lunedì 19 aprile 2021

Il mio calcio

Per me il calcio rimarrà sempre quello di un pallone che finisce sotto una macchina, proprio al centro. A quel punto solo l'intervento della vicina con una scopa riportava tutto alla normalità e si ripartiva. 

Rimarrà sempre quello delle felpe usate come pali e una traversa fantasma, con litigate interminabili per un gol non gol, altro che Var. 

Rimarrà sempre quello del rumore del Supertele, che se riuscivi ad addomesticare quel pallone eri davvero un fenomeno, ma quello vero. 

Rimarrà quello delle scivolate nel campetto dei San Nazaro, con le cicatrici che poi erano mostrate come trofei in giro per la spiaggia con litri e litri di mercurocromo.

Rimarrà quello delle corse per arrivare primo dentro al campo e poter essere nei dieci della partita. 

Rimarrà quello del tutti contro tutti. 

Rimarrà quello dei mille tentativi per rifare la rovesciata di Pelé in Fuga per la vittoria. 

Rimarrà quello del mio esordio a Sori con la maglia numero 8 del Cosmos Usve 1913. 

Rimarrà quello dei calzettoni che andavano davanti alla scarpa quando pioveva e il campo sembrava una palude. 

Rimarrà quello che se dicevi qualcosa al mister o all'arbitro quando uscivi le prendevi ancora da tuo padre.

Rimarrà quello dei volti delle ragazze e dei ragazzi che ho allenato e dei discordi interminabili fatti nello spogliatoio.

Rimarrà quello delle passeggiate in Corso Italia con la smania di incontrare qualcuno con la radiolina e chiedere "quanto fa il Genoa?"

Rimarrà quello di Signorini che piange sotto la gradinata Nord, della serata di Genoa Oviedo, delle capriole di Thomas, delle giocate di Pato, delle punizioni di Branco. 

Rimarrà quello della Coppa delle Coppe, della Coppa Uefa e della Coppa dei Campioni, delle partite tutte alla stessa ora, di novantesimo minuto e i suoi giornalisti da fumetto, con Luigi Necco che salutava Milano. 

Rimarrà quello delle storie di uomini, favole, come quella del Verona dello scudetto, del Genoa di Bagnoli, ahimè anche dello scudetto della Sampdoria, dell'Atalanta, del Chievo dei miracoli, del Leicester. Dei piccoli che ce la fanno. 

Il resto ormai è solo business, formazioni che non si conoscono nemmeno perché cambiano casacca ogni mese, orari improbabili e campionati d'élite. 

Tenetevi tutto, il bello noi lo abbiamo già visto e nessuna offerta potrà mai portarcelo via. 


13 commenti:

  1. Ricordo le partite in mezzo alla strada col pallone che ogni tanto finiva nel vini e olii che confinava col cancello che faceva da porta, oppure sul terrazzo della signora che "ve lo buco 'sto pallone" e poi si, quei Tutto il calcio che iniziava dai secondi temi, e non c'era verso di sapere in anticipo il risultato del primo tempo, neanche con uno zio che lavorava alla Nasa.
    Si, ci teniamo tutto stretto e questa SuperLega speriamo non sfondi mai.

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  2. Ti cito: "Rimarrà quello che se dicevi qualcosa al mister o all'arbitro quando uscivi le prendevi ancora da tuo padre."
    Vero. Mi è capitato spesso di parlare con allenatori sportivi (non solo di calcio) che rifiutano categoricamente di allenare ragazzi sotto i 18 anni; uno mi ha detto papale papale: "Se riuscirò a mettere su una squadra di tutti orfani allora allenerò una squadra giovanile". Adesso se il mister dice qualcosa a un ragazzo, prima si becca un vaffanculo, poi si ritrova pure a dover litigare coi genitori del ragazzo che lo difendono a spada tratta. Non parliamo dell'arbitro: con le squadre stesse che se perdono gli appioppano tutte le colpe, adesso essere un arbitro è praticamente un rischio per la vita.

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  3. Mio padre era un calciatore a livello agonistico, classe 1960.
    Nel 1996 nacque mio fratello e quando venne il nomento di scegliere quale sport fargli praticare, papà non volle nemmeno vagliare l'ipotesi del calcetto, sostenendo che già all'epoca fosse ormai tutto ridotto a un mero business e che il vero calcio non esistesse più.
    Optammo, dunque, per le arti marziali.

    Chissà cosa ne penserebbe babbo di questa Superlega.
    Gli verrebbe da piangere, ripensando a quando lui, sulla sua maglia, versava sudore e sangue sinceri e senza secondi fini.

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  4. Sono rimasto attaccato al Milan e mi piace vederne le partite ma da anni sono assolutamente disincatato di fronte a questo mondo che ha preso una direzione che non mi appartiene, purtroppo come altri mondi. Il progresso sta falcidiando le passioni sostituendole con meri interessi economici o di immagine.

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  5. Qualche sera fa c'erano dei ragazzini che palleggiavano nella strada, nel bel mezzo dei vasi da fiori che ho messo sul marciapiede. Anche questo è il bello!

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  6. Concordo con te questo non è più calcio, una competizione dove si accede oserei dire per censo e non per meriti sportivi, per il blasone e non in seguito al piazzamento in campionato, è un qualcosa di malsano e di inconcepibile. Già ora i campionati hanno meno sorprese, se poi si seguisse questo scriteriato progetto si arriverebbe ad uccidere il calcio, il bello del calcio, l'emozione più vera e genuina che questo sport sa tirarti fuori. Speriamo che riescano a fermare i club "fondatori", ma sono pessimista per il fatto che Sky ha lasciato anche la Serie A a Dazn e secondo me l'ha fatto a ragion veduta, ossia puntando molto e credendo nella possibilità di realizzazione, di questo assurdo progetto.

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  7. Concordo con te questo non è più calcio, una competizione dove si accede oserei dire per censo e non per meriti sportivi, per il blasone e non in seguito al piazzamento in campionato, è un qualcosa di malsano e di inconcepibile. Già ora i campionati hanno meno sorprese, se poi si seguisse questo scriteriato progetto si arriverebbe ad uccidere il calcio, il bello del calcio, l'emozione più vera e genuina che questo sport sa tirarti fuori. Speriamo che riescano a fermare i club "fondatori", ma sono pessimista per il fatto che Sky ha lasciato anche la Serie A a Dazn e secondo me l'ha fatto a ragion veduta, ossia puntando molto e credendo nella possibilità di realizzazione, di questo assurdo progetto.

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  8. Siamo tornati a:
    "il pallone è mio e decido io chi gioca!"
    Un progresso inarrestabile!

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  9. Bello il calcio di una volta, adesso si parla solo di soldi.

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  10. non mi piace dire "ai miei tempi"

    ma la superlega faceva proprio schifo

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  11. Non amo il Calcio e allora scrivo senza partecipazione.
    Tutto cambia e tutto si evolve e non sempre in meglio ma in questo mondo che muta ogni giorno e giusto che anche il Calcio cambi. I ricordi rimangono nel cuore ma dobbiamo affrontare l'incerto e meraviglioso futuro.
    Ciao fulvio

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  12. Non per vantarmi, ma ho giocato in tutte le peggiori squadre della città. Un anno addirittura finimmo con un punteggio negativo in classifica e vincemmo un'unica partita con una squadra che si ritirò subito dopo dal campionato. Era un calcio epico 😬
    Ma il calcio professionistico o semiprofessionistico già allora era assurdo. E poi è peggiorato

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  13. Ma i commenti sulla superlega sono frutto di uno studio attento di cosa propongono o delle accuse rivolte da giornalisti, e struttura che gestisce questo sport inglobando gran parte dei profitti?
    Giusto per dare una risposte mi risulta che il presidente UEFA si è appena aumentato di 500.000€ il proprio stipendio annuo.
    lineare direi in un mondo che ha subito inevitabilmente danni da questo periodo.
    Certo che a fare la voce grossa sono state le squadre grosse, se andava il Genoa a protestare in UEFA cosa gli dicevano?

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