Stavo pensando al mio. Ma proprio il primo, quello in grembiulino azzurro.
Con la mente non riesco ad arrivare precisamente a quel giorno in cui per la prima volta varcai la soglia dell'asilo delle suore Dorotee. Ricordo però la sensazione data da quel vicoletto che a rivederlo ora sembra minuscolo ma in quei giorni era interminabile e freddo (lo è ancora adesso di inverno). Ricordo il giardino, i primi giochi e quella suora speciale che ti insegnava a difenderti piuttosto che a piagnucolare.
Quel portone verde che poi avrei visto ancora per i cinque anni successivi di elementari, fatti sempre dalle suore (mah!). Ho chiarissima l'immagine di mia madre con me e mio fratello sull'autobus strapieno, nel bel mezzo degli anni 80, scendere a quella fermata dove ancora adesso c'è un farmacia, imboccare il vicoletto, passare davanti alla scuola navale e alla vecchia scuola di mia madre per poi imboccare sempre lui... il freddo vicoletto. Le aule disposte a pettine lungo il corridoio e l'insegnante unica, tranne per l'inglese, le ore di religione che ho rimosso e le mitiche sfide quarta contro quinta gridate al vento e senza mai fine.
Poi finalmente la scuola pubblica. Una struttura inquietante per me altissima, con tanto di bidello alla porta che invitava ad entrare. Ricordo il dramma di qualcuno per non essere in una determinata sezione. Anche in questo caso però non ho il ricordo preciso del primo giorno, solo qualche flash. Nuove materie e la sensazione di essere grande accompagnata dal primo bacio dato ad una ragazza con tanto di compagni di classe come spettatori (non ci posso pensare).
Quindi la scelta della scuola superiore. Ho ben impresso in mente il giorno dell'iscrizione chissà perchè?!? In questo caso anche il primo giorno. La calca delle persone nell'atrio, i mucchietti di amici e la solitudine dei primini. Attimi persi a leggere le liste delle classi con il sottofondo di urla di gioia "siamo insieme" e grida di smarrimento "oddio nooooo abbiamo quella di italiano". Ricordo la salita delle prime scale e la paura di inciamparsi proprio davanti a tutti, quelle stesse persone che poi avrei tenuto con me per cinque anni. Amici, alcuni, che ancora oggi vedo e frequento testimoni di un mio incredibile cambiamento proprio in quel periodo.
Infine il vertice. L'università! Però qui francamente è difficile riportare la mente al primo giorno. Ricordo bene la sensazione provata di poter "non fare niente" di "non avere i professori che interrogano a sorpresa" e il "non doversi alzare per forza" tutte cose che chiaramente poi si pagano con gli interessi se non si sta attenti.
I nostri "primi ingressi", piccoli momenti vissuti da noi tutti e magari ricordati più o meno grazie a frasi, parole udite per pochi secondi, grazie a facce che magari poi non abbiamo ricordato ma che hanno contribuito a renderci così come siamo.
E sono convinto che riandrai al primo giorno che hai votato dentro un'aula scolastica.
RispondiEliminaNon ti sarai mica pentito, eh?
@riverinflood. eh quello me lo ricordo molto bene era il 1994... entrava in politica una certa persona.
RispondiEliminaDell'asilo ricordo solo un tavolo con incastrate dentro delle scodelle di alluminio e la puzza terrificante di porro.
RispondiEliminaDelle elementari di esser stata mandata dal preside al secondo mese della prima per aver pucciato le trecce della bambina davanti nell'inchiostro (mi rubava sempre le caramelle!).
Delle medie l'aula provvisoria del primo anno, ancora con i banchi di legno apribili.
Delle superiori le centinaia di gradini da fare ogni giorno e le pomiciate in aula magna.
Dopodiché ho dovuto andare a lavorare.
forse le suore non riescono poi tanto a fare proseliti, pure io ho fatto asilo ed elementari lì erano l'unica scuola col tempo pieno a quei tempi e le mia mamma lavorava fuori città :D
RispondiEliminaPurtroppo la scuola pubblica oggi rischia molto, con tutti i tagli in corso.
RispondiEliminaErne' sai che c'è? Io di primi giorni di scuola non ricordo proprio niente, parlo di elementari e scuola media, ma ricordo benissimo che la terza media, per prendere la licenza, l'ho ripetuta tre volte. L'ultima si sono mossi a compassione e me l'hanno data. Non ho avuto voglia di studiare ed ora, ogni giorno che passa, sono lì a rimpiangere
RispondiEliminaquei tempi anche se era il 1943-1944 e puoi capire che musica suonavano in quel periodo.
..e poi è arrivato il tempo in cui abbiamo accompagnato i nostri figli a scuola...
RispondiEliminae c'è sempre la speranza che qualcosa cambi in maeglio, sopratutto per loro!
Elementari dalle suore, con una 'simpatia' reciproca che non ti dico.
RispondiEliminaDa allora ogni volta che vedo una suora faccio gli scongiuri.
Cristiana
Ciao Ernest. C'è una "prima volta" che non scordi mai e quella della scuola, è tra queste. Non ti faccio tutta la rassegna ma solo della prima "prima volta", all'asilo. Ricordo indelebile è quel colletto bianco e rigido che si indossava sul grembiule blu, sotto al quale emergeva il grosso fiocco bianco. Quant'era scomodo, eppure... ti dava un'aria da "grande"! E poi, il mitico "banco" di scuola, ancora in legno nero con incorporata la panca su cui ci si sedeva in due. Ed il buco per il calamaio. Ed il cestino, in plastica, per la merenda ed i quaderni. Ed il maestro, grande e grosso, con la bacchetta in legno... che tempi!
RispondiEliminaIn effetti, all'epoca non ne eravamo consapevoli, è da quelle esperienze che ci siamo formati come individui. Per questo, oggi, provo terrore a pensare come sia diventala la scuola.
...OOOHHH porcaccia miseria, ma non è presto per "scrivere le tue memorie"?
RispondiEliminaCapisco che andare a ritroso con la memoria permette di non pensare a questo schifoso presente, ma tr4ovo che sia un po prematuro per me, figurati per te che sei più giovane di mio figlio ;-))
Notte buona Ernest ;-))
Commento perso! Blogger continua a dare i numeri!
RispondiEliminaTi dicevo Ernest caro, che mi è piaciuto molto questo viaggio attraverso i tuoi primi giorni! E anche i commenti...@dalle8alle5 mi hai fatto schiattare dal ridere, ma mi hai fatto anche sorridere!
Più spesso post come questo compagno!!!
bel ricordo quello del primo giorno di asilo mi hai fatto ritornare al mio con la mente... anch'io ricordo la suora che ci accoglivba e il cancellone che si chiudeva in cortile e mia madre che si allontanava. Mi tenevo dal piangere ma qualche volta non ce la facevo....
RispondiEliminacome sono poetiche le "prime volte"...
RispondiEliminaLa prima volta di mio figlio in seconda media è stata quella di ritrovarsi senza professori di ruolo né supplenti. Ad oggi, esauriti i film del bibliotecario della scuola, sono stati assegnati alla classe due dicasi due insegnanti che fra due giorni se ne andranno. Si preannuncia battaglia. E questo accade in Toscana.
RispondiEliminaAsilo dalle suore Orsoline, d'altronde all'epoca vivevo a Loreto e non è con ci fossero molti asili privi di suore.
RispondiEliminaElementari in un paese vicino, così come le medie e le superiori.