"Caro ministro Gelmini,
ieri mio figlio che ha 10 anni mi ha chiesto di essere lasciato al portone e di poter salire al secondo piano per raggiungere la casa della nonna da solo. Cosa c’è di strano in questo? Nulla, ma di particolare c’è che mio figlio è cieco dalla nascita.
È inutile dirle quale felicità abbia provato io nel vederlo, in assoluto silenzio, salire quelle scale, contando i gradini e mantenendo altissimo il livello di concentrazione. È inutile dirle quanto abbia sofferto nel non aiutarlo e nel dargli quella fiducia necessaria a compiere una straordinaria impresa. È inutile dirle che per questi bambini ogni azione che per gli altri
è normale costituisce un traguardo, che con sforzo, dedizione e tanta fatica a volte si supera. È inutile dirle che per un genitore ogni conquista e ostacolo superato è soddisfazione e dolore.
Mio figlio frequenta una scuola pubblica dove ogni giorno si confronta con bambini della sua età e ogni minuto rinnova la consapevolezza della sua diversa abilità, che diventa poi una risorsa quando riesce faticosamente a fare le cose insieme a loro. Ho sempre pensato che la sua diversa normalità non fosse un limite ma la capacità di fare le cose in altro modo, ho sempre creduto che il confronto con gli altri bambini fosse per entrambi fonte di arricchimento e di conoscenza. Ho sempre creduto che il sapere, il conoscere chi è diverso permette di sconfiggere l’ignoranza, il pregiudizio, l’emarginazione .
Oggi scopro che gli studenti diversamente abili non possono correre, giocare e divertirsi ai Giochi della Gioventù, come tutti gli altri, ma devono restare a guardare, fare da spettatori di una vita normale che è degli altri e non la loro. Perchè non ci sono i fondi necessari a garantire la loro assistenza.
Oggi apprendo che essere diversamente abile è un ostacolo non a se stessi, alle proprie capacità di fare le cose, ma agli altri, alla loro normalità e alla loro possibilità di arrivare primi o ultimi. Oggi scopro che mio figlio è meno studente, meno cittadino, meno importante degli altri. Non era questo il mondo che io ho immaginato per lui, non era questo il futuro che speravo per lui e le assicuro che pensare al domani di questi bambini non è fonte di tranquillità. Soprattutto quando la discriminazione arriva da chi dovrebbe prendersi cura di loro.
ieri mio figlio che ha 10 anni mi ha chiesto di essere lasciato al portone e di poter salire al secondo piano per raggiungere la casa della nonna da solo. Cosa c’è di strano in questo? Nulla, ma di particolare c’è che mio figlio è cieco dalla nascita.
È inutile dirle quale felicità abbia provato io nel vederlo, in assoluto silenzio, salire quelle scale, contando i gradini e mantenendo altissimo il livello di concentrazione. È inutile dirle quanto abbia sofferto nel non aiutarlo e nel dargli quella fiducia necessaria a compiere una straordinaria impresa. È inutile dirle che per questi bambini ogni azione che per gli altri
è normale costituisce un traguardo, che con sforzo, dedizione e tanta fatica a volte si supera. È inutile dirle che per un genitore ogni conquista e ostacolo superato è soddisfazione e dolore.
Mio figlio frequenta una scuola pubblica dove ogni giorno si confronta con bambini della sua età e ogni minuto rinnova la consapevolezza della sua diversa abilità, che diventa poi una risorsa quando riesce faticosamente a fare le cose insieme a loro. Ho sempre pensato che la sua diversa normalità non fosse un limite ma la capacità di fare le cose in altro modo, ho sempre creduto che il confronto con gli altri bambini fosse per entrambi fonte di arricchimento e di conoscenza. Ho sempre creduto che il sapere, il conoscere chi è diverso permette di sconfiggere l’ignoranza, il pregiudizio, l’emarginazione .
Oggi scopro che gli studenti diversamente abili non possono correre, giocare e divertirsi ai Giochi della Gioventù, come tutti gli altri, ma devono restare a guardare, fare da spettatori di una vita normale che è degli altri e non la loro. Perchè non ci sono i fondi necessari a garantire la loro assistenza.
Oggi apprendo che essere diversamente abile è un ostacolo non a se stessi, alle proprie capacità di fare le cose, ma agli altri, alla loro normalità e alla loro possibilità di arrivare primi o ultimi. Oggi scopro che mio figlio è meno studente, meno cittadino, meno importante degli altri. Non era questo il mondo che io ho immaginato per lui, non era questo il futuro che speravo per lui e le assicuro che pensare al domani di questi bambini non è fonte di tranquillità. Soprattutto quando la discriminazione arriva da chi dovrebbe prendersi cura di loro.
Le auguro di divertirsi ai Giochi della Gioventù, ma le auguro anche che tutte le persone che rifiutano la discriminazione disertino questa manifestazione, lasciandola sola a guardare nel vuoto. Perché è questo, il vuoto, che lei ha lasciato dentro di me."
Valentina Rinaldi
Nove, non numero ma città.
Vicenza, provincia.
Sport giovanile, che dovrebbe voler dire aggregazione, sinonimo di rispetto, di integrazione, impegno, fair play, amicizia mista ad agonismo e di apertura a tutti.
I Giochi sono quelli della Gioventù edizione 2011.
Tutto come sempre? Manca qualcuno? Niente ragazzi disabili.
Perchè? Perchè mancano i moduli per i ragazzi disabili e quindi niente partecipazione.
E qui entriamo in un altro sport... quello della palla che rimbalza da un palazzo all'altro, e i giocatori sono 2, il Coni e il Ministero della Pubblica Istruzione (o forse direi che è il caso di chiamarlo pubblica distruzione).
Vicenza, provincia.
Sport giovanile, che dovrebbe voler dire aggregazione, sinonimo di rispetto, di integrazione, impegno, fair play, amicizia mista ad agonismo e di apertura a tutti.
I Giochi sono quelli della Gioventù edizione 2011.
Tutto come sempre? Manca qualcuno? Niente ragazzi disabili.
Perchè? Perchè mancano i moduli per i ragazzi disabili e quindi niente partecipazione.
E qui entriamo in un altro sport... quello della palla che rimbalza da un palazzo all'altro, e i giocatori sono 2, il Coni e il Ministero della Pubblica Istruzione (o forse direi che è il caso di chiamarlo pubblica distruzione).
Il gioco è quello del tira e molla. "Toccava a te mandare i moduli"... "No non è vero"..."Lo gestite voi da anni"... "Ma non ci mandate i soldi dopo i tagli"... manca solo specchio riflesso.
Nel frattempo una madre scrive quello che avete letto sopra e ogni mia parola in più stonerebbe.
Il buio sta nelle loro coscienze.
Nel frattempo una madre scrive quello che avete letto sopra e ogni mia parola in più stonerebbe.
Il buio sta nelle loro coscienze.
Da queste parti non ci facciamo mancare niente, tutto accade nell'indifferenza generale ed è per questo che può accadere.
RispondiEliminaLe proteste, sono state molte, ma ignorate da tutti.
Quando Gelmini davanti alle telecamere, dichiara senza vergogna, che non è vero che stati tagliati gli insegnanti di sostegno, ci vorrebbero veri giornalisti pronti a smascherarla.
Ma si sa, tengono famiglia anche loro!
sapevo delle vergognosa vicenda, non della lettera.
RispondiEliminadice bene la signora: se fossimo un paese con del midollo dentro la spina dorsale a quei giochi non ci dovrebbe andare nessuno!
non scriverò mai e poi mai che questi "signori" si meriterebbero un figlio disabile, perchè le colpe dei genitori non devono ricadere sui figli, ma una cecità, una sordità, o una paralisi temporanea che colpisca proprio loro di persona, qualche mese, ma non troppo pochi, giusto per farsi prendere dal panico, giusto per vedere che razza di burocrazia marcia hanno creato, giusto per capire le mille difficoltà in cui vive una famiglia, quella sì, quella ci vorrebbe tutta.
RispondiEliminaPerdere tutte le loro abominevoli certezze, smarrirsi, forse li aiuterebbe a ritrovarsi, ora come ora li vedo persi per sempre
@Berica: veramente la Gabanelli,Iacona, Gramellini ne hanno ben parlato
RispondiEliminaSe ogni parlamentare, ogni ministro, ogni assessore, ogni sindaco, ogni politico devolvessero il 5% di un singolo loro mensile emolumento percepito dallo Stato, si potrebbe creare un fondo ad hoc per queste esigenze.
RispondiEliminaSì, sì, lo so, sono un'ingenua. E pure illusa.
Stavo pensando a "Che tempo che fa" a ai diversi telegiornali.
RispondiEliminaNon so se Gabbanelli, Iacona e Gramellini hanno un pubblico così.
Ernest, evito di scrivere qua quello che provo. Ho condiviso il tuo post su FB, perché la lettera di questa madre vale più di mille parole, giustificazioni, indignazioni.
RispondiElimina@arguzia. hai ragione anche io volevo solo pubblicare la lettera senza commentare perchè quelle parole sono macigni e bastano.
RispondiEliminaGrazie un saluto
@amanda. non ci sono davvero parole, in questi casi c'è un misto di rabbia e paura per quello che l'uomo può fare.
Si è vero Gabanelli, Iacone etc ne hanno parlato e a loro come sempre va un grazie per portare alla luce fatti che rimarrebbero nell'ombra. E' vero però anche quello che dice Berica fatti come questi non vengono sbandierati nei telegiornali più seguiti perchè il padrone non vuole e quindi la cuccia tiene il giornalista al coperto. E questo fa molto male
un saluto
@berica. si come ho detto ad amanda hai ragione ma purtroppo funziona da anni così, certe cose non passano e se passano poi si affrettano a farle dimenticare alla gente, perchè cioò che non passa in TV non esiste.
RispondiEliminaE' terribile...
@dalle8alle5. non smettiamo si credere nelle utopie.
@robydick. vero e qualcosa si muove ogni tanto.... ricordo che qualche mese fa un ragazzino down non poteva andare in gita non ricordo per che motivi e la classe allora decise di ribellarsi e non andare
I grandi uomini, anche se ciechi, vedono bene.
RispondiEliminaVedi Omero, Appio Claudio ecc.
I cretini come la Gelmini, all'apparenza integri, non vedono e non capiscono un cazzo..!
Noi stiamo vivendo in una dittatura di stampo prettamente fascista.
RispondiEliminaIl cittadino non conta niente, a meno che non sia ricco e venduto.
Ciao Ernest,
Lara
Che squallore. Quando pensi che si sia toccato il fondo, ecco che arriva uno di questi incapaci che finge di governare che spalanca una botola sul pavimento.
RispondiEliminaSconcerta dover parlare di certi argomenti. Ma non siamo noi la nazione che siede al G8 come un paese progredito, civile e industrializzato? Ma non siamo sempre noi che sprofondiamo sempre più nelle classifiche di ogni genere? Non siamo noi che chiamiamo "miracolo" il fatto che una persona affetta da sindrome di Down si laurei come tutte? Da noi Stephen Hawking sarebbe chiuso in casa ad attendere la fine con rassegnazione. Vergogna!
RispondiElimina@Gap. si Gap hai ragione sconcerta davvero, noi siamo quelli che siedono ai tavoli vantandoci e poi quando escono certe classifiche siamo in fondo.
RispondiEliminaPerò io dividerei la questione in due, come al solito c'è l'Italia della burocrazia, dei governi, degli amministratori, del potere che decide che esistono persone di serie B e serie A, che si deve investire sulle assurdità e non sull'umanità, un Italia che se ne frega che magari si fa vedere in qualche centro qualche volta (è successo direttamente a me) magari per le elezioni e poi sparische.
Poi c'è un Italia che si sbatte in maniera incredibile per far andare avnti le cose con pochi soldi, organizzare uscite per i ragazzi, organizzare laboratori senza soldi e poi magari sentirsi dire che "non servono certe cose" dai dirigenti, un Italia che lavora nel "sociale" senza contratto da anni ma non compare nelle informazioni, ma che soprattuto fa questo lavoro perchè ci crede davvero.
Se riuscissimo a far prevalere la seconda Italia forse le cose andrebbero meglio
un saluto
@webrunner. secondo me il fondo dalle nostre parti lo hanno tolto ormai
RispondiElimina@lara. vergnosi.
@magocamillo. ti quoto mago ti quoto!!!
purtroppo non è un problema nato con la Gelmini e che morirà col dicastero Gelmini.
RispondiEliminaSi è pronti e reattivi solo quando c'è da andare a sganciare bombe in giro per il mondo, che schifo!!
RispondiEliminaE' proprio vero che chi vuol fare qualcosa lo fa, chi non vuole una scusa la trova... :-S
I fondi mancano sempre per chi ne ha davvero bisogno, nel frattempo facciamo guerre e finanziamo missioni... spero non si presenti nessuno ai giochi, il finale della lettera è fantastico.
RispondiEliminaUna vera vergogna,mentre i fondi per i ricchi non mancano mai.Saluti a presto
RispondiEliminaQuesto tuo post è la copia fotostatica di una situazione quasi analoga. La grande scuola pubblica con la quale confino - nido, materna, elentare e media - ha tre ingressi: due che danno sulla via dove abito e il terzo in quella che fa angolo. L'ingresso è separato per l'accesso ad una parte della scuola con tanto di giardinetto e piccolo parco giochi destinata esclusivamente, detta parte, a bambini e ragazzi diversamente abili.
RispondiEliminaPerché non insieme ai cosiddetti "normali"?
Forse dovevano disertare i giochi anche tutti gli altri ragazzi. Se si abituano da piccoli a vedere i loro amici discriminati...
RispondiEliminaStraordinaria la forza morale di quella madre!
RispondiEliminaVorrei che la Gelmini avesse un figlio disabile.
RispondiEliminaCaro Ernest,
RispondiEliminala seconda Italia che tu citi e che è quella che ancora ci tiene in piedi e ci fa fare, in alcune occasioni, bella figura, è un'Italia non "ufficiale" che si sostituisce allo Stato e ai suoi organismi. Di conseguenza se si critica l'organizzazione scolastica, sanitaria o di qualsiasi altro genere, non è corretto portare ad esempio chi supplisce le carenze dello Stato. Non sono alternative le due cose, sono le due facce di una stessa medaglia. Spero di essermi fatto capire. Ciao Gap
che schifo, peggio del fascismo, e bisogna impegnarsi....
RispondiEliminasì, fossimo un paese civile non dovrebbe partecipare nessuno a quei giochi, finché la situazione non fosse ristabilita... (così come sono riusciti a ritrovare i fondi spariti per la cultura, dopo che al posto di Bondi ci è andato Galan che è stato sostituito da Romano, quello indagato, ma a cui si doveva il favore del voto di dicembre); lo possono fare, sapendo che la gente è così cogliona da stare zitta!
RispondiEliminap.s.: tanti anni fa a Vicenza, nella maternità di un ospedale pubblico, divisero i reparti - in uno solo italiane, nell'altro tutte le straniere perché così, dissero, si capivano meglio tra di loro... peccato che fossero di nazionalità diverse e non parlassero la stessa lingua!
Solo per segnalare che ieri sono passato per Nove, ho pranzato in un ristorante, e per la prima volta in vita me ne sono uscito senza pagare.
RispondiEliminaOvviamente, l'ho fatto perche' all'interno ho sentito un tale blaterare la seguente:
"le solite cazzate dei comunisti"
Ciao Zac
@zacforever. e hai fatto bene ZaC!
RispondiElimina@angie. grazie per l'esempio riportato che tra parentesi è allucinante.
@harmonica. esatto
@gap. si gap concordo hai perfettamente ragione sono le due facce e speriamo che continui ad esserci la seconda.
un saluto
@inneresAuge. no io vorrei solamente delle istituzioni normali
@adrianoMAini. davvero davvero
@sara. vero sara avrebbe avuto molta importanza un gesto simile
@ilMonticiano. incredibile, da non credere. un saluto Aldo
@cavaliereoscurodelweb. come sempre.
@maraptica. già :(
@chit. concordo.
@barabbaMarlin. anche questo è vero.