mercoledì 22 marzo 2023 4 vostri commenti

Passi

Luciano, un grande amico indimenticabile, mi aveva aperto gli occhi sull’importanza del camminare. Alzare lo sguardo per osservare intorno, vedere ciò che sta sopra al nostro naso, come una volta ci disse Danilo in un laboratorio di Stranitá. 

Oggi ho fatto un bel po’ di strada a piedi, mentre i passi avanzavano pensavo alla fretta di ogni giorno che porta a tralasciare anche i piccoli gesti quotidiani  di bellezza, quelli che Anna ci ha insegnato a ricercare.

Ecco allora i semafori che lasciano spazio ad una mamma che insegna a camminare alla figlia, un nonno felice che porta sulle spalle la nipotina e la gentilezza di chiedersi scusa.

È tempo anche di elenchi di bellezza.

Facciamoli.

domenica 19 marzo 2023 7 vostri commenti

Padre e figlio

È difficile essere padre così come è difficile essere figlio. 

Non ci sono manuali di istruzioni, consigli da seguire, tecniche e strategie.

Ci sono scelte quotidiane, porte scorrevoli, domande e tanti dubbi, attimi meravigliosi, momenti di difficoltà.

Periodi in cui ti chiedi se c’è la farai ad essere un buon padre, presente, pronto all’ascolto, in continua analisi del tempo. Controllando quei centimetri d’altezza che salgono e quelle frasi come quella di stasera che ricordano lo scorrere del tempo.

“Papà siediti vicino al letto per raccontarmi la favola”.

E poi giorni in cui ti domandi se stai facendo abbastanza per tuo papà, lui che ha dedicato l’intera vita per far stare bene tutti noi. Lui così difficile da aiutare, uomo di una volta con in dosso, anche se non si vede, una tuta blu. Ora così affaticato per ciò che la vita ha destinato alla mamma.

La mia fortuna è quella di aver davanti un cammino tracciato da un uomo che mi ha insegnato quanto sia importante esserci per gli altri.

Per non sentirsi soli. 

Figlio e Padre.

mercoledì 15 marzo 2023 5 vostri commenti

Quando casa loro non c’è

“Noi sappiamo che siamo diverse dalle altre atlete. Ma non vogliamo dimostrarlo. Facciamo del nostro meglio per sembrare come loro. Sappiamo di essere ben lontane da quelle che gareggiano qui, lo capiamo benissimo. Ma più di ogni altra cosa vorremmo dimostrare la nostra dignità e quella del nostro paese.”

Samia Yusuf Omar, velocista somala presente ai giochi olimpici del 2008, annegata il 2 aprile 2012 nel mediterraneo mentre cercava di attraversarlo su un’imbarcazione diretta a Lampedusa.

lunedì 13 marzo 2023 9 vostri commenti

Un karaoke perenne

Non dobbiamo meravigliarci del duetto al Karaoke di Salvini e Meloni.

Sono quella roba lì da sempre.

Gente che gioca con la vita delle persone.

Che usa la paura per arrivare al potere lasciando dietro una scia di morte.

Che canta una canzone di De André senza capire che quelle parole non fanno per loro.

Ciò che spaventa è il contorno, chi li vota e continua a farlo, chi si volta da anni dall’altra parte, chi è fascista e razzista, chi ha già dimenticato Cutro al caldo con la sua televisione a 52 pollici. 

Chi ogni giorno affoga Marinella.

venerdì 3 marzo 2023 6 vostri commenti

Persi

Ricordare.
Dal latino Recordari. Da cor cordis, cuore.
Perché il cuore era ritenuto la sede della memoria.
Ecco.
Lo abbiamo smarrito.
venerdì 24 febbraio 2023 12 vostri commenti

Sostiene chi sostiene

Eo, sinjuri, s'eo fabello, 

lo bostru audire compello:

de questa bita interpello 

e ddell'altra bene spello.

Poi ke 'nn altu me 'ncastello, 

ad altri bia renubello 

e-mmebe cendo [e] flagello.

Et arde la candela, sebe libera, 

et altri mustra bia dellibera.


Uno dei primi componimenti in volgare del ‘200. Un Ritmo in cui si parla della strada mostrata agli altri, di chi si prodiga, o se vogliamo chi aiuta e sostiene nel momento del bisogno. 

Così come la candela mostra la strada libera e nel frattempo si consuma.

Chi fa luce però ha bisogno di un’altra candela.

martedì 14 febbraio 2023 10 vostri commenti

Dritti contro un muro



Servirebbe una rivoluzione, che parta dall’ascolto. Dalla persona.
Ma stiamo assistendo da tempo a ben altro.
Come disse Rosa Luxemburg


“A volte mi è più prossimo il cinguettio delle cinciallegre che una riunione di partito”.


Ecco.
martedì 7 febbraio 2023 12 vostri commenti

Giorno dopo giorno

Le malattie degenerative si muovono nell’ombra, quasi in punta di piedi, senza farsi annunciare.

Il giorno prima una cosa funzionava, quello dopo un po’ meno.

Si è spesso inermi testimoni con il desiderio di fare qualcosa.

Diventa quindi una vita di elenchi.

Quello delle cose fatte e da fare. Quello delle speranze impossibili. Quello delle visite spesso piene di paroloni, a volte numeri in una stanza d’ospedale, altre invece incontri con splendidi operatori.

L’elenco delle medicine da prendere e da evitare.

Quello ristretto delle persone su cui puoi contare.

Quello lungo delle persone sparite, delle telefonate che non arrivano più e del silenzio. Forse perché non vedendola la malattia fa meno male.

Poi il ricordo di ciò che era, come la voce di mia mamma, che a tratti ora non c’è più e che fatico a ricordare. Quel suo sguardo come a voler dire basta. Quelle dita lente che si muovono su un comunicatore così freddo per delle relazioni che ancora vogliono esistere.

Anche le risate per un buffo modo di parlare tutto nostro. 

È così.

Si vive al minuto, felici di esserci, cercando di fermare il pensiero pericoloso dell’ andare avanti nel tempo.

Rabbia e dolore cercano di prendere spazio, a volte riuscendoci, altre invece respinti da sorrisi resistenti. Con la consapevolezza di soffrire ora ma di poter dire, poi, che il possibile è stato fatto. 

venerdì 27 gennaio 2023 11 vostri commenti

Io ricordo

Quel che resta della memoria ci dona uno spiraglio di speranza. Il periodo che stiamo vivendo sembra averci riportato indietro di anni. 

Mi domando spesso quanti realmente si rendano conto delle atrocità commesse nei lager, quanti poi dimenticarono pochi istanti dopo facendo affari coi carcerieri, riabilitando nazisti e fascisti nei posti di comando.

Cosa possiamo fare? Ricordare, raccontare per non disperdere la memoria. Perché presto non ci saranno più testimoni e rimarranno gli sciacalli, i trasformisti, quelli coi busti del duce in casa che ora giocano con la Storia. 

sabato 31 dicembre 2022 9 vostri commenti

Rinnovarsi

 “Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.”   Antonio Gramsci

Ascoltare e ascoltarsi, fare i conti con le cose fatte e da fare.

Vedere gli altri, sentirli e non solo per un ciao su una chat.

Abbracciarsi stretti, perché ce n’è bisogno.

Dire ti voglio bene.

Cercare la bellezza delle cose e delle parole. Dare importanza a quest’ultime. 

Guardarsi negli occhi e chiedere “come stai?”.

Accogliere e tendere la mano.

Lottare sempre e non dare per scontato nulla.

Coniugare i verbi alla prima persona plurale. 

Compiere piccoli atti rivoluzionari quotidiani.

Questo auguro.

Ogni giorno.

giovedì 29 dicembre 2022 3 vostri commenti

O’Rei


Quella rovesciata che da bambini abbiamo provato in tutte le maniere, in acqua, sulla sabbia e sul cemento. 

Il solito che diceva di averla fatta, ma senza prove. 

E quel ”eh chi sei Pelè?!?” quando arrivava qualcuno più forte di tutti, quello da battere, quello che volevi in squadra. 

O’Rei, senza limiti.

sabato 24 dicembre 2022 5 vostri commenti

Che tu possa

"Che tu possa camminare nella bellezza ogni giorno, che tu possa stare nella tua verità. Che tu possa svegliarti alla bellezza dentro e fuori di te. Che la tua pratica di mindfulness possa crescere, fiorire e nutrire la tua vita, il tuo lavoro e il tuo mondo, momento per momento e giorno per giorno, per il bene tuo e di quelli che ti conoscono e ti amano. Per il bene di tutti gli esseri, vicini e lontani, conosciuti e sconosciuti.", Jon Kabat Zinn.

Concediamoci le occasioni di bellezza quotidiana, provando a praticarla nei piccoli gesti. Al di là di ogni muro che troviamo, contro lo stigma, l’indifferenza. Provando a restare in ascolto dell’altro, per l’altro. A volte basta poco, serve fermarsi, rallentare, ascoltare i propri passi e quelli degli altri. 

Tracciando sentieri, da seguire. 

Il miglior augurio.

giovedì 1 dicembre 2022 32 vostri commenti

Anna

In questi anni ho avuto la fortuna di incontrare la bellezza e la meraviglia, frequentarla e averla come amica, sorella.
Occhi che accolgono e sorriso che non si dimentica mai anche se incontrato per pochi secondi.
Ho avuto la fortuna di ascoltare parole che curano, vedere gesti di incontro e sguardi capaci di far sentire a casa.
L’onore di averti vicino nei momenti importanti della mia vita, assieme ai tuoi cari, che stringo forte in questo momento.
Scoprire grazie a te il valore del sapere ascoltare, del rimanere vicino agli altri, del camminare insieme assaporando i passi.
Mi sento un privilegiato per aver avuto come amica un patrimonio culturale come te, immensamente grato per tutto ciò che mi hai insegnato, per avermi dato l'opportunità di essere testimone di parole poetiche con la capacità di vedere la bellezza nei gesti quotidiani. Assaporarli, apprezzarli, non dandoli mai per scontati, così come facevamo nei nostri preziosi mercoledì.
“Anna mi ha cambiato la vita”, in questi giorni ho sentito spesso questa frase.
E’ così, davvero. Hai cambiato tante vite, alcune le hai anche salvate.
Gratitudine, questa è la parola che scelgo.
Per tutto.
Le anime belle rimangono sempre con noi, nonostante queste lacrime che non smettono di scendere, nei miei occhi rimarrà per sempre il tuo sorriso e nel mio cuore ciò che hai rappresentato per me.
lunedì 21 novembre 2022 10 vostri commenti

I decreti, quelli belli.

Giusto per capire.

Ma se uno poi si divorzia i 20mila euro bisogna darli indietro o attendere la Sacra Rota?
I Decreti di un governo senza senso.
giovedì 3 novembre 2022 13 vostri commenti

No party

E' un paese così, possiamo definirlo particolare? Dove qualche settimana a Genova, ad esempio, da più parti sono arrivate attestazioni di solidarietà nei confronti degli operai di Ansaldo che per difendere il posto di lavoro hanno occupato la sopraelevata e poi il giorno dopo l'Aeroporto Cristoforo Colombo. 

Ora invece assistiamo ad esultanze per un decreto contro i rave party, nel quale non si citano nemmeno i rave party, ma che lascia la porta aperta a limitazioni di libertà fondamentali. 

La protesta degli operai Ansaldo potrebbe non avere seguito dopo quel decreto. 

Ma non svegliamo il paese. 

martedì 18 ottobre 2022 4 vostri commenti

Non vederli

Le difficoltà nel parlare di mia madre aumentano.

Io e lei, tacitamente, condividiamo una sorta di lingua tutta nostra, un grammelot alla Dario Fo. Scherzandoci sopra.

A volte fatico anche io però, proprio in quelle situazioni il pensiero che mi passa per la testa è quello di dirle “dai parla, voglio risentire la tua voce” , associato ad una strana voglia di andare via, non vedere. Pur sapendo che lei non ne può nulla. 

Ecco, non vedere. Ciò che troppi fanno con le persone malate, decidono di non vederle, allontanarle, non chiamarle. 

Come si dice? Se non vedi stai meno male. Probabilmente è così, forse stanno meglio, forse è una sorta di autodifesa dal dolore o di egoismo. Non lo so, ho smesso di pormi domande, di giudicare. 

Cerco di trattenere il bello delle situazioni, come la risata di questa sera di mia madre.

Irrinunciabile.

mercoledì 12 ottobre 2022 9 vostri commenti

Il mio cammino

Qualche giorno fa Olga, che ringrazio, lasciando un commento ad un mio post, mi  ha chiesto del mio background. Eccomi dunque, non è una domanda facile. Lunga per una risposta ad un commento e che mi ha dato uno spunto di riflessione. 

Non facile perché mi sono reso conto di essere sempre in divenire. Ho proprio imparato questo soprattutto negli ultimi anni. 

Se mi guardo indietro rivedo gli anni passati da piccolo a vedere mio padre tornare a casa dopo i turni di lavoro in fabbrica, le passeggiate con lui e mia madre alla festa dell'unità, ma allo stesso tempo  le elementari fatte in una scuola cattolica di suore. Ogni volta che chiedo ai miei il perché di quella scelta mi dicono che erano le uniche disponibili a prendere mio fratello un anno prima a scuola e di conseguenza io seguii lui. Poi il mio stare sempre nei gruppi, calcio, amici, le grandi compagnie, la conoscenza della politica da corteo alle superiori e l'occupazione scolastica che ha lasciato in me un segno indelebile. Da lì in poi un presa di coscienza, di responsabilità verso gli altri. Quel prendersi cura che mi accompagnerà per il resto della vita. 

Il meraviglioso incontro con i libri grazie ad un regalo di un amico di famiglia che non poteva più tenerli. L'importanza dello stare in famiglia e l'ascolto dei vecchi ricordi. La bellezza di un pranzo di mia madre. Una relazione lunga nata tra i banchi di scuola, finita poi in un divorzio. Una porta chiusa come disse mia madre che mi ha dato la possibilità  "riveder le stelle" che ho ancora qui davanti a  me. 

Essere padre. 

Il Teatro Sociale, l'impegno sindacale, le lotte e il mio lavoro da riabilitatore, tutte esperienze  che mi hanno fatto conoscere l'importanza dell'ascolto, dell'altro, dello stare e del dare spazio. 

La perdita di un amico caro, i conti con la malattia di una meravigliosa amica e di mia madre. La sensazione a volte di essere solo. Gli insegnamenti di mio padre e mia madre. 

E molto altro, tanto, incontri che mi hanno cambiato la vita e chissà me la ricambieranno ancora. 

Così, in divenire. 

lunedì 10 ottobre 2022 14 vostri commenti

Fermi!!!

I ponti servono per unire, popoli e territori. Le immagini del ponte Morandi noi genovesi non le scorderemo mai, così come la sua storica sagoma testimone di tante nostre partenze e ritorni dalle vacanze. 

Vedere il ponte in Crimea tra le fiamme porta alla mente ricordi terribili, così come lo è la guerra. Sembra che il mondo si stia abituando alle carneficine da una parte e dall'altra. La parola PACE viene derisa, messa da parte, schernita. 

Poco fa ancora un attacco russo a Kiev, con morti e feriti. 

Bisogna fermarsi, senza se e senza ma. I popoli continuano ad essere vittime dei governi, della fame di potere, dell'arroganza dei palazzi. 

Basta. 

sabato 8 ottobre 2022 16 vostri commenti

Tremare

La terra trema spesso, non ce ne accorgiamo a quanto pare, ma nell'arco della giornata si susseguono nella nostra penisola scosse di terremoto da 1.2 o 1.5. Basta scaricare un'applicazione gratuita e il gioco è fatto. Si riesce a monitorare la situazione in pochi secondi. 

Tutto vero. Altra cosa però è sentirla, la scossa. Una decina di giorni fa la prima, arrivata mentre ero al lavoro, stavo uscendo prendendo le scale. Niente, neanche un piccolo movimento ho sentito. Ricordo ancora la telefonata di mia moglie impaurita e il pensiero a Greta a scuola. 

Qualche giorno fa, di sera precisamente, mentre stavo guardando una serie tv, in un raro momento di appropriazione del mezzo, un rumore sinistro interrompe il mio momento relax. La mia reazione immediata è stata quella di prendermela col vicino. Poi il pensiero ad un treno, ma la stazione non è vicina a me, infine lui. Di nuovo il terremoto. Questa volta però ho sentito tutto, il rumore del suo arrivo, terrificante, poi lo scricchiolio della libreria. Qualche secondo, poca roba, ma tanto basta per iniziare a far viaggiare il cervello. E ora?!? Niente si sta in casa, passando le ore restanti prima della sveglia a guardare un muro pensando di vedere una piccola crepa, che non c'è. Spostando un quadro apparentemente pericolosissimo, senza motivo. Cercando in tutta la casa i muri portanti, senza peraltro trovarne uno. 

A parte tutto, la sensazione è davvero brutta. Il cuore in gola per qualche secondo e poi il pensiero di mettere in salvo tutti. A mia madre disabile che dice a mio padre "salvati". A chi ha vissuto un terremoto di oltre 6 gradi. Questo è stato di circa 4, quelli dei giorni scorsi meno, probabilmente scie sismiche. Oppure non lo sappiamo, mi pare che su questo si viaggi molto in base alle notizie tramandate negli anni. 

Per qualche giorno si vive sul chi va là, pensando "adesso ne arriva uno". Poi passa, come tutto, ma un po quello scricchiolio nella testa rimane. 

Viene da domandarsi una cosa. Quanto siamo pronti? Quanto abbiamo investito nella sicurezza degli edifici? Scuole, Ospedali, Residenze Protette? Quante esercitazioni magari in condizioni di difficoltà? Nulla di tutto ciò.

Continuiamo a sbagliare, a costruire, a mettere da parte la sicurezza. Come il progetto assurdo di costruire una funivia in mezzo ad un quartiere periferico di Genova, dimenticato dalle amministrazioni, per raggiungere i Forti di Genova.

Senza rispetto per il nostro territorio, senza un pensiero alla sicurezza. Quella vera. 

domenica 25 settembre 2022 13 vostri commenti

Neri non per caso

Ignoranza e fascismo al potere.

Il pensiero va a coloro che ci liberarono sacrificando la loro vita per tutti noi, ora dimenticati.

Abbiamo il dovere di stare vicino a chi da stasera si sentirà più solo e discriminato, assicurando che vigileremo ogni giorno sulla Costituzione, i diritti e la democrazia del nostro paese.

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