lunedì 7 febbraio 2011

Un gesto come "maestro"

Quale è il significato di una mano tesa verso una persona?
Cosa rappresenta? Quanta importanza ha, un semplice gesto?
Che valore assume se il gesto viene fatto alla fine di un evento sportivo, una partita di calcio, giocata con agonismo?
Come forse ho scritto altre volte faccio l'allenatore di calcio giovanile, l'ho fatto per anni con allenando femmine, e ora da circa tre anni sono passato al calcio maschile. Credo fermamente che lo sport in generale abbia un valore educativo profondo ed importante nella nostra società. Non si tratta della solita frase "togliamo i ragazzi dalla strada" no, non solo questa, perchè è inutile toglierli dalla strada se poi quando li mettiamo su un campo di calcio non gli diamo regole e indirizzi educativi.
Credo anche che ogni allenatore di sport, in questo caso calcio, giovanile debba essere per prima cosa educatore.
Vi dico questo perchè ultimamente nella mia regione, ma credo purtroppo anche in altre, si ripetono fatti tristi che non dovrebbero far parte dello sport, risse a fine gara, continui litigi che si protraggono anche nel dopo incontro.
Sabato come ogni week end la mia squadra ha affrontato una compagine del campionato regionale, partita normale per una mezzoretta poi trasformatasi perchè la squadra avversaria (una delle prime in classifica) vedendo che il match non si metteva al meglio (abbiamo pareggiato) ha iniziato a comportarsi in maniera antisportiva: insulti, calci a gioco fermo, insulti all'arbitro donna, scorrettezze che ora non vado a elencarvi.
Attenzione avendo anche giocato so che durante la partita ci può essere agonismo, qualche spintone, il gioco "maschio" e tutto il resto, non è questo che contesto no. E' il fatto che la maggiorparte dei dirigenti allenatori e company non insegnino ai ragazzi la cutlura della sconfitta, mettendo per prima l'importanza di un risultato.
Parlavo di mano all'inizio...

...mi avvicino ad un ragazzo degli avversari per dargli la mano, toglie la sua e dice "Va via va..."

...lascio perdere la mia reazione (educata naturalmente ma a fargli notare alcune cose).
Non finisce qui, mi dirigo verso uno dei suoi dirigenti che stava protestando con l'arbitro (perchè giustamente se uno non riesce a vincere è colpa di qualcun'altro) e gli faccio notare che un suo giocatore non mi ha voluto stringere la mano. Risposta...

"non avrà voluto dartela..."

Credo che la costruzione di un paese si basi anche su queste cose, su una mano da stringere ad un avversario, senza attendere che le radici di una società civile vengano poste sempre da altri. I cattivi maestri sono davvero troppi e non sempre stanno in doppiopetto o dentro al tubo catodico.

26 commenti:

  1. Ti ha dato la risposta di un pallone gonfiato. Parlare della cultura della sconfitta in un campo di calcio mi sembra come fare l'elogio della castità in un set di Schicchi.

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  2. @sara. eh sara direi che il paragone fa decisamente capire. Servirebbe l'aiuto di tutti per creare una cultura davvero sportiva.

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  3. Spiega più cose sul nostro attuale sfacelo politico e civile e in maniera più significativa questo breve racconto di quotidianità rispetto a mille indagini e trattati.

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  4. completamente d'accordo con te ernest

    aggiungo solo che questo non è un imbarbarimento dei tempi. da ragazzo ho giocato "seriamente" ed era così, e lo era anche da ben prima cominciassi io a sentire quel che mi diceva mio padre...

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  5. @robydick. si roby non è una cosa di oggi purtroppo, e nel calcio è ancora più frequente, sarebbe davvero il caso di invertire la rotta, chiaramente aiutati dalla federazione che dovrebbe controllare di più il comportamente ad esempio di allenatori e dirigenti.

    @ross. grazie grazie Ross, ogni giorno nelle nostre città come in questo caso siamo testimoni di piccoli "bunga bunga" in formato cittadino.

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  6. Quelli che se ne fregano di insegnare le regole del vivere civile, sono tantissimi.
    E non solo nello sport.
    Forse perché impera la cultura del "tutto è dovuto" e fallire/perdere/mancare non è mai preso in considerazione.
    Anche il fatto che spesso in famiglia nessuno gli dice mai "no" ha il suo peso, secondo me.

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  7. è vero: anche mio figlio, quando da bambino giocava a calcio (quindi vent'anni fa), aveva un allenatore che aizzava all'aggressività, insultandoli pesantemente!

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  8. Il mondo del calcio è lo specchio della nostra società. Per questo non mi sorprende la reazione del giocatore, né quella del dirigente. Hai ragione quando dici che lo sport dev'essere educativo. Io penso che gli educatori/allenatori devono, prima che insegnare la tecnica, educare i propri ragazzi alla correttezza.

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  9. Be', io cerco il bicchiere pieno, cioè il lato ottimista della cosa: se tu alleni la squadra, almeno uno buon c'è.
    E poi una curiosità: era così anche con le squadre femminili?

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  10. Io che mi alleno su una pista di atletica frequentata purtroppo nel campo centrale da ragazzini che giocano a calcio ne so qualcosa! La cosa peggiore è che, come dici tu, l'allenatore e i genitori son peggio di loro! Non conto gli insulti alla squadra avversaria che piovono dagli spalti, il linguaggio volgare che esce dalle loro bocche! Tanto che con la mia squadra da tempo abbiam deciso di lasciar perdere la pista e i lavori li facciamo per strada alla domenica quando ci sono loro e hanno la partita settimanale e quando hanno gli allenamenti! Persi, son persi!

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  11. GIUSTISSIMO ! e i cattivi maestri non sono solo tra gli avversari ...

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  12. Come al solito, chi avrebbe dovuto richiamare il comportamento del giocatore ha peccato di superficialità. E' questo che distrugge tutto, perchè il malgirato di turno c'è, ma ci deve essere unione nel raddrizzarlo.

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  13. tutto nella logica che se il figlio va male a scuola è colpa degli insegnanti, se si perde è colpa dell'arbitro, se sei indagato i giudici sono comunisti.
    Non fa una grinza: a tutti i livelli mai assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli

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  14. Ciao Ernest e buona serata. Non sono un "amante" del calcio e, forse, è anche per questo che sono particolarmente critico verso lo stesso. Come ogni manifestazione sportiva, ammetto che ci possa essere antagonismo. Da giovane, mi sono dilettato in una squadra di pallacanestro e non esagero se affermo che durante una partita, di "botte" ne davi e prendevi veramente tante! Pare proprio che la pallacanestro, lo richieda... anche se, poi, falli ed esplulsioni erano la "giusta" punizione a cui nessun allenatore o giocatore si sognava di recriminare.

    Inoltre, in genere finiva tutto a fine partita e, come fatto da te, il gesto di dare la mano alla squadra avversaria, metteva fine alla competizione. In ogni senso!

    Nel calcio, invece, ci sono tanti, troppi aspetti negativi che in altri sport non vedo e la violenza, purtroppo, dentro e fuori il campo di calcio, è un fenomeno che con l'antagonismo sportivo, ha poco a che fare. E' qualcosa di "sociale" e, se la mia interpretazione non è sbagliata, è da questa che bisogna iniziare per cambiare certi comportamenti. Purtroppo, però, mi pare che oggi (ma non solo) il calcio sia solamente un grande circo di "illusioni" e stordimento. Soprattutto, stordimento e valvola di sfogo di ben altre, gravi, frustrazioni che assillano la società. Se tanta "energia" profusa dai così detti "tifosi", fosse indirizzata alla costruzione di una società migliore... oggi, vivremmo in paradiso!

    Va beh... è un discorso lungo, però condivido la conclusione di questa tua riflessione. Le radici di una società civile, siamo "noi" e se proprio noi non ci impegnamo, difficilmente certi comportamenti (ma anche determinate tensioni) potranno essere superate. (ma è anche questa affermazione che mi convince di quanto "penso" del calcio e di ciò che rappresenta. Per assurdo, se una volta c'era il circo con i gladiatori, oggi c'è la partita di pallone!)

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  15. Parole d'oro. Purtroppo questo tristo andazzo é cominciato, per mie informazioni, ben più di vent'anni fa. Poi, tutto é ancora peggiorato.

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  16. Purtroppo la nostra società ha preso una brutta deriva .Saluti a presto

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  17. @Mr. Tambourine. Sun de Zena! Liguria... :)

    @allligatore. eh guarda per il calcio femminile servirebbe un post a parte, comunque si, ho allenato in Serie C con l'età delle ragazze che fluttuava dai 16 ai 30 e oltre, anche in quei campionati si vedevano scene del genere soprattutto andando fuori provincia.

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  18. La mia esperienza sul tema è lunghissima, prima come madre che accompagnava Gigi a giocare, 27 anni fa ho fondato l'Associazione Sportiva Beppe Viola a Torino, oggi la scuola calcio mantiene quel nome e di quanto hai scritto sono stata e sono testimone, in una riunione alla FIGC, preparatoria del Torneo Internazionale, si parlava proprio di questi aspetti relativi alla cafonaggine e maleducazione che abbondava e abbonda nelle squadre giovanili, sono sbottata in un:

    "per ottenere delle squadre educate dei pulcini, bisognerebbe tesserare solo degli orfani"

    Stavo per dare un pugno in bocca a un padre a bordo campo che urlava:

    "spezzagli le gambe cretino"

    Mi ha trattenuta il cattivo esempio che avrei dato ai piccoli, l'arbitro che tende la mano e il giovanissimo che finge di cadere poggiando la mano nel fango e poi stringere la mano dell'arbitro...abbiamo faticato e non poco a inculcare un minimo di educata sportività...hanno padri e madri di troppo.

    Buona giornata Ernest ;-))

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  19. Ne sono testimone oculare e purtroppo è proprio
    questione di educazione.
    Tra il '54 e il '55 scrivevo cronache sportive di squadre di calcio di 1^categoria per tre quotidiani di Roma uno dei quali il Corriere dello sport.Successivamente tifoso di una squadra di 1^ categ. l'"Esquilino" da dove uscì ai suoi tempi Fulvio Fuffo Bernardini quando inizialmente giocava portiere. Infine come dirigente di quella stessa squadra per due o tre anni circa.
    Puoi immaginare quante ne abbia viste di zuffe.
    Pensa che volevo scrivere un post sui ricordi di quel periodo.

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  20. Ernest
    hai una bella idea di sport, non quella strana cosa su cui tutti spendono soldi.
    ciao

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  21. @fracesco zaffuto. grazie, si hai detto bene lo sport è ben altro

    @ilmonticiano. Aldo fallo quel post!

    @tina. si Tina mi riferivo proprio a ciò che hai descritto tu, l'ambiente attorno ai ragazzi non aiuta, dirigenti assurdi e genitori che non descrivo nemmeno
    buona giornata

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  22. @adriano maini. vero

    @carlo. si carlo concordo con quanto hai scritto, il problema non è l'agonismo messo in una prestazione ma tutto il contorno e soprattutto i valori che secondo me un allenatore deve trasmettere ad un gruppo
    un saluto

    @amanda. esatto!

    @maraptica. e quando quell'unione c'è si riescono a fare cose magiche

    @giardigno65. anzi...

    @petrolio. si io dico sempre che non esistono cattivi ragazzi ma terribili "insegnanti"

    @forsenontutti. assolutamente vero!

    @dalle8alle5. la famiglia è davvero fondamentale in tutto ciò

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  23. Lo sappiamo tutti che non è maleducazione.
    Ammetti che i due rigori a vostro vantaggio erano inventati..
    Eh..! Eh..!

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  24. @magocamillo. eh eh mago, erano decisamente rigori ma l'arbitro era politicizzato :)

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  25. Entrambi i miei figli, un maschio e una femmina, giocano a calcio.
    Ho smesso di andare alle partite del maschio perchè le reazioni di alcuni genitori invasati mi facevano star male.
    Quando mia figlia giocava in una squadra maschile (l'unica femmina!) io e un'altra mamma abbiamo portato avanti una battaglia all'ultimo sangue per cacciare un allenatore diseducativo. Che dico, diseducativo sarebbe un complimento. Diciamo che li minacciava prima della partita, li puniva se perdevano e li istigava alla violenza. Eppure a tanti genitori non importava!
    Il colmo era che questa "brava persona" l'aveva scelta il prete, perchè "aveva bisogno di aiuto"!

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