giovedì 27 ottobre 2011

Immagini e morti che non possiamo davvero più tollerare


La storia è sempre la stessa. Si ripete inesorabile dritta per la sua strada, da anni ormai. E noi qui a prendere nota, a commentare, a indignarci, ad ascoltare prediche e guardare filmati che ci ricordano quanto sia stupido l'uomo e incompetente o disonesto chi lo amministra.
In questi giorni una parte del paese è stata messa in ginocchio. Liguria e Toscana, e in particolare La Spezia e la Lunigiana, stanno contando le vittime di un ennesimo disastro. Uomini e donne che guardano con lo sguardo fisso un punto vuoto dove una volta c'era la propria casa, persone che raccontano di come si sono salvati uscendo dal finestrino della macchina mentre l'ondata di fango stava arrivando.
Storie che ritornano e che ci portano indietro a pochi giorni fa quando abbiamo commentato la morte portata dall'acqua a Roma, che ci portano ancora più indietro al disastro di Sestri Ponente sempre in Liguria, oppure il Veneto l'anno scorso per non parlare poi dell'indimenticabile disastro di Sarno e Quindici, e tutti gli altri che non ho citato.
Dolore tanto dolore. Rinvigorito poi dalle dichiarazioni di chi dovrebbe fare qualcosa, da chi ci amministra e ha il coraggio di andare il tv come il ministro Castelli e condannare il Condono Edilizio quando il suo governo, assieme ad altri nel passato anche di centro sinistra, si è sempre dimostrato pronto a introdurne uno in ogni provvedimento (guardare il video per credere) anche ad personam (vedere alla voce villa Certosa).
La rabbia è tanta e di fronte a queste immagini sembra di essere impotenti, incapaci di fare qualcosa guardando Monterosso e Vernazza sommersi e come loro tanti altri paesi, ancora in queste ore senza luce gas e riscaldamento.
Credo, però, che la colpa non sia solo da cercare nei nostri politici o amministratori ma anche nell'uomo stesso. Già perchè i condoni vengono fatti e qualcuno ne usufruisce, quindi vuol dire che prima c'era un abuso, che non fa rima con sicurezza e che non fa rima con società civile.


Non ho la verità in bocca, non so se tutto ciò è solo colpo dell'abusivismo edilizio o magari anche della scarsa pulizia dei fiumi e torrenti ma so che tutto questo non si può più tollerare.

32 commenti:

  1. qualcuno ne usufruisce e lo fa lecandosi i baffi. Qui manca lo sdegno dell'opinione pubblica, manca la partecipazione, manca la reazione civile a tante cose INCIVILI. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

    Ps mi fa molto dispiacere vedere che ci soia cordoglio unanime quando i morti sono al plurale ma invece quando muore una persona sola (come a Roma) tutto sembra meno grave. Per non parlare dei disastri che non fanno morti ma tanti danni materiali e soprattutto morali eppure vengono relegati a notizie di seconda fascia. Ci devono sempre scappare i morti se no non conta un tubo. Sempre i soliti discorsi

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  2. Lo sdegno arriva sempre dopo, le parole vane pure, il dolore ce lo portiamo sempre con noi, ma di prevenzione manco a parlarne... manca a tutti noi una educazione sociale, economica e morale di base.

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  3. @riverinflood. concordo e aggiungo che sempre Castelli ieri ha avuto il coraggio di chiamare prevenzione il fatto che anni fa si salvarono delle persone facendo sgomberare un paese. Prevenire vuol dire tutt'altro, e protezione civile vuol dire ancora altro.

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  4. @InneresAuge. Vero manca lo sdegno e questa la cosa che fa più male e in più continuano ad esserci persone che sperano in abusi... per il resto ci vorrebbero più fatti e prese di posizione da parte degli amministratori locali. Poi come la solito nelle tragedi finiscono persone innocenti.
    Davvero intollerabile

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  5. Oltre a chi ci guadagna, bisogna anche considerare chi va ad abitare/stare in posizioni rischiose.
    Se si usasse un po' di buonsenso, forse - dico forse - ci sarebbe qualche tragedia in meno.

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  6. @ dalle8alle5: il più delle volte sono i meno 'colpevoli', il buon senso cozza con la mancanza di alternative.
    In presenza di opere abusive, che sovente si rivelano causa di morti e disastri, bisognerebbe mettere dietro le sbarre immediatamente gli amministratori e quelle forze dell'ordine preposte alla sicurezza (in primis i vigili urbani e a seguire i carabinieri, la forestale, la guardia costiera ecc. ecc.
    Un albero tagliato perché ormai defunto senza avere riempito i moduli per l'abbattimento costa quello che costa; boschi interi che vanno in fiamme CI costano molto di più, ai piromani, quando beccati, poco o nulla del tutto.
    Una finestrella aperta in un muro per dare un po' d'aria e luce a un cesso, senza avere fatto la DIA, pagato un geometra ecc., costa quello che costa; palazzoni interi costruiti in abuso costano... un condono.
    Le mareggiate distruggono villette costruite sulla sabbia, che nessuno, né dalla terra né dal mare, blocca intanto che sorgono...
    Questa è l'italiA nostra.

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  7. neanche io conosco bene tutto... però mi dispiace per queste disgrazie .... se si poteva evitare in qualche modo, non capisco perché non è stato fatto...

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  8. Hai toccato i tasti giusti: prima o poi le cazzate che vengono fatte si pagano - parlando in termini molto spicci- vedi gli scempi che vengono perpetrati nel nostro territorio.
    ..ma cosa ci possiamo aspettare da un governo il cui primo ministro ha avuto la faccia di pulla
    di cementificare un'intera isola nell'oceano?...La cui unica preoccupazione è quella di legiferare per sistemare il suo patrimonio?....Investire i soldi per una politica di risanamento, un'occasione per fare girare lavoro e una progettazione organica di un risanamento del territorio...LAVORO! E quando c'è lavoro girano i soldi e non c'è bisogno di raccoglierli in modi sbaglati.
    Smetto qui perchè sono talmente incazzato che tutto quello che scriverei sarebbe solo censurabile...

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  9. Ernest ti darei un Ministero! L'Italia è un paese che dimentica...

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  10. Non esiste un piano di prevenzione e molti disastri sono evitabili.
    Saluti a presto.

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  11. Che immagini terribili. In questo momento soffro con te per la vostra terra, e per l'avidità e l'incuria di tante, troppe persone.

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  12. Purtroppo l'anno scorso dalle mie parti, qui ad Ancona, successe una cosa simile, due morti anche lì. Ricordo bene certe scene.

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  13. La distanza tra Italia e il Bangladesh, tanto per dire un paese del così detto terzo mondo, non è poi così lontana.
    Ora, con tutto il rispetto per il ragazzo, la morte di queste persone vale meno di Simoncelli?

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  14. Nell'ultimo pezzo che ho scritto per ScaricaBile menziono questo tra alcuni degli argomenti "dimenticati" dall'opinione pubblica. Riporto la parte rilevante:

    "Il nostro strano trio si era formato durante i giorni delle alluvioni in Liguria. Io ero andato a visionare un’area dove erano state fatte alcune speculazioni edilizie grazie all’ultimo condono – erano franate e avevano provocato morti e feriti. I danni naturalmente si sarebbero riflessi sulla comunità. Coglionati tre volte: col condono che consentiva di distruggere il territorio, con l’abitarci di persone ignare dei rischi idrogeologici della zona, con le spese per lo stato che a quel punto è diventato responsabile per loro avendo acconsentito a farcele abitare. Masticando una radice di liquerizia, riflettevo sull’indignazione che aveva seguito le telefonate delle cricche per l’Aquila, quando costruttori edili di tutto il paese da decenni giocano con le vite dei liguri, dei calabresi, dei campani."

    Sono laureato in fisica e lavoro sul ciclo dell'acqua. Il disastro idrogeologico italiano lo studiacchio da quando facevo il quarto anno di fisica. Se hai voglia di approfondire sono a disposizione.

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  15. @Volpe. direi che il tuo è sicuramente un contributo importante, e se vuoi aggiungere qualcosa qui aggiungi tranquillamente. Hai citato la calabria e mi hai fatto tornare in mente quell'immagine di un'intera montagna che si sposta e se ne va (credo fosse proprio la Calbria). Un'immagine incredibile e quasi incommentabile nella sua tragedia.
    Grazie

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  16. le cause sono molteplici e pochi possono dirsi estranei... il dolore ogni volta... non cambia

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  17. Vorrei si facesse leva sulle motivazioni, molti geologi hanno parlato di smottamenti dati dalla cementificazione totale di interi ettari. Gli alberi signori, gli alberi servono a trattenere la terra, se continuiamo a cambiare, distruggere, la natura... ecco che succede.

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  18. un tributo di persone e di cose inammissibile che purtroppo si ripete annualmente senza che nessuno faccia niente per fermarlo

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  19. E per le Cinque Terre si parla come causa dell'abbandono delle fasce coltivate a monte.

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  20. Tutti o quasi i tanti pini marittimi sono morti e molti caduti in alcune zone sono stati eliminati in molti altri sono a marcire,quelli marci se non tolti vanno anche nei torrenti, poi l'abbandono ovunque. io un anno fà ho percorso la parte alta delle 5 terre e i sentieri erano ostruiti in molti punti da pini caduti, per non parlare dei terrazzamenti e delle vigne in abbandono....
    E' ovunque uguale: abbandono della terra a se stessa.

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  21. Quoto Harmonica. Un abbraccio alla tua terra.

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  22. Siamo andati di pari passo, tutti e due con tristezza e rabbia nell'anima.
    Cristiana

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  23. Una catastrofe dovuta principalmente all'incuria del territorio. Sono addolorata per la perdita di vite umane e per tanta devastazione. E' un fatto terrificante, le vie che diventano fiumi di fango e detriti: non è accettabile e la popolazione dovrà pretendere i ripari dagli amministratori pubblici e aiuti.

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  24. Faccio fatica a scrivere, è una ferita sulla mia terra che amo smisuratamente, mi auguro che i miei concittadini maturino un nuovo livello di coscienza civile non delegando più ai politici la gestione del nostro territorio.ù
    Grazie Ernest, sei sempre caro! Sara

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  25. questa volta non credo si tratti di abusi edilizi, Brugnato e Borghetto sono paesi in mezzo ai boschi, borghi storici che ahnno centinaia di anni, così come le Cinque Terre.
    I terrazzamenti sono stati abbandonati, verissimo, ma la montagna è ripida verso il mare, non è nemmeno così facile tornare a lavorarci. Qui per fortuna i boschi sono tanti, ma non basta la buona volontà per mantenerli in sicurezza, ed evidentemente le loro radici non bastano a tenere una terra che si scontra con il mare, il sale, il vento... e l'acqua.
    I letti dei fiumi sono anche essi dei boschi, non è consentito raccogliere la legna, ma questa volta non è stato questo il problema, sono stati gli alberi franati ad essere stati trascinati via, non quelli del letto del fiume.
    Pare, dico pare perchè nessuno sa niente, e qui è il bello, che sia per il Vara che per il Magra, siano state aperte in ritardo le dighe, aperte quando ormai straripavano e c'era il rischio rottura, aperte senza avvisare, senza evacuare i paesi, almeno i morti forse si sarebbero potuti evitare. Fa male. Perchè non è una terra ferita ma una terra uccisa.

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  26. milioni per la TAV e non ci sono soldi per gli alvei dei fiumi e per riassestare le zone a rischio, mercoledì qui in Veneto la gente che si è appena risistemata ha dovuto svuotare i piani bassi delle case perchè eravamo nuovamente in allerta meteo e in un anno praticamente nulla è stato fatto per assenza di fondi

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  27. Proprio in questi giorni rai storia replica le inchieste di Montanelli, del 1973, sulla Liguria sotto la minaccia del "sacco edilizio". Impressionante il ripetersi delle stesse parole e gli stessi aggettivi, nelle accorate denunce di 40 anni fa.
    Oggi a prima pagina di radio tre, una ascoltatrice ha richiamato alla responsabilità degli amministratori e di tutti coloro che hanno autorizzato le costruzioni e reso possibile il disastro idrogeologico, non solo in Liguria, ma in tutto il nostro povero ex bel-paese.

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  28. La colpa è dei politici venduti ai pescecani del cemento. Poi si può anche analizzare l'abbandono delle terre.

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  29. altro che lettere di intenti per l'Europa...

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  30. Ho il terribile timore che "tollereremo" anche questo. Ricordo uno spettacolo di Paolini dedicato ai lager in cui ripeteva, con lo sguardo fisso alla telecamera, cadenzando le sillabe come fosse un requiem "ci si abitua a tutto, ci si abitua proprio a tutto".

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  31. cosa dicevano i pellerossa?
    quando avrete abbattuto l'ultimo albero e pescato l'ultimo pesce, mangerete i vostri soldi ...
    le parole non sono testuali, ma il concetto era quello.

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  32. Tragedie sempre più annunciate che continuano a ripetersi con tanta, troppa ripetitività. Si occorre fare qualcosa e non lasciarlo fare e decidere solo a chi pensa e ragiona nell'ottica del puro guadagno personale come fanno i nostri politici!

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