lunedì 9 maggio 2016

Conta e cammina


Basterebbe la foto. La lotta che Felicia Impastato ha intrapreso fino alla sua morte rimarrà per sempre come simbolo di una parte della popolazione che non ha mai detto si alla mafia, che non ha mai abbassato la testa e che ha sempre guardato negli occhi i propri aguzzini.
I 100 passi che dividevano l'abitazione di Peppino da quella di Zu Tanu erano quelli che in pratica dividevano le stanze del potere da quelle di Cosa Nostra, anzi spesso i passi si riducevano ancora. Oggi noi abbiamo il compito di ricordare chi ha sacrificato la propria vita per permettere agli altri di viverne una normale, ma non solo. Dobbiamo tenere alta l'attenzione perché la mafia esiste sempre e quei 100 passi vanno sempre vigilati e percorsi per andare sotto la finestra del prossimo potente di turno a gridare le parole che Peppino ci ha lasciato in eredità.

7 commenti:

  1. Il problema è che spesso è difficile orientarsi e i cento passi non sempre corrono in linea retta.
    I recenti avvenimenti legati a teleJato mi lasciano perplessa e non vedo chiaramente torti e ragioni. Come sono realmente le cose, è vero o è un trappolone? Già il fatto che la confusione ed i dubbi aumentino è una sconfitta, indipendentemente da dove alberghi la verità.

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    1. Si Vera ho letto la vicenda. Non so dove stia la verità, la vera sconfitta come dici tu è il fatto che non riusciamo a fidarci di una giustizia che dovrebbe davvero aprirci gli occhi ma non lo fa... inoltre un'altra sconfitta sarebbe quella di una Tele Jato chiusa.

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  2. Vorrei vedere anche un altro insegnamento: i figli non vanno giudicati per i padri ma per ciò che fanno!

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    1. Ma se di certi padri fanno l'apologia per quello vanno giudicati

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  3. Non solo esiste sempre, ma si è anche diffusa in molte altre parti d'Italia.

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