martedì 15 ottobre 2019

Lacrime di coccodrillo


In questi giorni una foto su tutte mi ha colpito, i giocatori della nazionale turca in riga per fare il saluto militare durante gli incontri validi per le qualificazioni agli Europei. Una commistione che ci rimanda indietro di anni, non così tanti,  in cui la politica dei regimi entrava anche negli spogliatoi oltre che nella vita quotidiana.  Non voglio nemmeno commentare la Uefa che per ora non si pronuncia sulla finale di Champions del prossimo anno che si dovrà giocare a Istanbul. 
La vicenda dei curdi non nasce ora, così come la pericolosità del governo turco. Fanno sorridere ora le prese di posizione dei governi, che sono comunque provvedimenti positivi, rispetto alla vendita delle armi.  Per anni tutti i paesi occidentali hanno fornito armamenti a destra e sinistra, brindando più di una volta al tavolo di Erdogan.
Tornano alla mente i rapporti con Saddam Hussein, Gheddafi giusto per citarne solo qualcuno. 
In mezzo a questo Risiko pericoloso ci sono i popoli, donne e bambini vittime ancora una volta della brutalità della guerra. Quella da noi lontana, che attira la nostra attenzione a spot ma che fa parte della vita quotidiana di queste popolazioni che vivono in terre "ballerine" tirate da una parte all'altra dal potente di turno. 
In tutto ciò spaventa ancora una volta la manca presenza dell'Unione Europea che non è riuscita neppure questa volta a trovare una presa di posizione univoca, lasciando libertà di scelta agli stati membri rispetto alla fornitura di armamenti. 
Il pensiero va ancora una volta a quelle persone che in queste ore guarderanno il cielo non per la paura della pioggia ma per le bombe con biglietto da visita occidentale.

9 commenti:

  1. L'Unione Europea non può rimanere sempre indifferente davanti a questi crimini.

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  2. Se persino all'Unione Europea voltano il viso dall'altra parte, che speranze potranno avere questi popoli?
    Che amarezza!

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  3. Lo so, pensavo che scenari del genere non ne avrammo mai più visti dopo tutti gli anni '90 e 2000, e invece...

    Moz-

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  4. La Turchia non è Europa. Punto.

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  5. Niente di nuovo, niente che stupisce. Come dice Sara, la Turchia non è Europa. Non dobbiamo subire ricatti.

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  6. Da quanti anni noi diciamo queste cose? Dei curdi e della loro libertà e diritto ad avere uno Stato? Dei curdi che quando fanno comodo alle potenze occidentali, sono bravi e da difendere e invece quando c'è la Turchia in ballo, alleato fedele, non vanno bene. Sono stufo di avere ragione, e che la gente arrivi dopo.

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  7. Stenderei un velo pietoso sia sull'UEFA che sull'UE. Patetici gli USA che prima ritirano le loro truppe dando di fatto il beneplacito ed il via libera ad Erdogan e poi quando si rendono conto che i Curdi sono loro utili perché tengono a bada e sorvegliano i terroristi dell'Isis catturati dai Curdi stessi, si infuriano con la Turchia e cercano di far cessare il conflitto, conflitto che hanno permesso loro stessi di far partire. No comment, è meglio.

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  8. Ciao,ma l'Europa unita esiste?
    Un tempo qualche europeo ragliava perché anche la Turchia diventi Europa.
    Ciao fulvio

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