Non sono un credente praticante ma ho sempre amato le feste fin da piccolo.
Per la mia famiglia erano un appuntamento fisso da rispettare. Natale, Santo Stefano, capodanno, Befana e altro.
Ci si riuniva di solito nella casa più grande perché eravamo molti. Non vi sto ad elencare i piatti che potevamo trovare sulla tavola, erano tempi differenti. Ora si mangia tanto in parecchie situazioni, una volta erano quelle le occasioni particolari dove si potevano avere due prima e qualche secondo.
Erano momenti in cui si stava a tavola, parecchio, seduti a parlare senza cellulari o suonerie a distogliere l'attenzione. Il racconto era padrone, gli aneddoti che gli anziani raccontavano come a voler tramandare a noi ricordi che avremmo dovuto poi portare dietro nel tempo.
Si giocava per ore a tombola, mercante in fiera e settemezzo.
Difficile ora pensare a tutto ciò.
Vedo in molti ragazzi, e non solo, la noia nello stare a tavola a parlare. Come se ci fosse una costante spinta ad andare verso altro, possibilmente più veloce.
Non sto dicendo che tutto ciò che ci circonda in questo momento non vada bene e nemmeno che prima era tutto meraviglioso da incorniciare. No. Mi pare però che tutto accada troppo velocemente e che ora si inizino a perdere di vista le cose importanti.
Una chiacchierata in più con un nonno.
Una telefonata per sapere come vanno le cose.
L'importanza di esserci ad una festa, non solo fisicamente.
Semplicemente fermarsi e raccontare.
Ascoltare.
Ciao e felice anno .
RispondiEliminaConcordo con te,a tavola si parla,ci si scambia opinioni e si raccontano aneddoti e cose successe ,senza cellulari squillanti a ripetizione e soprattutto senza la Tv accesa.
Non sono modi di altri tempi ma solamente educazione,che in casa mia va rigorosamente rispettata,oggi come ieri.
Non sono credente ma amo il Natale,mentre l'ultimo giorno dell'anno,lo considero solo il cambio di una data sul calendario.
Un caro saluto,fulvio
proprio l'altro ieri a mio nipote ho detto "prova l'ebrezza di raccontare qualcosa e non guardarla attraverso un vetro" mah, speriamo
EliminaSono d'accordo con te.
RispondiEliminaSerena giornata.
chissà, spero in un ritorno...
EliminaSono ultra-d'accordo. Tutto velocizzato al punto che non si riesce a seguire bene e con calma momenti che richiederebbero tempi più lunghi, quelli naturali. Oggi si corre inutilmente e questo ci crea tanta (inutile)ansia e i tempi da dedicare alle persone alle conoscenze, agli affetti, sono stati praticamente azzerati. No, su questi ritmi non mi ci trovo..
RispondiEliminaanche io sempre di meno, ho sempre più voglia di rallentare ma difficile
EliminaPoi ci sono quelli che non hanno a chi raccontare
RispondiEliminaSi, un tempo c'era un'attesa diversa ed era bello ritrovarsi tra cugini, ma io ricordo anche le sessioni di preparazione di cappelletti o ravioli da mia nonna, non so se si usa più.
RispondiEliminamia nonna paterna faceva i tortellini, un peccato nn aver imparato, mia madre prepara dei ravioli da paura.
Eliminatradizioni importanti
Buon anno anzi proseguimento.
RispondiEliminaUn pochetto è vero non da me per fortuna. Bello il tenersi a tavola così.
bello davvero, ho ancora dei ricordi meravigliosi delle nostre tavolate estive e invernali
EliminaSta defluendo tutto nel disinteresse.. cominciano a mancare anche quegli auguri da una volta all'anno, che per quanto di circostanza, mantenevano un filo, seppur impalpabile...
RispondiEliminala malinconia è che noi cresciamo con un ricordo di Natali diversi.. ai frenetici ragazzini d'oggi, non rimarrà neanche quella memoria...
credo che ci si debba dire che qualcuno ha dimenticato di tramandare ciò che ci è stato insegnato altrimenti tutto ciò davvero non si spiegherebbe
EliminaLe parole sono importanti, diceva un tale. Auguri Ernst.
RispondiEliminae diceva bene auguri a te
EliminaE' molto bello questo post Luca! Mette in evidenza purtroppo quello che secondo me è uno stato di disagio, anche se inconsapevolmente i ragazzi adolescenti non lo sanno perché credono di avere trovato la felicità in quell'oggetto numerato di plastica e ferro. Come dice Franco c'è un disinteresse di fondo, dovuto anche all'appiattimento di tante cose, fra cui la musica che si ascolta, come ho scritto da me. Ciao ragazzo un bacio a Greta e saluta tua moglie :-)
RispondiEliminaio ce la metterò tutta con Greta, sarà una sfida difficile lo vedo con i ragazzini che alleno a calcio ma vi proverò
Eliminaun abbraccio a te
Alcuni italiani che vivono qui negli Usa mi hanno raccontato che sentono molto la mancanza delle nostre feste come momento di ritrovo con parenti e amici. Tante cose, si sa, si apprezzano di più quando mancano.
RispondiEliminaSono un po' in ritardo con gli auguri di buon anno, ma te li faccio lo stesso!
auguri a te e un abbraccio
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