mercoledì 23 marzo 2022

Non è pronto soccorso


Questa è una storia di ordinaria indecenza quotidiana. Una storia che probabilmente si sta ripetendo anche oggi.

Mia madre è caduta e chiaramente si va al Pronto Soccorso, San Martino di Genova. Da qui la favolosa avventura, entrata alle 10.30 circa, uscita 22.30 circa. Arrivo a casa alle 24 dopo aver cercato ambulanza per il rientro.

Una sosta ai box di 12 ore, tra telefonate per avere notizie da mio padre dentro e segnali di fumo da un parcheggio trasformato in sala d'attesa frequentata da gente smarrita.

Credo che in un paese civile una donna di 75 anni, con una malattia importante e tre fratture in corso non debba stare 12 ore in un Pronto su una barella. Anzi, nessuno dovrebbe attendere così tanto.

Credo anche che Toti e il suo seguito in Regione Liguria dovrebbero chiedere scusa ogni giorno a chi entra in Pronto Soccorso, così come dovrebbero anche scusarsi con tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno cercano di sopperire alle mancanze di un sistema che non può andare avanti così.

Ma non succederà niente, perché per queste cose i soldi non ci sono mai e non servono alla propaganda, meglio tagliare dei nastri in giro e dire che va tutto bene.
Va tutto malissimo, da parecchio, e qualcuno fa anche un po' schifo.

12 commenti:

  1. Meglio che non ti dica cosa è capitato a mia mamma e al sottoscritto al pronto soccorso un paio di mesi prima che lei venisse a mancare,assurdo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. immagino e come ho detto temo sia una roba all'ordine del giorno

      Elimina
  2. Le Regioni sono dei centri di potere dove si smistano soldi per farsi le campagne elettorali, lì una fontana, là una mostra, di lì una pubblicazione che non ne frega un accidente a nessuno.
    Pure in Toscana è così.

    RispondiElimina
  3. Questa triste "storia ignobile" denuncia e mette a nudo quanto è accaduto negli ultimi due anni, alla sanità e a tutto il paese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. direi che è così da sempre, non diamo colpa agli ultimi due anni, il problema è che raramente si trovano politici o amministratori davvero interessati a queste problematiche compresi quelli che dicono di essere di sinistra.

      Elimina
  4. Confermo che è uno schifo da sempre. Non ti dico cosa successe a mio padre al Galliera. Ed era pre-covid

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io ricordo da sempre la paura di andare in Pronto per non essere considerati

      Elimina
  5. Mi dispiace per il calvario di tua madre, ma in un certo senso mi consola sapere che accade anche a Genova e che le pecore nere non esistono solo qui al sud.
    Nella mia città, in Puglia, una mia parente anziana, con un ictus in corso, ha atteso 16 ore sulla barella del pronto soccorso, da sola, perché ovviamente causa Covid i parenti non possono entrare. E' scandaloso!

    RispondiElimina
  6. Per prima cosa spero che tua mamma stia meglio, a me finora non è mai capitato.

    Una cosa è certa, si possono investire soldi nelle armi ma che si fottano i cittadini. Scusa ma sono molto arrabbiato con questo governo e con il suo capo che comanda dalla torre di controllo.

    RispondiElimina
  7. Purtroppo questo degrado è cosa comune ovunque, al nord come al sud. Dispiace leggere che tua mamma abbia dovuto subire tutto questo, non è cosa degna di un paese civile. Spero stia meglio, un abbraccio.

    RispondiElimina
  8. Due settimane fa ho trascorso sette ore in pronto soccorso anch'io. Vedere gente con la flebo coricata su una panchina non è bello. C'è anche da dire che in sette ore sono stato sottoposto a 5 visite per cui un profondo ringraziamento al personale sanitario e un biasimo pesante a chi sta continuando a distruggere la sanità pubblica.

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;