In questi giorni in cui da destra a sinistra (?) si chiede il licenziamento dell'insegnante di Torino mi è tornato in mente il silenzio sostanzialmente generalizzato di fronte alle tante promozioni dei condannati della "macelleria messicana" della Diaz. Di fronte alle parole di violenza nella caserma di Bolzaneto o alle manganellate gratuite ad anziani inermi in corso Italia a Genova.
Non ricordo la stessa indignazione, davvero. Sempre tutti al proprio posto.
Io non manifesto in quella maniera, che mi fa tornare in mente l'adoslescienza, probabilmente avrò anche urlato frasi pessime soprattutto in età più giovane, anche in quella avanzata non mi ergo su un piedistallo, ma ciò non toglie che gli ultimi risvolti mi portino a pensare che siamo in un momento in cui si fa il filo all'elettorato di destra. Una condanna a fini elettorali.
Ho parecchi vuoti e non ricordo nessuna dichiarazione rispetto all'insegnante che si fa fotografare inneggiando al fascismo.
Non ho visto indignazione per quel personaggio candidato di Forza nuova che inneggia al nazismo che se votato potrà sedersi in parlamento e quindi futuro dipendente pubblico.
Andando a memoria, perchè è molto tempo che non frequento quei luoghi, ricordo cori di tutta una gradinata contro la polizia, le stesse parole della professoressa. Per non parlare dei cori contro l'arbitro.
Mi pare che ci sia una bella dose di ipocrisia del bel paese in questa vicenda condita con lo storico lato illiberale italico.
Evito di commentare quelli che non so per quale motivo tirano in ballo gli insegnanti sessantottini. Gente che dovrebbe riflettere su quel momento storico, dove sono anche stati commessi errori, ma dopo un'attenta lettura potrebbero magari capire che molte delle cose di cui abbiamo goduto fino ad oggi sono state fatte anche grazie alla spinta del sessantotto.
Al di là del fatto in questione, rischiare di essere licenziati per avere urlato determinate frasi in un corteo mi sembra un precedente molto pericoloso.
Una sorta di avvertimento per il futuro.
Sempre più nero.
Sì, ma io dico, pure quella professoressa... offrirsi così sull'altare di questi giochetti.
RispondiEliminaAl di là del gesto (che internet ha contribuito a rendere virale, pietoso, vergognoso/grottesco), mi chiedo: non lo sapeva che fare quella sceneggiata napoletana -anzi, torinese- avrebbe gettato merda sul resto? La Diaz non c'entra, anche perché anche questa professoressa, sono pronto a scommettere, avrà le sue promozioni (in tv, in libreria, sui giornali o chissà dove).
Moz-
e invece la Diaz c'entra purtroppo.
EliminaContinuo a dire che l'errore è tutto della prof. Che ha offerto il fianco a chiunque, peraltro facendo una figura barbina (per non dire altro...)
EliminaMoz-
Tutti episodi condannabili.
RispondiEliminaAlcuni premiati direi.
EliminaUna che inneggia alla morte non può svolgere un lavoro così delicato e speciale come quello dell'insegnante.
RispondiEliminaIl fascismo si combatte con la cultura.
Sara come puoi immaginare io la morte non la auguro ma tutta questa ipocrisia che sento in questi giorni aggiunge tristezza. Quando sentirò la stesse indignazioni e la richiesta di licenziamenti e non promozioni per gli eventi che ho citato, che riguardano persone che dovrebbero badare alla sicurezza delle persone, ne potremo riparlare.
EliminaMassima solidarietà all'insegnante. Sappiamo che la giustizia in Italia è da sempre a senso unico, come ricordi tu Genova 2001, dove dietro le quinte sappiamo esserci stato Fini, vari leghisti dell'epoca, e uomini messi lì dal Pd, che non è un partito di sinistra ormai da secoli.
RispondiEliminaun insegnante, ce lo siamo dimenticato, è un pubblico ufficiale con diritti e doveri extrascolastici.
RispondiEliminaIl fatto che si sia sbagliato in altri casi non dovrebbe consentire ad altri di commettere impuniti gesti esecrabili.
Oltretutto, come giustamente qualcuno che mi ha preceduto ti ha fatto notare, questa persona insegna, usa le parole per trasmettere alle future generazioni una materia e in teoria anche un modo di comportarsi.
Il fatto che sono pubblici ufficiali andrebbe ricordato anche ai genitori quando pensano di parlare con il primo pirla che passa.
Mi dispiace ma non è il futuro che è nero, è il passato e il presente in cui si sono persi il rispetto per certe figure e il rispetto che queste figure devono al proprio ruolo!
Uhm ci ho pensato e anche secondo me è un avvertimento.
RispondiEliminaProprio oggi ho provato a leggere il blog di una blogger fra l'altro professoressa, di orientamento di estrema destra: beh mi è venuta la nausea, non ha idea delle parole pesanti e degli insulti. Uno dei post è dedicato alla sua collega. Terribile.
Era la prima volta che mi avventuravo in un blog simile. Odio e violenza verbale.