Mi capita sempre più spesso di scuotere la testa come segno di disapprovazione mentre leggo notizie o commenti. Oramai siamo accerchiati da commentatori di tutto, paladini delle verità, moralizzatori a trecentosessanta gradi, censori o semplicemente giustizieri.
Ieri ancora una volta una tragedia familiare. Una donna uccisa, un uomo che getta la propria figlia da un cavalcavia e poi il suicidio. Una storia da brividi colma di tristezza.
Non voglio parlare di questo, non riesco, non posso, ma soprattutto ripeto non voglio. Credo fermamente che davanti a fatti del genere bisognerebbe fermarsi, non dire una parola, ma casomai riflettere e cercare di capire come mai in questa società ci ritroviamo spesso a commentare fatti del genere.
Viviamo di approcci sbagliati, di episodi che spesso vogliamo immortalare con il nostro cellulare, attimi di notorietà da social network strappata grazie ad un misero commento.
Ieri ne ho letti tanti, ogni volta mi riprometto di non farlo, poi ci ricasco. Gente che invitava al suicidio, al linciaggio. Persone che dimenticano che spesso la via giusta è quella del silenzio.
Tutto ciò mi spaventa, devo essere sincero, non lo si scopre adesso ma ogni volta è come ricevere dieci pugni in pancia contemporaneamente.
Semplicemente oggi trovi questi commenti sui social, ma la gente li ha sempre fatti^^
RispondiEliminaMoz-
In parte è vero ma la morbosità sta raggiungendo livelli terribili, oltre al fatto che con questa cosa che chiunque può direi "la qualunque" ci stiamo corrodendo
EliminaUna società completamente impazzita e senza valori.
RispondiEliminaCredo che ci siano tanti motivi:aver abbandonato la lotta alla droga, alle diverse forme di tossicodipendenza, tanto per iniziare. Poi certi uomini secondo me non diventano pazzi da un giorno all'altro, ma per un malinteso senso del rispetto, non si interviene.
RispondiEliminaHanno tutti la verità in tasca quando si tratta delle vite degli altri, né li sfiora l'umiltà di tacere per non conoscenza dei fatti. O forse hanno vite così miserevoli che preferiscono sindacare su quelle degli altri, coscienze così sporche che provano a insozzare pure quelle altrui.
RispondiEliminaChe cosa ci sta succedendo? Ci sono fior fior di psicologi che si arrovellano nel cercare una spiegazione se mai dovesse esserci. Io come te penso che sia giusto anzi doveroso, in certi casi, il silenzio. Siamo nell' epoca in cui bisogna per forza farsi notare e sentire quindi è meglio andare controcorrente almeno una volta, esercitare il sacrosanto diritto al silenzio. Anche perché le chiacchere purtroppo non riportano indietro nessuno.
RispondiEliminaHo imparato a mie spese che il silenzio è d'oro.
RispondiEliminaSi parla senza essere nelle scarpe di chi commette certe azioni, si giudica e non ci si pone quasi mai nessuna domanda.
Questo è un caso limite ma siamo tutti pronti a giudicare, classificare, dividere in base ad una frase o anche meno.
Quello che t'infastidisce su queste notizie accade anche nei confronti come questi.
Gente che magari non concorda e per questo viene aggredita, gli si mandano maledizioni o peggio.
Se fai caso i vari blog stanno morendo perchè non esiste più la motivazione per cui in fondo erano nati, il confronto.
Ora uno posta un'idea e puoi mettergli un "like" e chiusa li.
In un blog si rischia la rissa parlando di cose che ci riguardano, figurati su fatti del genere che crediamo siano anni luce lontani da noi.
C'è molta ignoranza, esiste molta superficialità nel prossimo e tutto questo e molto altro generano odio, triviali sentimenti di pancia. io posso comprendere parole di dolore, anche di rabbia ma non che sfocino in sfogo violento. Anche la voglia di apparire cmq in qualunque modo ed a qualunque costo, magari con le "parole giuste" per suscitare i "like" su fb, è tristemente complice in tutto questo, purtroppo.
RispondiEliminaUn bel tacer...
RispondiEliminaHo chiuso da un pezzo con i social.
Vasco Brondi de Le Luci della centrale elettrica ha descritto bene queste situazioni nel suo album Terra.
uno betta la figlia dal cavalcavia dopo aver buttato la mogle dal balcone il fidanzato spara alla donna che vuole lasciarlo e poi si suicida, penso che l'umanità si sta avviando verso l'autodistruzione.
RispondiEliminaTi ho lasciato un commento ma non so se è finito in spam. Quando sono loggato sembra che non te li accetti e solo postando con nome e url li prenda.
RispondiEliminaLa tua penna sarcastica mi piace molto.
RispondiEliminaComplimenti!
I pensieri son più o meno gli stessi che esprimo io.
Il quinto atto è vicino, pare.
Stay tuned. 😜
Buongiorno Ernest!
RispondiElimina....ed anche in questo post mi trovo d'accordo oltre che apprezzare questo silenzio.
Anche per me risulta difficile non provare quel senso di ribellione dinanzi a certi episodi, e sai una cosa ?..spesso mi chiedo se un commento,una presa di posizione,una disapprovazione un senso di incomprensione o di ribellione verso ciò che si ritiene un "insulto " alla vita....valga davvero un silenzio!
Io adoro il silenzio perché attraverso questo riesco a meditare su un comportamento ,un azione ,un ingiustizia....e credo che in questa esistenza abbia motivo di esserci tutto ...forse ancor di più il dissenso,il problema appunto è come manifestare nel modo più corretto questo dissenso,esiste un modo?Forse dopo averne sperimentatie messi in gioco tanti si arriva ad un senso di consapevolezza tale che restare zitti sia la miglior cosa,come se qualunque cosa si dicesse anche a fin di bene ti fa arrivare a scrivere come te un post del genere....ed a leggere come me un post del genere ....siamo arrivati a questa conclusione adesso...e non saprei quando e quanto possa durare..
Grazie e ti lascio un saluto...
L.