Nulla è più come prima da quel fatidico 4 novembre qui a Genova. Ogni volta che il dal cielo scende la pioggia i volti delle persone che abitano nelle zone a rischio, compreso il sottoscritto, cambiano espressione.
Ciò che quasi un anno fa, ormai, è successo verrà ricordato da ciascuno di noi in modo differente. Avvenimenti e situazioni che fermano e imprimono stati d'animo di quel momento, situazioni, salvataggi oppure tragedie come la morte delle 6 persone in via Fereggiano.
Già quel torrente che da il nome alla strada che ancora fa paura, con un progetto di uno scolmatore che non parte per mancanza di soldi, investimenti che solamente una politica ambientale e di prevenzione, non protezione, di un governo potrebbe fare e non solo a Genova e in Liguria ma in tutta Italia.
Inoltre in questo momento l'amministrazione comunale non sembra dare risposte chiare alla popolazione che logicamente ogni volta che piove guarda a quella via con occhio sospetto.
A questo dobbiamo aggiungere l'inciviltà di molte persone che purtroppo non riescono a capire che anche un piccolo gesto può aiutare, così in alcune parti del letto del fiume troviamo ancora spazzatura gettata impunemente.
Giorni tristi e indimenticabili quelli, istantanee di una via Fereggiano, che ogni giorno percorro in moto per andare tornare a casa, un strada deserta invasa dal fango con un montagna di macchine accatastate nella parte finale.
E ora siamo qui a commentare l'arresto di chi avrebbe dovuto proteggere, di chi usa il nome protezione. Ciò che spaventa oltre alla forza della natura è questo, la mancanza di fiducia in coloro che dovrebbero aiutare la popolazione, nei confronti di coloro che devono decidere in situazione di pericolo e che anzi non dovrebbero portarci a tali condizioni.
Ma ormai sembra un escalation senza fine, oggi il capo della protezione civile di Genova colpevole, pare, di avere modificato della documentazione sull'alluvione, domani chi lo sa.
La ruota gira e i numeri che escono non sono mai i nostri.
Con l'esempio di Bertolaso, che vuoi che sia qualche modifica a due scartoffie?
RispondiEliminaTanto il popolo bue brontola e basta.
I numeri dicono che nell'anno 2012 NON SI PUO' e NON SI DEVE morire per delle piogge!!!
RispondiEliminaEd invece la realtà purtroppo dice e dimostra tutt'altro :-/
Domani si scoprirà che il vero capo della protezione civile sono IO!
RispondiEliminaScoop.
:)
Bertolaso docet...purtroppo!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSpero che non sia vero, perché sarebbe terribile.
RispondiEliminaDue gocce di pioggia ora ci fanno più paura di un cataclisma umano...Vergogna!
RispondiEliminaEh, siamo un popolo che ha un lungo elenco di falsi santi protettori.
RispondiEliminadi universale non c'è più il diluvio ma l'avidità e la stupidità (vedi dichiarazioni di Gabrielli a proposito del terremoto dell'Aquila rispetto all'Emilia)
RispondiEliminaOrmai si deve aver paura anche della pioggia :-(
RispondiEliminaPotrei riciclare qualche mia battuta sulla Prostrazione Incivile, ma davanti alle persone che muoiono non mi sento di scherzare neppure io... :-(
RispondiEliminaDi sicuro sul torrente che ha fatto vittime la vigilanza che poteva dare per tempo l'allarme più deciso - lo dicono nelle cronache ora in tanti - non c'é stata.
RispondiEliminaoggi anche poche gocce d'acqua possono instillare in noi terrore... hanno cementificato dappertutto in nome di una desertificazione moderna. Il tempo si ribella e si riprende i suoi spazi.
RispondiEliminaSiamo sempre tra color che son sospesi.
RispondiEliminaChe tenerezza che mi ha fatto il tuo post precedente! Bisogna cercare di essere ottimisti, Ernest, anche se è un'impresa non da poco.
Cristiana
grave é la sensazione di non potersi fidare di nessuno
RispondiEliminaHa fatto veramente scalpore la sporca faccenda del capo della protezione civile di Genova. Ormai non ci deve stupire più nulla.
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare il terremoto del Belice, il nostro professore di computisteria disse che lui andava a dare una mano e che se noi volevamo partecipare bene, ma il biglietto per la traghettata era a nostro carico, che pensassimo a portare una sacchetto di alimenti e ricambi bastanti per una settimana, il primo che si faceva trovare a vomitare lo avrebbe preso a calci in c@@@o...che andavamo a dare una mano a chi stava peggio e non a fare passerella.
RispondiEliminaL'80% della classe ci siamo imbarcati sul pulman, arrivati a Gibellina...siamo cresciuti di colpo, non c'era la protezione civile, c'erano i militari di leva a fare il lavoro pesante e noi studenti a fare il lavoro sporco, lavare bambini, porgere da mangiare ai vecchi, trovare e ricongiungere famiglie...una settimana che si è stampata nelle nostre menti, abbiamo scoperto che bastano 5 minuti per diventare "involontaria zavorra".
Hai scritto una frase, la colpa degli incivili che buttano spazzatura nei torrenti...
Non sono un numero esiguo Ernest, siamo noi a essere la minoranza, se non fossimo la minoranza, non saremmo un Paese con la tassazione dei Paesi nordici e i servizi del 5° mondo...senza una protesta massiva.
E' stato arrestato il responsabile della protezione civile di genova?
Pensa a Bertolaso quanto danni ha fatto a L'Aquila...e in quel caso, come in questo caso, la gente...c'è la partita della Nazionale di calcio...
Notte buona Ernest ;-))
Riverinflood ha proprio ragione.
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