lunedì 19 gennaio 2015

L'uomo a quale dimensione?

Sarà che oggi è il Blue Monday, dicono il giorno più triste dell'anno, ma ultimamente mi trovo a scrollare parecchio la testa sulla natura dell'uomo, non solo quando sento i discorsi di Renzi.
Ripensando alla vicenda "Je suis Charlie" sono sempre più convinto che ci sia una marea di persone pronte ad indossare la maglia del momento per far vedere la propria presenza come paladino della libertà per poi toglierla qualche istante dopo insultando quello che la pensa diversamente.
Facendo un giro su Ebay si possono trovare parecchi ultimi numeri del giornale satirico, in allegato al Fatto Quotidiano, comprati in edicola a 2 euro e ora rivenduto a 25-30 euro. Magari sono gli stessi che poi hanno twittato contro il Corriere della sera. Che dire.
Possibile che la partecipazione al giorno d'oggi si riduca al solo click sul Mi piace, al Tweet, al post su un blog, all'insulto sul social network dove tanto non sanno chi sono e dove sono?
Più che possibile, reale.
Ad una dimensione decisamente piccola.



30 commenti:

  1. E' sempre stato così: la gente ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa, in piazza come nelle piazze virtuali. Senza ragionare, calpestando il proprio individualismo.
    Tutti erano Charlie, tutti poi erano contro lo scherzo a Brosio, tutti sono col Papa che prenderebbe a pugni chi gli offende la mamma.
    Ipocrisia è il nome di tutto questo.
    Io ho comperato Charlie per vedere almeno di cosa cazzo parlasse, per poterne dunque parlare. Se vale anche qualcosa, mi fa piacere ;)

    Moz-

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    1. Ciao Moz
      purtroppo è da parecchio tempo che la nostra è diventata una società a spot... seguiamo le mode del momento anche per le proteste... ho comprato Charlie Hebdo perché ero curioso di leggere e sapere come era fatta quella rivista, in più anche per devolvere qualcosa alle famiglie che hanno perso un parente in questa tragedia...
      un saluto

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    2. Anch'io ho comprato Charlie Hebdo.. e sto a diventa' scemo per riuscire a leggerlo.. hihi..

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  2. io sono sempre stato per la libertà di stampa e della parola, ma odio tremendamente quelli che bestemmiano... Charlie lo faceva molto spesso ultimamente.

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    1. anche a me non piace sentire bestemmiare ma mi guardo bene da dire ad un'altra persona di non farlo soprattutto se quella persona si prende le sue responsabilità

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    2. Che vuol dire "se quella persona si prende le sue responsabilità". Se uno bestemmia io lo dico se può dirsele a mente le sue bestemmie perché infastidiscono la mia sensibilità. Poi se continua certo non gli sparo. Ma di solito, le cose comunicate pacatamente, funzionano.

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  3. Giusto Facebook. L'altro giorno ho detto la mia sul caso delle due ragazze rapite in Siria, chiedendo ai tanti che infamavano le due di mettersi dalla parte dei loro genitori: apriti cielo. L'epiteto più gentile che mi hanno inviato è stato "scemo", ma nessuno ha risposto a quello che chiedevo, limitandosi a dire che erano delle stronze, che avevano rubato i nostri soldi, che loro non avrebbero mandate le loro figlie. Ho insistito, dicendo che non entravo nel merito della decisione di recarsi colà, ma ponevo la domanda in senso umanitario, ovvero se non fosse giusto, come lo è stato, di riportarle a casa, come uno stato che si dice civile dovrebbe fare. Oh, niente da fare neanche stavolta, sono ri-volate le offese, e nessuno ha risposto al quesito.
    Posso dire che tanta cattiveria così non l'avevo mai trovata.

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    1. Harmo intendevo proprio questo... e la cosa atroce è che basta andare su alcuni di quei gruppi di quartiere... anche li volano insulti di questo tipo, gente che dice ci vediamo fuori, gente che insulta a prescindere senza andare al contenuto... è il brutto della rete ma anche dell'uomo in generale, se in più ci metti la possibilità di essere anonimo, il sogno di molti, insultare senza essere visto, spiare senza essere visto...
      stupidità in piena regola.
      un saluto

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    2. Tutti pronti a brandire il pugno!

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    3. Esattamente Berica, proprio quello

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  4. Non mi sorprende, sono anni che ci lavorano a svuotare i cervelli e riempire gli arsenali di cazzate.

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  5. Il commercio delle copie di Charlie su e-bay è emblematico dello spessore morale di molti; il comportamento sui social è la conferma di quel parametro sconfortante!
    Fata C

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    1. concordo su tutto... i social si stanno trasformando in spazzatura on line, si legge il peggio del peggio.. questo a riprova che noi umani riusciamo ad inventare cose meravigliose e rovinarle allo stesso tempo

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  6. Se ci pensiamo bene in Italia sono tanti quelli che dicevano Je Suis Charlie e poi quando hanno cacciato fuori dalla Tv Luttazzi non hanno mosso un dito, Ferrara in primis.

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    1. Erano tutti in prima fila adesso... per non parlare dei capi di Stato che fanno leggi contro la libertà di stampa e di espressione

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  7. non mi sento per niente charlie di fronte ad una vignetta dove il papa, un rabbino ed un imam hanno una donna nuda sotto ai piedi e dicono " su questo siamo tutto s'accordo".
    La satira è altro - mi sono riletta un po' di greci, pensa un po'....- e non credo neppure che una vignetta come quella che descrivo rappresenti la libertà. magari bisognerebbe iniziare tutti a conoscere davvero il senso delle parole....E' un po' come dire che renzi è di sinistra...Emanuela

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    1. Non sono d'accordo con te questa volta emanuela...anche a me molte vignette di Charlie Hebdo non sono piaciute ma credo che la sostanza si proprio questa... poter dire non mi piace ad una cosa che viene pubblicata o espressa... dare i limiti alla satira non mi piace, chi decide quali sono? chi dice cosa si può fare o non si può fare?
      un saluto

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  8. mi accorgo di essermi espressa male. Assolutamente d'accordo sul fatto che non si possa dire " si può fare o non si può fare", rigetto ogni idea ed ipotesi di censura, anche di fronte a situazioni che mi fanno vomitare (...esistono siti che inneggiano alla pedofilia). Ma la SATIRA, qua si tratta di vignette volutamente provocatorie e , secondo me, vuote di contenuti. la satira dovrebbe avere una connotazione fortemente politica ( nel senso più nobile del termine), con grande attenzione al politico ed al sociale,la satira dovrebbe mostrare le contraddizioni di un sistema, dovrebbe avere un contenuto fortemente "etico". Tutto qua. Per me non si tratta di satira, si tratta di libertà di espressione ed è cosa diversa .
    Le tue riflessioni sono sempre estremamente stimolanti, ti ringrazio per questo. Mi " costringono" a continue riflessioni ed anche di questo ti ringrazio, perchè mi inducono a tenere la testa sempre aperta, sempre desiderosa e bisognosa di confronti....
    GRAZIE.....ed un grande abbraccio alla piccolina
    Emanuela(......e divento di nuovo nonna! Dopo Unai, chissà chi arriverà?)

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  9. Io non son mai stato Charlie e sto sempre e solo dalla mia parte che è l'idea di me stesso che porto avanti. Punto.

    Come dice Miki, abbiamo sempre bisogno di appartenere a qualcosa e mai a noi stessi, forse perché non conosciamo nemmeno quale sia la nostra vera opinione verso le cose.

    Ispy 2.0

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  10. Credo che sia l'aspetto peggiore della rete: e non solo a livello di FB ma anche di blog. Gente che scrive che ha un blog perchè ama confrontasi ma poi all'atto pratico si tira indietro anzi lancia pure commenti maldicenti e quel che fa più riflettere che queste ultime sono DONNE!
    Ciao un abbraccio

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