mercoledì 5 febbraio 2020

Rewind

A volte basta un pezzo lanciato per caso alla radio per portarci indietro nel tempo. Immagini che ritornano alla mente in pochi istanti, come se fossero sempre stati lì dietro un angolo ad attenderci. 
Cose che non torneranno più ma che sono sempre con noi a ricordarci come eravamo, con chi e cosa stavamo facendo. 
In alcuni casi strappano un sorriso o un smorfia di malinconia ma rimangono comunque parte della nostra vita. Così in pochi istanti tornano in mente quelle giornate alla soglia dell'estate in cui i miei andavano a sistemare la cabina e io assieme a mio fratello, a volte anche da solo, a giocare al campetto che in quel momento, cosa rara, era totalmente a nostra disposizione. 
Le sere che non volevamo lasciare lo stabilimento, perché non ne avevamo mai abbastanza di giocare, e chi ci portava a casa ci chiamava dall'altoparlante mentre noi facevamo finta di niente. 
Gli anni della scuola. L'occupazione di quindici giorni, con tanto di blitz all'alba per entrare nelle aule per appendere i nostri striscioni, gli amori nati e finiti nel giro di una serata, le lacrime e la gioia per il casino che potevamo fare fino a sera. La tensione delle assemblee con un preside che ci voleva sbattere fuori e le minacce di una sgombero della polizia. 
Le cene e i pranzi infiniti coi parenti che nemmeno Obelix sarebbe stato in grado di portare a termine.  In pratica si finiva quando poi era ora di mettersi di nuovo a tavola per la cena. 
Le uscite con gli amici e le ore infinite passate sotto l'orologio della Stazione Brignole per decidere dove andare. 
Poi quella frase che dicevamo tutti quando tornavamo a casa. "Mi ha cercato qualcuno?" perché non c'erano chat, gruppi o liste per tenerci insieme, ma muretti, piazzette, cartoline e citofonate.

25 commenti:

  1. Un post davvero emozionante per la bellezza di quei ricordi, che sono tuoi ma che hanno le caratteristiche di quel tempo dove si è figli, fratelli, amici in un tempo della vita spensierato e indimenticabile. E vedrai che quanto più il tempo passerà tanto più “quei” ricordi ti pungoleranno il cuore. Ciao Ernest, buona serata.
    sinforosa

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    1. si vero me ne sto accorgendo, più vado avanti e più tornano alla mente ricordi, fatti persone. E’ come sfogliare un album di fotografie.

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  2. Mi ha fatto sorridere questo tuo post. Se ripenso alla mia infanzia, mi sembra un tempo così remoto da risultare inimmaginabile per le giovani generazioni.

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    1. davvero, sembriamo probabilmente degli extraterrestri, così come lo sembravano probabilmente i nostri genitori quando eravamo più giovani

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  3. La radio è una splendida compagnia anche perché risveglia, come dici, il passato.

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  4. è come tirare i dadi, ogni canzone una sorpresa a volte felice altre volte amara

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  5. Io che ho già passato i settanta ricordo quei tempi bellissimi e lontanissimi e come tu scrivi di quei tempi ho dimenticato le tante facce ma non la colonna sonora.Musicalmente il tempo piu bello, quello dei cantautori genovesi con Fabrizio deAndre'e Gino Paoli una spanna su gli altri.Tempi bellissimi ma passati perciò il mio ottimismo tifa sempre per l'incerto e meraviglioso futuro.
    Ciao fulvio

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    1. si dobbiamo tifare per il futuro, assolutamente. Ma lo sguardo dovrebbe anche essere al passato per ricordare e magare ripescare ciò che era buono.

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  6. Ricordo anche io i tempi in cui si chiedeva se qualcuno ci aveva cercati, o se magari avevano chiamato all'unico telefono disponibile, ovvero quello di casa. Non sono un nostalgico, ma è proprio un bel post. Sono poche le canzoni che mi fanno andare indietro con la mente, e molto spesso sono più legate allo stato d'animo di un periodo che a quel che facevo o con chi magari (anche perché ho scarsa memoria 😅)

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  7. Entri in un bar sperduto e all'improvviso parte una canzone e ... tu ti perdi in pensieri ad anni luce di distanza e stai bene!! :-)

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  8. Paradossale pensare che noi da ragazzi eravamo più uniti nonostante non avessimo i mezzi che ci sono oggi per restare in contatto mentre oggi che li hanno, molti giovani tendono ad isolarsi o cmq vivere una vita virtuale anche nei rapporti interpersonali.

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  9. Vero: io ho ancora i pezzi che mi rimandano a questo o quel periodo, a questa o quella situazione specifica. Vacanza o scuola, mattina o pomeriggio, Puglia o Abruzzo, estate o invero, sera, notte... :)

    Moz-

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    1. Merenda, focaccia con la cioccolata, pane e nutella e Telefilm.

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  10. penso a quando ero "piccolo" e sentivo i "grandi" dire che loro quando erano ragazzi non avevano la TV
    Loro giocavano all'aperto
    Noi eravamo i teledipendenti, quelli che avevano un distacco dalla natura.
    Quelli che non giocavano per strada

    Quindi penso che il giudizio sia una ruota che gira.

    Poi mi ricordo che c'è la TRAP
    Ernest, siamo verso l'estinzione ;)

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    1. Si credo anche io che sia una ruota che gira.
      Mi pare però che ora siamo arrivati un po’ ai minimi termini.
      Già la TRAP… no comment.

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  11. Condivido quel che dice Daniele, noi siamo gli ultimi fortunati perché abbiamo vissuto quella comunione di intenti e di amicizia che nasceva dallo stare assieme fino a sera senza alcuna distrazione che consolidava rapporti che poi, alla lunga sono quelli che ti rimangono dentro e che basta una canzone, un profumo, un luogo a riacciuffare.
    Oggi, in tutto questo rumore dato dai social, i giovani sono effettivamente più soli e il buio è più forte.

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    1. Guardando e leggendo i social mi pare che sia una questione trasversale, non solo i giovani direi.

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  12. A volte basta anche una canzone a far rivivere tanti ricordi. È bello e suggestivo questo post E...Anch'io ho molta nostalgia di quei tempi in cui si chiedeva se qualcuno ci aveva cercato. Oggi però son felice perché, stasera, rotto il muro della chat, mi rivedrò con gli amici della mia adolescenza. Un salutone grande a te.

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    1. Ciò che mi viene in mente è la maggiore lentezza di quegli anni. Bisogna anche dire che gli “anziani” lo dicevano di noi.

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  13. Il tuo post mi ha trasportato indietro nel tempo, con tanti ricordi.

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