Una magia silenziosa, un viaggio nel tempo di due ore.
Ieri dalle 13.30 alle 15.30 al lavoro eravamo senza corrente, una disattivazione annunciata per dei lavori.
E' bastato così poco per fare un salto indietro. Nei corridoi più silenzio, ascensore ferma con l'obbligo di fare le scale.
Telefoni fuori uso, niente suono fastidioso ad interrompere ogni cosa.
Internet!!!!!! Niente Internet, niente posta elettronica... panico per qualcuno.
Il portinaio che mi ha portato un messaggio a mano su per le scale e poi silenzio ancora tanto silenzio.
Vedendo le facce preoccupate di qualche collega o dirigente mi sono domandato cosa faremmo se un giorno mancasse completamente la luce? Quanto siamo vulnerabili? Quanto dipendiamo dalla rete? Dalle password? Dalle mail? Dalle ricariche? Dagli alimentatori? Dai frigoriferi? Dalla luce sempre? Quanti bisogni sono reali e quanti sono indotti?
Non so... mi tornano in mente i nostri vecchi che andavano a prendere il ghiaccio per raffreddare la roba, quelli che si facevano, a prescindere dai dolori, 4 piani di scale con le borse della spesa, quelli che facevano chilometri a piedi per andare a lavorare, quelli che non dovevano dire ogni minuto qualcosa al telefono, quelli che non si facevano venire attacchi di panico per una batteria scarica, quelli che leggevano la prima pagina del giornale appesa nelle bacheche per strada...
L'uomo ha molto spirito di adattamento, quindi penso che ricomincerebbe da capo.
RispondiEliminaSarebbe impressionante vedere le citta 'morte', come in quel bel serial televisivo, 'I sopravissuti'
Come primo disagio, ho pensato alla mancanza di riscaldamento, con tutte le conseguenze del caso. BRRRRRRRRR
Cristiana
si vero vien male solo a pensarci alla mancanza di riscaldamento... io credo però che molti bisogni non siano del tutto reali
Eliminal'unico problema vero è il riscaldamento altro che internet!
RispondiEliminaahhh vero... ci son persone però che se gli togli la connessione impazziscono
EliminaQuoto Amanda.
RispondiElimina:-) si si
EliminaNella mia città l'altra sera c'è stato un blackout dovuto a un guasto di un trasformatore della centrale elettrica. Io e mia moglie abbiamo approfittato per farci la cenetta romantica a lume di candela; il vicino di casa tecnoschiavo con TUTTA la casa asservita alla domotica ha girato come un pazzo per due ore, minacciando di morte per lenta tortura quelli dell'Enel, il sindaco, il governo e quanti altri, perché senza corrente elettrica non poteva nemmeno andare al cesso. Poi però s'è accorto che noi "tradizionalisti" gli ridevamo dietro ed è andato a rintanarsi da qualche parte aspettando che riparassero il guasto. Vogliamo ridurci così? Naaaaa.
RispondiEliminaah immagino la scena con questo tipo che si muove da una parte all'altra della casa per cercare di trovare un po' di elettricità :-)
EliminaSono stato lì lì per suggerirgli di mettere su una bella cyclette con generatore annesso, così, in caso di nuovo blackout, potrebbe provvedere a rifornirsi da solo di elettricità. Mi sono trattenuto; ma sarebbe stato divertente vedere la sua faccia.
EliminaCristiana ha detto tutto.Nell' Ottocento tanto per fare un esempio non c'era internet e nemmeno energia elettrica : eppure sono tutti sopravvissuti..Anzi se avessi una macchina del tempo a disposizione andrei a stabilirmi da quelle parti (inizi del 1900)
RispondiEliminavengo anche io.. magari a Parigi che spettacolo
EliminaSe per un qualche motivo restiamo senza corrente, nel mondo si salverebbero solo le popolazioni più primitive, quelle che ancora sono abituate a vivere senza. Le nostre città senza corrente morirebbero: niente corrente vuol dire niente acqua (tutti gli acquedotti moderni utilizzano pompe elettriche), niente carburanti, niente luce, riscaldamento, refrigerazione, comunicazioni. Le fabbriche ed i trasporti si fermerebbero ed in brevissimo resteremmo senza cibo.
RispondiEliminaSi, la vedrei dura...
decisamente dura e forse mi vien da dire che serve un'inversione di marcia
Eliminaazz i miei fagioli in conglatore!
RispondiEliminaCon la nevicata del 6 febbraio vaste zone dell'Appennino bolognese sono rimaste senza corrente dal venerdì al mercoledì, all'inizio circa 200.000 persone poi via via sono andate riducenosi man mano che le riparazioni proseguivano. Dei miei amici che vivono in una piccolissima frazione di Monzuno dall'evocativo nome di Castel Merlino sono rimasti senza per tutto il tempo. Fortuna che hanno le stufe a legna!
Quelli che ... o yeah!
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