venerdì 2 ottobre 2015

I soliti svedesi comunisti

Ma lavorare meno lavorare tutti non lo dicevano i comunisti radicali?
La mia memoria inizia a tradirmi, il presente invece dice che i paese scandinavi come sempre sono avanti anni luce. Parlano di Felicità, di riappropriazione del proprio tempo, di ottimizzazione.
Noi siamo fermi allo straordinario sottopagato, alle 40 ore settimanali, ai progetti di welfare che cercano di coprire una società che se ne frega della famiglia, alla giornata che per un terzo uno passa sul proprio posto di lavoro.
In Svezia sembra che il vento spiri verso un lavoro più a misura d'uomo, con qualche accorgimento da portare alla giornata lavorativa come ad esempio niente Social Network in ufficio, meno pause (non quella pranzo chiaramente), riunioni ridotte al minimo (da noi si fa già e ci fanno lavorare di più però).
Lo stanno sperimentando anche aziende non proprio piccole come la Toyota, o altre più piccole come la Filimundus e la Feldt, e anche alcune case di riposo.
Risultato? Lavoratori più sereni, più produttivi e in gradi di gestire meglio la propria vita privata.
Per non parlare del fatto che in questa maniera i posti di lavoro potrebbero aumentare, portando beneficio per tutti (condizione sociale, consumi, benessere, erario etc...)
Non incominciamo con la storia che in Svezia sono meno di noi e certe cose si possono fare, balle.
Qui abbiamo il Job Act.
Chiediamo forse troppo?

20 commenti:

  1. E Keynes? tre ore al giorno e stop!

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  2. Non siamo noi a chiedere troppo, sono i "padroni" che vogliono guadagnare troppo.

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    1. chi sono i Padroni?
      Perchè sinceramente se i padroni volessero solo guadagnare di più ci metterebbero ben poco, se ne andrebbero.
      E infatti tanti lo fanno.
      Il problema caro Ernest è che siamo esterofili.
      Dagli altri si sta bene, gli altri sono più bravi e belli...ecc.
      Appena tornato dalla Germania dove la notizia della buonuscita dell'amministratore della VW non è stata praticamente data, dove impazza una polemica su alcune proposte politiche per l'accoglienza dei profughi(sempre e solo siriani senza problemi, gli altri col piffero!!!) non diverse da quelle leghiste, dove le ore lavorate sono ben diverse da quelle 6 ore di cui parlavano anni fa(ma non raccontarlo, parla della Svezia), dove tante cose sono molto, troppo simili a noi.
      Un esempio del piffero?
      Noi siamo quelli che guidano come folli mica come svizzeri o tedeschi!
      Ecco, coda in autostrada e frotte di tedeschi e svizzeri che si fiondavano nelle aree sosta per uscire 100 mt più avanti ...wow che sublime civiltà!
      Esterofili!

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    2. No Stefano noi di solito prendiamo solo il peggio dagli altri... cmq io come altri sostengo da sempre che bisognerebbe lavorare meno.

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    3. Guarda Ernest che tanta gente lo fa da mo di lavorare meno prendendo di più.
      Il risultato è che poi tocca noi mantenere i politici. :P
      Battute a parte era per dire che spesso arrivano le notizie date come si vuole.
      Se ben ricordi anche la Germania ci ha provato ma è tornata indietro.
      Detto questo, in altri paesi i servizi non sono per tutti, questo forse va ricordato quando si fanno dei paragoni!

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    4. è chiaro Stefano che bisognerebbe analizzare bene la situazione di ogni paese, andare a vedere i servizi offerti, il sistema sanitario e tutto quanto... qui però perdonami c'è in ballo davvero un ideale utopistico che sarebbe quello di riappropriarsi della vita che per troppo tempo si passa sui posti di lavoro... non trovo accettabile che ci siano ancora persone che escono di casa alle 6 del mattino per tornare alle 8...
      ma lo ripeto si tratta di un'utopia che si dovrebbe prendere però sul serio

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  3. aggiungo che purtroppo il NOI non esiste più è stato sostituito dall'IO

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  4. Purtroppo il capitalismo negli ultimi anni è tornato alla carica, ottenendo sempre più favori da una classe politica compiacente con i potenti.

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    1. il capitalismo ha fallito, ma nn si può direi, non è di moda

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    1. eh Alberto un giorno magari scopriremo anche questo

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  6. E' interessante come esperimento, però se un mondo così, ossia dove tutti percepiscano uno stipendio scandinavo lavorando meno, sia per tutti sostenibile.

    In Italia si potrebbero anche tenere più bassi i salari e portare le ore lavorative 30 ore settimanali, quindi introdurre altra forza lavoro sul mercato, ma a patto che poi ognuno si sappia accontentare e che quindi non si vada ad accumulare una ricchezza spropositata e che vengano assicurati standard di vita generali dignitosi. Il nostro "benessere" deriva sempre dallo sfruttamento di altri popoli, quindi se volessimo stabilizzare il mondo e dare diritti a tutti dovremmo effettivamente lavorare ed avere meno (ovviamente ci vuole un welfare coi controcoglioni). Magari se le multinazionali capissero questo, che di Iphone invece di venderne, che ne so, 30 milioni tra america ed europa, ne vendessero 15 tra America ed Europa e 15 in Africa, i loro interessi non sarebbero intaccati più di tanto. Aumenterebbe solo il costo della produzione... bazzecole insomma ;)

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    1. beh qui non si tratta di ricevere lo stipendio scandinavo chiaramente, ma di ripensare la vita di un paese, di una società e allo stesso tempo dare da lavorare ad altri... ma capisco che è un'utopia al giorno d'oggi

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  7. Io ho un amico che da qualche anno è andato a vivere a Stoccolma... E' davvero un altro mondo in tutto. E, a parte il clima, molto in meglio

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    1. non ci sono mai stato, ma da quello che leggo direi proprio di si

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