martedì 14 aprile 2020

Paura

Adesso io ho paura. 
In questo momento in cui il contagio sta rallentando, ho paura. 
Perché sento parlare da parecchie parti di riaprire, di necessità di ripartire, di economia che non se lo può permettere. Tutto ciò vuol dire che la politica inizierà, anzi lo ha già fatto, a ragionare (?!?) col metro elettorale dettato dai sondaggi.

Mentre negli ospedali si continua a morire, nella mia Regione il signor Toti ha appena firmato un decreto per ripartire con  "giardinaggio, sia a scopo professionale che personale, e coltivazione di piccoli terreni; manutenzione straordinaria e allestimento delle attività balneari e dei piccoli chioschi
attività dei cantieri nautici propedeutici alla consegna delle imbarcazioni già allestite; piccoli lavori di edilizia, sia privata che pubblica; controlli alle imbarcazioni da parte delle darsene".

Un provvedimento senza senso che rischia seriamente di vanificare gli sforzi fatti fino a qui. Più facile prendersela con qualcuno che magari esce per fare due passi con un figlio sotto casa, anche se io non lo sto facendo. Si predica lo "state a casa" e poi si firmano provvedimenti che riempiranno autobus, che rimetteranno in circolazioni migliaia di persone. 
Nel frattempo non sono ancora stati fatti i tamponi nelle case di riposo e agli operatori sanitari, così come agli ospiti anziani. Ad alcuni hanno già detto che non li faranno. Non sappiamo il reale stato delle scorte di dispositivi di sicurezza. Per fare un esempio nella residenza protetta dove lavoro io abbiamo mascherine che ci basteranno per un mese se non avremo nessun contagio, in caso invece ci contagio ci basteranno solo per 8 giorni!!! 
Ma dobbiamo fare i lavori negli stabilimenti... perchè secondo questi personaggi che occupano cariche istituzionali a giugno ripartirà la stagione balneare?!!? 
Non ho più parole, ma parecchia paura. 
Meno del virus, più dei politici. 

14 commenti:

  1. Hai proprio ragione. Molti non hanno ancora capito(o forse fanno finta di non capire) quanto sia grande il pericolo al quale siamo esposti. Ora più che mai il diritto alla salute deve prevalere su qualsiasi altra esigenza. La fretta è cattiva consigliera e, facilmente, può spingerci nuovamente nel baratro. Un salutone a te.

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  2. Hai ragione, sono i politici a fare paura e a meno di un passo da loro, gli interessi economici che hanno finanziato le loro capagne elettorali vincenti.

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  3. Il problema, secondo me, è che non si fa abbastanza uso del tampone. Prima di riaprire, per esempio, sarebbe opportuno testare quelli che dovrebbero tornare al lavoro per sincerarsi che non siano infetti. A me sembra una semplice questione di buon senso.

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  4. A me fa paura la gente irresponsabile. Perché tutto dipenderà solo dalle persone.
    Però secondo me la paura... farà tanto.

    Moz-

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  5. Sono molto combattuta sul tema, perché purtroppo l'economia di un Paese non può essere trascurata.
    Credo, però, che al governo dovrebbero stare bene attenti a riaprire le attività a seconda delle zone. Dovrebbero smetterla di fare di tutta l'erba un fascio.
    Non si possono attuare le stesse misure in una Lombardia completamente devastata e in una Puglia o Calabria sfiorate appena dall'epidemia. O no?

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  6. Ciao sono frastornato da comunicazioni spesso contraddittorie, ma credo che questo succede perché nessuno ha le idee chiare.
    Politici a parte, che vivono di sondaggi, il mio dubbioso pensiero va ai luminari della scienza medica, perché anche loro parlano senza unità di intenti, spesso con tesi contrastanti.
    Credo che le industrie potrebbero aprire le produzioni, con le dovute cautele e rispettosi dei protocolli si sicurezza, altrimenti se non soffritemo per la salute, soffrire per la fame.
    Trovo assurdo aprire per primo le librerie in un paese quasi ultimo, in Europa, per lettori.
    Per il resto sono un fatalista ottimista che spera nella fortuna.
    Ciao, fulvio
    ,

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  7. La penso come te, anche io ho paura che si vanificheranno gli sforzi fatti! :(

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  8. Io ho paura già da un po'. In Lombardia siamo allo sbando. Abbandonati a gente che tutti i giorni legge i "numeri" come se fossimo ad un gioco a premi o a luna park. Spaventando chi li ascolta e scaricando le responsabilità a turno, su quelli che sono andati in vacanza nel primo we di marzo, su chi esce per fare una passeggiata su chi si rifugia nelle seconde case. Ridicoli. Se il governo dice A loro rispondono con B. Incoerenti e pericolosi.
    Non si fa da nessuna parte se non all'inferno.

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  9. I politici parlano, come al solito, esclusivamente alla pancia del paese. La pancia è quella che ha fame e ragiona solo a stomaco pieno. Anche la mia regione, l' Abruzzo ha fatto un' ordinanza per la coltivazione dei frutteti e la sistemazione di orti. A me sembra giusto però il problema è che non c'è manodopera, tutti gli stranieri che prima coltivavano e raccoglievano, se ne sono andati. Non vogliono tornare perché hanno paura. Nella piana del fucino mancano circa 4000 lavoratori, ed è la zona in cui si produce un terzo delle patete e delle carote che ci sono nei mercati italiani. Siamo al paradosso che gli italiani dovranno fare, con le precauzioni del caso, i lavori che non volevano fare più. La terra gira, la vita è un cerchio.

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  10. Come qualcuno ha già detto bisognerebbe fare uso del tampone. Uno non può ritornare a lavorare, fermo restando le misure di sicurezza, se non si è sicuri che sia negativo. La salute precede l'economia.

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  11. Sarei d'accordo con te in linea di massima ma mi chiedo se la reclusione serve.
    oggi sono 1 mese e 2 gg di chiusura totale e i contagi in Lombardia non sembrano dare i risultati sperati.
    I morti men che meno.
    Quindi la domanda "serve?" credo possa nascere.
    Questione tamponi, credo di aver capito che il problema è reperire i reagenti e i laboratori che li esaminino.
    certo mi chiedo come mai certe categorie li abbiano avuti senza tanti problemi e senza sintomi.

    Mi viene poi da ridere leggendo Inneres.
    Ti sei accorta ora che paghiamo disoccupazione e reddito di cittadinanza(circa 10%) e poi ci raccontano che servono gli stranieri?
    Il problema è che li pagano poco?
    Se risparmi i soldi di disoccupazione e reddito magari li puoi investire nel settore e pagarli di più?
    No, gli immigrati servono, servono sia a dx che a sx per farsi votare da noi.

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    1. Caro lettore o cara lettrice, giacché sei "Anonimo" non so esattamente a chi rivolgermi. Sono contento di aver suscitato ilarità in questi giorni tragici sebbene non fosse questo il mio intento, commentando questo post. Sono un uomo, ora credo che tu lo abbia capito e la risposta è si, lo so che paghiamo disoccupazione e reddito di cittadinanza ma io non ho scritto che paghiamo poco gli immigrati. Volevo solo far notare che ora siamo nella condizione di essere noi italiani ad essere additati come untori, o perlomeno fino a pochi giorni fa era così, per cui siamo noi vittima di un certo tipo di razzismo. Proprio ai danni dei lombardi, quei cittadini di cui fa parte una certa classe politica che sulla discriminazione del "diverso" ne ha fatto un cavallo di battaglia. Voglio proprio vedere se quei signori che cianciano di ripresa a tutti i costi, si stracceranno le vesti quando si renderanno conto che mancheranno molte braccia prestate all' agricoltura e non solo a quest' ultima.
      Buona serata.

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  12. Anch'io ho il timore di quando riapriranno le "gabbie"

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