lunedì 17 ottobre 2011

Già scritto

"Noi non ci siamo nascosti. Il Movimento finge di non conoscerci. Ma sa benissimo chi siamo. E sapeva quello che intendevamo fare. Come lo sapevano gli sbirri. Lo abbiamo annunciato pubblicamente cosa sarebbe stato il nostro 15 ottobre. Ora i "capetti" del Movimento fanno le anime belle. Ma è una favola. Mettiamola così: forse ora saranno costretti finalmente a dire da che parte stanno. Ripeto: tutti sapevano cosa volevamo fare. E sapevano che lo sappiamo fare. Perché ci prepariamo da un anno".

Ognuno è libero di pensarla come vuole. Infiltrati, non infiltrati, anarchici e non, blocco nero o quello che volete.
Il fatto è che la storia parla chiaro e ci insegna. Ci ha mostrato in passato che dove c'è organizzazione non succedono certe cose. E' inutile che che lo stiamo a menare, e nei blog qualcuno lo aveva già detto, se vogliamo scendere in piazza bisogna scendere organizzati altrimenti...
Perchè poi vedete il problema è che le ragione della protesta ora vengono dimenticate. In tutto il mondo si parla di problemi del capitalismo, di società da ripensare e qui invece ora si parla di Legge Reale Bis.
In più le violenze sgomitano e fanno scendere dal piedistallo dell'informazione, dove non sono mai salite, le porcate del governo fatte prima di prendere la fiducia, vedere alla voce NUOVI VICE MINISTRI, per non parlare dell'ultima telefonatina del premier all'amico Lavitola dove vuole fare fuori il Tribunale di Milano.
Insomma il TG1 ha materiale per parecchi mesi, qualche Specialone da mettere in prima serata sul fuoco di Roma, sulla violenza, sulle tute nere, incappucciati insomma quello che volete.
Io credo nelle marce, negli scioperi, nelle manifestazioni non violente, nella partecipazione del popolo che tanto ha portato durante gli anni. Qualcuno potrà dire... si ma se vuoi la rivoluzione come la vuoi fare? Le risposte potrebbero essere tante, e i modi per fare una rivoluzione pure, sicuramente uno non è quello di agire ogni tanto in maniera violenta durante date di manifestazioni concordate e organizzate.
Il resto è storia.

33 commenti:

  1. Bisogno auto-tutelarsi, non ci si può aspettare che la libertà di protestare venga garantita da coloro contro i quali si protesta!

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  2. "dove c'è organizzazione non succedono certe cose"

    Anche non per manifestazioni di piazza, nelle quali più di tanto personalmente non credo (più). E neanche nel fatto che le persone siano poi alla fine così tanto incazzate ed esasperate, altrimenti davvero si metterebbe a ferro e fuoco un paese. Invece siamo ancora in mezzo, con chi si riempie la bocca della parola 'rivoluzione' che poi compra le scarpe firmate ai figli. E dice che la non-violenza ha dei limiti e questi vanno oltrepassati.

    Io credo ormai ci vogliano altre strategie per combattere (e vincere), da quelle più semplici - sciopero della spesa, fine acquisto giornali, fine visione tv, paralisi delle comunicazioni, dei trasporti, sciopero a tempo indeterminato - a quelle più complesse - della disobbedienza civile, della denuncia, della paralisi con i loro stessi strumenti - a quelle anche illegali (e penso al potenziale ruolo degli hacker, in questo frangente) ma che pur non fanno alcuna violenza fisica né danno alle brave persone.

    Ma per affamarli, ridurli sul lastrico, e metterli in ginocchio è necessaria un'organizzazione che dubito siamo culturalmente maturi per attuarla, se ancora oggi vedo chi sostiene che i violenti siano degli esasperati e i non-violenti degli idioti. Io sono incazzata, non indignata, ma non per questo sono violenta. Quella mi sa solo di stupidità, e incapacità di leggere la situazione politica e sociale che stiamo vivendo.

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  3. Hai centrato a pieno il mio pensiero, pur non avendo la certezza di infiltrati o meno mi rimangono non pochi dubbi sull'intervento mancato delle forze dell'ordine... qualcosa proprio non torna. Dall'altra parte mi incaXXo perchè servire su di un piatto d'argento (con atti vandalici) a chi non aspettava altro, mille scuse per sbraitare contro una certa, solita, "sinistra pericolosa ed estrema", proprio è da idioti! Ennesimo punto al cavaliere che ribadisce che l'Italia non ha un'alternativa concreta al suo governo... Non se ne può più.

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  4. Di Pietro ha perso l'ennesima occasione per tacere.

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  5. Io non riesco a dimenticare quel che disse Francesco Cossiga:
    ''Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti''.
    Oggi è la terza volta che posto queste righe come commento a un post.

    Riguardo a come fare la rivoluzione mi sembra che oggi l'unico sistema sia proprio quello che dice Minerva Jones.

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  6. Io non credo più nelle marce perché non servono più a nulla (ci si è consumati le suole a furia di marciare, cambiato un cazzo); non credo nella partecipazione del popolo, perché è e sarà sempre solo una parte di popolo. Credo negli scioperi, ma in quelli veri,non in quelle autotasssazioni che ci organizzano ogni anno i sindacati tutti.
    Non credo nell'utilità delle manifestazioni pacifiche, figuriamoci in quelle violente. Credo che i deliri del tizio che hai linkato siano appunto deliri, ma in una cosa ha ragione, a proposito dello scegliere dove stare. Io non lo so, ma di certo non è dalla sua parte, e me ne batto le balle se "così fai parte del sistema" e altre stronzate del genere.

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  7. @sara. si lo credo anche io Sara.

    @minervaJones. concordo con quello che hai scritto ma continuo a pensare che servano anche le marce e gli scioperi associati a diversi tipi di lotta, verso i consumi e verso la comunicazione.

    @maraptica. già...

    @laVolpe. che dire sembra che a volte non aspetti altro quell'uomo!

    @dalle8alle5. le parole di Cossiga che hai ricordato spiegano la storia d'Italia meglio di migliaia di libri.

    @Rouge. concordo con quello che dici nella seconda parte del tuo commento e lo sottolineo per il resto come ho detto prima credo che serva ancora marciare e protestare più il resto naturalmente.

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  8. Ernest, anche io credo nelle marce, negli scioperi, nella disobbedienza civile, nelle manifestazioni non violente... ma il punto che a tutti sembra sfuggire è che queste forme non sono affatto incompatibili con altri metodi estremi di lotta. Ognuno produce conflitto nei modi e con i mezzi che gli appartengono, ma si deve stare uniti. La Val di Susa insegna.

    (Nota: gran parte del malumore che mi ha laciato addosso la giornata di sabato è rivolto a chi del corteo si è fatto promotore. Perchè non puoi lanciare una manifestazione aperta a tutti, contemporaneamente non riuscire a costruire qualcosa di condiviso e poi condannare o voler denunciare ai giornali e alla questura (siamo al delirio!) chi lotta in un modo che non ti sta bene, soprattutto quando sapevi benissimo che le persone che per scelta cercano lo scontro diretto si sarebbero organizzate. Perchè in una giornata con potenzialità politiche di massa e un livello di tensione del genere non puoi fare lo sprovveduto e permetterti di non saper tenere serrato un corteo, o rinunciare a portarlo nella piazza che era la tua meta concordata anche quando la situazione è stata tranquilla, e scioglierlo così, alla cazzo di cane. E soprattuto perchè ho visto ancora troppa gente meschina che a parole sostiene di voler cambiare questo sistema di potere, ma che poi alla prova del nove della piazza non è disposta a rinunciare al suo, di "poterino", a cedere almeno una volta la testa del corteo o ad abbandonare la supremazia del suo personale pezzetto di movimento).

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  9. @ross. si Ross io capisco quello che dici e come sai sono per l'unione delle lotte, ma lo dico sinceramente io credo che una protesta del genere fatta così non porti a nulla, anzi produca effetti ancora negativi come ad esempio la richiesta di leggi fasciste come stiamo vedendo ora, oppure aiuti il ministero ad inserire personaggi inquietanti che si aggirano per i cortei, inoltre credo che la Val di Susa sia una cosa diversa e ieri mi venivano i brividi quando i telegiornali facevano dei paralleli con le proteste della vallata... sull'organizzazione della manifestazione la penso esattamente come te.

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  10. Anch'io oggi ho fatto un post sull'argomento, invitando alla non violenza...

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  11. era tutto evitabile, in un corteo di trenta anni fa non avrebbero permesso di niente di tutto questo...

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  12. io penso che la rivoluzione si possa fare anche in modo non violento, inventando sistemi di protesta creativa e che non vadano contro la legge. bene le proteste di piazza, purchè pacifiche, perchè danno visibilità, ma quelle da sole non possono fare la differenza, e allora, come dice Minerva Jones, occorrerebbe soprattutto ricorrere ad altri sistemi. il punto è: qual è l'attuale livello di esasperazione della gente? questo probabilmente sarebbe il momento giusto per agire con atti di "disturbo" non violento perchè non siamo ancora in umore da forche, eppure non mi pare di vedere tanta gente propensa a passare dai soliti mugugni all'azione.

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  13. ciao Ernest
    mi dispiace che da manifestazione pacifica si sia trasformata così... non è giusto che ancora una volta venga ricordata la violenza e non il messaggio che si ovleva far passare... anche io ho scritto un breve post su questo argomento

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  14. è scattato il trappolone, come sempre. in tutta sincerità però, concordo con chi dice che queste manifestazioni non servono più, anzi, per meglio dire, non bastano più.
    la rivoluzione però, come diceva qualcuno, non è un pranzo di gala, e costa molto, in tutti i sensi. Ma vedete qualcuno oggi in grado di farla?

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  15. @harmonica. no Harmonica non vedo nessuno, e poi credo che dovrebbe partire dalla società, una rivoluzione culturale ma forse è davvero un'utopia.

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  16. spiegami una cosa :
    perchè in Sapgna gli indignados che ho visto personalmente organizzano ogni giorno qlcsa e non succedono mai cose come quelle di Roma viste sabato pomeriggio?

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  17. Ci han fregato la giornata.. E cosa ancor più grave gente pacifica ed estranea alle manifestazioni non scenderà più in piazza per non correre rischi.

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  18. @euterpe. eh bella domanda! Secondo me un po' di risposta la si può trovare nella nostra storia...

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  19. Come ho già detto circa il casino della mifestazione di Roma sabato 15 scorso, io confermo la mia opinione: quello che è successo a causa dei black bloc a chi giova il fallimento della manifestazione stessa?

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  20. Leggo il tuo post e scopro che pur usando parole diverse, dici la stesse cose che dico io.
    Evidentemente "LA STORIA INSEGNA", peccato che non tutti ne tengano conto.

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  21. Concordo pienamente e ti dico anche che, secondo me, possono anche verificarsi cambiamenti radicali senza bisogno che siano cruenti..sfatiamo qualche mito ingombrante ogni tanto..The times are changin'!..

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  22. Da meditare sulle frasi messe da te in corsivo all'inizio. Fanno tutt'uno con altre dichiarazioni anonime, tipo la preparazione alla guerriglia urbana compiuta in Grecia, rese poi ai giornali.

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  23. infatti oggi per colpa di poche centinaia di delinquenti, ci si trova a parlare di loro, invece di parlare delle idee e proposte, giuste, di chi manifestava pacificamente.
    Se a sinistra non ci si rende conto che i violenti vanno emarginati e messi in galera, la destra vincerà per i prossimi 2000 anni. e io francamente, non ne ho voglia...

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  24. Penso che Minerva abbia ragione "Io credo ormai ci vogliano altre strategie per combattere (e vincere), da quelle più semplici - sciopero della spesa, fine acquisto giornali, fine visione tv, paralisi delle comunicazioni, dei trasporti, sciopero a tempo indeterminato - a quelle più complesse - della disobbedienza civile, della denuncia, della paralisi con i loro stessi strumenti - a quelle anche illegali (e penso al potenziale ruolo degli hacker, in questo frangente) ma che pur non fanno alcuna violenza fisica né danno alle brave persone."

    Una mia amica die che dovremmo andare tutti a ritirare i soldi in banca (il che causerebbe il fallimento) e fare uno sciopero generale continuato

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  25. Ciao Ernest e buona serata. E' probabile che in questo momento non sia "obiettivo" se affermo che quei così detti "antagonisti", oggi, mi fanno solamente rabbia. Rabbia perché a quella manifestazione c'ero ed ho avuto paura. Per me ma, soprattutto, per le migliaia di famiglie che erano in corteo. Si, migliaia di padri, madri e figli che sfilavano per dimostrare la loro "indignazione". Migliaia di pensionati, giovani senza lavoro, precari, impiegati, operai. Insomma, la gente schiacciata da certe politiche. Rabbia perché hanno vanificato lo scopo di quella manifestazione. Rabbia perché portare mezzo milione di persone per strada, in questo fottuto Paese, è un'evento irripetibile! Infatti, ora la "paura" è istillata negli individui: vedremo cosa accadrà in futuro e se sarai mai possibile una manifestazione come quella.

    Le "rivoluzioni" sono un fenomeno condiviso mentre questi che si definiscono "antagonisti" mi sembrano, prendendo a prestito un commento lasciato da me, "pseudorivoluzionari ammalati di narcisismo violento, gente che si guarda allo specchio mane e sera per vedere se la sua stella di Unico Rivoluzionario brilla ancora."

    Pensano di poter fare una rivoluzione in 700, 1.000, 10.000? La rivoluzione è un fatto di cultura e di obiettivi condivisi e partecipati e non di "addestramento" in fantomatici campi in Grecia. La loro "rivoluzione" ha svuotato la Piazza dove si sarebbe dovuta celebrare una grande giornata. Che, infatti, non è stata celebrata e di cui non discutiamo oggi.

    Hanno fatto il gioco di chi voleva oscurare quella manifestazione e creare i presupposti per "un giro di vite". Infatti, sappiamo tutti come se n'è uscito il Di Pietro e quali sono stati i commenti di certi rappresentanti del Governo. Oggi, di tutto si parla meno di quello che sta accadendo a livello mondiale!

    E' accaduto solamente nel nostro Paese, nonostante fossero quasi 100 le città coinvolte, nel mondo! Ci sarà un motivo!!

    Comunque, ripeto, probabilmente non sono obiettivo in questo momento. Credo sarà necessaria una riflessione e, soprattutto, confrontarsi anche con movimenti come questi, per capire e condividere obiettivi comuni. Altrimenti, saranno solamente danni per tutti.

    Un discorso andrebbe fatto anche sulle "forze di polizia", colpevoli al pari dei "rivoluzionari" (infatti, manovrati entrambi per un unico obiettivo). L'ho già espresso da me, è inutile che mi ripeta.

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  26. Il problema è capire cosa vogliono veramente i cosiddetti black bloc e i cosiddetti indignati. Una cosa è certa la rivoluzione è trasformazione radical del preesistente. È un processo lungo ed è la sommatoria di tanti percorsi, comprese le marce, gli scioperi eccetera, il cui esito finale si definisce rivoluzione. Non condivido la lotta qualunquistica di questi black bloc, ma nemmeno credo che una manifestazione, ancorché grande, o più manifestazioni che corrono nei binari del perbenismo democratico possano intimidire e far vacillare il Sistema che si vuole abbattere.

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  27. La legge Reale Bis...mi vien da vomitare...

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  28. Purtroppo si è fatto il gioco di questo Governo. La massa poteva essere l'inizio di una rivoluzione pacifica e bisogna ricordarsi che in milioni non possono niente.

    "El pueblo unido jamás será vencido"

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  29. Non sono una veggente ma me lo ero immaginato.
    I guasta feste sono lì apposta, orchestrati.
    Bisogna battere il chiodo finchè è caldo e non dargli tregua.
    Cristiana

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  30. Dimenticavo hanno negato il corteo alla Fiom e inizia l'operazione fascismo. Non parliamo poi della legge Reale e forse qualcuno si dimentica di qualche vittima innocente di quella legge (in primis Giorgiana Masi).

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  31. Io credo che
    siamo in un regime.
    Senza romanticismo... e senza rassegnazione.
    Però è così. Punto.

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  32. Caro Compagno,
    io non ho voluto scrivere sul disastro che hanno combinato Sabato.

    Pero' ho ben salda un'idea, e non da ieri:

    Noi siamo l'unica popolazione al mondo che non ha mai fatto una rivoluzione, la volta che ci si e' andati piu' vicino e' stata con la lotta Partigiana, ma non fu' una rivoluzione.

    E quando un popolo non conosce la rivolta popolare sara' sempre soggetto a sparuti nuclei violentissimi.

    Se si fa' un analisi seria, se ne evincera' che solo qui si sono create associazioni quali
    Mafia
    Ndrangheta
    NCO
    NAR
    BR
    Ordine Nuovo
    Potere Operaio
    Falange Armata
    Sacra Corona Unita
    Anonima Sequestri Sarda
    Banda della Magliana
    Mala del Brenta.

    Ovviamente, nel mio modo di vedere le cose, non vi e' paragone fra camorra e Potere Operaio, ma entrambe risiedono nella teoria sopracitata.

    Hasta
    Zac

    P.S.
    Gia quattro persone di destra mi hanno detto che e' stata una manovra del governo.
    Questa volta io non credo sia cosi', almeno non direttamente.

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