Al di là di ciò che si pensa, il coraggio di Simone, quindicenne romano, è un'iniezione di speranza. Affrontare persone come quelli viste nelle immagini, gente che arriva a calpestare cibo, aggredendo l'operatore che stava portando viveri non è da tutti. Tutto ciò soprattutto in tempi in cui la partecipazione è sempre meno a 360 gradi.
Certe cose fanno tornare alla mente i discorsi che spesso sentiamo sui "giovani d'oggi" che in molti casi vengono citati o ricordati solo per i loro difetti.
Le parole di Simone non sono politiche, lo dice anche lui, ma di civiltà. Un ragazzo che dice "nessuno deve rimanere indietro". Già, se solo ci soffermassimo sull'importanza di questa frase avremmo fatto cento. Parole alle quali si da poco peso, in un momento storico in cui troppi vengono lasciati indietro, vuoti riempiti da movimenti e personaggi pericolosi che cavalcano il malcontento trovando nello straniero di turno il capro espiatorio.
Mi ha colpito anche un'altra frase detta da Simone, che ora non deve diventare simbolo di nessuno sia chiaro, quando dice che "se rubano gli italiani nel quartiere non gli diciamo niente".
Simone.
15 anni.
La speranza.
La speranza non deve mai morire, complimenti a Simone.
RispondiEliminaHo riguardato il video e l'arroganza di quei personaggi fa venire i brividi per i contenuti (quali?) e per il linguaggio del corpo
EliminaIl peso del coraggio
RispondiEliminaun ragazzo davvero coraggioso
Elimina"Il mondo salvato dai ragazzini" come Simone e Greta.
RispondiEliminaSono rimasto speranzoso dopo il video.
RispondiEliminaIl noto quotidiano The Guardian ha dedicato un articolo a Simone.
la speranza nelle parole del ragazzo e i brividi per tutto il resto
EliminaI giovani sono sempre migliori di come ce li possiamo immaginare: l'ho riscontrato più volte.
RispondiEliminai giovani spesso hanno solo "cattivi maestri"
EliminaNon sono parole politiche anche se il "nessuno deve rimanere indietro" è uno slogan dei cinquestelle. Slogan che peraltro sarebbe davvero da perseguire.
RispondiEliminaqua stiamo lasciando troppe persone indietro, lo si vede nella vita quotidiana di tutti i giorni, una sorta di coda in cui ci si spintona per arrivare prime e dividersi due briciole
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