In queste ore stiamo seguendo la vicende dell'Egitto, nei giorni passati abbiamo esaltato le piazze del Brasile, della Turchia e la stessa piazza Tahrir per l'esempio di voglia di partecipazione, di democrazia, di condanna delle scelte sbagliate che i governi di troppi paesi fanno seguendo i dettami delle banche e ignorando le richieste della maggioranza del popolo.
Ciò che spaventa, e che chiaramente non amo, è l'intervento dell'esercito che è sempre un'incognita, legato al volere di pochi che possono decidere una via o un'altra a seconda del loro indirizzo politico o a volte del mero interesse personale supportato dalle armi.
Attendiamo gli sviluppi questo è chiaro, ma mi auguro che presto la palla passi al popolo e alla democrazia, lasciando il destino del paese alle urne e ad elezioni libere, che a volte purtroppo come abbiamo visto, non solo all'estero, portano al potere persone che 5 minuti dopo avere ricevuto il mandato si dimenticano di chi ha contribuito a metterli nella loro posizione, seguendo invece solo interessi particolari economico o quelli di qualche religione.
Il popolo ha voce ma serve chi la deve ascoltare.
In rai news ho ascoltato una sintesi giornalistica secondo la quale il popolo egiziano ha come punti di riferimento le religioni (musulmana e copta) e l'esercito. Un cocktail veramente pericoloso!
RispondiEliminaP.S. potremmo rimandagli la nipote...
RispondiEliminaStiamo seguendo solo se non seguiamo la tv, visto che se ne parla poco, lì.
RispondiEliminaMoz-
@Berica. direi un cocktail decisamente da evitare e per quanto riguarda la nipote io farei pacchetto completo con Silvio e company.
RispondiEliminaHo sempre dubitato assai della spontaneità della cosiddetta protesta popolare.
RispondiEliminaC'è sempre una regia dietro, positiva o negativa dipende da molti fattori, non ultimo come va a finire, cioè chi si prende/tiene il potere.
per non dire delle istanze "democratiche" che sostengono questi cambi di potere.
RispondiEliminala nipote certo subito subito con il nano dentiera e l'aspirante vicepresidente della Camera in appoggio
RispondiElimina@amanda. e mi vengono in mente altri nomi da includere nel pacchetto
RispondiElimina@Sara. storicamente i poteri forti si sono sempre insinuati dietro le proteste anche vere, usandole per arrivare ai vertici per poi non far cambiare nulla, spero non sia così
@dalle8alle5. io credo alla protesta popolare, chiaramente poi ci sono i distinguo, credo anche però come ho scritto a Sara che ci siano forze che la usino per arrivare al potere
L'intervento dell'esercito purtroppo è una costante dell'Egitto. E tutti i suoi presidenti, tolto Morsi, erano militari. Staremo a vedere.
RispondiEliminal'esercito, chissà come mai, ne esce sempre vincitore da queste situazioni
RispondiEliminaIl popolo serve solo a pagare le tasse.
RispondiEliminaAl resto pensano "gli altri".
Le nostre piazze per ora servono per il gran numero di disoccupati che cresce ogni giorno di più, purtroppo.
RispondiEliminaL'ultima tua frase è azzeccatissima.
Caro Compagno, stavolta l'esercito doveva fare qualcosa, io non ho mai visto un golpe militare salutato dai fuochi d'artificio, solo quando la Cia tento' malamente di destituire Hugo Chavez vidi il popolo esultare per il ritorno al palazzo presidenziale del medesimo, per il resto sono sempre stati bagni di sangue.
RispondiEliminaIeri no.
Ieri milioni di cittadini egiziani hanno dato via libera ai generali per destituire Morsi, un uomo che in un anno ha riscritto una costituzione che dire medievalistica e' limitativo, che si e' accapparato, tramite il famoso "nepotismo", tutti i gangli del potere economico egiziano.
Lasciatemelo dire, stavolta:
per fortuna sono arrivate le truppe!!!!
P.S.
Io qui le avrei volute gia dal 1995, le truppe.
La rivoluzione o è permanente o non è, e in questo periodo di permanente c'è solo confusione, abilmente creata ad arte... stiamo a vedere.
RispondiEliminaogni volta che interviene l'esercito di Democratico rimane ben poco...
RispondiEliminaTemo che se ci saranno in Egitto vere elezioni libere vinceranno di nuovo i Fratelli Mussulmani: triste portato della storia, che non affligge solo quel paese.
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