martedì 23 novembre 2010

"Nella vita, se si può, si fa del bene. E se non si può, non si deve fare nemmeno del male"

C'è un'Italia che si salva, quella che sta nell'ombra, nella quotidianità delle nostre città, quella che non fa notizia, quella che fa gesti che potrebbero essere normali.

"E perché? Forse che i giornali non hanno altro da scrivere? Me, devono venire a cercare? Non sono nessuno, io. Sono una persona modesta. Senza cultura. C’ho la terza elementare"..."Ma il suo giornale non tiene che scrivere, forse?"

Già! Chi parla è Giovanni un anziano siciliano che vive a Genova e che ogni domenica regala cannoli, paste o altro a chi ha bisogno, chi non se li può permettere...

"E dov’è la storia? C’è mezza Italia che ha bisogno, io non faccio nulla. Quando trovo qualcuno che ha bisogno cerco di aiutarlo, ché così m’hanno insegnato"

...eh la storia c'è! C'è perchè Giovanni è uno di quelli che non si volta dall'altra parte quando qualcuno chiede aiuto, che non tira dritto, che non si infastidisce se per strada viene fermata.
Giovanni dice parole semplici... "così mi hanno insegnato"... già ma noi invece cosa stiamo insegnando?!?

"No, non sono ricco, se è quello che vuole sapere e che avrà pure già capito"..."Certo che magari ci sono momenti in cui non proprio tutte le settimane posso regalare canditi. Mio padre non mi ha lasciato ricchezze materiali, ma un insegnamento prezioso. M’ha sempre detto: nella vita, se si può, si fa del bene. E se non si può, non si deve fare nemmeno del male"

...c'è un Italia che si salva, che pensa davvero agli altri, che dice "devo vivere ancora per aiutare qualcuno", che non mette al primo posto il denaro, la prevaricazione.
E' anche un'Italia di Giovanni che ci può salvare.

19 commenti:

  1. Già ci salva da mo' l'Italia dei Giovanni.

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  2. In questi anni di pongo, una cosa umana come questa diventa l'eccezione. Molti oltre a tirare diritto, hanno anche l'offesa incorporata.

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  3. quoto Dalle, l'Italia ha una forma di welfare spontaneo e solidaristico che per quanto prezioso non è, ovviamente, sufficiente. Buona fortuna a Giovanni.

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  4. Mi accodo, quoto Dalle, i Giovanni sono più numerosi delle caritas diocesane, ma si stupiscono dello stupore che suscita il loro operato.

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  5. Grazie per avermi parlato di Giovanni.
    Io lo farei Cavaliere della Repubblica. (Ma forse si offenderebbe, vista la compagnia di certi altri cavalieri du cazzo...)

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  6. Una bella storia.
    Soprattutto un esempio su cui ricostruire i nostri alienati rapporti col prossimo.

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  7. E' un vero esempio, hai ragione. E' SOPRATTUTTO un'Italia di Giovanni che ci può salvare.

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  8. Davvero un bell'esempio. Peccato sia solo un esempio...

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  9. Oggi ho raccolto la chiave di una vecchietta alla quale era caduta e gliel'ho ridata. Sono i piccoli gesti che ti cambiano la vita

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  10. Se non puoi fare del bene, perlomeno non fare del male: sarebbe già un passetto in avanti verso un vivere un pelino più 'civile' di quello che stiamo vivendo.
    Se i mezzi disponibili non consentono di dare fisicamente, anche un sorriso e una gentilezza appartengono al 'fare del bene'.
    Sono con lo Zio riguardo al cavalierato: un'istituzione, nata come premiante, ormai inzozzata irreversibilmente da comportamenti indefinibili da parte di membri della congrega.
    Che, non a caso, viene ormai detta 'cricca'.

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  11. meraviglioso Giovanni, speriamo che ce ne siano sempre più! a presto

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  12. Se ognuno si assumesse l'impegno sistematico di fare un po'di bene al prossimo...mi piacerebbe conoscere Giovanni e ringraziarlo perché mi conforta sapere che ci sono uomini come lui.

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  13. il fatto è che si salverebbero pure quelli che - mentre tu pedone stai attraversando col verde - col suv ti spiaccicano sulle strisce perché, guidando col telefonino in mano, s'erano distratti... (per dire!)

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  14. E' che troppe volte pensiamo che quello che di buono possiamo fare noi nel nostro piccolo non serve a nulla, invece non è vero
    .
    La vita è ogni minuto, è ogni piccolo gesto anche di poco conto: ci lasciamo condizionare e deprimere dai grandi numeri, dalle statistiche.

    Abbiamo bisogno di disciplina per non essere indifferenti, per ricordarci che una nostra azione o una nostra omissione un effetto ce l'ha sempre.
    Giorgio

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  15. @giorgio. si vero troppe volte spostiamo la colpa sempre in una direzione, distante da noi

    @angie. si esatto

    @stefania248. decisamente no, ce ne sono in giro ma bisogna aumentare

    @sara. sono persone importantanti queste!

    @princi. speriamo davvero

    @gattonero. davvero a volte bastano piccole cose.

    @inneres auge. l'indifferenza in giro è davvero tanta

    @ramingo. credo che in giro ce ne siano ma non fanno notizia

    @Mr.Tambourine. un salvagente ogni tanto

    @webrunner. la speranza è tanta

    @adrianomaini. vero!

    @ZioScriba. si zio direi che non sarebbe in ottima compagnia con tutti quei personaggi che hanno fatto gli imprenditori con i soldi degli altri, che lasciano "puffi" come si dice da noi in giro...

    @tina. Vero tina e anche lo stupore li rende speciali!

    @barabbaMarlin. si davvero buona fortuna!

    @harmonica. vero, offesa mista a rabbia e schifo a volte

    @dalle8alle5. è quella che ci tiene a galla..

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  16. Ha ragione Giorgio! Ogni piccola cosa che facciamo, piuttosto che non farla, anche quando non ci avvicina alla salvezza quantomeno allontana di un poco l'abisso...

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  17. In questi anni di Associazione ho scoperto che per fortuna ci sono tanti Giovanni in Italia, il rischio ora è che con le ultime manovre in finanziaria non ci sia più margine neanche per loro.

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