mercoledì 2 settembre 2009

Censura... vendette... telecrazia... per un nuovo... quadretto italiano.

"In Italia, più dell’80% delle persone si informano esclusivamente attraverso la televisione. La televisione è di proprietà del primo ministro Silvio Berlusconi con il suo prosperante impero mediatico Mediaset, oppure è da lui dominata attraverso il suo partito Forza Italia. Il partito di governo italiano esercita sulla radio e sulla televisione pubblica RAI un’influenza ben più grande di quanto sarebbe possibile in Svezia...Un giovanotto si allena nella lotta libera e nei movimenti alla Ricky Martin, partecipa a concorsi per talenti e sogna il successo spronato dalla mamma. Delle ragazzine puntano a diventare “velina”: ballerine per 30 secondi, “seni abbondanti e perizoma” per mantenere gli spettatori incollati. Una corpulenta donna di mezza età fa uno strip davanti a cacciatori di talenti. Sono i sognatori più commoventi ed innocenti di Gandini, e si trovano in fondo alla catena alimentare in cui il potere e i media vivono in simbiosi."
Dagens Nyheter, Svezia

"Il trailer di Videocracy mostra donne decisamente discinte e statistiche che evidenziano come l’Italia abbia un basso punteggio nella classifica della libertà di stampa e informazione."
BBC, Gb

"The Veronica trend, la biografia di Veronica Lario...L’opera afferma che i membri dell’entourage del premier concordano sull’ufficializzazione del divorzio, ma chiedono che Veronica “torni accanto al marito per aiutarlo a ritrovare se stesso … includendo un periodo in una di quelle cliniche specializzate che curano la dipendenza dal sesso”. Il suggerimento verrebbe da persone vicine a Berlusconi di cui l’autrice Maria Latella non rivela l’identita."
Tribuna do Norte, Brasile

Occhio per occhio, fango per fango. Dopo essersi rifiutato ostinatamente di rispondere alle domande sulla sua vita privata, Silvio Berlusconi è passato al contrattacco. Grazie al suo impero economico e mediatico, il presidente del consiglio italiano ha cominciato a rimestare nel torbido per attaccare chi gli chiede conto delle sue azioni” Liberation, Francia.

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