"La disponibilità misura l'attitudine di un’entità ad essere in grado di svolgere una funzione richiesta in determinate condizioni ad un dato istante, o durante un dato intervallo di tempo, supponendo che siano assicurati i mezzi esterni eventualmente"
...quasi un'unità di misura direi, richiesta in un preciso momento in maniera coercitiva il più delle volte. Ma anche..
"Possibilità di servirsi largamente e liberamente di qualcosa: avere disponibilità di denaro"
...qua abbiamo già una netta divisione. "Possibilità di servirsi largamente di qualcosa", cioè quelli che possono da una parte e quelli che non possono dall'altra. Ma andiamo sul figurativo...
"Apertura mentale e affettiva verso gli altri che porta ad accogliere positivamente proposte, iniziative, richieste d'aiuto etc...: dichiarare la propria disponibilità a fare qualcosa"
...quindi una scelta, e anche qui abbiamo una divisione. C'è chi può scegliere e chi non può scegliere mai.
Esistono quelli come noi che non possono decidere di essere disponibili ma sono al servizio e poi ci sono gli altri. Quelli che possono dire di non essere disponibili al taglio del loro stipendio, perchè altrimenti non ce la fanno eh!
E poi ci sono quelli che non appartengono neanche a questo Stato (vedere alla voce Vaticano), che esercitano nel nostro e si possono permettere di dire che sono "disponibili a discutere di Ici".
Quindi direi che i dizionari vanno riscritti, vanno aggiunti i doppi significati delle parole, oppure bisogna crearne altri nuovi, quelli di classe, quello del metalmeccanico, quello del precario, quello del disoccupato, quello del pensionato, quello dello studente... per noi alcune parole vogliono dire una cosa per altri tutt'altro.
Dopo la matematica, anche la grammatica stanno facendo diventare un'opinione :(
RispondiEliminaSai quel che più mi fa incazzare? Che, secondo loro, alla fine dovremmo anche ringraziarli.
RispondiEliminaAlla buon'ora, è sempre stato, è e sarà solo un problema di divisione in classi di questa popolazione. Con questi frazionamenti loro ci "fottono", e noi, invece... ancora nisba!
RispondiEliminaRiscrivere i dizionari?
RispondiEliminaSembra facile..
Prendiamo lo Zingarelli.
Come fai a riscriverlo, se a Torino gli danno fuoco..?
Orwell la chiamerebbe Neolingua.
RispondiEliminaè sempre più uno schifo
RispondiEliminagrande Ernest, d'accordo con te su tutto.
RispondiEliminaUn vocabolario a testa.Non sarebbe male.Nel mio alla parola Ladro ci sarebbero i nomi di circa mille parlamentari e dodici ministri.
RispondiEliminaQuanto hai ragione,Ernest!!!!
RispondiEliminaCristiana
Ciao Ernest. Ma se invece di riscrivere i dizionari, li prendiamo ad esempio? Siamo disponibili NOI a discutere delle nostre pensioni, siamo disponibili NOI a trattare per nuove tasse... e, magari, applichiamo a LORO quello che stanno facendo a noi! Oggi, ascoltavo un deputato del pdl parlare di "clima forcaiolo" nei loro confronti, durante un'invervista in un TG! E' ottimista: neanche immagina quello che gli farei!
RispondiEliminaSi, aspettiamo questa manovra... poi me li voglio mettere all'anima, come si dice a Roma!!!
Intanto lunedì sciopero generale e se qualcuno dei miei simili non aderisce, rischia come questi signori! E' ora di farla finita e sul serio.
caro Ernest, è sempre stato così, purtroppo non è una novità!
RispondiEliminaSempre peggio!
RispondiEliminaNuove perverse raffinatezze per adeguare le ingiustizie di sempre ai tempi che corrono!
RispondiEliminasi cercano nuovi supporti per la scrittura ma i veri supporti siamo noi !!! e ci sfugge quasi tutto ...
RispondiEliminasi cercano sempre nuovi supporti per la scrittura, ma i veri supporti siamo noi !!!
RispondiEliminae ci capiamo sempre meno
Neanche nel linguaggio abbiamo lo stesso significato.. Che tristezza
RispondiEliminae nel vocabolario dei sinonimi alla voce deputato/senatore puoi mettere:sanguisuga, piattola, tigna, rogna, parassita
RispondiEliminaQuoto Ross.
RispondiEliminaSeguendo l'ottica di Carlo, sulla NOSTRA disponibilità...visti i numeri di chi ieri ha scioperato, la vedo nera più della notte polare,
QUANTO SIAMO DISPOSTI NOI TUTTI A SCENDERE IN PIAZZA IN MANIERA PERMANENTE COME HANNO FATTO GLI ARGENTINI NEL 2001?
Più che una questione di stile, la vedo come una questione di coraggio, sono due anni che ne parlo, aspetto ancora risposte.