Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di decadenza civile e non di un pregiudicato.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe del livello di disoccupazione che non viene neanche più aggiornato da quanto sale.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di lavoro e di diritti che ogni giorno vengono calpestati dai piccoli berlusconi che crescono nelle nostre aziende.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di bene comune e non di leggi ad personam.
Se questo fosse un paese normale oggi si andrebbe in giro con la costituzione invece di attaccarla ogni volta.
Se questo fosse un paese normale oggi si griderebbe al colpo di stato non per salvaguardare gli interessi di una sola persona ma perché nelle nostre regioni e nei nostri comuni ogni donna e ogni uomo viene trattato come un numero da cancellare, da tagliare in onore del bilancio.
Se questo fosse un paese normale a decadere non sarebbe una sola persona ma tutti i milioni di cittadini che ancora hanno avuto il coraggio di dare il loro voto ad un personaggio del genere.
Se questo fosse un paese normale personaggi come D'Alema e company sarebbero solo un ricordo.
Se questo fosse un paese normale oggi non si parlerebbe di decadenza perché per cadere bisogna salire e uno del genere non avrebbe mai dovuto farlo.
Se questo fosse un paese normale oggi si discuterebbe di orario di lavoro, di salario, di diritto al lavoro, di contratti nazionali e non di clientelismo e fedelissimi in doppio petto capaci solo di esistere grazie al volere di un uomo.
Se questo fosse un paese normale nelle vie e nelle piazze ora ci sarebbero cortei.
Invece...
...ma questa è l'Italia, baby! :)
RispondiEliminaMoz-
Se... ma ahinoi non lo è e chissà se mai lo diventerà.
RispondiElimina...non lo è e purtroppo credo, amaramente, che non lo sarà per un bel po' di tempo.
RispondiEliminama da quanto non siamo più un paese normale ovvero: siamo mai stati un Paese normale?
RispondiEliminase...L'italia è un paese che poteva essere e non è stato, ha avuto raggi di sole chiusi in periodi troppi brevi, i Partigiani e la resistenza, le rivolte giovanili e i riposi sugli allori, se...se...se... oggi nevica protestiamo domani se...non piove.
RispondiEliminaErnest, il mio nuovo indirizzo
http://a100milionidiannilucedallaterra.blogspot.com
Hasta Compagno Ernest, facci il callo o ti scoppia il fegato, vivo una perenne incazzattura sociale, ma non è consolatoria.
Ma questo non è un paese normale!
RispondiEliminaQuoto Il Monticiano, passeranno ancora molti anni prima che l'Italia ritorni un paese normale, se mai lo sarà. Il berlusconismo ha fatto più danni di Berlusconi stesso.
RispondiEliminaQuesto non è, e forse non è mai stato, un paese normale.
RispondiEliminafra un po' non basterà più essere un paese normale
RispondiElimina@Tina. Grazie Tina finalmente ora si riparte :-)
RispondiEliminaQuesto è il paese a cui quel rospo ha fatto per vent'anni il lavaggio del cervello con la sua costante presenza sul 99% delle televisioni, trasformandoci tutti in zombi teledipendenti e distruggendo in noi ogni velleità di cambiamento. Anche se decade, quello che voleva ottenere l'ha ottenuto; ci vorranno secoli, se va bene, prima che gli italiani possano di nuovo considerarsi umani.
RispondiEliminaSai che la tua riflessione l'avresti potuta concentrare nell'ultimo periodo, quello che ci ricorda che "...se questo fosse un Paese normale nelle vie e nelle piazze ci sarebbero cortei..."? Perché è proprio quello ciò che rivela la vera natura di questo nostro Paese. E non voglio aggiungere aggettivi. Personalmente mi sono dato una nuova scandenza: l'8 dicembre. Se va come dico io, possiamo ancora sperare.
RispondiEliminaCiao Ernest, buona serata.
Purtroppo questo non è un paese normale.
RispondiEliminaSe questo fosse un paese normale non ci sarebbe chi si rivolge all'altro sulla base del pensiero politico ma ci si rispetterebbe tutti nella medesima maniera e tutti insieme chiederemmo lumi a chi ci governa.
RispondiEliminaInvece perdiamo tempo a distinguerci, a classificare, a stabilire chi ha fatto + casini, ecc.
I primi a non rendere questo paese normale siamo noi!
quando ci rispetteremo a prescindere dal pensiero politico, quando sapremo parlare con chiunque, per loro, per quelli che se la ridono fottendosene degli ideali e dei colori sarà finalmente la fine e forse qualcuno comincerà a lavorare per il bene comune!
Ecco...appunto..."se"
RispondiElimina:/