lunedì 6 luglio 2009

Lettera della scrittrice quindicenne Randa Ghazy..."ho paura dell'Italia...mio padre è stato aggredito"

"Io ho paura dell’Italia. Ora non esito a dirlo. Il 22 giugno, a Limbiate, mio padre è stato aggredito da sei persone a calci e bastonate. Per un parcheggio. Una famiglia intera, figli giovani compresi, è scesa in strada perché mio padre aveva osato parcheggiare a qualche metro dalla loro casa, e lo ha picchiato, dopo avergli urlato, naturalmente, “tornatene al tuo paese!”. Papà è magro magro, ha la sua bella età, ed è uno stacanovista con un senso del dovere all’antica, che considera il rispetto della dignità di chiunque un valore essenziale. Chissà dov’è la dignità di quelle persone che, dopo averlo atterrato contro un muro, boccheggiante e con le costole ormai rotte, continuavano a prenderlo a calci. Chissà se nella mente di mio padre, tra i ricordi della sua immigrazione pioniera negli anni settanta, quando ha messo su famiglia in una cittadina dell’hinterland milanese dove tutti ci hanno accolto bene, tra i ricordi di una vita basata sul sacrificio e sui suoi frutti – tre figli all’università, un’attività in proprio, l’affetto e la benevolenza di tutti – chissà se tra gli strati della sua memoria s’insinueranno i volti di quelle persone, le loro parole, il loro odio. Chissà se l’Italia che stiamo diventando lo spaventerà, come ora spaventa me. Decine di email di supporto e di sdegno mi hanno confortata, strappandomi un sorriso commosso, come una telefonata ricevuta a casa: “Salve, sono un cittadino di Seregno. Ho letto di suo padre. Volevo solo esprimervi la mia solidarietà. Non siamo tutti così, la prego di non perdere la fiducia negli italiani” Forse no, non la perderemo. In fondo, siamo italiani. Amiamo il nostro paese. Bisogna però vedere quando questo amore comincerà a essere ricambiato fino in fondo, e da tutti."

3 commenti:

  1. se hai paura dell'italia, perchè non tene torni da dove sei venuta

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  2. Rispondo con gli articoli della nostra costituzione...
    Art. 2
    La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

    Art. 3
    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    Il nostro paese si basa sulla nostra costituzione e secondo quello che dice a lasciare il paese dovrebbe essere Berlusconi, lega e i razzisti che la pensano allo stesso modo...

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  3. Guarda che non ha quindici anni...

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