Ieri guardando mia figlia mi sono chiesto con che cosa giocherà quando sarà grande. La osservo nel box che gioca con niente facendomi tornare in mente il nostro modo di divertirci.
Costruivamo la situazione trasformando la realtà in teatro. Già da piccoli diventavamo registi di noi stessi e a volte dei nostri amici, c'erano i primi attori e le comparse, cioè quelli che partecipavano poco e non si occupavano troppo dell'allestimento.
Ricordo le ore passate a creare le battaglie con i soldatini quando il tempo della preparazione superava di gran lunga il gioco stesso, quando con un metro rubato dalla dispensa di papà si simulavano nordisti e sudisti, quando il sotto della scrivania diventava una tenda e le partite a Subbuteo erano la nostra Champions.
Poi il pallone. Prima il Super Tele, rigorosamente blu, a volte rosso, con un rimbalzo incredibile e l'inconfondibile rumore secco per terra. Calciare quella palla era come giocare al gratta e vinci, non si sapeva mai come sarebbe andata a finire. Una traiettoria che neanche il più moderno dei navigatori avrebbe potuto indovinare. Da sgonfio invece era meraviglioso per noi quasi il pallone della Fifa.
Il livello successivo era il Tango. Spicchi neri e bianchi, plastica dura e rumore quasi da molla. Il dolore che si provava quando lo si prendeva in faccia o su una gamba era equiparabile a quello della sconfitta con gli avversari di sempre.
Maglioni per terra, felpe o magliette a fare le porte, conteggi pazzi e risultati infiniti.
Niente prova tv.
Quando il touch era solo una parte del titolo di una canzone di Samanta Fox.
I bambini riusciranno sempre a soprprenderci per la loro fantasia!
RispondiEliminalo spero tanto Sara, nel mio piccolo allenandoli, e ora come padre, cerco di contribuire
EliminaIl periodo che precede quello di internet è davvero il solo che conserva il ricordo dei giochi inventati.
RispondiEliminaE' un periodo magico con l'atmosfera di una volta.
Cristiana
hai detto bene un periodo magico, magari siamo di parte oppure un po' malinconici ma preferivo quello
EliminaRicordo i pomeriggi passati a giocare, giù nel cortile e sui marciapiedi, con i bambini di tutto il vicinato.
RispondiEliminaTornavo a casa stanca, sudata e sporchissima, ma felice.
Ora non so se è solo il ricordo che mi fa sembrare quei giochi splendidi rispetto a quello che hanno/fanno i bimbi di oggi.
Sarà la vecchiaia, poco ma sicuro.
mah non lo so se è la vecchiaia (non lo sei) io preferivo quei tempi, quando sapevamo stare a tavola con gli altri ora invece vanno a mangiare con i tablet
EliminaEh, generazioni diversissime per tutto ciò che ora si ha e prima non si aveva, ma anche prima si avevano delle cose che ora non si hanno.
RispondiEliminaIo sono di una generazione di mezzo, quella che ha visto anche le prime consolle e altri tipi di svago... ma ciò che racconti si fa ancora, forse ^^
Moz-
anche io avevo il commodore 64 ma la sua lentezza mi dava anche la possibilità di creare dell'altro nel frattempo.... ora sembra così tutto troppo veloce e frenetico
Eliminaho avuto qua a genova per 4 giorni il mio nipotino, che ora ha due anni e mezzo e ho proprio constatato, come già accadeva con i miei figli, che i loro giochi dipendono ...da ciò che gli proponiamo! Abbiamo costruito una canna da pesca e pescato in terrazza, ha giocato un sacco ( come faceva mio figlio) con scatole vuote e carta di alluminio, inventando le cose più buffe. Lui ha la fortuna di vivere in campagna, con un grande giardino , due cani e il Tagliamento vicino: ma la differenza la fanno i genitori, sempre.
RispondiEliminaPerciò la tua piccoletta è in ottime mani e saprà giocare con tutto e con niente.
...certo, sono anche stra convinta che mettergli un tablet in mano a tre anni, pensando che, siccome si possono scaricare bellissimi giochini per loro e siccome siamo in era stradigitale....non sia proprio il massimo: ma magari questo è dovuto alla mia età!
un abbraccio Emanuela
credo che tu abbia ragione... noi abbiamo un compito importantissimo, essere portatori sani di creatività e gioco. Sui tablet ha ragione, non sai quante volte lo dico ai miei nipoti...
Eliminaun abbraccio
vedere i bambini di oggi, la loro manualità facile nelle cose che, per noi grandi, sono complicate, è fascinoso a dir poco...
RispondiEliminaperò, secondo me, non morirà mai l'attrattiva di barbie e bambole, mai...
la cosa che a me non piace è vederli a volte troppo immersi nei tablet, attaccati agli schermi dei computer
EliminaCiò con cui giocherà Greta dipende anche da te, spero che possa fare a meno dei soldatini (salvo non esistano medici di Emergency in tutina chirurgica con cui giocare, sono contraria a fare familiarizzare i bimbi con armi e guerre) ma perché non dovrebbe avere il suo pallone da calcio, il meccano e le costruzioni Lego? Spero soprattutto che abbia amici, tanti amici con cui giocare ed inventare all'aria aperta
RispondiEliminatranquilla usavo già i caschi blu :-) per il resto lo spero tanto anche io e ce la metteremo tutta
EliminaE si caro Papà, vedrai cosa significa stacco generazionale ;-))
RispondiEliminaCome l'amica Dalle8alle5 da piccola giocavo in cortile o in strada, il traffico era inesistente e a Messina, in Piazza Duomo gli alberi abbondavano, bastava una corda a un ramo e l'altalena era servita.
Giocavamo "a fussitta", ovvero, una buca e le nocciole da mandare dentro, con i due legnetti, uno da mandare a do coio coio con un colpo dell'altro, ma la libidine era la gara di "i mpennuli" ovvero, la cerbottana con i proiettili di carta da lanciare sui passanti, ma visto che eravamo delinquentelli, ci mettevamo uno spillo alla punta per farlo attecchire sul bersaglio.;-))
Oggi guardo mia nipote Giulia, 11 anni e sempre con questo c...o di tablet in mano, spero che almeno oggi, ultimo giorno di scuola, sia andata con la classe a fare la doccia collettiva per la chiusura dell'anno scolastico.
Ti auguro che quando la tua Pupa avrà l'età di Giulia, la rete sia crollata, unico modo per averla più partecipe ai giochi di gruppo.
Hasta Ernest ;-))
Tina
Mi hai fatto venire in mente tanti ricordi.
RispondiEliminaQuello che mi dà da pensare che l'età della meraviglia e dello stupimento si abbassa sempre più.
RispondiEliminaForse mi sono spiegato male. Volevo dire che ormai a dieci anni non si meravigliano più di niente.
Eliminasi vero, per ora io mi godo la faccia di mia figlia che si meraviglia per un anellino di plastica o un foglietto di carta
EliminaErnie, mi manderesti una mail a mikimoz@hotmail.com?? :)
RispondiEliminaMoz-
I nostri figli vivono in una società diversa da quella in cui vivevamo noi: si adattano, coaudiuvati da chi li ama e li segue, certo, ma nulla è come prima. A noi spetta il compito di far loro sapere che oltre la superficie c'è molto altro e scegliere non è mai facile.
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