venerdì 30 novembre 2018

La stringo ancora di più


La paternità offre la possibilità di pensare a molte cose, attente riflessioni sulla vita e su ciò che ci circonda. Mi capita spesso di fermarmi a guardare mia figlia mentre prova a fare improbabili piroette o coreografie che nemmeno Brian e Garrison avrebbero potuto creare. Movimenti che riconciliano con tutto, riuscendo a far dimenticare i momenti di tensione della giornata, i pensieri immagazzinati dal cervello in continuo movimento e anche la cervicale. 
Il momento della favola è davvero quel rito tanto descritto da chi ci è già passato, con la differenza che non si tratta di un solo racconto, ma nemmeno di due, una sorta di richiesta di lettura all'infinito per rimandare il momento della nanna, che comunque poi arriva. 
Proprio in quell'attimo in cui mi capita spesso di prenderla in braccio, magari al buio, stretta a me a volte mi tornano in mente immagini come questa, mamme in fuga con i proprio figli, trascinati senza scarpe per evitare lacrimogeni o cose peggiori, padri con in braccio il proprio figlio stretto al corpo. In quel momento la stanchezza della giornata e i dolori alla schiena sembrano sciocchezze di fronte a persone che camminano chilometri e non possono permettersi di mettere giù il proprio figlio, rendendomi ancora di più conto della fortuna di vivere nel punto geografico fortunato. 
Se mai quel punto dovesse diventare pericoloso spererei di incontrare porte aperte non muri.
Allora la stringo ancora di più.

15 commenti:

  1. Finalmente un post tanto ,ma tanto atteso nella blogosfera!Grazie!

    Mai avuto dubbi che la "violenza" esista, ma farla comprendere che esiste a 360 gradi e dobbiamo tenerci strette a noi le essenze che coltiviamo dentro e che abbiamo coltivato soprattutto con la nascita di un figlio ,portano a queste bellissime righe ,a queste profondissime riflessioni!

    L.

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    1. @Lorenzo

      Per provare a farmi capire cito uno dei tanti fatti di cronaca con cui ci fanno il lavaggio del cervello

      La violenza sulle donne ne è un esempio vero?Ma forse no ,visto che anche dove si parla di altra violenza ne sopraggiunge la sottolineatura del "mostro"..del vero responsabile, colui che chiamiamo "padre".. è una minaccia ovunque.

      A proposito di lavaggio di cervello il mio per evitarlo demanda sempre al cuore: veditela tu che sei molto comprensibile!

      Perdonami Ernest!

      L.

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  2. E allora semplicemente nn venirle a leggerle, stai dove sei...

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  3. Finché il mondo non sarà a misura di bambino sarà un posto senza diritti per chiunque

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  4. Un post bellissimo Ernest.
    Teniamoli stretti a noi, ricordandoci che siamo e sono molto fortunati.

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  5. Qui le porte aperte le troverai sempre come io sarò libero di dirti di evitare di leggere se certe cose ti turbano...

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  6. Un mondo sbagliato, anche per i padri...

    Moz-

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  7. L'umanità è in rovina totale, non so quale futuro prevedere per i nostri figli.
    Sereno giorno.

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  8. E in ogni caso, beata lei che ha uno splendido Padre che le legge delle favole!

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  9. Quando sentiamo di stare bene con noi stessi un pensiero ai meno fortunati, anzi a quelli che fortuna hanno avuto nessuna, con tutte le considerazioni che ne deriviamo forse è una diga all'individualismo imperante.

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  10. La storia insegna che le porte difficilmente sono aperte.
    I castelli danno un'esatta idea delle porte aperte del mondo.
    Spesso neanche con i propri fratelli si aprono le porte.
    Le porte si aprono quando sono comuni, quando il carico è della comunità e non individuale.
    Spesso chi invoca le porte aperte chiude i confronti, per seguire una linea ideale.
    Chi urla l'apertura allo straniero, al diverso dice cose aberranti per chi ha pensieri diversi.
    Purtroppo quando queste cose accadono,caro Ernest, tu sei silenziosamente complice.
    Come sei stato silenziosamente complice quando chi sai tu ha usato violenza verbale nei confronti di un bambino(mio figlio) augurando cose che non si dovrebbero neanche pensare.
    E tu zitto.
    Dimmi Ernest, eri a raccontare fiabe quella volta?
    Eh capisco che sputare sentenze su una società è più facile che dire ad un amico(cazzo che amici) che sta sbagliando.
    Ah, ora dirai che l'hai fatto in privato.
    Ma da padre oggi forse capirai una certa rabbia!
    Eppure io ricordo il silenzio assordante di tante persone di sinistra(quella vera, mica i fanfaroni), tante persone accoglienti e solidali a parole ma nei fatti complici!
    COERENZA ERNEST!

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    1. Mah Stefano che ti devo dire, mi pare di averti scritto in passato privatamente rispetto a quelle cose... in generale commento e leggo parecchie cose e spesso leggo discussioni tra blogger che commentano, nn posso rispondere di cose che fanno altri da altre parti.
      Qui mi pare di nn avere mai insultato nessuno e di aver pubblicato tutti i commenti anche quelli nei quali a volte mi becco insulti.

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    2. Non hai reagito!
      Ripensaci, hai letto, eri presente nella discussione in questione, ma non hai detto nulla.
      Cosa c'è di diverso da chi non reagisce quando assiste ad un atto discriminatorio?
      Certo mi hai risposto privatamente, ma con i tuoi "amici" non hai detto nulla!
      Hai risposto dopo sollecitazione privata, ma di fatto non hai detto nemmeno un "calmati" a chi su una discussione ha messo in mezzo affetti familiari e nello specifico augurato del male a mio figlio.
      Concordo che non sei una persona che insulta, ma a parti invertite come ti sentiresti?
      Come ti saresti sentito a vedere persone che predicano la presenza, l'esserci per difendere i deboli, che blaterano di accoglienza far finta di non vedere una bestialità simile?
      Perchè te la meno?
      Spesso dici e scrivi di esempi, di partecipazione, di dover combattere contro le ingiustizie.
      Scrivi...ma ... almeno una volta tu, il regista e lo statale ve ne siete lavati le mani!
      Gli amici prima! Anche di fronte a gesti vergognosi!
      Ora che sei padre forse lo capisci, capisci cosa potresti fare a chi augura del male ad una creatura,la tua creatura, indifesa.

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  11. Gli esodi sono ovunque.
    Chiamala fortuna o destino, noi siamo qui.
    Mi è piaciuto il tuo post e ti saluto con un abbraccione. Grazie.

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  12. La conquista della Luna, sarà il giorno in cui terremo fuori i bambini dalle brutture degli adulti.

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