lunedì 11 giugno 2018

Nasce prima il voto o l'idea?

Da  tempo ho un dubbio marzulliano che continua a ronzarmi nella testa. Oggi la politica è espressione delle richieste delle persone oppure i programmi, i cosiddetti "contratti", nascono a seconda del consenso elettorale che possono attrarre?
Gli ultimi avvenimenti porterebbero a pensare alla secondo che ho detto, come direbbe Quelo. La macedonia presente al governo sembra proprio nascere da tutto ciò. 
L'aria che tira è quella del chiudiamoci in casa, barrichiamoci, chiudiamo porti, serrature e persiane e non facciamo entrare più nessuno. Bene, primo punto del programma trovato. 
Nell'immaginario collettivo il politico a prescindere è sporco brutto e cattivo. Bene allora non può fare il politico per più di un mandato poi a casa, anche se sei bravo, anche se sei un grande statista, se hai trovato la soluzione al male del mondo. Chissenefrega, a casa. 
In piazzetta dicono che i vaccini fanno venire i calli. Bene altro punto, allora NO VAX, per ora. 
Una sorta di work in progress infinito e scritto con l'inchiostro simpatico. 
Cos'altro dobbiamo aspettarci?

18 commenti:

  1. Io credo che poi a qualcuno toccherà fare tagli lineari, di nuovo, per rimettere in ordine i conti...
    Intanto ora sono in molti ad essere contenti!

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    1. io credo che in questo paese da anni non si ragioni più

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  2. È la politica a cui siamo arrivati. Come dici tu, si cercano le sacche di consenso tra gli argomenti caldi, e non l'elettorato sincero basato su idee e ideologie :)

    Moz-

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    1. ho letto il posti di Di Maio, manco mio nipote di 11 anni.. "si sono buttati sulle ideologie" testuale.
      Mi vengono i brividi

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  3. Cacchio quanto hai ragione. Vuoi mettere quando ti costruivano un muro col filo spinato e le guardie armate per impedirti di SCAPPARE dal Paradiso del Popolo?

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  4. L'altra sera c'era l'intervento di Zagrebelsky per Repubblica delle idee, e ha detto di aver letto il "contratto" tedesco e quello italiano e, se quello tedesco appare come una tesi di dottorato, quello italiano può essere al massimo un compito di terza media. E d'altronde da costoro non sarebbe potuto venir fuori granché d'altro.

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    1. gli italiani a quanto pare vogliono questo. Allucinante.

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  5. Trovo semplicistico dire "no vax" un ministro laureato(questa volta) che dice semplicemente che sarebbe meglio non obbligare ma educare alla vaccinazione.
    Il blocco di ieri ha sicuramente avuto un effetto mediatico forte a livello elettorale.
    Però dovrebbe far pensare.
    Dovrebbe far pensare come mai improvvisamente 5 o più sindaci si offrono per accogliere queste nuove persone.
    Chiedersi come mai se l'Italia dice no è grave ma se lo fa Malta o altri paesi, insomma sono già pieni.
    Il problema è reale, il problema è merito del mondo(se ben ricordo furono Francesi & C. a bombardare la Libia, la coalizione Nato a soffiare sul vento Siriano, ecc) ma sembra che la prima accoglienza siano bipp dell'Italia.
    Italia dove i soliti furbacchioni fanno affari d'oro.
    Insomma, non so chi sia meglio, sapere che l'immigrato ucciso in Calabria fosse regolare e vivesse in quel modo dovrebbe far sorgere la domanda se è questa l'accoglienza, e questo non è merito di questo governo.

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  6. Temo questo governo, vedo troppe similitudini con il fascismo.

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  7. Premesso che sulla questione dei migranti il commento dell'Anonimo che ha postato ieri alle 15,18 non è del tutto fuori luogo, soprattutto gli ultimi due capoversi.

    Venendo al tema del tuo post ossia alla domanda che ti e ci poni, io pensavo che forse manca un primo passaggio.

    Mi spiego meglio per non essere eccessivamente ermetico e criptico cosa che non mi interessa :-)))

    Secondo me prima nasce il problema e quindi l'esigenza di risolverlo. Da lì si sviluppa l'idea per trovare soluzioni al problema che si è creato e poi per ultimo dovrebbe esserci il voto, espressione di una scelta popolare volta a stabilire quale sia la proposta migliore per risolvere il problema o in caso di uno Stato i tanti problemi che esistono. Che poi questo iter sia quello davvero seguito o cmq che si "verifica in natura :-)))" non ne sono sempre sicuro, ma secondo logica il procedimento dovrebbe essere, credo, quello che ti ho postato: problema, proposta per risolverlo, voto che giudica tale proposta.

    Scusami in anticipo se per caso sono sembrato eccessivamente didascalico, non era mia intenzione :-)))

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    1. Secondo me è emblematico il fatto che la Lega abbia trovato un nuovo "nemico", qualche anno fa l'obiettivo era la secessione e l'odio verso il sud, ora siccome hanno capito che senza i voti del sud non si governa hanno fatto un colpo di magia...

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  8. Secondo me è interessante che, per una volta, sia più importante cosa si fa piuttosto che chi lo fa.
    Quello che mi rattrista maggiormente è vedere gente che si schiera per un partito o per un altro come se fosse una squadra di calcio, senza alcuna critica ma soltanto perché sente in qualche modo di appartenere ad una certa ideologia oppure, ho sentito anche questa, perché tizio mi sta simpatico caio invece non lo sopporto.
    Il problema è che ognuno vede (e ricorda) solo quello che vuole vedere. Infatti anche sui social non si fa altro che alimentare le proprie convinzioni cercando chi la pensa come noi ed attaccando a prescindere chi invece appartiene all'altra squadra. Siamo un popolo infantile.

    Buon fine settimana.

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  9. Ciao Ernest :) Bentrovato! Sai, non so rispondere alla domanda con cui hai aperto il post. La politica, negli ultimi anni, è cambiata tantissimo e penso che si sia pian piano svuotata di contenuti e di ideali. Ogni partito (o movimento che sia), manca di una identità vera e centrata e i programmi sembrano dei minestroni. Forse l'obiettivo è quello di raccogliere voti un po' ovunque. Quindi boh... Non so se oggi la politica sia espressione delle richieste della gente o se i programmi, nascono a seconda del consenso elettorale che possono attrarre. Magari valgono entrambe le cose, in funzione di come torna più comodo. Guarda la Lega, ora, ad esempio, finge di aver messo da parte la sua crociata contro noi terroni. Forse perché Salvini si è reso conto che gli servivano anche i voti del sud. E si sa che la gente ha la memoria corta, gli italiani soprattutto. Io so solo che per una persona di sinistra quale io sono, è dura, anzi, durissima. Da tempo, ormai, non mi sento più rappresentata da nessuno e andare a votare, è una fatica. Ma ci vado sempre. Alle ultime elezioni ho votato per Potere al popolo (la volta prima per Rivoluzione Civile). Insomma, puoi facilmente capire come posso sentirmi in generale, e in particolare da quando ci ritroviamo Salvini al governo... E pensare che Mattarella si preoccupava di Savona... Comunque si respira un'aria pesantissima, che mi fa tanta paura. Negli ultimi giorni mi sono scoperta razzista... Ebbene sì, sono estremamente razzista con i razzisti. Sto guardando tanta gente con occhi diversi. A presto e grazie per i tuoi spunti di riflessione.

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    1. Ciao come darti torto, hai perfettamente ragione. La cosa pazzesca è che da quando continuano a dire che le ideologie sono il male ci troviamo in questa situazione... ora Salvini sta occupando la scene e i grillini sembrano addirittura accantonati. Situazione davvero brutta, con insospettabili che diventano razzisti, soffro di accerchiamento.
      a presto allora

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  10. Il voto della piazzetta mi sembra un'ottima definizione per la coscienza civile degli italiani.

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