschwitz, Dachau, Buchenwald...
...per non far finta di non vedere le Guantanamo nel mondo, le Abu Ghraib che magari abbiamo sotto casa...
...per non indignarsi solo se ci colpisce da vicino...
...per quelle donne, uomini e bambini...
...per chi verrà dopo di noi e dovrà ricordare...
...per noi...
...che dobbiamo guardare sempre indietro per poter andare avanti.
mercoledì 26 gennaio 2011 14 vostri commenti

Quello che siamo e che non siamo



Ecco forse la differenza tra noi italiani e gli altri e tutta qui.
Pronti ad abbassare il capo davanti ai potenti, a tirare fuori magari la macchina fotografica per farsi riprendere con l'ultimo tronista di turno, pronti con la penna in mano per un autografo.
Abituati a qualsiasi loro azione, dichiarazione o sopruso (il video di Ancelotti è solo un esempio). Magari da noi nessuno avrebbe mostrato il biglietto al Capello di turno facendogli notare lo sbaglio.
Già.
Da noi si accetta ben altro come abbiamo visto non in questi giorni ma negli ultimi anni, quando abbiamo accettato il fatto che nel luogo dove dovrebbero essere rappresentati i nostri interessi, dove dovrebbe esserci l'eccellenza del paese, si sieda qualunque genere di personaggio che non ha niente a che fare con la politica e il bene del paese....



...carne fresca.
Non aggiungo altro.
martedì 25 gennaio 2011 20 vostri commenti

Travolto da un insolito destino nell'infinito mare delle telefonate

E fu così che Ernest preso da una incredibile voglia di comunicare trovò la sua mission.
Telefonare a tutti, a prescindere.

"Pronto"
"Si..."
"Macelleria da Silvio?"
"Certo dica?"
"Ecco, allora può dire a quelle cosiddette signore che tutti i giorni si accalcano davanti al suo bancone pronte a saltarsi addosso per avere il pezzo di carne migliore, che è una vergogna! Anzi invito mia madre ad alzarsi dalla sedia e andarsene!"
CLICK

Parlare, parlare, parlare farsi sentire!

"Pronto"
"Biblioteca comunale."
"Ecco, lei lo sa che lavora in un postribolo di comunisti!!!"
CLICK

Dire, dire, fare fare e poi fare, lettere non se ne fanno più e testamento lasciamo perdere... dire dire...

"Pronto"
"Ministero dell'Interno, dicaaaaaaaaaaaa!"
"Ho chiamato perchè volevo complimentarvi con voi, avete appena vinto il premio come assidui frequentatori de "I diari dello scooter""
"Cheeeeeeeee?"
"Eh già... ore 11.15.17 c'eravate voi l'ho visto! Ah... giusto per farmi risparmiare qualcosa potrebbe chiamare lei il ministero della Difesa e ringraziarli per la visita delle 11.38.33, sa le tariffe costano e non ho abbastanza credito e poi ora devo chiamare il tabacchino davanti per insultare il padrone perchè il suo locale è pieno di individui ripugnanti e turpi, che poi non so nemmeno che cazzo vuol dire ma ieri sera l'ho sentito in Tv e tutto quello che passa da li è bello quindi lo uso.!
CLICK

"Telefono. Infernale invenzione che elimina parte dei vantaggi inerenti alla saggia abitudine di tenere a distanza le persone sgradevoli."
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

lunedì 24 gennaio 2011 33 vostri commenti

Tutti i "proni" del presidente


L'apparato orwelliano del premier sta mettendo in campo davvero tutte le sue forze.
Il Giornale attacca chiunque se la prenda col capo e assomigli a un pm stalinista.
Libero mette i numeri di telefono di tutti quelli che negli ultimi anni hanno pensato qualcosa di sinistra (D'Alema è tranquillo).
La Santanchè entra ed esce da ogni programma televisivo mandando affanculo a prescendere chiunque. Pare che l'ultima volta sia stata avvistata alla prova del cuoco ad insultare il concorrente reo di avere acceso solo il fuoco di sinistra.
Ghedini ha affittato un pulman (quello di Prodi messo su ebay) per un tour completo delle procure ricusando ogni giudice.
Il maggiordomo di Arcore Signorini spolvera in continuazione il suo salotto per accogliere madreteresaRuby con tanto di diploma delle Benedettine.
Lo zerbino di Porta a Porta non vede l'ora che inizi Sanremo così almeno potrà avere una scusa per non parlare del Boss che paga per fare quello che Alvaro Vitali faceva meglio di lui, pagato.
Liguori viene riesumato e mandato in qualunque trasmissione per accusare i comunisti per l'invenzione del fuorigioco.
La Minzolingua più veloce della Rai spera nelle crisi internazionali per dedicare 20 minuti al conflitto tra i sostenitori del pomodoro pachino e le opposizioni.
Insomma l'armata è sguinzagliata a tutte le ore, per tutti i gusti...

Domenica 23 gennaio, notte.
Speciale Tg1 (visto per caso non vi preoccpate mi ero addormentato e il dito è finito sopra al numero 1).
Argomento generale.... Tangentopoli.
Argomento particolare... Craxi perseguitato e capro espiatorio.
Va ora in onda "La storia riscritta dai buoni contro quei brutti giudici cattivi".
Sfilza di interviste ad ex socialisti, ex pdessini pentiti per le monetine dell'Hotel Raphael, Occhetto che perde la segreteria, dichiarazioni di colpa della sinistra.
E una sequenza infinita di aggettivi per l'uomo di Hammamet tra cui...

...vedeva oltre...
...uomo fuori dal tempo...
...perseguitato...
...capro espiatorio...
...grande statista...

...non so, sono un pericoloso ed inguaribile comunista o tutto ciò fa pensare a qualcuno?
venerdì 21 gennaio 2011 32 vostri commenti

Chi sale sul SUV?

Una cosa ora la sappiamo, vedendo le immagini delle amichette del premier che salgono sul SUV pagato dal papi abbiamo capito perchè Berlusconi ha appoggiato il piano di Marchionne che prevede appunto la costruzione delle "utilitarie" di Milano2.
Ma in questi giorni in cui logicamente ognuno dice la sua e l'imperatore mette in campo tutta le forze possibili per la sua difesa spuntano fuori anche strani individui...

«E’ il golpe che i magistrati milanesi stanno tentando con lo scopo di rovesciare il governo sovvertendo il risultato elettorale»

«Successe anche con Prodi, ma stavolta è peggio. E’ chiaro che il processo contro Berlusconi si concluderà con un’assoluzione, ma quel che conta è l’effetto politico: distruggere l’immagine del presidente del Consiglio, che pure a me non piace affatto»

«Hanno stilato un faldone di quasi 400 pagine fitte di dettagli pecorecci che non costituiscono reato. E perché l’hanno fatto? Per essere autorizzati a perquisire un ufficio del premier, che troverebbero ovviamente vuoto. E’ evidente che l’obiettivo era solo rendere pubbliche quelle intercettazioni»

«E’ chiaro, la Boccassini vuole saldare i conti e mi fanno sorridere quelli che dicono che Berlusconi dovrebbe andare in procura»

«Vorrei vedere loro. Io, francamente, se potessi eviterei di presentarmi davanti a un pm che da anni fa di tutto per fregarmi»

Se fossi Berlusconi «Prenderei un’iniziativa politica. Proporrei alle opposizioni un patto: riformiamo la giustizia e la legge elettorale e poi subito al voto»

Bersani sta con i magistrati senza se e senza ma...
«Lo capisco, deve fare i conti con lo slittamento di pezzi di elettorato su posizioni culturalmente fasciste. Basta leggere il Fatto»

La Santanchè?
Ghedini?
No, no allora "banderuola" Capezzone?
Acqua. Gasparri?
No, eccolo qua...



...Piero Sansonetti.
Già colui che ogni conduttore filogovernativo vorrebbe nel suo salotto per poter dire "vedete io chiamo anche quelli di sinistra", infatti ha un posto pagato per tutto l'anno dall'amico Vespa.
Quando ci domandiamo come abbiamo fatto a regalare il paese a un pazzo maniaco guardiamo vicino a noi, di Sansonetti ce ne sono stati tanti, ce ne sono tanti pronti a salire non più sul carro del vincitore ma sul SUV.
giovedì 20 gennaio 2011 21 vostri commenti

Se ci sono monetine ancora in volo...



Non parlerò di quei festini.

Delle colonne di ragazze col biglietto in mano come dal panificio davanti ai cancelli di Arcore o di Villa Certosa.
No.
Voglio parlare di monetine.
Monetine lanciate davanti all'Hotel Raphael ad un uomo che in quel momento rappresentava lo schifo di un paese.
Monetine che erano piene di rabbia e indignazione per una democrazia rubata e accantonata per far parte al malcostume entrato dentro anche gli articoli della costituzione.
Voglio parlare del silenzio di fronte a dichiarazioni pesanti come macigni, dichiarazioni che sembrano scritte su un pizzino, su un ordine...


...dichiarazioni che dovrebbero rimanere lontane dai confini del nostro paese quando invece ormai si sono impossessate di tutto.
Altri popoli non accetterebbero tutto ciò a prescindere dalla parte politica che si sostiene. Perchè è proprio questo ormai il punto da anni, troppi anni, lui contro il resto. Avvenimenti che dovrebbero far capire a chi vuol far e politica che frasi del genere mettono in pericolo davvero, e ricordo che il ventennio fascista non è così lontano, la libertà stessa anche di coloro che ancora sostengono il premier.
Dopo queste dichiarazioni non si torna più indietro.
Se si sostengono queste parole e si difendono si è fuori dalla legge e scrutando bene negli articoli del nostro ordinamento troviamo sicuramente norme che dovrebbero portare all'impeachment o all'accusa di alto tradimento di un presidente del consiglio che chiaramente non riconosce più la divisione dei poteri della nazione. I colpi di stato a volte possono assumere diverse forme, avere tempi lunghi come in questo caso, preparati, programmati (vedere alla voce P2) e messi in atto (vedere alla voce scesa in campo).
Quelle monetine... già... la maggiorparte cadute a terra, e subito dopo finite nelle tasche dell'alter ego di colui che qualche istante prima volevano colpire.
Forse ce n'è ancora qualcuna in volo... fiduciosa
, forse.

"La paura segue il crimine, ed è la sua punizione."
(Voltaire)
mercoledì 19 gennaio 2011 30 vostri commenti

Quando a guidarvi c'è un telecomando



La notizia buona, se in questi casi si può dire così, è che molto probabilmente questo programma non andrà più in onda.
La prima brutta notizia è però che la decisione è stata presa perchè 2 milioni di spettatori sono troppo pochi.
La seconda è che ci sono 2 milioni di italiani che lo hanno seguito, e la terza è che probabilmente la D'Urso continuerà a fare danni da qualche parte.
Quello che è andato in onda è solamente uno degli orrori dei palinsesti televisivi, uno dei tanti show del dolore che mangiano audience...


...un potere che si è impossessato di troppi italiani, che non riescono probabilmente più ad uscire dal vortice della spazzatura, avendo al posto del cervello un decoder e al posto della mano un telecomando come prolungamento del braccio.
La cultura italiana è sotto attacco da anni, lo sappiamo, quel viso di Franceso Nuti usato come veicolo per fare ascolti è il simbolo di ciò che è diventato questo paese che sarebbe bene ricordare non è un cosa a sè, lontana, ma siamo noi.
Un NOI che si sta facendo sconfiggere da un telecomando.
martedì 18 gennaio 2011 21 vostri commenti

Quando per loro un cerchio dovrà essere chiamato quadrato

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti?
Qualcuno dovrebbe incominciare a pensare in questo paese. Pensare seriamente ai fatti di Venezia. Alla lista della censura dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon. Libri di autori che aveano firmato una petizione pro-Battisti.
Perché rivelano i pori sulla faccia della vita.
A quanti pori rimangono nascosti, messi da parte, non fatti vedere, coperti con altre cose, celati al grande pubblico.
La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.
Uomini e donne di gomma, ecco cosa sogna la gente, ecco cosa stanno mettendo nel cervello della gente. Gomma finta.
Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. È evidente!
L'attacco è questo.
L'attacco è alla libertà.
L'attacco è all'opinione utilizzando i libri.
Costringere la gente a non prendere posizioni, nascondersi nel limbo. Un messaggio chiaro "colpiamo loro così voi vi rendete conto di cosa possiamo fare a voi che non siete niente". Non importa cosa diciate, il fatto è che non dovete dire niente.
Qui la questione non è il caso Battisti, domani sarà un'altra cosa. Domani sarà una canzone, un articolo di libro. Domani sarà il diritto di sciopero.
Noi non siamo che copertine di libri, il cui solo significato è proteggerli dalla polvere.
Già involucri questo dobbiamo essere.
Protezione di una cosa chiamata democrazia.
Una cosa che coincide con noi stessi, che coincide con la nostra vita, la nostra esistenza per evitare di alzarsi una mattina davanti a plotoni di automi al passo dell'oca, per evitare di vedere tanti falò di libri bruciare nei nostri cortili quando a quel punto tutto sarà perduto, tutto sarà cambiato e nemmeno la geometria sarà la stessa se lo vorranno loro, costretti a vedere un quadrato da chiamare cerchio.
lunedì 17 gennaio 2011 21 vostri commenti

Sognando si impara

"Oh mamma mi ci vuol la fidanzata..."
Detto fatto.
E noi stupidi che pensavamo che agli italiani interessasse il lavoro, i diritti e la crisi.
No niente da fare non se ne esce.
In qualità di "finanziatore del servizio pubblico" stavo pensando di chiedere alla Rai le reti unificate per raccontare dell'ultimo problema che mi affligge, o magari dell'affitto troppo caro. Ma forse per queste cose bisogna avere anche qualche problemino con la giustizia... mi attrezzerò.
Chissà magari prima o poi vedremo una televisione che manda alla stessa ora su tutti i canali un operaio della catena di montaggio che racconta la vita di fabbrica, che spiega cosa vuol dire essere operaio, la fatica, i sopprusi. Sognando un'informazione che parli di quel 45% che non viene calcolato, ignorato da tutti i media come se non esistesse.
La delusione, la rabbia non sono ancora svanite, l'affronto di marchionne non si può dimenticare facilmente, anzi non dobbiamo dimenticarlo, in un paese dove la notizia mangia la notizia dobbiamo ricordare a tutti questi giorni, i volti di quella gente davanti ai cancelli, le lacrime e le facce di chi non ha preso nemmeno una decisione sulla vicenda nascondendosi dietro ad un politichese vergognoso ed insopportabile.
No, non facciamo l'errore di dimenticare quella percentuale ricca di forza, dignità e orgoglio che troppe volte mancano a tutti noi e che finalmente abbiamo rivisto in qualcuno, accendendo il lume della speranza che non si vedeva da un po'.
Ripartiamo da li e sul treno del nostro viaggio lasciamo a terra chi non osa, chi sceglie sempre la strada del compromesso e chi ha smesso di sognare da troppo tempo.
venerdì 14 gennaio 2011 30 vostri commenti

Fiero di averla al posto della pelle


Probabilmente qualcuno dirà che bisogna smetterla di essere nostalgici.
Smetterla di pensare al passato e guardare oltre. Sganciarsi.
Ma io voglio esserlo nostalgico invece, si. Perchè credo che si possa smettere di esserlo solo se quelle cose, quei valori, quelle lotte tornassero ad avere una degna rappresentanza.
Quindi in questa attesa che ci vede spettatori di uno scontro fratricida tra operai del no e del si, spettatori di una referendum che è solo ed esclusivamente un ricatto, spettatori di sindacalisti come Angeletti e company che parlano ormai da imprenditori più che da difensori dei diritti dei lavoratori, spettatori dell'inizio della fine della contrattazione collettiva, mi viene in mente...

...mio padre, operaio italsider, che cammina alla festa dell'Unità col sottofondo di bandiera rossa...
...quelle facce piene di storie da raccontare, di lotte fatte e da fare...
...quelle bandiere fiere di essere rosse...
...quel bollino che ti attaccavano all'ingresso che io portavo come una medaglia guadagnata....
...uomini e donne che ti chiamano compagno...
...quella tuta blu che vedeva da piccolo in casa non capendo ancora cosa rappresentasse...
...quel giorno del funerale di Guido Rossa...
...un uomo stanco che esce dopo cena per il turno di notte, e quelle volte in cui non capivo perchè papà dormisse di giorno...
...perchè vedere piangere quell'uomo davanti a Mirafiori è come aver visto piangere lui...
...ricordo lo sciopero del 94 fatto insieme a mio padre e ai suoi compagni contro il governo Berlusconi, una delle cose più belle della mia vita che nessun Marchionne potrà portarmi via nemmeno sotto minaccia...
...e poi Enrico.

Fiero di avere al posto della pelle quella tuta.
Grazie Pa'.
martedì 11 gennaio 2011 45 vostri commenti

Specchio specchio dimmi chi è il vero peso per il paese?



Ora non servono più.
Ora i riflettori sono distanti e l'attenzione dell'italiano medio è da un'altra parte.
Che poi sostanzialmente lo stesso italiano medio magari lo ha anche pensato...

"Ma di cosa si lamentano ancora le case le hanno avute no, lo ha detto Vespa!"

...già in una democrazia in cui certe cose non vengono nemmeno lasciate al caso ma ai plastici e a giornalisti manichini tutto ciò rientra nei piani.
Si perchè ora dalle parti della lega, quindi della maggioranza, quindi del governo si parla in questa maniera...


...notare che è riuscito a mettere vicino tre parole incredibili, "sano" "realismo" e "padano", dette da uno che crede ancora ai matrimoni celtici, che agli inizi di settembre di solito partecipa ad una manifestazione con l'ampollina, che spruzzava disinfettante sui treni nelle carrozze occupate da nigeriani e che parla di padania quando da anni vive grazie ai soldi che noi gentilmente versiamo sul suo conto corrente.
Insomma che altro aggiungere se non che i tempi sono sempre più duri dove questa gente vorrebbe costituzionalizzare la cittadinanza di serie B e serie A, dove chiedi aiuti al governo e ti vengono dati a secondo della posizione sulla cartina, chissà magari anche la Liguria per Borghezio è un peso visto che ha chiesto al governo 300milioni per i danni dell'alluvione rifiutati già una volta dal governo e richiesto ancora in questi giorni.
Forse per non pesare sulle spalle del perfetto padano dobbiamo tutti incrociare le dita quando piove, lasciare le regioni a rischio terremoti (quindi quasi tutto il paese), pregare per il ritorno di SuperBertolaso (che sta per diventare vice di Alemanno) o farsi benedire con l'acqua del Po ma non credo sia il caso visto gli effetti sulle condizioni mentali di Borghezio che probabilmente non ha mai pensato al fatto che per vedere il peso che il paese porta basta andare davanti allo specchio.
lunedì 10 gennaio 2011 31 vostri commenti

Troppi sguardi rivolti altrove

Quella delle istituzioni...
Quella della gente comune...
Quella degli adulti...

Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio, ma l’indifferenza: questa è l’essenza della disumanità. George Bernard Shaw

E questo mondo ogni giorno...

...in ogni angolo anche il più lontano da noi, il più sconosciuto, quello che a volte non vogliamo vedere, che non ci viene raccontato, che non appare sui 30 pollici del salotto, quello che conviene nascondere, quello che non brilla, quello che sta ai bordi delle strade...

...è sempre pù disumano.
venerdì 7 gennaio 2011 21 vostri commenti

Quelli che... non ci servono le statistiche

Siamo arrivati al punto che non ci servono nemmeno più le statistiche per sapere certe cose.
Non ci servono istituti che elaborano dati e contro dati no.
Basta stare al telefono con qualche amico...

"Ciao come va?"
"Eh come vuoi che vada anche oggi niente..."
"Porc.. hai provato in quel supermercato dove ti avevo detto?"
"Si si. il posto era uno solo. Eravamo in cinquanta. E chiaramente..."
"Non è possibile non trovare un lavoro!"
"Già. Pensa che ho anche pensato di andare a fare il giocoliere davanti ai semafori, almeno qualcosa potrei tirare su"
"Io ho chiesto ancora a mio fratello ma da lui non c'è niente..."
"Non ce la faccio più, l'ultima volta mi hanno anche mandato via due giorni prima della scadenza, dopo avermi dato 800 euro facendo anche i turni di notte"
"Già ricordo quando ci dicevano dovete essere più elastici, basta con questa fissazzione del posto fisso, e intanto loro ce l'hanno"
"Magari mi propongo come plastico del disoccuapato chissà la Rai potrebbe propormi un contrattino..."

28,9%
VENTOTTO VIRGOLA NOVE PER CENTO di disoccupazione tra i giovani.
No a noi che viviamo nel mondo reale, quello in cui i Brunetta si trovano nel giardino del vicino e in cui gente come Bondi dovrebbe pregare per essere assunto, non servono statistiche basta ascolare un amico, un fratello o un parente al telefono rendersi conto della situazione del nostro paese che non ha più nulla di normale se dialoghi del genere diventano consuetudine.
mercoledì 5 gennaio 2011 16 vostri commenti

Forse è il caso di guardarsi anche attorno...

Quante volte in questi anni abbiamo sentito la parola CASTA. Senza accento senza accento eh eh! Libri, articoli infiniti, trasmissioni con tanto di speciali.
Si ok, però vedete un errore è stato fatto perchè molte volte dicendo quella parola magica uno pensa solo ai politici, invece no. Per questo vi consiglio il libro "La mappa delle caste" di Sara Ligutti, Editori Riuniti.
Uno dei tanti problemi che porta i giovani che escono dalle nostre università è proprio questo, professioni chiuse che si autoregolano con accessi chiusi.
Pensateci bene ce ne sono parecchie, non sto scoprendo niente di nuovo sia chiaro, ma a volte credo che si debba tornare a ragionare su queste cose, perchè troppe volte puntiamo il dito contro i governi e i parlamenti quando in realtà dovremmo guardarci un po' di più attorno, nell'appartamento vicino al nostro, sul nostro posto di lavoro, facce di persone che magari si indignano per il comportamento dei nostri rappresentanti facendo poi che cosa nelle loro vite e nelle loro professioni. La stessa cosa.
Studenti di giurisprudenza che dopo anni di praticantato ed un esame di Stato dato come si deve ,non come la signora Gelmini che parla di merito ora quando andò a fare l'esame da avvocato a Reggio Calabria (chissà perché?!?!?), si ritrovano a guadagnare poche lire se va bene oppure ad essere a spasso.
Per non parlare dei notai, professione praticamente inaccessibile.
Il mondo degli appalti televisivi in mano a mogli di politici, come Bocchino, a politici come Barbareschi, a premier come Berlusconi (Endemol), a mogli di giornalisti famosi come Minoli, a cognati con tanto di casa a Montecarlo (AtMedia), a craxiani fedeli o a leghisti che si spezzano in due per fare fiction su Barbarossa costate alla Rai solo 30 milioni (in questo caso i soldi di Roma non fanno schifo). Un mondo dove possono lavorare solo gli amici degli amici naturalmente.
I farmacisti che usufruendo di una concessione dello stato invece si tramandano la farmacia, che direte voi nulla da dire, peccato che però la Federfarma potentissima lobby spinga i vari politici di destra e di centro sinistra (perchè quella non è sinistra) a non legiferare in favore delle nuove farmacie.
Ma andiamo avanti.
Per diventare giornalisti conviene forse partecipare al Grande Fratello invece di studiare, visto che i master costano addirittura 5mila euro al mese e ormai le redazioni che assumono i praticanti sono poche e se lo fanno arrivano a pagare addirittura 2,5 euro a pezzo (confesso mi è venuto un brivido).
E nella scuola? Non vi preoccupate che abbiamo qualcosa anche li. La Gelmini taglia posti, manda a casa professori mentre continuiamo ad assumere professori di religione quando le statistiche dicono chiaramente che il 40% dei ragazzi non frequenta quelle lezioni. E attenzioni sulla scelta dei professori hanno una grossa influenza nientemeno che le alte sfere della chiesa, della serie loro scelgono i prof e lo stato laico paga gli stipendi, mentre vengono mandati a casa i professori di sostegno (altro brivido).
Insomma siamo davvero sicuri che il problema siano solo i politici che non sono altro che il prolungamento di un normale cittadino che è andato al potere e se ne frega di cosa era prima. Vogliamo parlare dei Medici? Dei professori universitari, i cosiddetti baroni che comunque vada non sono mai toccati dalle riforme? Dei tassisti che non potrebbero vendere la licenza, che andrebbe concessa dai comuni ogni anno in un determinato numero, con tanto di bando pubblico e in maniera gratuita, ma che ormai è diventata la norma?
E' chiaro che non bisogna generalizzare sulle vari professioni elencate ma se in questo paese non si inizia a fare un ragionamento generale sul mondo del lavoro che blocca gli ingressi dei nuovi lavoratori che non hanno più 20 anni, come accadeva una volta, ma 30, se non iniziamo a pensare in maniera globale e soprattutto a pensare al lavoro saremo sempre fermi magari a commentare dichiarazioni come quella di Gabriella Carlucci fedelissima del premier...

"troppo bassi gli stipendi dei politici"... "dovrebbero ricevere gli straordinari"..."l'operario è fortunato e senza problemi"

lunedì 3 gennaio 2011 25 vostri commenti

Un uomo, un sax rotto e i lussi di una democrazia

Prendete un 2 gennaio qualunque.
Oppure prendere quello più vicino, ieri.
Metteteci una città di mare. Genova. La sua strada principale, quella dello struscio, via XX settembre.
Una passeggiata come tante.
Poi un incontro diverso.
Uno dei tanti mimi che si muovono se si lascia cadere una monetina? No.
Un gruppo di artisti speciali che nemmeno i reality potranno mai ospitare? No.
Niente no.
Un uomo con in mano una trombetta giocattolo, in silenzio.
Sembra di assistere ad una scena felliniana, quasi ad attendere il CIAK si gira. Invece no è tutto vero.
Un uomo.
Un trombetta giocattolo e tanto silenzio. Cartelloni con scritte un po' confuse in un italiano incerto.
Un uomo, straniero, col gesso alla mano sinistra.
Avvicinandosi ci si rende conto di essere di fronte a qualcosa di strano, un artista silenzioso?!?! Perché?
Il perché arriva vedendo un Sax distrutto affianco e poi i cartelli... facevo spettacoli... non davo fastidio a nessuno... carabinieri in borghese... caserma...
Qualcosa di nuovo ma poi nemmeno così nuovo purtroppo.
Un signore da una monetina all'uomo e l'uomo porge un foglio e si rimette nella sua posizione con trombetta e silenzio.
Allora vado, metto dei soldi in una valigetta vicino ad un altro cartello con scritto "mettete i soldi qui per Berlusconi gli serviranno quando dovrà rendere conto delle sue azioni"... e così anche a me consegna il foglio...

BUTTA VIA QUESTO FOGLIO se le è vigliacco o impaziente non ha il tempo per leggere questo (le statistiche dimostrano che molti italiani, soprattutto da quando Berlusconi è venuto sul potere, hanno perso la capacità per leggere)
INFORMAZIONE:
La sera del 1° dicembre 2010 io di origine Sud Africano residente in Belgio suonavo (sax con playback) sotto i portici in via XX Settembre a Genova. Dopo che aver smesso di suonare, ho buttato tutti i soldi guadagnati quella sera in mezzo alla strada in tutte le direzioni, senza nuocere a nessuno, anzi le persone sembravano felici quando raccoglievano il denaro.
Subito dopo due uomini vestiti in borghese si sono avvicinati a me presentandosi carabinieri e tirando fuori le manette hanno provato ad ammanettarmi. Ma non avendo mostrato alcun documento ho resistito (senza alcuna violenza contro di loro)... son riusciti ad arrestarmi.... sono stato portato in caserma... all'interno della caserma uno dei due carabinieri in borghese gridava a me e mi batte tre volte sui lati del mio viso. Ho anche iniziato a sentire dolore alle mani in particolare al mignolo della mano sinistra che iniziava a gonfiarsi... non sono stato portato in ospedale... hanno cercato di farmi estradato ma non potevano poiché ho il diritto di rimanere in Italia perché in quanto residente in Belgio... sono stato portato in Tribunale dove i miei aggressori mi hanno falsamente accusato di averli minacciati con un taglierino... mi hanno rilasciato con un giudizio sospeso e mi è stato detto che se lancio ancora soldi per strada sarò giudicato molto duramente... 350 euro di spiccioli guadagnati in tre giorni spariti... sax danneggiato ed insuonabile... Credo che ciò che ho subito sia dovuto all'uso durante i miei spettacoli, delle barzellette, scritto su cartelli, diretto su Berlusconi...

Mi fermo qui.
Lo so qualcuno potrebbe dire è tutto inventato, ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Vero, falso.
Ma vedete il punto è che da troppo tempo succedono cose del genere nelle nostre città e il dubbio aleggia su coloro che dovrebbero tutelarci. Voglio dire in un paese che si rispetti, con delle istituzioni vere e che per prime stanno nella legalità certe cose non si leggerebbero nemmeno.
Ma qui per adesso le cose non vanno così purtroppo, qui un sax di una persona libera che si esprime dicendo la sua può dar fastidio, un lusso che la nostra "democrazia" sembra non potersi permettere.

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