La parola memoria mi fa venire in mente mia nonna. Era la custode della nostra storia familiare, nomi e fatti raccontati con una precisione certosina. Succedeva spesso durante le cene che qualcuno tirasse fuori qualche vecchio aneddoto e subito lei lo condiva con avvenimenti inediti oppure ripetuti ma sempre piacevoli da ascoltare. 
Ora quando ci riuniamo mancano i suoi racconti, quei soprannomi buffi che spesso si davano una volta, in alcuni casi anche annotati dietro a vecchie fotografie in bianco e nero un po' ingiallite. 
Mi capita spesso di pensare a cose del passato, quel "ti ricordi" che in pochi attimi ci riporta indietro nel tempo, a persone e cose care o anche a quelle meno care che però hanno contribuito al nostro percorso. 
Oggi dunque la giornata della memoria per continuare a non dimenticare, ricordare e  non abbassare la guardia nei confronti di un odio che non è mai seppellito, pronto a ripresentarsi ogni volta che trova uno spiraglio, un veicolo. 
E ce ne sono troppi, purtroppo. 
"La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace. È questa una verità logora, nota non solo agli psicologi, ma anche a chiunque abbia posto attenzione al comportamento di chi lo circonda, o al suo stesso comportamento. I ricordi che giacciono in noi non sono incisi sulla pietra; non solo tendono a cancellarsi con gli anni, ma spesso si modificano, o addirittura si accrescono, incorporando lineamenti estranei." 
I sommersi e i salvati - Primo Levi
 


 
 
 
 

 
  
  
 


 
 
 
 
 



 
 



 
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