venerdì 19 luglio 2019

Uccisero la speranza

Genova 18 anni dopo è cambiata molto. 
Avvolta da una nube di propaganda che la giunta comunale ha saputo tirare su, in linea con la scarsa voglia di partecipazione che sembra essersi impadronita del paese. 
Non dimenticherò mai il mese di luglio del 2001, la voglia di esserci che si sentiva in mezzo alla gente, la sensazione di avere ragione rispetto a tantissime questioni.
Poi nero, come il fumo che saliva da ogni angolo della città. 
Come le divise di coloro che sono stati lasciati liberi di mettere a ferro e fuoco le strade, mentre la polizia picchiava i pacifisti di Manitese in piazza Manin. 
Le cariche contro il corteo dei migranti e quelle corse con la speranza di non essere presi. 
Non c'erano telefonini per potersi rassicurare, solo ansia e qualche cabina del telefono ancora intatta. 
Avevamo ragione e ci hanno massacrato. 
Dopo quei giorni credo sia iniziato il declino di tutto, un movimento che non si è mai più ricomposto che forse commise anche degli errori. Come quello di avere fiducia non organizzando il servizio d'ordine. 
Io ci sono nato in Piazza Alimonda, da quel giorno non riuscii più a vederla con gli stessi occhi, così come la salita da Corso Italia per raggiungere la salvezza verso la Chiesa di San Pietro mentre i manganelli arrivavano da tutte le parti, il 21 luglio, un corteo pacifico attaccato da divise impazzite. 
Donne, ragazzi e anziani tumefatti e umiliati. 
Poi l'aggressione alla scuola Diaz, dove mia nonna faceva la bidella da giovane, e le torture nella caserma di Bolzaneto.
Non perdonerò mai i carnefici di quei giorni perché hanno strappato l'immagine della mia città , di alcuni luoghi della mia infanzia, perché ci hanno reso impotenti di fronte ad un'ingiustizia visibile a tutto il mondo. 
Genova divenne in pochi giorni Buenosaires degli anni 70. 
Ora pochi credo ricordino ancora, forse non vogliono, forse conviene non farlo. Molti parlano con fastidio di quei giorni, relegandoli alle cose dei soliti comunisti. 
Questo siamo diventati, ma quel movimento era una speranza e noi lo ricorderemo sempre.

24 commenti:

  1. Per quella pagina disgustosta e vergognosa della nostra Storia, quanti hanno pagato davvero?

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  2. Io purtroppo credo un'altra cosa: che il movimento sia stato usato, mandato a macellarsi, a confondere tutto...
    Insomma, inconsapevolmente tutti gli schieramenti erano pedine di un gioco di cui non ho mai compreso del tutto il finale.
    Per me, era meglio stare a casa e fargliela suonare e cantare da soli...

    Moz-

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  3. Quante date terribili per la nostra Repubblica si intrecciano

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  4. Mi sento in linea con Moz. Ci furono errori tremendi. A cominciare dal G8 fatto in un centro città anziché su una portaerei in mezzo all'Atlantico.
    Tutti sapevano che ci sarebbero stati casini. "Donne, ragazzi e anziani" dovevano restarsene a casa.
    Poi rispetto ogni opinione.

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    1. Il G8 non è mai stato fatto su una portaerei, da quando ho memoria me lo ricordo sempre in una città o nei pressi di una città.
      Da noi non accadde nulla, era il 2009 e fu organizzato tutto molto bene dal berlusca, ci fu un dispiegamento di mezzi colossale. Ogni giorno passavano elicotteri da guerra sui nostri cieli, sopra a paesi distrutti nella materia e genti distrutte nell' animo, a seguito del terremoto.

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    2. ci mancherebbe, anche io rispetto le opinioni ma credo che ragionandola così ci sarebbero in giro ancora parecchie dittature. Credo che sia sempre giusto scendere in piazza e non credo sia giusto invece lanciarsi con le camionette addosso alla gente..

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  5. Ciao Ernest,mai dimenticare,ma è stata una vera protesta di popolo purtroppo organizzata purtroppo male.Io non c'ero per improrogabili impegni di lavoro,ma molti miei ex Compagni di LC hanno partecipato e mi hanno raccontato.
    Ciao fulvio

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    1. ciao, credo che quel movimento volesse proprio discostarsi dal passato, ad esempio la scelta di non fare servizio d'ordine se non sbaglio fu presa proprio per questo, a mio giudizio sbagliando. Questo soprattutto dopo aver visto già dal 19 l'atmosfera che c'era in città. Alla base di tutto comunque la volontà era quella di affossare in partenza un movimento che a livello mondiale stava iniziando a smuovere qualcosa.

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  6. "Non c'erano telefonini per potersi rassicurare, solo ansia e qualche cabina del telefono ancora intatta.

    Hai ripreso un po il precedente post e chissà con le distrazioni dei telefonini forse ieri potevano essere un bene sevnon una causa di salvezza... occupati in altro!

    Ci sono cose che non mi spiego e che sarebbe perfino scontato lasciare un pensiero oggi nel cosa non si doveva ,ma quel si sapeva non possiamo neppure ignorarlo...o no?

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  7. Se non sbaglio alcuni dei responsabili di quell' orrore sono saliti di carriera, invece di essere sbattuti fuori a calci nel sedere. E poi si va cianciando di "chiuderli dentro e buttare via la chiave, i criminali..."
    Siamo un paese ridicolo, che rischia di non cambiare nemmeno tra cinquant' anni.
    Io ricordo quei giorni, avevo circa tredici anni e fui veramente scosso pur non vivendo a Genova e veramente non potrei mai dimenticare quello che ho visto e sentito, le testimonianze, le immagini dei feriti portati via in barella, l' omicidio di Carlo Giuliani ad opera di un bastardo in divisa. Uno schifo, uno schifo e basta!

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    1. molti sono stati promossi, per non parlare delle colpe della politica

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  8. A me sembra che per gente che aveva ragione e che continua ad averla, voi "compagni" non siate riusciti a combinare granché. Adesso siete servi solerti della Finanza globale invece che servi del Partito come qualche decennio orsono.

    L'evidenza ti/vi smentisce ma capisco che per guardarsi nello specchio sia necessario auto-convincersi in qualche modo che il fatto di prenderlo sempre nel didietro non dipende dall'essere tonti, deve dipendere da malefici e stregonerie, perché voi avete ragione.

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  9. E' impressionante leggere il tuo articolo dopo 18 anni e rendersi conto che non ci si è resi conto di nulla.
    Leggendoti sembra che a darle senza nessuna motivazione sia stata una parte sola, la cattiva.
    Eppure io le dirette le ho viste e le cose le ricordo decisamente diverse.(ricordo i commenti di quando i manganellati furono delle famiglie con bandiere verdi, ma li pur senza violenza se la sono cercata secondo i "compagni" !)
    Addirittura tra i tuoi commenti c'è chi parla di vittima, di omicidio, dimenticando e capovolgendo la realtà delle cose.
    Purtroppo quanto di buono manifestato scompare quando vuoi creare un martire che non lo è, quando vuoi intitolare piazze a persone che NON lo meritano(una piazza "martiri scuola Diaz" sarebbe stata molto più appropriata e sentita da tutti!!!)
    Ernest, 18 anni buttati nel cesso se veramente la racconti così.
    L'hai vissuta avendone una visione soggettiva ma hai avuto tutti gli strumenti per averne una oggettiva e darne un ricorso che onori tutti.
    Perchè i macellai non erano TUTTI quelli in divisa e i santi NON erano quelli che manifestavano

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    1. sai benissimo che non è così, e sai anche che ho sempre detto che i famosi black block che scorrazzavano per la città potevano essere fermati subito. Un gruppo di 20 di loro hanno messo a ferro e fuoco il quartiere di castelletto mentre le forze dell'ordine stavano caricando Mani Tese gruppo pacifista in piazza Manin, lasciamo perdere per favore dai... poi pensala come vuoi.

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    2. 20? Ma se erano 20 potevano fermarli i manifestanti che erano quelli che ci perdevano di più!

      vedi che gli anni sono passati inutilmente?
      in questi gg un sacco di slogan pro Giuliani.
      Questo già dice che quei 20 erano molti di più, anche senza l'abito nero!

      PS
      io ricordo anche i video dei manifestanti normali con caschi e scudi pronti a "manifestare"
      Purtroppo come c'è chi sostiene che un uomo in divisa non sbaglia mai, c'è chi sostiene che le colpe sono solo da una parte, al massimo l'altra ha commesso solo leggerezze.
      Comodo e fazioso e poco utile ad un'analisi oggettiva perchè poi porta ognuno ad arroccarsi sulle proprie posizioni.!

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  10. "Uccisero la speranza"

    Immagina per un secondo se tu non stessi uccidendo la mia di "speranza"...in fondo anche attraverso un post e il rilascio di un commento ...di più commenti... non stiamo forse ripetendo lo stesso errore?

    Cosa vuol dire " speranza" Ernest?

    Quella di riscatto verso pensieri e azioni che non si incontrano se non in uno scontro?

    Rompiamo allora questa ipocrita speranza se dobbiamo scendere in piazza per subire o far subire atti di violenza!

    Nessuna speranza se l'aspettativa è anche una sola offesa verbale con un lettore, con te Ernest o con me che abolirebbe l'uso di questa parola se la deve associare a qualcosa che mi dia pace,serenità e non violenza!

    Ma io scrivo in maniera in -comprensibile...nel mezzo della comprensione qualcuno se vuole e che vuole può sentire quel che scrivo ...pura utopia!?


    L.

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  11. 20...
    https://www.youtube.com/watch?v=NLt2uIYkpUM

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    1. Una ventina era il numero di quelli a Castelletto, ma intanto non vuoi capire.
      Amen.

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