venerdì 16 settembre 2016

Colpevoli

Cosa sta succedendo? Tutto viene tritato in pochi attimi, un passaggio e via come se ogni cosa facesse parte di un puzzle impazzito e infinito. Anche la storia del lavoratore investito davanti ai cancelli della fabbrica rischia di passare inosservata, finita già in fondo alle pagine dei giornali. 
Un fatto del genere meriterebbe la risposta del paese stesso, anni fa in questo momento ci sarebbero stati scioperi spontanei, chiusura delle catene di montaggio. Ora nulla. Adesso molti non sanno nemmeno del fatto o magari non lo ritengono nemmeno grave, perché la cultura che si sta affermando nei posti di lavoro è quella dell'individualismo, del pensare al proprio posto, al proprio benessere non al collettivo.
Spesso la solidarietà viene a mancare, lo sciopero viene vissuto come un optional non come un diritto acquisito grazie alle lotte di milioni di persone, che in alcuni casi hanno dato anche la vita.
Qualcuno dirà che la verità non è ancora emersa, diranno che nessuno ha dato l'ordine di partire al camion, parleranno di casualità, ma in questo mondo purtroppo non sembra assurdo un tale fatto perché ormai tutto è possibile in un paese dove i lavoratori spesso sono trattati da sudditi, dove si rischia ancora il posto di lavoro per scioperare, dove ci sono privilegi per pochi e fatica e sudore per molti, dove le lotte vengono viste come ricordi del passato, dove i datori di lavoro cercano di dividere i lavoratori per non avere rogne, dove su tutti comandano gli Yes Man.
Siamo tutti colpevoli purtroppo per aver rinunciato a lottare in passato e per non farlo abbastanza adesso.

26 commenti:

  1. Piu'che altro il pm che davanti alle telecamere ha gia'detto la "sua"verita'!
    Assurdo!

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  2. "Siamo tutti colpevoli purtroppo per aver rinunciato a lottare in passato e per non farlo abbastanza adesso."

    Secondo me l'errore è un altro.
    E' che troppo spesso si è lottato per garantire diritti dei lavoratori a chi invece cercava di imboscarsi.
    Questo ha fatto perdere il senso del valore di certi diritti.
    E' un problema di certa solidarietà che tanto si sbandiera ma che spesso è a vantaggio di chi ha faccia tosta e opportunismo.

    Sul fatto, perdonami, ma trovo così discordanti le posizioni che come minimo aspetto di capire cosa è veramente successo.

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    1. Sul fatto direi che senza nemmeno aspettare qualche minuto abbiamo sentito un pm e non solo dire la sua verità come dire Sara... il punto è che quello che è successo purtroppo in questo mondo è possibile, e in un paese dove siamo abituati a vedere nascoste alcune verità non mi sbalordirei molto.
      Troppe volte sento la "scusa" che sono stati garantiti diritti a chi si voleva solo imboscare per non scioperare, per non credere nelle lotte etc... e francamente mi ha anche un po' stufato, purtroppo sui posti di lavoro troppo spesso non si usa più il NOI ma l'IO e questa è una sconfitta nella sconfitta.

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    2. a me invece ha stufato sentire che c'è chi lotta per uno stronzo che va a timbrare in mutande(giusto per fare un esempio banale e noto) e non un giorno(magari capita che quel giorno c'è un problema)
      Anche il sindacato ho letto che ha detto la sua verità.
      Ha parlato di omicidio perpetrato volontariamente dall'autista e ordinato dall'alto.
      Comunque Ernest, non ho dubbi che non crederai ad un'indagine che porterà a risultati che non gradirai. C'è chi neppure dopo la corte europea smette di considerare eroe Giuliani...indi!

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    3. mai lottato per uno che timbra in mutande per quelli basterebbe applicare la legge e se non basta farne altre e ti assicuro che spesso mi sono trovato in situazioni in cui sindacalisti dicevano ai lavoratori cose che non volevano sentire... sulle indagini credi quel che vuoi che ti devo dire.

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    4. Ernest, io invece ho purtroppo visto spesso la difesa estrema di gente che non lo meritava!
      Sulle indagini, diciamo ognuno quello che vuol dire, per esempio diciamo che aspettiamo ma che erano presenti degli agenti di polizia che hanno assistito alla scena, che sono state visionate delle immagini.
      Quindi se un magistrato si è lanciato a dare delle anticipazioni(sicuramente sbagliando) forse l'ha fatto perchè ha già qualcosa in mano(sperando non sia una mazzetta)

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    5. "Sperando che non sia una mazzetta", che di solito arriva decisamente prima di quanto possa arrivare il risultato di un'indagine sulla morte di una persona, ché onestamente qualche ora mi pare un po' scarsa per potersi già permettere di mettere la faccia davanti alle telecamere e dire "non c'era nessuna manifestazione". Sul discorso dei fancazzisti, quelli esistono e sono sempre esistiti, come esistono i crumiri, come esistono i leccapiedi, e allora? Secondo te quando qualcuno ha lottato perchè tu non debba lavorare 15 ore al giorno nè 7 giorni a settimana, quando qualcuno ha scioperato per i tuoi diritti di lavoratore (o quel che ne resta) era amico di tutti i suoi colleghi? Gli stavano simpatici proprio tutti e non c'era manco uno stronzo tra questi? Chè siccome nella mia azienda ci sono dei fancazzisti io non difendo i miei diritti perchè se no difendo in automatico pure i suoi? Credo con tristezza che tu sia l'esempio di quell'io che ha sostituito il noi di cui parla Ernest.

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    6. Forse Cri, ma comprendo che il non voler capire a cosa mi riferissi è comodo e utile alla tua causa, mi riferivo a quei sindacalisti che aiutano e difendono i fancazzisti.
      Forse mi riferisco a quei casi con cui mi sono dovuto confrontare.
      A sindacalisti che davano consigli truffaldini per imbrogliare e portare a casa più di quanto dovuto, con una legislazione che aiuta questi e che poi punisce i poveri cristi che invece non mentono ma hanno veramente bisogno.

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  3. "purtroppo sui posti di lavoro troppo spesso non si usa più il NOI ma l'IO e questa è una sconfitta nella sconfitta."
    Ecco è tutto lì. E ne potremmo mai uscire?

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    1. Non lo so Alberto la vedo difficile ogni giorno colgo qualche prova...

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  4. Chiaro che il 'tutti per uno, uno per tutti'è stato accantonato da tempo.
    Lo spirito di gruppo non esiste più, sopraffatto dal decadimento della società e dall'egoismo .
    Cristiana

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  5. La tua frase "le lotte vengono viste come ricordi del passato" è emblematica rispetto al problema della mancanza di coscienza politica e sindacale delle nuove generazioni, qualunquiste e undividualiste, quando va bene, altrimenti portatrici di disvalori reazionari.Il patrimonio di ideali e di conquiste si è sgretolato, un retaggio del quale noi tutti siamo in misura diversa responsabili.

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    1. e sui posti di lavoro purtroppo è proprio quello che succede

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  6. L'individualismo odierno e il poco credito allo sciopero e ad altre lotte "operaie" sono i figli degli errori dei sindacati che da anni difendono solo quelli che sono gia tutelati e spesso indifendibili.
    Ciao,fulvio

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    1. la risposta deve arrivare dai posti di lavoro, dai lavoratori stessi, non ha senso ed è troppo semplice continuare a dire il sindacato non fa, non ha fatto etc... anche il non interessarsi ha portato a tutto questo, lasciare che si occupino di queste cose gli altri non è la soluzione

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  7. Hai detto la cosa giusta il vero problema non è solo cosa sia accaduto, non possiamo noi stabilrlo, il problema è che sia possibile che accada.

    Un altro problema è che i sindacati sono percepiti come non più vicini alle classi più deboli, ed è in parte vero. Oggi l'operaio classico che è quello più sindacalizzato e più raggiungibile dal sindacato, fa parte di una categoria relativamente "fortunata". Per gli altri, a causa della polverizzazione del lavoro, della scomparsa delle grandi fabbriche, della solitudine lavorativa (posto che il lavoro ci sia) la sindacalizzazione è un miraggio, e i sindacati tradizionali non riescono a superare questo scoglio.
    Malgrado tutto continuo da trent'anni ad esserne iscritta.

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    1. Si gli errori del sindacato li conosciamo e purtroppo alcuni vengono ancora ripetuti... io durante le assemblee dico spesso ai miei colleghi di domandarsi cosa possono fare loro per cambiare le cose, non aspettare che le cose accadano... se si spinge il sindacato verso una direzione le cose possono succedere e credo che al giorno d'oggi rimanga l'unico strumento a nostra disposizione ma senza il supporto delle masse nn si va lontano

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  8. e che dire del silenzio colpevole delle organizzazioni sindacali.
    Attente ai lavoratori "garantiti" e distratte con quelli precari, dove l'attività sindacale è difficile e "di frontiera".

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  9. Bisogna tornare a lottare, negli ultimi anni troppi diritti negati.

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  10. Aggiungo una cosa... ho sempre pensato che non si possa giudicare le persone per etichette o quant'altro, dentro al sindacato come in altri luoghi ci sono persone per bene e gente che invece non fa decisamente il suo lavoro. Chiaro che parlando di sindacato questa cosa a mio giudizio è ancora più grave... credo anche che ciò che sta facendo adesso il sindacato non sia abbastanza, ad esempio trovo assurdo che non ci sia stata nemmeno un'ora di sciopero per i fatti di Piacenza, oppure come diceva Berica il silenzio rispetto ad alcune categorie... dico però che probabilmente in alcuni casi abbiamo lasciato in mano i posti di comando anche in questo caso alle persone sbagliate, perché forse spesso ci tiriamo indietro, non vogliamo coinvolgerci più di tanto e poi i risultato sono quel che sono come nella politica...

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  11. Anch'io sono rimasta stupita che la notizia fosse sparita così in fretta, ma d'altronde il giorno dopo bisognava fare spazio alla notizia di un nuovo morto sul lavoro...

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  12. C'è stato un arrettramento da paura, ogni tanto ci svegliamo per accorgercene, poi tutto torna sotto ... ci hanno comprati con poche cose colorate e in cambio hanno preteso il mutismo.

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