Lo so non lo leggerai mai, perché per te un sito è ancora un luogo concreto e non una pagina web. E se ti parlassi di post mi diresti che hai speso tanti soldi per farmi studiare e poi mi dimentico di mettere le vocali finali. Ma io lo faccio lo stesso, e scrivo.
Lo voglio fare non solo perché oggi è la festa della tua categoria no, lo sai le feste cosiddette comandate non mi hanno mai attirato, ma lo faccio perché è da un po'che penso e quindi come dire, colgo l'occasione.
Mai come in questo momento mi sono reso conto di quanto sia importante per la crescita di un paese avere dei punti di riferimento, pieni di valori, delle persone affianco nel momento della crescita che sanno essere presenti nei momenti giusti e invisibili in altri.
Si credo proprio che tu mi abbia insegnato tutto. Beh diciamo quasi, perché per sapere fare le cose che sai fare te mi ci vorrebbero 20 vite! E' come se avessi davanti a me tutte le immagini. Te con la tuta da lavoro mentre aggiusti la lavatrice, te con la tuta da lavoro mentre aggiusti il frigo, mentre aggiusti l'armadio, mentre fai le crene nel muro, mentre controlli l'impianto elettrico, te mentre costruisci il presepe e imprechi perché la grotta non stava su. Insomma, tutto, proprio tutto. E pensare che io quando devo attaccare un quadro trasformo il muro in un pezzo di gruviera. Non ce la posso fare! Lo ammetto questa con me è una battaglia persa. Ma mi hai insegnato la cultura del lavoro, quella del darsi da fare, del non stare con le mani in mano e soprattutto del rispetto del lavoro di tutti.
Mi capita spesso di ripensare a tante cose. Ad esempio alla faccia delle persone quando gli dicevo che noi non avevamo la macchina. Che però andavamo comunque in vacanza, io te mamma e mio fratello (a volte anche la nonna) rigorosamente in pullman e in treno fino in Trentino. Cosa inconcepibile per gli altri.
Oppure dei tuoi "tour" in autobus e a volte a piedi per andare in fabbrica all'Italsider. E io che ti chiedevo " ma non puoi chiedere un passaggio" e la riposta era "non voglio essere di peso a nessuno e dipendere da nessuno, ho scelto di non prendere la macchina quindi...". Già, infatti ho ancora male alle gambe per quella volta che tornammo a piedi da un campo di calcio.
Insomma avrei davvero tante cose da ricordare... quella volta che ancora piccolo di vedevo canticchiare bandiera rossa alla festa dell'unità... quella volta che durante l'occupazione hai difeso noi studenti contro un altro genitore che ci diceva che volevamo giocare a fare i sessantottini... quella volta che non mi ha detto che mi voleva comprare il Genoa perchè per te il calcio è solo divertimento... quella volta che non mi hai parlato per 10 giorni quando hai visto il mio primo orecchino (al secondo e al terzo ti sei arreso!).... quella volta che vedendo il mio tatuaggio del Che hai fatto una faccia che era un programma... quella volta che hai saputo della mia separazione e mi ha subito detto "non ti preoccupare ritiro su il muro della tua stanza" (che era sparito 5 minuti dopo la mia uscita di casa)... i tuoi viaggi avanti e indietro all'ospedale di Pietra Ligure quando mi operarono al braccio spezzato da un simpatico difensore... quel natale che i tuoi pacchetti di malboro fumati divennero troppi al punto da chiamare una guardia medica.... le nostre discussioni durante i telegiornali... la tua delusione nei confronti della sinistra contro il mio neo-entusiasmo per gli scioperi... quel meraviglioso sciopero del 1994 insieme a Roma con i tuoi colleghi metalmeccanici contro il governo Berlusconi... le nostre pseudo lezioni al computer mentre cerchi di capire che cosa vuol dire desktop... i tuoi negroni fatti in casa che assomigliano al colpo dei 5 passi di Kill Bill... il tuo meraviglioso rapporto con la nonna (mamma di mia madre)... la prima volta che ti ho detto ti voglio bene.
Che altro dire, si ci sarebbe ancora tanto. Voglio solo aggiungere che per tutta la vita ti sei fatto in quattro per gli altri, sempre pronto ad ogni chiamata, di un amico in difficoltà, di un parente e le nostre. Non so se in questi 36 anni ho fatto le stesse cose per te, spero di si e come dire cercherò di fare ancora di più.
E se qualcuno dovesse farmi quella domanda che ogni tanto per gioco si fa... chi vorresti essere, beh insomma la risposta dopo queste parole mi sembra scontata. Te.
E se qualcuno dovesse farmi quella domanda che ogni tanto per gioco si fa... chi vorresti essere, beh insomma la risposta dopo queste parole mi sembra scontata. Te.
Perchè effettivamente, senza esagerare...
...come te nessuno mai.
Grazie Pa'!
Come padre di due figli non posso fare altro che ringraziarti. Un pensiero oggettivo, sano e pieno di quella riconoscenza che da sostegno al voler bene!
RispondiEliminamio padre è un esempio, una persona con cui ora non vado d'accordo su nulla o quasi! Tuttavia non posso fare a meno di riconoscere il suo valore, ogni giorno
RispondiEliminaBellissima lettera aperta, per niente scontata, un riconoscimento a tutti gli insegnamenti e valori da lui trasmessi, sarà orgoglioso di avere un figlio come te. Un bel regalo.
RispondiEliminaUna buona giornata!
Lasciami dire"tale padre, tale figlio".
RispondiEliminaNon saprai aggiustare l'impianto elettrico, ma in te c'è tanta di quella umanità e senso di responsabilità, che moltissimi ne potrebbero attingere senza scalfirle.
Cristiana
io penso che tu sia davvero fortunato ad avere un padre così!
RispondiEliminaUna delle più commoventi lettere per la festa del papà. Io gliela farei leggere. In molte cose ci riconosco il mio: dalla generosa intelligenza di portarci in vacanza anche quando aveva solo debiti (altre erano le cose su cui risparmiare: siamo stati gli ultimi in italia ad avere la tv a colori, e solo perché quella in bianco e nero si è definitivamente fulminata) all'arretratezza su argomenti come l'orecchino (ma bisogna perdonarli: sono veramente nati in un altro millennio, in senso sia positivo che negativo...)
RispondiEliminaUn abbraccio a te e a papà. caro amico!
Ti invidio molto per aver avuto un papà così.
RispondiEliminaAnch'io ti invidio per aver un così bel rapporto con tuo padre.
RispondiEliminaOk diciamola tutta,se sei un grande è anche merito suo. Non amo neanch'io le feste comandate ma questa tua lettera è l'eccezione che le rende speciali.
RispondiEliminaFrancesca
Io non sarei mai in grado di scrivere una lettera così al mio papà. In realtà non riesco neanche a dirgli che gli voglio bene. Però gliene voglio, e tanto. Questo papà che sa fare tutto, che conosce cose che io non immaginerei. Questo papà che va per la sua strada, e guai a tentare di fargli cambiare idea. Non importa se alla fine fa quello che faccio io. Alla fine sarà sempre stata un'idea sua :)Ci scanniamo un sacco. Ma lui è e rimarrà un esempio per me. La festa del papà per me non è altro che una delle tante feste comandate, come dici tu. Però gli ho fatto i muffin :D e gli auguri, dai. Ciao a te e al tuo papà!
RispondiEliminaHo letto tutto veloce veloce, l'ho fatto perchè ho intuito che non si trattava del tuo "solito" post politico e il titolo mi rimandava già ad un padre eccezionale, quello che altre volte hai nominato, quello che avrei voluto avere anche io. E qui ricostruisco un puzzle che, un pò a pezzi, mi lasciava intravedere un genitore eccezionale e un figlio all'altezza di quest'ultimo. Bhè che dire, auguri a tutti e due. Ci si vuole bene sempre in coppia... :)
RispondiElimina:)
RispondiEliminainsomma se volevi farmi piangere potevi anche scriverlo sotto il titolo del post (non adatto ai detentori di lacrima facile)
RispondiEliminaPerò un negroni del tuo babbo... :D
Che bel pezzo. E quanto di tutto ciò varrebbe anche per il mio papà (a parte il fatto che è un democristiano incallito :( )
RispondiEliminaun saluto al babbo anche da parte mia
RispondiEliminaspero che le mie figlie un giorno mi parlino così.....
RispondiEliminaGran bel pezzo. STIMA!
RispondiEliminaUn caro saluto. :D
Sicuramente tuo padre è orgoglioso di avere un figlio come te.
RispondiEliminaSiete fortunati entrambi: tu per avere un papà come quello che ci hai fatto conoscere e lui per avere un figlio come te.
RispondiEliminaMio figlio purtroppo la pensa esattamente come te nei miei confronti anche se io non so battere neppure un chiodo. Il "purtroppo" sta nel fatto che quando io non ci sarò più, lui, figlio unico - e raro aggiungo io - soffrirà molto.
Come capita anche ad altri figli che perdono il papà, è ovvio.
GRAZIE ERNEST, MI BASTA PENSARE CHE CON TUO PADRE SIAMO STATI IN QUALCHE PIAZZA INSIEME A LOTTARE PER GLI STESSI OBBIETTIVI,
RispondiEliminaDa padre vorrei che i miei figli, in futuro, scrivessero quel che hai scritto tu per il tuo.
RispondiEliminaAccipicchia, mi hai fatta commuovere!
RispondiEliminasai tra le tante cose che hai scritto, credo che meriti di essere proprio evidenziata la capacità manuale di quella generazione rispetto ala nostra, abbiamo manche stanno diventando ignoranti!
volevo dire mani che stanno diventando ignoranti
RispondiElimina(infatti pasticciano con le tastiere...)
bello andare in vacanza in trentino, io ci vado spesso d'estate e faccio delle interminabili passeggiate.
RispondiEliminaUna cosa possiamo dirla: questo papà e questa mamma hanno tirato su un gran bravo figliolo e queste parole sono uno dei modi più belli per dirgli ancora una volta "grazie"!!
RispondiEliminaTi abbraccio amico mio, t'abbraccio forte!!?
Caro Compagno Ernest,
RispondiEliminadavvero commuovente.
sei fortunato, sei veramente fortunato,
io a differenza tua un padre non l'ho mai avuto, mi son dovuto arrangiare, non avevo esempi da seguire, se poi consideri che mio nonno era gerarca della citta' in cui vivo, il quadro e' bell'e' fatto.
Io non conosco tuo padre, ma se puoi,
abbraccialo e bacialo da parte mia,
e digli che avrei pagato l'impossibile per poter averne avuto uno simile.
Hasta
Zac
Ciao Ernest, latito ma quando passo a trovarti è sempre un bel passare. Ma io e te quando ci incontriamo a berci una cosa? E' che Genova è così fuori mano...
RispondiEliminaDa farci un manifesto e tappezzare le piazze d'Italia, altro che inno alla gioia, questa tua pagina è inno alla vita...titolo NEL NOME DEL PADRE.
RispondiEliminaHasta Ernest ;-)))
@tutti. grazie a tutti amici miei e naturalmente anche da mio padre (indirettamente), un abbraccio davvero grande.
RispondiElimina@zioScriba. Grazie di cuore zio e mi sa che hai ragione devo farglielo leggre.
@laVolpe. ma sarebbe davvero grande! Prima o poi passerai di qui o io da te!
@Zac. il tuo commento mi ha toccato davvero il cuore, ti abbraccio davvero forte amico mio. Sarà fatto!
@ilmonticiano. Aldo sei sempre più grande!
@maresco. col cuore sicuramente ci siete stati!
@maraptica. un grazie immenso...
La mia più cordiale, ideale, stretta di mano a un padre così grande. E al suo degno figlio.
RispondiEliminaGrazie Ernest, grazie.
RispondiEliminaSei riuscito nell'impresa impossibile di scrivere un bel post per la festa del papà: sembra scritto di getto eppure pieno d'amore, commovente ma non sdolcinato.
RispondiEliminaNon conosco tuo padre ma scommetto che se lo leggesse una lacrimuccia -interna o esterna- cadrebbe.
Qualsiasi complimento per una persona che scrive queste cose è riduttivo ti ringrazio di avermi fatto commuovere GRANDE ERNEST
RispondiEliminaGran bel post!
RispondiElimina