lunedì 3 giugno 2024

La solitudine dell'educazione

Quanti soggetti educativi incontrano i ragazzi durante il loro percorso? Tanti e troppi purtroppo sbagliano. 

Faccio l'istruttore di calcio da molti anni ormai, mi ricordo ogni volto allenato, le difficoltà e la meraviglia di trasmettere la passione a qualcuno. Devo però registrare che è sempre più difficile fare questo "mestiere". Troppi colleghi che pensano che il reale motivo dello stare in campo sia la vittoria di una coppa o un trofeo, dimenticando che lo sport è passione, rispetto dell'avversario, del compagno e sano agonismo.

Ultimamente mi è capitato di assistere ad una partita in cui il clima è diventato sempre più teso. Non una parola dalla panchina di chi avrebbe potuto indirizzare il comportamento dei ragazzi. 

Credo che anche questo faccia parte di un intervento culturale che potrebbe aiutare il paese, che potrebbe distogliere molti ragazzi dal disagio che vivono. Sembra però davvero una battaglia contro i mulini a vento. In questo negli anni, lo ammetto, mi sono sentito sempre più isolato. 

Per questo motivo sto valutando se continuare o meno, prendere una pausa per riflettere, perché dopo 25 anni circa di panchine il peso sta diventando sempre maggiore. 

12 commenti:

  1. Una società incattivita, purtroppo si vedono i risultati anche nel mondo calcistico.

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    1. e la cultura dovrebbe anche riprendersi questi spazi

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  2. Alle partite di calcio tra ragazzi, addirittura tra bambini, si sentono i loro genitori che li incitano: "Spezzagli le gambe! Distruggilo!" Consigli che non dovrebbero mai essere dati perché i giocatori devono essere corretti ed imparare ad accettare serenamente anche eventuali sconfitte. Decisamente i tempi sono cambiati e i modelli da seguire sono poco educativi.

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    1. il calcio non è mai stato un ambiente sanissimo, diciamo che sta peggiorando sempre di più. E' un po' lo specchio dei tempi, è praticato da molti e nella moltitudine c'è quello che vediamo

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  3. E' tutto incattivito ... quaunque attività preveda la relazione con gli altri sta diventando difficilissima.

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    1. ciò che mi spaventa è il volere raggiungere con ogni mezzo una vittoria, che non può mai essere il fine

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  4. Non seguo il calcio ma, seguo ( perchè da volontaria sono al bancone), le partite amatoriali chiamiamole così, di piccole squadre come la nostra contro altre squadre di paesi confinanti... ebbenne.. una ventina di giorni fa Il Monastero giocava contro L' Ormea... molta gente in tribuna, bambini, genitori, anziani... divisi chi a destra per la squadra ospite , chi a sinistra per la squadra di casa... già da subito c'era qualcosa che non andava, troppo caldi i tifosi arrivati con tanto di stemmi, cartelloni e un intero pulman .... ma questo ci stava... La squadra di casa però quest'anno è forte, e dopo i primi gool è successo che gli avversari tifosi del altra squadra iniziarono a dire nomi agli allenatori, agli arbitri e poi si sono rivolti hai tifosi di casa... non bastando hanno tirato fuori petardi e bombolette scagliandosi contro i simpatizzanti nostrani...non importava se ci fossero bambini o anziani, si sono alzati spostati ed è nata una bruttissima scena.... sono intervenute 4 battuglie di carabbinieri... partita bloccata e espulsione da tutti i gironi della squadra ospite per l'intero campionato.... ma questo non succede solo nel calcio, nelle partite di pallavolo dei miei figli spesso mi sono imbattuta nelle urla dagli spalti di genitori che incitavano i loro figli e a dire nomi offensivi offendevano agli arbitri... Boh questo concludo, non è colpa dei giocatori o degli allenatori a me sembra che sia colpa dei genitori o dei tifosi..maleducazione di sicuro, amore per uno sport un po' meno visto che i loro atteggiamenti hanno fatto squalificare la squadra dal intero campionato Ciao

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    1. si non è solo il calcio, il calcio è solamente più frequentato diciamo così. E' la società il problema, la mancanza di cultura, la rabbia che molti mettono in campo. Cosa fare? Iniziare ad isolare questa gente, non farla entrare negli impianti con i Daspo, le società dovrebbero prendere posizioni contro i violenti ma spesso sono proprio i violenti che portano in giro tesserati, giocatori e fanno fare quote. Serve coraggio per un'azione forte.

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  5. Dovrebbero vietare ai genitori di seguire le partite.
    Io ho vissuto vicino a un campo di calcio e mi pare che gli adulti ci andassero per divertirsi loro.
    Detto questo, con la tua esperienza, hai diritto e il dovere di dire la tua!

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    1. Quando giocavamo a porte chiuse c'era qualche problema in meno...

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  6. Caro Ernest,
    ti scrivo da genitore che segue da qualche anno il proprio figlio nei campionati CSI e quest'anno fgic.
    tieni duro, io credo ancora che l'educazione possa essere un seme che germoglierà.
    Assisto a scene tristi, genitori che esagerano, ma quello che più mi fa male sono gli allenatori.
    Stiamo parlando di ragazzi senza nessuna velleità di poter diventare campioni, eppure vedere allenatori che scendono sempre con gli stessi 11 giocatori senza mai cambiare se non costretti trovo sia devastante per chi resta perennemente in panchina.
    1° insegna che l'allenatore è incapace di far crescere il "materiale umano" che ha a disposizione.
    2° crea un gruppo di elementi che non ha stimoli, tanto il posto è suo a prescindere(infatti verso fine anno c'è il classico calo.
    Ma quello che più non apprezzo è la mancanza d'insegnamento.
    Tirare fuori il giocatore che arrabbiato fa chiaramente entrate per fare male, non far giocare chi durante un torneo fuori casa passa la serata a bere alcolici(15 anni), non punire chi arriva in ritardo o manca alle consegne.

    C'è stato un caso di una mamma che ha chiesto di spostare l'amichevole dalla domenica mattina al pomeriggio perchè... i 15enni sarebbero sicuramente andati in discoteca il sabato sera.
    Ecco, gli allenatori come te sono una piccola luce in un mondo buio dove molti tuoi colleghi invece insegnano ad imbrogliare l'arbitro con comportamenti poco etici.
    Continua, e grazie per questa luce!

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    1. Ciao Stefano e grazie. Quello che dici è vero, ci sono troppo cattivi maestri in giro. Si fa fatica. Padri che portano in giro i ragazzi a fare "provini" per traguardi che non verranno mai raggiunti, si scambia il calcio come opportunità della vita, come rivincita per cose che a volte il genitore non ha potuto fare.
      E' sempre più difficile, è uno sport che ho amato, e che in fondo amo ancora adesso ma la lotta è impari. Sempre di più. Non so ancora cosa farò, la stanchezza è tanta, ma c'è sempre il pensiero a molti ragazzi che vengono lasciati in mano di pseduo allenatori imbarazzanti. Grazie ancora per le tue parole

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