Se c'è una cosa che piace fare all'italiano è quella di criticare situazioni come quelle dell'eliminazione della nazionale di calcio ai mondiali in Brasile.
Nello specifico ogni 4 anni (a parte una parentesi felice in Germania) in Italia ci si accorge che c'è qualcosa che non va nel mondo del calcio. Al fischio dell'arbitro che decreta l'eliminazione della nazionale si inizia ad inveire contro qualunque cosa... giovani che non vengono valorizzati, stadi vuoti, partite di calcio a pagamento, tessere per andare allo stadio, violenza, stipendi troppo alti e molto molto altro.
Poi verso metà agosto i campi di calcio delle rispettive squadre iniziano a riempirsi degli stessi tifosi e le pay per view contano i soldi delle partite vendute.
In pochi secondi i problemi emersi in giugno vengono dimenticati.
Così se per caso una società decide di mettere tra i titolari qualche giovane nelle strade si alzano barricate, le vie sotto le sedi delle società si riempono e il rumore inizia a fare a gara con quello del traffico.
In pochi mesi ci si dimentica delle critiche e si ricomincia a gridare, litigando al bar per qualche risultato, scordandosi del fatto che da anni i vivai vengono dimenticati e che si preferisce pescare all'estero a caso,
scordandosi che per andare allo stadio ormai bisogna chiedere un permesso firmato dalla Nato, scordandosi che i prezzi dei biglietti sono da manette, scordandosi che in serie A ci sono stipendi che non sappiamo nemmeno scrivere, scordandosi che troppe volte ci troviamo a commentare la morte di qualche ragazzo come in questi giorni per una partita di calcio, scordandosi che abbiamo una federazione che non prende una decisione sensata a tutti i livelli dalle scuole calcio alla serie A, scordandosi che ogni domenica alcuni giocatori lanciano messaggi vergognosi che spesso vengono ripetuti dai ragazzi nei campi di calcio, scordandosi che molte volte assistiamo a scene da brividi sui campi di calcio dilettanti.
Ho smesso di andare allo stadio anni da, amo il calcio quello che non c'è più, provo ad insegnarlo ai ragazzi con la consapevolezza di lottare contro mille problemi e la paura che sia una battaglia persa.
Sono d'accordo con il tuo pensiero.
RispondiEliminaTu continua a lottare!
RispondiEliminaci provo ma francamente penso di essere sempre più lontano da questo ambiente
EliminaTu continua a provare, qualcuno che insegni ai bambini certi valori ci vuole sempre!
Elimina...e a proposito di giovani e scuole calcio, ti dice niente il fatto che la maggioranza delle squadre di calcio professionistiche hanno soltanto uno o al massimo due giocatori italiani che scendono in campo?
RispondiEliminaeh Aldo hai ragione anche in questo caso però non credo sia solamente colpa delle società ma è anche il tifoso che lo vuole
EliminaHai ragione, Ernest, su tutta la linea.
RispondiEliminaQuello del calcio è un mercato che fa acqua da tutte le parti.
Cristiana
fa acqua ma continua ad essere seguito e praticato dai giovani ed è per questo che è doveroso metterci mano
Eliminaè una vergogna e insieme un peccato che la situazione sia questa.
RispondiEliminaormai da anni penso che sia una politica tipica italiana quella di lasciar andare tutto per poi accorgersi del problema quando ci si trova nel delirio
EliminaA dimostrazione che la maggior parte degli italiani ha la memoria o non usa il cervello, o entrambi, per vent'anni abbiamo avuto il silvio.
RispondiEliminaE non ce lo siamo ancora tolti dai piedi.
Silvio... Benito... DC.... l'elenco è lungo mooooolto lungo
EliminaIl calcio, quello praticato è sport, insegna il rispetto delle regole, la vita di gruppo, la cura del proprio corpo, quello televisivo è un altra cosa, non so come definirlo.
RispondiEliminasi hai ragione ma spesso troppo spesso il confine non si vede più
EliminaAnche se non amo il calcio condivido quello che hai scritto e aggiungerei che ogni quattro quattro anni queste persone si ricordano di essere italiane.
RispondiEliminaXavier
la mancanza di regole e onestà anche nel calcio ci ha portato a questa situazione
EliminaE' vero quello che dici, e soprattutto... ogni 4 anni il popolo si indigna. Solo ogni 4 anni, mentre con 80 euro sta zitto.
RispondiEliminaMoz-
Moz questa cosa vale un po' per tutto... qua ci si indigna a spot a momenti poi si ritorna a fare quello che si faceva prima
EliminaAmo ancora il calcio, ma ormai so spegnere la tv prima di ammorbarmi. Con la nazionale, soprattutto.
RispondiEliminaio non lo guardo praticamente mai in Tv. Una volta mi piaceva, aspettavo con ansia 90mo minuto, domenica sprint e il secondo tempo in differita che davano su rai due... poi basta
EliminaCondivido tutto e vado oltre. Ho paura che i ragazzini avviati alle scuole calcio abbiano in testa, subliminale, già un'idea fasulla di calcio. Una chiave di porco per il successo. Ma spero di sbagliarmi.
RispondiEliminapurtroppo la tua paura è fondata.
EliminaDirei che io stessa che lo amo moltissimo, sto quasi perdendo le speranze. Anche se, quando guardo da vicino una coppia di ragazzini che conosco, che ancora ci crede, spero con tutte le forze di sbagliarmi.
RispondiEliminaE' un peccato perchè il calcio potrebbe essere un grande veicolo di educazione e invece in molti casi...
EliminaViviamo in un paese che non ha mai fatto una rivoluzione vera, cosa apettarci di più? ... sull'eliminazione della nazionale mi spiace, Prandelli mi sembra persona seria, e mi avrebbe fatto piacere vedere un Italia con un giocatore di colore (finalmente), vincere. Ma è andata così ...
RispondiEliminail brutto è proprio questo.... ormai siamo abituati a tutto ciò
EliminaQuoto Ally.
RispondiEliminavero...
EliminaCosa è il calcio ? :)
RispondiEliminaquella palla che rotola spinta da 22 straricchi in mezzo ad un prato verde quasi sintetico accerchiato da spalti semi vuoti con tanti occhi digitali che inquadrano rimandando immagini a destra e a sinistra davanti ad un divano e su una televisione a pagamento
Eliminail calcio, tra le altre cose è una valvola di sfogo sociale, come per tutti i giochi.
RispondiEliminadovrebbe essere...
EliminaE' una farsa!..
RispondiEliminacon attori miliardari e poveri spettatori
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