Era il 1994, eravamo giovani io Matteo e Simone, con il nostro eskimo sempre addosso e ideali che sembravano granito. Ognuno poi, come spesso accade, ha preso la sua strada ma credo che quell'incontro con Antonino Caponnetto non possa essere rimosso dalla nostra memoria.
Una stretta di mano vigilata dalla sua scorta, la mia voce tremante per l'emozione chiedendo un incontro nella nostra scuola per parlare delle stragi, della mafia e di Falcone e Borsellino. Un numero di telefono di Firenze scritto su un pezzo di carta che ho smarrito.
Fa male pensare che ancora oggi quel ricordo debba subire degli affronti.
Era il 1994, eravamo giovani, ognuno ha preso la sua strada, ma quell'eskimo è sempre con me.
Gran persona Caponnetto, ho avuto anch'io l'occasione di ascoltarlo in una conferenza di paese ...
RispondiEliminaTra la memoria smarrita, l'ignoranza del pericolo mafioso che ghermisce ormai l'intera Europa, e gli affronti al ricordo di chi l'ha combattuta al prezzo della vita, non stiamo messi davvero bene
RispondiEliminaL'eskimo che ci portiamo dentro...
RispondiEliminaA pensare all'oggi, quei tempi paiono troppo sbiaditi, lo dico anche rispetto ad alcuni che allora indossavano l'eskimo con ostentato orgoglio -_-
RispondiEliminaGli ideali non li svelle nessuno dal loro busto. Ma solo con gli ideali non si risolve nulla. C'è da farli assimilare, da farli rispettare, ci sarebbe da urlarli. E non lo facciamo.
RispondiEliminaQuanto fatto alla statua di Falcone è vergognoso ed il fatto che la notizia sia stata data senza la necessaria e dovuta eco è un fatto ancora più grave a mio modesto avviso.
RispondiEliminaIo nel 1994 era già un po' che l'eskimo fisico, comprato a Torino a Porta Palazzo, l'avevo appeso al chiodo. Ma quello ideale è sempre dentro di me. E come a te questi fatti mi fanno male.
RispondiEliminaGià, ancora una volta un'ignobile affronto. Faccio fatica a capire. Penso solamente che in questo Paese siamo vicini, molto vicini a livelli di non ritorno dall'abisso più profondo e buio e non ci saranno eskimo che ci salveranno. Sono pochi e isolati, mentre l'intera società sta allegramente danzando sul proprio catafalco tra indifferenza e ignoranza. Una società che ignora il passato, sta distruggendo il presente e rendendo impossibile una seppur minima forma di vita dignitosa in futuro.
RispondiEliminaNon avrei mai immaginato che un giorno avrei rimpianto un'epoca passata della mia vita, ricordandola, nonostante tutto, come migliore di quella vissuta ora. Ho sempre pensato che il futuro sarebbe stato migliore.
Si proprio una gran persona Caponnetto. E anch'io ammetto che erano altri tempi dove almeno la gente sapeva anche pensare con la propria testa, aveva ancora ideali mentre adesso regna l'ignoranza e l'interesse!
RispondiEliminaGli ideali non devono mai morire e la mafia deve essere sconfitta.
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